"Elementare Matsuda!" è un titolo perfetto per il libro scritto da Gianluca Lamendola ed edito dalla Società Editrice La Torre: infatti in questo saggio l'autore ci propone un viaggio attraverso il romanzo giallo che spazia dall'Occidente all'Oriente.
Nei quattro macro capitoli in cui è suddiviso il libro (il luogo, la vittima, il detective e l’assassino) si evidenzia l’esistenza di un modello unico che collega la detective story al suiri manga. Da Sherlock Holmes a Detective Conan, da Poirot a Elle, da Arsène Lupin a Lupin III si va tracciando una corrispondenza tra i numerosi testi presi in esame e citati nel libro.
Incuriositi, abbiamo contattato Gianluca Lamendola per fargli qualche domanda e saperne così un po' di più.

1) Benvenuto su Animeclick! Vuoi raccontarci qualcosa di te, così da farti conoscere anche dai nostri utenti?

Ciao, a tutti! Sono un cultore di fumetti e scrivo dell'argomento su alcuni siti e riviste, ma lavoro anche come insegnante nella scuola media. A un certo punto, però, i caratteri dei miei articoli non bastavano più e mi sono cimentato con la scrittura del mio primo saggio.

2) Quando è iniziata la tua passione per il romanzo giallo?

Da bambino sicuramente, grazie a mia nonna che mi teneva con lei a guardare "La Signora In Giallo" con protagonista quella “porta iella” di Jessica Fletcher. È stato con i suoi episodi che ho preso dimestichezza con le regole del genere e che ho scoperto che mi piaceva. Poi, siccome stavo sempre con un libro in mano, il passaggio negli anni successivi verso Sherlock Holmes e Hercule Poirot è venuto da solo.

3) Quando hai avuto l'idea di scrivere questo libro? Perché fare un confronto proprio fra romanzo giallo occidentale e manga/anime giapponese?
 

L'idea di scrivere "Elementare, Matsuda!" è nata da un'esigenza particolare dopo aver letto e visto l'anime "Death Note": ne ero stregato e dovevo parlarne. Poi a Lucca Comics dello stesso anno, il dott. Gianluca Di Fratta, a cui ho proposto il progetto del saggio per pubblicare con Società Editrice La Torre, mi ha stimolato a trattare un'analisi più ampia.

4) Nel tuo libro sono citate moltissime fonti e molti romanzi/film/anime e manga. Come si è svolto il tuo lavoro di ricerca? Che criteri hai seguito?

Ho attinto moltissimo ai miei studi in Letterature Comparate, dovendo fare un confronto e circoscrivere l'argomento ad autori che fossero conosciuti dai più. Ritengo un pregio del mio saggio il fatto di essere fruibile sia dai lettori di romanzi gialli sia dai lettori di manga, perché si entra in maniera naturale nella lettura per poi riempire i collegamenti con nuove informazioni lungo la strada. Ciò ha richiesto molto tempo perché occorreva rileggere i romanzi giallo di enigma per smontarli e rintracciare le citazioni e le situazioni diventate poi ricorrenti in manga come "Detective Conan", "Labirinth" e "Il mitico detective Loki". Lo stesso lavoro è stato fatto sul genere hard boiled e sulle avventure di Arsène Lupin.

5) A qualcuno che volesse iniziare a conoscere questo genere, cosa consiglieresti? Da dove dovrebbe cominciare? Ci suggeriresti un titolo per tipologia (romanzo, film, anime e manga) che secondo te è imprenscindibile per iniziare?

Non c'è un titolo in particolare, consiglio di seguire la propria curiosità e le storie che ci ispirano. Tuttavia, come "Elementare, Matsuda!" vuole evidenziare, esiste un modello unico nel Giallo, comune sia ai romanzi sia ai manga da cui gli autori attingono per crearne delle variazioni di trame. Ecco, per godere a pieno delle innovazioni, riscoprirei prima autori come Arthur Conan Doyle e Agatha Christie.
A memoria, tra i capolavori del cinema menziono assolutamente "L'ombra del dubbio" e "Il delitto perfetto" di Alfred Hitchcock, ma sono da vedere anche i film per la tv con David Suchet nei panni di Hercule Poirot e la serie tv "Sherlock" di Steven Moffat con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman nei rispettivi panni di Sherlock Holmes e John Watson.

 


6) Quando hai scoperto manga e anime? Ti piacciono altri generi oltre a quello poliziesco?

Da giovanissimo, quando uscivo da scuola c'era un'edicola che saccheggiavo puntualmente: tra i primi manga che ho letto ci sono stati sicuramente "Dai: La grande avventura" e "Mikami Agenzia Acchiappafantasmi". Amo tutto il fumetto, sono un lettore piuttosto onnivoro che non si fa frenare dai generi letterari o dalla "nazionalità", passando dal comics americano alla bande dessinée franco-belga fino a quello italiano. Ad esempio, nella lista dei miei manga preferiti non possono mancare titoli diversissimi tra loro come "Saint Seiya", "Alita" e "Blame".

Grazie mille per il tuo tempo!