Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

-

Vi ricordate dei vampiri tradizionali? Ebbene, anche loro si sono ormai stufati di prendere a morsi la gente e lordare col sangue tutto il vestito. E che dire poi dei paletti di frassino nel cuore, dei roghi, dell’acqua santa e di tutti gli altri sistemi che le popolazioni inferocite usavano per toglierli di mezzo? Un fastidio non da poco, indubbiamente. Ebbene, se fino a qualche decennio fa non c’erano molte alternative e anche il vampiro più altolocato doveva comportarsi come un buzzurro ogni volta che gli veniva fame, adesso grazie all’evoluzione delle tecnologie è possibile risolvere questo e altri problemi senza arrecare fastidio a nessuno. Basta un click e il sangue arriva a casa in comodi flaconcini.
“Tonari no Kyuuketsuki san” racconta proprio la vita ormai tranquilla di una vampira moderna, Sophie, la cui casa è stata arredata con tutte le moderne tecnologie e con tutte quelle comodità indispensabili a rendere facilmente soddisfabili quasi tutte le necessità proprie di un vampiro che sappia stare al mondo. Ma, se la nostra Sophie non va a caccia e non viene cacciata, come può essere la protagonista di un anime anche solo vagamente interessante? Devo dire che questa domanda me la sono posta subito all’inizio di questa serie e, ad essere sincero, non ero molto fiducioso. E invece, contrariamente alle mie aspettative, pur senza strafare, questo anime è stato in grado di regalarmi una lunga serie di sorrisi.

Qualche cenno sulla trama: Akari Amano è una ragazza con una grandissima passione per le bambole. Quando le sue amiche le dicono che nel bosco vive una ragazza che assomiglia a una bambola, Akari non ci pensa due volte e si mette subito alla sua ricerca; la ragazza, però, finirà per perdersi e verrà salvata proprio dalla ragazza-bambola, che si presenterà come un vampiro e il cui nome è Sophie Twilight (vi ricorda qualcosa?). Le due fanciulle cominceranno a incontrarsi con una certa frequenza, e ben presto Akari deciderà di trasferirsi nella casa della sua nuova amica. Problemi legati alla natura della sua coinquilina non ce ne sono: Sophie, infatti, è un vampiro moderno che non attacca gli umani, ma acquista il sangue necessario al suo sostentamento su Internet.

“Tonari no Kyuuketsuki san” è un anime tutto al femminile che fa del moe e dell’improbabile le sue armi principali. La narrazione non è mai frenetica, ma procede sempre con passo tranquillo, in linea con il tipo di umorismo scelto per questa serie; un umorismo fatto di gag spensierate e di personaggi ultra-carini.
Il racconto della vita quotidiana delle due ragazze è leggero e piacevole. Anche i personaggi secondari danno un contributo molto positivo alla creazione di un’atmosfera il cui tema dominante è la celebrazione dell’amicizia tra ragazze.
Devo dire che questo tipo di impostazione mi è piaciuto, specie nella prima metà della serie. Nella seconda metà, invece, l’anime è diventato un po’ troppo ripetitivo, anche se non sono mancati qua e là degli spunti di pregevole fattura. In generale, se è vero che l’andamento e le caratteristiche dell’anime nel corso dei dodici episodi non cambiano, è anche vero che forse non riescono ad avere lo stesso impatto positivo sullo spettatore dall’inizio alla fine della serie.
Un altro elemento di critica sta nell’uso fatto della figura del vampiro. L’anime spesso è stupefacente per le curiosità che inserisce nella narrazione (ad esempio, io non sapevo che i vampiri avessero paura dell’acqua corrente), raggiungendo spesso dei livelli di dettaglio davvero molto buoni; tuttavia resterà sempre la sensazione che, se Sophie non fosse stata rappresentata come un vampiro, non sarebbe cambiato molto.

In definitiva, il mio giudizio su “Tonari no Kyuuketsuki-san” è buono, ma senza esagerare. Consiglio comunque di vederlo, specie se siete amanti di quelle caratteristiche che ho esposto prima: non vi farà impazzire, ma comunque non ne resterete delusi.

5.0/10
-

Scrivere questa recensione è dura perchè "Devils' line" è una serie che aspettavo da molto tempo, ma con l'arrivo del primo episodio mi sono trovata di fronte ad un pessimo adattamento che rovina quel poco che mi aveva fatto apprezzare il manga.

Questa serie è un misto tra "Tokyo ghoul" e "Twilight" perchè l'atmosfera è molto simile a quella del primo, ma trattandosi di vampiri è incentrata su un romanticismo molto simile a quello del secondo. La storia è ambientata nella Tokyo dei giorni nostri, con la leggera differenza che in mezzo ai comuni umani si nascondono anche i vampiri, delle creature dall'aspetto umano che perdono la ragione alla vista del sangue o se sottoposti a forti emozioni. La protagonista di questa serie è una studentessa universitaria di nome Taira che si innamorerà di Anzai, un giovane agente per metà vampiro che le ha salvato la vita. Da qui in poi la protagonista sarà sempre coinvolta in casi riguardanti vampiri senza controllo, rischiando continuamente la vita a causa della sua incapacità di usare il buon senso.

Uno dei principali difetti che possiamo trovare anche nel manga è la protagonista. Il suo modo di comportarsi è privo di ogni logica dal momento che prende spesso scelte azzardate, come per esempio l'andare incontro a un vampiro impazzito, pur sapendo che una volta raggiunto quello stadio è impossibile che possa fermarsi e risparmiarle la vita. In uno degli episodi la vedremo addirittura scusarsi con il suo stupratore per averlgli rotto una tazzina da thè mentre cercava di difendersi. Questo suo carattere da face palm, farà impazzire non solo noi, ma anche lo stesso Anzai, dato che difendere una persona simile rappresenta un lavoro a tempo pieno. Lui è per metà vampiro ed è il tipico ragazzo tenebroso che ha paura di se stesso in quanto consapevole che potrebbe perdere il controllo in qualsiasi momento e fare del male a qualcuno.

Tralasciando i personaggi e la trama di base, come adattamento fa pena sotto ogni punto di vista. Fin di primi episodi sono state saltate diverse parti importanti riguardanti l'organizzazione dei nemici, i suoi membri e la natura dei vampiri in generale. Ciò a cui ci troviamo di fronte è una semplice storia d'amore con qualche combattimento qua e là. Nella maggior parte degli episodi infatti vedremo soltanto la protagonista che piange, Anzai che la abbraccia e qualche persona che viene squartata da un vampiro impazzito. Di fatto sembra che questa serie abbia voluto sfruttare quegli elementi che hanno portato serie come Tokyo ghoul al successo, ma l'ha fatto molto male. Il manga aveva dalla sua parte anche qualche gag carina e una trama interessante, ma la maggior parte di queste cose sono state tolte nella trasposizione animata, il che l'ha resa un prodotto sostanzialmente piatto.

Le animazioni sono abbastanza scadenti in quanto sono particolarmente legnose, per non parlare del fatto che hanno deciso di animare la corsa dei vampiri in stile "Twilight". Come se ciò non bastasse, anche la qualità video lascia parecchio a desiderare. Pur essendo episodi disponibili con una risoluzione di 720p, gli episodi non sembrano affatto in HD.

Le sigle di apertura e chiusura non le ho apprezzate particolarmente, ma questa è una cosa che può dipendere anche dai gusti personali. Ciò che non posso accettare sono le musiche utilizzate all'interno degli episodi dato che sono quasi sempre inadatte, soporifere o totalmente assenti.

Riassumendo, la storia può piacere o non piacere, ma non c'è alcun dubbio che questo adattamento sia fatto con i piedi. Il manga presenta alcuni difetti presenti anche nell'anime, come per esempio la protagonista, ma nonostante ciò per quel poco che ho letto sono riuscita ad apprezzarlo. Sicuramente sconsiglio di vedere l'anime a una persona che è indecisa se iniziare dal manga o dall'adattamento animato.

-

“Rosario + Vampire” è la prova palese di come uno studio di animazione (Gonzo in questo caso), se mosso da sole intenzioni di marketing e senza alcun rispetto per un prodotto, possa rovinare la reputazione di un manga (già di per sé non eccellente), trasformandolo in un becero prodotto fanservice per arrapati. Premetto che A. Ikeda è secondo me uno dei mangaka più spreconi della storia, vista la maniera confusionaria con la quale gestisce la trama negli ultimi volumi, dimostrando sì un grande tratto e grandi doti artistiche, ma non molto criterio nello svolgimento delle ultime battute della trama. In tutto questo però almeno bisogna dargli il merito di aver creato una signora ambientazione, con personaggi, tematiche e contesti sui quali si sarebbe potuto costruire un ottimo shonen. E invece no, lo studio Gonzo ha voluto fare le cose a modo suo, accentuando nell’anime quelli che erano i difetti del manga (ergo un uso spropositato e irrazionale del fanservice), ed eliminando, per non dire stravolgendo, tutte le tematiche più cupe o comunque degne di attenzione.

L’anime racconta le vicende di Aono Tsukune, studente ben poco dotato che, per evitare di perdere un anno a seguito di una bocciatura, decide di iscriversi all’Accademia Yokai (aka “accademia mostro”, insomma già il nome è tutto un dire) dopo aver ricevuto un’ambigua lettera di raccomandazione. Qui il povero ragazzo scoprirà a sue spese che l’accademia è frequentata da studenti e insegnanti mostri, costretti a vivere in una dimensione “a parte”. Neanche a dirlo, tale scuola è severamente limitata a studenti mostri e, qualora un umano dovesse entrare ed essere scoperto, verrebbe ucciso all’istante. Tsukune, resosi conto del pericolo, cercherà di scappare dall’Accademia, ma farà conoscenza con Moka, una bella quanto pericolosa vampira, in grado di trasformarsi qualora le venisse rimosso il rosario che porta al collo. Tsukune in particolare sembrerebbe l’unico in grado di spezzare tale oggetto e sprigionare così i terribili poteri della ragazza. La trama di per sé ha un andamento lineare, in ogni episodio appare un mostro e questi viene sconfitto in pochi attimi dalla terribile vampira. Alcuni di questi mostri, soprattutto donne, finiranno per redimersi e si aggiungeranno via via al gruppo, fino a formare un vero e proprio harem che creerà non pochi grattacapi al protagonista.

Se la trama di per sé può sembrare semplice ma comunque avvincente, passiamo ora ai difetti.
Ma io dico, era necessario tutto questo ecchi?! Premetto che non voglio fare il puritano, nel senso che le scene ecchi, se fatte bene e con un’intenzione comica, sanno sempre strappare un sorriso allo spettatore; il punto è che “Rosario + Vampire” è una fiera del più squallido fanservice buttato lì solo per attirare degli allupati: gonne che volano, inquadrature altezza piedi per far vedere la biancheria di mezza accademia, scene pseudo-sadomaso, palpeggiamenti e altro ancora, tutte scene che ridicolizzano una già debole trama, rendendola così secondaria. La cosa più triste però è che per dare spazio a queste zozzerie si è eliminata buona parte della caratterizzazione, già di per sé non eccelsa, ma comunque efficace, che avevano i personaggi, e la trama originale, con i suoi spunti che aveva sul conflitto mostri-umani, sul concetto di diverso e discriminazione, è stata soffocata sotto quintali di biancheria intima. E, giusto poi per essere completi, non ho proprio digerito la maniera in cui è stato gestito il protagonista, che resta patetico fino all’ultimo episodio, quando nel manga in suddetta scena compie già una prima evoluzione psicologica. Ci sarebbe poi da parlare della “seconda stagione”, ma per tale scempio ho deciso di dedicare una recensione a parte.
Il comparto grafico è mediocre, ma conforme agli standard dello studio di produzione; buone sono invece le OST. La opening può andar bene giusto per la versione animata, perché per una trama più conforme al manga avrei preferito una opening più dark, o quantomeno “aggressive”.

Concludendo, se da un lato il manga di “Rosario + Vampire” può essere definito un piccolo spreco di potenziale, l’anime finisce per rovinare con scelte azzardate tutto ciò che il prodotto aveva di buono da offrire, rovinando così in maniera irreparabile la fatica di A. Ikeda. Sconsigliatissimo, piuttosto riprendetevi il manga, che offrirà almeno del sano e semplice intrattenimento.