Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
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Ovvero: gli odiosi protagonisti.
Facciamo una doverosa premessa. I personaggi sono il cuore di una serie di "Gundam". I protagonisti in primis, perché è attraverso i loro occhi che percepiamo il mood della storia.
Esistono due tipi di personaggio in "Gundam". Il primo tipo (Amuro, Kamille) evolve cambiando il proprio rapporto col conflitto in corso. Amuro prima non comprende gli orrori cui è partecipe, ricusa, poi non trova altro modo di essere. Il secondo tipo è tipicamente shonen (Domon). Combatte per il Bene, non cambierà mai.
Ecco, Mikazuki Augus, il protagonista di "Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è l'unico esemplare esistente di protagonista totalmente piatto. Volontariamente anaffettivo, incapace di emozione, di motivazione, di qualunque spessore. Voce atona, perfezione quasi insostenibile, un foglio di carta bianco.
Se Heero Hyui vi era sembrato un character freddo, aspettate di vedere questo: non solo è freddo, è praticamente vuoto dentro, al punto che fa solo ciò che gli viene ordinato da un altro personaggio. Nulla più, nulla meno.
Suppongo gli autori volessero caratterizzarlo proprio così. Un bambino trasformato in un freddo assassino. Il che implica anche che, dovendo vedere la storia dai suoi occhi, vedo solo freddezza. Non riesco a trovarvi alcuna emozione.
Sì, vi sono tutti gli elementi necessari ad una buona saga "Gundam". Politica, guerra con svariati cambi di fronte, pochi eroi e tanti funzionari che fanno il loro lavoro, tradimenti per opportunità di carriera. Non posso dire che sia del tutto banale come lo fu "Wing" all'epoca, il costrutto c'è. Ma è il racconto di un racconto, una fredda esposizione di trope uno di seguito all'altro.
In questa saga seguiamo le (non proprio riuscite in senso logico) peripezie politiche di Marte e come la Terra, sfruttandone le colonie, abbia portato a molti disagi sociali, fra i quali il fenomeno dei "Rifiuti Umani", bambini orfani legalmente privi di diritti e quindi usati come schiavi o soldati. Seguiremo una compagine mercenaria composta da questi bambini soldato e come questa avrà un ruolo chiave nella trasformazione di tale società.
Non posso fare spoiler, accidenti, ma posso garantire che no, alla fine non quadra nulla, anche se "il bene trionfa"... perché poteva trionfare senza che nessuno facesse niente. Chi ha visto la serie provi a verificarlo.
Comunque, per la ragione che vediamo tutto in relazione alle battaglie del protagonista dal fare praticamente robotico, vediamo forse qualche momento di emozione? No.
Vediamo per caso dei cambi di opinione e così due facce di una medaglia? No.
Quello a cui assistiamo è un lento, talvolta noioso andare dal punto A al punto B. Nel mentre X tradisce Y perché almeno fa carriera, Z diventa inspiegabilmente buono verso tutti... "Sì, insomma, ho capito che era meglio così" - e tutto freddo, sterile, senza pathos. Una soap opera.
Peggio che mai, molti dei plot point sono ripresi pari pari da altre serie classiche. Così nemmeno puoi dire che si tratti di qualcosa di estremamente innovativo.
Il Gundam Barbatos, protagonista bellico della saga, è un oggetto violento abile unicamente nel corpo a corpo, cosa questa che può sembrare piacevole. Se non che il 99% degli scontri si risolvono così: X nemici che dovrebbero avere mecha trecento anni più evoluti sparano a casaccio, mancando il bersaglio come i peggiori nemici da film anni '80; il Barbatos sfreccia contro di loro a velocità immane; il Barbatos li disintegra come fossero di Lego.
Il tutto probabilmente sarà anche disegnato bene, ma non so dirlo. Sia la velocità che le pose dei mecha sono inintellegibili. E io amo le serie mecha. Tuttavia vorrei capire come l'hai colpito, dove, perché cavolo è stato fatto in due pezzi e dove ti trovi adesso. Troppo, troppo maledettamente ipercinetico.
Non è nemmeno epico, non riesce ad esserlo - perché non hai idea di come sia accaduta quella risultanza. Perché quel mecha è esploso? Chi cavolo sta colpendo chi?
Nel mentre, i nemici urlano la loro voglia di non crepare (ovvio) e devi sentire la voce atona del protagonista che è più forte di tutti, sa tutto di ogni cosa, elabora strategie ovviamente vincenti, non ha paura di nulla e con un pugno disintegra Chuck Norris con la motivazione alla base che "Me lo ha detto Orga, di combattere".
Meno male non ti ha detto di far detonare il Sole, o te lo avrebbero concesso!
Tecnicamente la serie è graziosa, il chara design è buono e consistente. Il mecha design in sé è ben realizzato, anche se, a dirla tutta, i mecha nemici sono tutti uguali e terribilmente banali.
I personaggi sono caratterizzati per essere stereotipi fino al midollo, ma ormai Sunrise non rischia più.
Il Gundam Barbatos dovrebbe reggere la scena da solo, peccato che, quando si muove, non si capisca un tubo di cosa accade.
Quindi, questa serie fa così tanto schifo?
Ni. Se è il vostro primo "Gundam", o se avete solo visto roba commerciale tipo "Wing", probabilmente potrebbe piacervi: si tratta pur sempre di una serie di guerra, non di eroi. Il "realismo" che è tipico delle serie classiche "Gundam" potrebbe davvero conquistarvi.
Ma, se non lo è, cioè se avete qualche genere di infarinatura nel Gundamverso, potete tralasciarlo e recuperarlo se mai ci bombardino i russi e ci dobbiamo nascondere in un bunker per qualche mese.
Sapete cosa faccio? Mi riguardo "Z Gundam". Quello sì che valeva qualcosa. Ottimo pretesto.
Facciamo una doverosa premessa. I personaggi sono il cuore di una serie di "Gundam". I protagonisti in primis, perché è attraverso i loro occhi che percepiamo il mood della storia.
Esistono due tipi di personaggio in "Gundam". Il primo tipo (Amuro, Kamille) evolve cambiando il proprio rapporto col conflitto in corso. Amuro prima non comprende gli orrori cui è partecipe, ricusa, poi non trova altro modo di essere. Il secondo tipo è tipicamente shonen (Domon). Combatte per il Bene, non cambierà mai.
Ecco, Mikazuki Augus, il protagonista di "Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è l'unico esemplare esistente di protagonista totalmente piatto. Volontariamente anaffettivo, incapace di emozione, di motivazione, di qualunque spessore. Voce atona, perfezione quasi insostenibile, un foglio di carta bianco.
Se Heero Hyui vi era sembrato un character freddo, aspettate di vedere questo: non solo è freddo, è praticamente vuoto dentro, al punto che fa solo ciò che gli viene ordinato da un altro personaggio. Nulla più, nulla meno.
Suppongo gli autori volessero caratterizzarlo proprio così. Un bambino trasformato in un freddo assassino. Il che implica anche che, dovendo vedere la storia dai suoi occhi, vedo solo freddezza. Non riesco a trovarvi alcuna emozione.
Sì, vi sono tutti gli elementi necessari ad una buona saga "Gundam". Politica, guerra con svariati cambi di fronte, pochi eroi e tanti funzionari che fanno il loro lavoro, tradimenti per opportunità di carriera. Non posso dire che sia del tutto banale come lo fu "Wing" all'epoca, il costrutto c'è. Ma è il racconto di un racconto, una fredda esposizione di trope uno di seguito all'altro.
In questa saga seguiamo le (non proprio riuscite in senso logico) peripezie politiche di Marte e come la Terra, sfruttandone le colonie, abbia portato a molti disagi sociali, fra i quali il fenomeno dei "Rifiuti Umani", bambini orfani legalmente privi di diritti e quindi usati come schiavi o soldati. Seguiremo una compagine mercenaria composta da questi bambini soldato e come questa avrà un ruolo chiave nella trasformazione di tale società.
Non posso fare spoiler, accidenti, ma posso garantire che no, alla fine non quadra nulla, anche se "il bene trionfa"... perché poteva trionfare senza che nessuno facesse niente. Chi ha visto la serie provi a verificarlo.
Comunque, per la ragione che vediamo tutto in relazione alle battaglie del protagonista dal fare praticamente robotico, vediamo forse qualche momento di emozione? No.
Vediamo per caso dei cambi di opinione e così due facce di una medaglia? No.
Quello a cui assistiamo è un lento, talvolta noioso andare dal punto A al punto B. Nel mentre X tradisce Y perché almeno fa carriera, Z diventa inspiegabilmente buono verso tutti... "Sì, insomma, ho capito che era meglio così" - e tutto freddo, sterile, senza pathos. Una soap opera.
Peggio che mai, molti dei plot point sono ripresi pari pari da altre serie classiche. Così nemmeno puoi dire che si tratti di qualcosa di estremamente innovativo.
Il Gundam Barbatos, protagonista bellico della saga, è un oggetto violento abile unicamente nel corpo a corpo, cosa questa che può sembrare piacevole. Se non che il 99% degli scontri si risolvono così: X nemici che dovrebbero avere mecha trecento anni più evoluti sparano a casaccio, mancando il bersaglio come i peggiori nemici da film anni '80; il Barbatos sfreccia contro di loro a velocità immane; il Barbatos li disintegra come fossero di Lego.
Il tutto probabilmente sarà anche disegnato bene, ma non so dirlo. Sia la velocità che le pose dei mecha sono inintellegibili. E io amo le serie mecha. Tuttavia vorrei capire come l'hai colpito, dove, perché cavolo è stato fatto in due pezzi e dove ti trovi adesso. Troppo, troppo maledettamente ipercinetico.
Non è nemmeno epico, non riesce ad esserlo - perché non hai idea di come sia accaduta quella risultanza. Perché quel mecha è esploso? Chi cavolo sta colpendo chi?
Nel mentre, i nemici urlano la loro voglia di non crepare (ovvio) e devi sentire la voce atona del protagonista che è più forte di tutti, sa tutto di ogni cosa, elabora strategie ovviamente vincenti, non ha paura di nulla e con un pugno disintegra Chuck Norris con la motivazione alla base che "Me lo ha detto Orga, di combattere".
Meno male non ti ha detto di far detonare il Sole, o te lo avrebbero concesso!
Tecnicamente la serie è graziosa, il chara design è buono e consistente. Il mecha design in sé è ben realizzato, anche se, a dirla tutta, i mecha nemici sono tutti uguali e terribilmente banali.
I personaggi sono caratterizzati per essere stereotipi fino al midollo, ma ormai Sunrise non rischia più.
Il Gundam Barbatos dovrebbe reggere la scena da solo, peccato che, quando si muove, non si capisca un tubo di cosa accade.
Quindi, questa serie fa così tanto schifo?
Ni. Se è il vostro primo "Gundam", o se avete solo visto roba commerciale tipo "Wing", probabilmente potrebbe piacervi: si tratta pur sempre di una serie di guerra, non di eroi. Il "realismo" che è tipico delle serie classiche "Gundam" potrebbe davvero conquistarvi.
Ma, se non lo è, cioè se avete qualche genere di infarinatura nel Gundamverso, potete tralasciarlo e recuperarlo se mai ci bombardino i russi e ci dobbiamo nascondere in un bunker per qualche mese.
Sapete cosa faccio? Mi riguardo "Z Gundam". Quello sì che valeva qualcosa. Ottimo pretesto.
Neon Genesis Evangelion
2.0/10
Ci ho provato a farmi piacere questo anime, ci ho veramente provato. Ho cercato in esso qualunque possibile pregio, ma non vedo dove sia la sua attrattiva.
Non sono mai stato un amante del genere mecha in generale. So che in "Neon Genesis Evangelion" il mecha è solo un aspetto secondario, fatto sta che i robottoni di questa serie sono veramente brutti. Se quello è il senso estetico di Hideaki Anno, personalmente mi dissocio.
Per quanto riguarda l'aspetto psicologico e drammatico, che è preponderante in questa serie, mi sembra che sia gestito in maniera troppo letterale e spiccia. Non c'è una buona sinergia fra personaggi, trama e riferimenti culturali. È tutto frammentario, lacunoso, privo di organicità. Sono capace anch'io a scrivere una cosa del genere, basta documentarsi un po' e mettere insieme i pezzi a caso.
Se il lato mecha e azione è solo un pretesto, cosa me lo mostri a fare? Allora vuol dire che stai solo cercando di attirare quelli che apprezzano il genere, per poi coglierli di sorpresa. Ma per quelli che non sono legati in alcun modo a questo tipo di narrativa, non ha il minimo senso. Stai creando un prodotto di nicchia nel vero senso della parola: non perché si tratti di un gioiello nascosto che solo pochi eletti possono gustare e capire (anche se questo fraintendimento ha fatto il successo di "Neon Genesis Evangelion" - essere psicologici è pur sempre figo), ma proprio perché tu, Hideaki Anno, ti stai rivolgendo solo a una limitata categoria di persone. Possiamo osservare che i personaggi non sono degli eroi, ma in un certo senso sono dei falliti, in particolare il protagonista. Così facendo, Anno, parli un linguaggio con il quale può empatizzare solamente chi vive le stesse crisi interiori, gli stessi tormenti di Shinji o di Asuka.
Quand'anche guardassimo a questa serie animata come strumento di liberazione da una crisi esistenziale o dalla depressione, avrei avuto piacere che il regista ci mostrasse con una vera e propria storia cosa significa imboccare la via d'uscita dal cosiddetto "male di vivere". È troppo facile esporre i rimedi a parole. E del resto, Hideaki Anno ha sofferto la depressione anche dopo aver creato "Neon Genesis Evangelion", quindi forse l'anime non è stato una panacea nemmeno per lui stesso.
Ci sono poi, ovviamente, i riferimenti filosofici, letterari, religiosi e quelli propri della psicologia, e sono inseriti in maniera anche troppo evidente, in un grande minestrone. Quest'aspetto può essere apprezzato solo da chi ha il feticismo di vedere Pirandello o Schopenhauer citati all'interno di un cartone animato giapponese. Ma non c'è niente oltre a quest'aspetto, tutto ciò è per l'appunto fatto solamente per puro feticismo.
"È strano che Evangelion abbia avuto tanto successo, tutti i personaggi sono così malati!"
Non è poi così strano, anche molti spettatori a loro modo sono malati. E purtroppo, quando si è depressi, in un certo senso si ama soffrire interiormente.
Con il sempre più rapido progresso della società, le malattie mentali proliferano ancor più oggi che negli anni '90, non è un caso che quest'anime abbia più successo oggi che allora. Per cui, "Neon Genesis Evangelion" merita di essere ricordato nei secoli dei secoli come una grande celebrazione della malattia mentale.
Personalmente vi dico: se volete bene a voi stessi, lasciatelo perdere, è uno spreco di tempo. Ma se vi garba immergervi in un caotico calderone di pura psicosi, Babbo Hideaki vi dà il benvenuto.
Non sono mai stato un amante del genere mecha in generale. So che in "Neon Genesis Evangelion" il mecha è solo un aspetto secondario, fatto sta che i robottoni di questa serie sono veramente brutti. Se quello è il senso estetico di Hideaki Anno, personalmente mi dissocio.
Per quanto riguarda l'aspetto psicologico e drammatico, che è preponderante in questa serie, mi sembra che sia gestito in maniera troppo letterale e spiccia. Non c'è una buona sinergia fra personaggi, trama e riferimenti culturali. È tutto frammentario, lacunoso, privo di organicità. Sono capace anch'io a scrivere una cosa del genere, basta documentarsi un po' e mettere insieme i pezzi a caso.
Se il lato mecha e azione è solo un pretesto, cosa me lo mostri a fare? Allora vuol dire che stai solo cercando di attirare quelli che apprezzano il genere, per poi coglierli di sorpresa. Ma per quelli che non sono legati in alcun modo a questo tipo di narrativa, non ha il minimo senso. Stai creando un prodotto di nicchia nel vero senso della parola: non perché si tratti di un gioiello nascosto che solo pochi eletti possono gustare e capire (anche se questo fraintendimento ha fatto il successo di "Neon Genesis Evangelion" - essere psicologici è pur sempre figo), ma proprio perché tu, Hideaki Anno, ti stai rivolgendo solo a una limitata categoria di persone. Possiamo osservare che i personaggi non sono degli eroi, ma in un certo senso sono dei falliti, in particolare il protagonista. Così facendo, Anno, parli un linguaggio con il quale può empatizzare solamente chi vive le stesse crisi interiori, gli stessi tormenti di Shinji o di Asuka.
Quand'anche guardassimo a questa serie animata come strumento di liberazione da una crisi esistenziale o dalla depressione, avrei avuto piacere che il regista ci mostrasse con una vera e propria storia cosa significa imboccare la via d'uscita dal cosiddetto "male di vivere". È troppo facile esporre i rimedi a parole. E del resto, Hideaki Anno ha sofferto la depressione anche dopo aver creato "Neon Genesis Evangelion", quindi forse l'anime non è stato una panacea nemmeno per lui stesso.
Ci sono poi, ovviamente, i riferimenti filosofici, letterari, religiosi e quelli propri della psicologia, e sono inseriti in maniera anche troppo evidente, in un grande minestrone. Quest'aspetto può essere apprezzato solo da chi ha il feticismo di vedere Pirandello o Schopenhauer citati all'interno di un cartone animato giapponese. Ma non c'è niente oltre a quest'aspetto, tutto ciò è per l'appunto fatto solamente per puro feticismo.
"È strano che Evangelion abbia avuto tanto successo, tutti i personaggi sono così malati!"
Non è poi così strano, anche molti spettatori a loro modo sono malati. E purtroppo, quando si è depressi, in un certo senso si ama soffrire interiormente.
Con il sempre più rapido progresso della società, le malattie mentali proliferano ancor più oggi che negli anni '90, non è un caso che quest'anime abbia più successo oggi che allora. Per cui, "Neon Genesis Evangelion" merita di essere ricordato nei secoli dei secoli come una grande celebrazione della malattia mentale.
Personalmente vi dico: se volete bene a voi stessi, lasciatelo perdere, è uno spreco di tempo. Ma se vi garba immergervi in un caotico calderone di pura psicosi, Babbo Hideaki vi dà il benvenuto.
Saikyou Robo Daiouja
6.0/10
“Saikyō Robo Daiōja”, ovvero “Daioja il robot più forte”, è una serie del 1981 prodotta dalla Sunrise. Lo staff che ha dato vita all’anime è noto sotto lo pseudonimo di Hajime Yatate, lo stesso che ha creato tra gli altri anche “Daitarn 3”, “Gundam” e “Trider G7”. Il mecha designer è un altro pezzo da novanta, ovvero quel Kunio Okawara che ha creato i mezzi meccanici di “Daitarn 3”, “Gatchaman”, “Yattaman” e tanti altri. Nonostante la novità nata dopo “Gundam”, quella del real robot o del robot-macchina, gli anni ’80 vedono ancora anime il cui protagonista è un super robot o robot-dio, ed è proprio in questo filone che si inserisce “Saikyō Robo Daiōja”, in netta prosecuzione con i classici degli anni ’70.
Protagonista della storia è il giovane principe Mito, erede al trono di Edon, che all’età di quattordici anni, cioè due anni prima rispetto alla consuetudine, decide di visitare i cinquantuno pianeti del suo regno, il Sistema di Ipron. Il ragazzo viaggia in incognito insieme a due fedeli attendenti, Suke e Kaku, e ad una guardia del corpo della regina, Flora Shinobu, segretamente innamorata del protagonista.
L'anime prende spunto, anche se rileggendola in chiave fantascientifica, dalla figura storica di Mitsukuni Tokugawa, anche conosciuto come Mitokomon, che, secondo la tradizione, si vestiva da contadino per controllare il comportamento dei suoi vassalli e, di fronte alla presenza di prevaricazioni e frodi, si rivelava punendo l'infedele amministratore.
Lo schema degli episodi è piuttosto ripetitivo: il principe Mito arriva sul pianeta di turno in incognito insieme alla sua squadra e, dopo aver scoperto un’ingiustizia perpetrata dal governatore sulla popolazione, rivela la propria identità e combatte con il suo robot sconfiggendo l’avversario e riportando l’ordine e la giustizia. E così vediamo il principe andare su pianeti in cui convivono umani e dinosauri o altri in cui governano le donne, dove c’è una tecnologia avanzata o dove si è rimasti arretrati, dove si coltivano le arti oppure dove la vita è un film. Nelle puntate tanti sono i riferimenti presi dall’animazione o dal cinema di fantascienza, “Guerre Stellari” in primis.
Il super robot, il cui nome significa Grande Sovrano, nasce dalla combinazione, chiamata Cross Triangle, di tre mecha: Ace Redder (pilotato da Mito), Aoider (pilotato da Suke) e Cobalter (pilotato da Kaku). Ognuno dei robot ha sul petto un’immagine a forma di foglia e, dopo l’agganciamento dei tre, al centro del petto di Daioja si forma simbolo più grande che ricorda quello della famiglia dei Tokugawa. Per quanto riguarda l'aspetto, Daioja riprende il design da altri robot della Sunrise, in particolare è evidente la somiglianza con Daitarn 3, dalla cui serie prende anche il tono leggero e scanzonato.
Nel character design è evidente la somiglianza con i personaggi di “Daltanious”, a cui “Saikyō Robo Daiōja” si ispira anche in alcune tematiche politiche e sociali.
Nonostante manchi il tono drammatico di molte serie super robotiche degli anni ’70 e ’80, è un peccato che la serie non sia arrivata in Italia, perché è comunque divertente per le sue gag comiche e interessante da vedere per le tante citazioni e per l’intento pedagogico che sta alla base dell’anime.
Protagonista della storia è il giovane principe Mito, erede al trono di Edon, che all’età di quattordici anni, cioè due anni prima rispetto alla consuetudine, decide di visitare i cinquantuno pianeti del suo regno, il Sistema di Ipron. Il ragazzo viaggia in incognito insieme a due fedeli attendenti, Suke e Kaku, e ad una guardia del corpo della regina, Flora Shinobu, segretamente innamorata del protagonista.
L'anime prende spunto, anche se rileggendola in chiave fantascientifica, dalla figura storica di Mitsukuni Tokugawa, anche conosciuto come Mitokomon, che, secondo la tradizione, si vestiva da contadino per controllare il comportamento dei suoi vassalli e, di fronte alla presenza di prevaricazioni e frodi, si rivelava punendo l'infedele amministratore.
Lo schema degli episodi è piuttosto ripetitivo: il principe Mito arriva sul pianeta di turno in incognito insieme alla sua squadra e, dopo aver scoperto un’ingiustizia perpetrata dal governatore sulla popolazione, rivela la propria identità e combatte con il suo robot sconfiggendo l’avversario e riportando l’ordine e la giustizia. E così vediamo il principe andare su pianeti in cui convivono umani e dinosauri o altri in cui governano le donne, dove c’è una tecnologia avanzata o dove si è rimasti arretrati, dove si coltivano le arti oppure dove la vita è un film. Nelle puntate tanti sono i riferimenti presi dall’animazione o dal cinema di fantascienza, “Guerre Stellari” in primis.
Il super robot, il cui nome significa Grande Sovrano, nasce dalla combinazione, chiamata Cross Triangle, di tre mecha: Ace Redder (pilotato da Mito), Aoider (pilotato da Suke) e Cobalter (pilotato da Kaku). Ognuno dei robot ha sul petto un’immagine a forma di foglia e, dopo l’agganciamento dei tre, al centro del petto di Daioja si forma simbolo più grande che ricorda quello della famiglia dei Tokugawa. Per quanto riguarda l'aspetto, Daioja riprende il design da altri robot della Sunrise, in particolare è evidente la somiglianza con Daitarn 3, dalla cui serie prende anche il tono leggero e scanzonato.
Nel character design è evidente la somiglianza con i personaggi di “Daltanious”, a cui “Saikyō Robo Daiōja” si ispira anche in alcune tematiche politiche e sociali.
Nonostante manchi il tono drammatico di molte serie super robotiche degli anni ’70 e ’80, è un peccato che la serie non sia arrivata in Italia, perché è comunque divertente per le sue gag comiche e interessante da vedere per le tante citazioni e per l’intento pedagogico che sta alla base dell’anime.
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Ogni volta che qualcun* dice/scrive una frase del genere in calce a un franchise di successo pluridecennale, mi viene in mente questo
Sulla "celebrazione" della malattia mentale allegherei i video dove Anno ammette candidamente di aver tentato il suicidio più volte da quanto stava bene con sé stesso e con la serie
È questa onestà nel mettersi a nudo attraverso le propria opera, insieme a un design accattivante di personaggi e mecha (al recensore potranno non piacere, ma gli Eva erano agli antipodi con quello che offriva il mercato il tempo e ancora oggi fanno vendere un gojirione di figure e model kit) e alle buone animazioni della prima metà ad aver scatenato un fenomeno di costume. Eva non deve certo piacere per forza, ma ad analizzare le motivazioni con una maggior lucidità il recensore avrebbe fatto uno scritto più utile. A prescindere dal voto.
E che significa che 'quando si è depressi si ama soffrire'? Amo', ma tu hai la minima idea di cosa significhi la depressione clinica e quanto si soffra e non si veda na via di uscita nonostante tutti i tuoi tentativi di rialzarti?
Vi giuro che più la leggo e più mi cringio solo io per il recensore. Mi dispiace, ma se è una persona intelligente e avrà modo di crescere interiormente, almeno al livello di decenza umana sufficiente a rispettare le persone con depressione clinica senza preconcetti tossici, un giorno si pentirà molto di queste cose che ha scritto e proverà lo stesso cringe che sto provando io ora per lui.
Il terzo non l'ho visto, ma sugli orfani di Gundam non sono molto d'accordo. A me è piaciuto tantissimo. I personaggi non devono necessariamente essere tutti uguali. Che le trame siano un po' fotocopia, nelle serie di Gundam, non è una novità. E se non ricordo male, a parte l'ottimo comparto grafico lo Z era una palla mostruosa, pieno di "azione" ridicola, situazioni ripetitive e molto irritanti, personaggi non sviluppati perché in numero sovrabbondante e così via, tanto che ho rinunciato con gioia allo ZZ e già contenta di essere riuscita a finire il polpettone n. 1.
Tutto è relativo
Cmq se crea ancora tanto clamore un motivo cè.....
Certo particolari stati d'animo possono essere estranei a molte persone e per questo non solo non comprenderli ma anche esserne infastiditi... Eva per quanto sempre attuale non è un anime per tutti.
Se non hai collaborato nella creazione dell'opera non ha alcun senso dissociarsi da almeno un suo aspetto.
Su gundam iron-blooded non mi esprimo perche non l'ho ancora visto, con tempo disponibile è sicuramente una serie che recupererò.
Per quanto riguarda Evangelion... quella non è nemmeno una recensione.
Può piacere o meno, a me non dispiace, ma i buchi di trama e le tante cose lasciate senza spiegazioni non me lo possono far considerare un capolavoro, ma alcune delle critiche espresse sono semplicemente assurde, per quanto una recensione, soprattutto una non professionale, sia ovviamente soggettiva.
Mi sembra semplicemente un tentativo per generare flame.
Il discorso sulle malattie mentali poi lo trovo vergognoso.
D'accordissimo su questo commento, il bello è che in Evangelion, nessun personaggio vuole soffrire ma anzi cercano in tutti i modi di uscire dalle loro situazioni svilenti, si vede che il recensore non l'ha guardato come si deve o che semplicemente non l'abbia capito ( nonostante lui stesso abbia detto che "è tutto troppo letterale")
Lo spreco di tempo è stato leggere questa recensione
Potrebbe sembrare troppo pretenzioso, troppo noioso, troppo sperimentale ecc.
Però, l'atteggiamento "sarei capace anch'io", no.... mi hai persa, scusa. Non lo trovo convincente.
Effettivamente NGE è proprio un prodotto di nicchia, direi che non c'è esempio migliore, io non ne vado pazzo ma ho dato giudizi leggermente migliori anche per vere schifezze immonde, qua è giusto per risaltare un po' di più e triggerare qualcun'altro...
Onestamente di questo dubito.
Per il resto sono tutte le opinioni sono lecite e i gusti sono gusti.
Un 3,5/10 a Tenshi no Tamago.
Non ho altro da dire vostro onore, per me il caso è chiuso.
Bisognerebbe partire con le basi su cosa è una recensione; e no, non è mi piace/non mi piace!
Da mia rubrica preferita, capace di ottimi suggerimenti, con mio rammarico sta scadendo nel trash.
Neon Genesis Evangelion non è un prodotto di nicchia, lo ha persino specificato Anno in alcune sue interviste come il bacino di utenza di otaku fosse il suo obbiettivo e secondo ricerche condotte dal comitato di produzione fosse più grande di quanto realmente si pensasse all'epoca, tant'è che è divenuto un vero e proprio fenomeno di massa.
Una perla, ma il fatto che le serie siano così tanto diluite negli anni come anche il fatto di non essere stato licenziato in Italia, gli pone un grosso ostacolo al suo diffondersi nel pubblico.
Beh ero anche ironico nel mio commentoXD, veder accostare la parola nicchia a una delle serie più famose, più seguite e discusse di sempre, che ha rivoluzionato la produzione e la fruizione degli anime, faceva abbastanza ridere...
Piu' o meno concordo sul giudizio. Infine, io sono anti-evangelion quanto Massy90 ma onestamente la recensione non e' scritta bene, troppo superficiale, si da' la zappa sui piedi da solo.
"Io sono anti-Evangelion" non si può sentire però. Cioè, ti può non piacere una serie, ma detta così pare tipo il club antiTimmy Forza 4.
Comunque tutte le opinioni contro NGE che ho sentito in dieci anni di passione per Eva sono degne solo di un "OK boomer". Esperienza personale.
Ho visto gente venerare Dragonball. Altri schifarlo.
Ho visto gente venerare Star Wars. Altri schifarlo.
Ho visto gente venerare Via col Vento. Altri schifarlo.
Solo su Matrix Revolution ho trovato solo gente concorde: fa schifo.
Ed è giusto che sia così ed è questo anche il bello del confronto.
Per me, Evangelion TV (che preferisco al remake cinematografico) è da 9 dove non arriva al 10 solo perchè due o tre cazzatine ci stanno.
Gundam IBO è da 7 e non arriva all'8 solo perchè il finale mi ha fatto incazzare.
Ma sono anche uno che darebbe 4 a Saint Seiya e 6 a Hokuto no Ken, che adoravo da ragazzino, e 8 a Tiger Mask e 10 ad Ashita no Jo o a Versailles no Bara, che vedevo di meno e ho apprezzato crescendo.
Lo spettacolo, che sia anime, cinema, musica, libri o qualunque formato, difficilmente conquista tutti.
Ed è giusto così.
Ma guarda che il problema, per me è da che ho letto anche per molti altri, non è mica che non piaccia evangelion.
Anch’io ho scritto che per i miei gusti non è un capolavoro.
E nemmeno il voto è il problema, per me un 2 non a senso, dovrebbe essere dato a schifezze immonde e qua anche solo sul piano tecnico non sarebbe il caso, ma vabbè…
Il problema è le motivazioni che vengono date, in generale è semplicemente una trollata per generare le peggio discussioni, la parte sulle malattie mentali in particolare è piena di qualunquismo di bassa lega e soprattutto secondo me pure offensiva.
Non penso fosse una “recensione” adatta a questa rubrica.
Le opinioni sono opinioni fino ad un certo punto, perché se scrivi una ca**ta immane io te lo faccio presente, altrimenti viene meno quella grande cosina civile che viene chiamata contraddittorio.
Detto ciò se si vuole rimanere nella propria isola felice ed evitare critiche da altri utenti, si eviti di commentare ed esprimere il proprio parere, non lo prescrive mica il medico che si debba dire la propria su ogni cosa.
Sottoscrivo ogni tua parola, ma permettimi una correzione.
Il boomer è una persona nata durante l'esplosione demografica, a cavallo quindi tra gli anni '40 e '60, nell'ipotesi migliore è un sessantenne che picchia il figlio... Forse ti volevi riferire alla successiva, ovvero la "Generazione X".
D'accordo anche con il voto dato a Daiouja, è la tipica serie mecha anni 70 senza particolari attrattive.
E il mio commento finisce qui, i ragazzini viziati in cerca di attenzioni non vanno assecondati.
Leggere "feticismi" di Schopenhauer o Pirandello poi è qualcosa di raccapricciante. Se l'incipit è "non mi è piaciuto per disegni e perche i robottoni sono brutti", allora vabbe. Rispetto assolutamente il parere del recensore ma sono in totale disaccordo - e non sono affatto un fan della serie, anzi. ma c'è differenza fra il non leggere correttamente delle opere con il distruggerle totalmente (anche) perchè non si sono capite appieno. poi, degustibus non disputandum est.
Che Evangelion gli piaccia o meno, la sua recensione non è un parere personale... E' un palesissimo troll e come tale va trattato, ovvero con condiscendenza e ironia oppure indifferenza. Non è neanche originale nelle sue provocazioni, demolire Evangelion piuttosto che il battle shounen di turno è una moda, come quelli che mettevano i dislike ai video dei gattini su YouTube.
Avete un po' rotto con sta storia "tutte le opinioni sono legittime". Va bene che siamo su AC, ma è anche questa mentalità buonista che incoraggia gente come i no-vax.
no vabbe io non so se è un troll o meno ma leggere quei discorsi su Pirandello mi ha fatto morire dentro e morire i libri nella libreria....
Viceversa la saga dei film di Evangelion secondo me è molto più altalenante, il giudizio sale e scende a seconda del film, è il giudizio non è sempre positivo, anzi avvolte è proprio negativo.
Un po' come questa recensione
Piaccia o no.
Se poi qualcuno gli vuole dare 2, il mondo è bello perché è avariato.
Il che dà ragione ad Anno.
Nope. Mi riferivo proprio a quella 45-64. Anche se ormai per traslato il termine ha assunto un significato molto più generico. Grazie comunque, ovviamente.
Beh, che dire, me ne farò una ragione. La vita va avanti.
ma il discorso dei no vax non c'entra un cavolo con tutto questo... avere il diritto di esprimersi è sacrosanto, ma se chi lo fa è uno col cervello cotto non ha niente a che fare coi diritti e le libertà. è un problema tutto suo e di quelli come lui
Addirittura leggere di alcuni che si autodefiniscono degli Anti Evangelion mi fa sorridere, manco facessero parte di un partito anti nazista ahahaha ridicoli
Assolutamente falso, eva non è esente da critiche e anzi sulla trama ne avrei anch'io qualcuna ma dare 2 è oggettivamente una sparata tanto per fare l'edgy bastian contrario. La Gioconda come dici tu può assolutamente essere criticata ma va contestualizzata nel valore artistico/culturale che ha così come per eva dove se dai meno di 5 a fronte anche solo di lato tecnico/artistico dell'opera conviene cambiare hobby o almeno non scrivere cretinate
Ti svelerò un paio di equazioni matematiche che probabilmente non ricordi o non conosci:
la maggioranza non ha sempre ragione = la maggioranza non ha sempre torto
la minoranza è spesso nella ragione = la minoranza è spesso nel torto
Incredibile eh?
Il Lato tecnico è proprio il punto debole ma dopo aver letto (prendo solo questi due commenti non posso certo quotare tutti:
Peccato che Eva aveva finito i soldi a detta dello stesso Anno, da circa metà in poi e visibile un calo nel parte tecnica senza citare gli ultimi due di cui i fan non avevano capito nulla e sono stati loro stessi a chiedere spiegazioni; la storia comunque è solo una parte ed è per questo che viene pompato trascurando il resto, inoltre a differenza di altri anime (ad esempio One piece) Eva è nato con lo scopo di far "tornare gli otaku con i piedi per terra" ottenendo l'effetto opposto. Oltre questo non ha avuto una serializzazione negli anni ma usciva/esce un film ogni tot altrimenti sarebbe stato meno amato, con ciò non sto negando la sua importanza ma se ciò che ha fatto Anno lo avrebbe fatto un altro autore (esempio Toryama con dragon ball ed ho citato 2 battle perchè sono i più famosi ora) non sarebbe visto allo stesso modo, non parlo di meglio o peggio ma semplicemente diverso
I problemi di budget erano colpa della pessima amministrazione economica della Gainax, che infatti se non fosse per i diritti commerciali che ha su Eva avrebbe già chiuso i battenti. Anno e il team creativo non hanno potuto farci niente. E comunque, criticando un anime solo perchè tecnicamente non brilla già si perde in partenza.
Se non esistesse The End of Evangelion sarei anche d'accordo su questo, ma esiste e non è mica uscito per bellezza (o, come ai tempi si favoleggiava, per accontentare gli otaku scassamaroni, lol). Eva non ti serve lo spiegone sul piatto d'argento ma vuole farti lavorare di testa, non si può vivere sempre e solo di evasione pura.
La storia è stata narrata, e pure rinarrata. Fai dei paragoni completamente sballati: qui non si sta parlando di uno shounen manga pubblicato su una rivista, dove i lettori possono deciderne, almeno in parte, il destino. Credi forse che One Piece, su una rivista competitiva come Jump, starebbe ancora continuando se il manga non avesse venduto abbastanza dopo i primi numeri? Oppure se per un motivo qualsiasi Eichiro Oda, prima di diventare un autore affermato, fosse entrato conflitto con gli editori o avesse provocato un qualche scandalo? Ovviamente no: la Shueisha lo avrebbe soppresso o al massimo spostato su una sua rivista minore, oppure Oda avrebbe dovuto proseguirlo per una casa editrice più piccola. E anche solo se uno dei personaggi principali fosse risultato odioso alla maggior parte dei lettori (i sondaggi di popolarità sulle riviste di manga vengono fatti di continuo, come ben saprai), stai pur certo che a quest'ora sarebbe già stato fatto uscire di scena. Per gli anime originali (ma anche per i manga più di nicchia) soprattutto in quel periodo, il meccanismo è completamente diverso: che sia un capolavoro o una ciofeca, un anime originale è voluto dai suoi creatori per comunicare un messaggio ben preciso e (almeno finchè lo studio d'animazione, i produttori, l'emittente ecc. gli danno carta bianca) come va a finire lo decidono solo loro, punto.
Idem come sopra. Paragonare un seinen fantascientifico con i battle shounen, che nascono con mentalità, processi creativi, scopi e target completamente diversi da quelli che possono essere quelli di un Evangelion piuttosto che di un Gundam o di un Ghost in the Shell è esattamente la cosa da NON fare se si vuole essere presi sul serio.
ti consiglio un termine che non ricordi o forse non conosci si chiama parallelismo ho semplicemente detto che se Eva fosse un manga uscito su rivista (qualsiasi rivista mica doveva uscire su jump lmao) avrebbe il suo fandom come quello di One piece o dragon ball mentre se una serie "lunga" come queste due fosse arrivata ad un certo punto e poi continuata con dei film se ne parlerebbe in maniera diversa nel bene o nel male e per chiarire ho preso due manga che
conoscono tutti
hanno fatto stanno facendo la storia nel loro settore .
altrimenti avrei potuto prendere pure Chihayafuru visto che sono 48 volumi ma non è quello il punto.
ps La storia è stata narrata, e pure rinarrata è proprio questo il problema
pps Idem come sopra. Paragonare un seinen fantascientifico con i battle shounen, che nascono con mentalità, processi creativi, scopi e target completamente diversi da quelli che possono essere quelli di un Evangelion
peccato che si stia facendo un confronto e posso benissimo confrontare Toryama al quale è sempre stato chiesto di mettere più roba nella sua opera e lui l'ha fatto (ma a modo suo) con Anno che si è letteralmente piegato al fandom, poi se sei ciecato(dall'anime ovviamente) puoi tranquillamente vedere un paio di commenti su come sia cambiata la scena e anche l'anime nel tempo https://www.youtube.com/watch?v=S4cf_g5ZXAg&t=17s
No non si confronta Eva a Toriyama (senza offesa per Toriyama-sensei), sorry.
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