Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

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"Adachi and Shimamura" è una serie composta da dodici episodi, di genere romantico, yuri e slice of life, con un'ambientazione prevalentemente scolastica, trasposizione della omonima novel.

La trama ci presenterà la nascita del rapporto tra Adachi e Shimamura, dal loro primo anno di superiori, ognuna delle due con le proprie difficoltà nel rapportarsi con gli altri. La parte interessante della serie sarà lo sviluppo dei personaggi e nell'esplorazione che ne consegue, dei loro pensieri e delle loro reazioni, nella scoperta di sé.
La serie cercherà di approfondire quel particolare momento, nell'età dell'adolescenza, dove iniziano i primi amori, in cui si è confusi e non si riesce a dare una concreta forma ai propri pensieri, riguardo ai sentimenti che si provano, benché meno alle parole che vorremmo dire e senza escludere i comportamenti ambigui e confusi, che avremo verso gli altri.
Se il soggetto potrebbe sembrare interessante, purtroppo il grande problema di questa serie è il suo sviluppo, lento e "barcamenante" per più ragioni, il principale sarà il supplizio dell'indecisione di Adachi, su cosa fare e come comportarsi, che procederà a lentissimi passi sullo scoprire cosa prova e cosa dire per esprimerlo, mentre il secondario saranno le poche, ma spesso infruttuose sotto-trame, che anziché ravvivare il ritmo e rallegrare lo spettatore, avranno un effetto contrario, cioè quello di afflosciare gli avvenimenti e condensarli in un nulla di fatto.

I personaggi non saranno molti, e risulteranno tutti, a loro modo, molto interessanti all'apparenza, infatti, dietro ad ognuno di essi, ci saranno delle curiosità, che non faranno altro che aumentare la speranza dello spettatore, di avere magari uno sguardo innovativo e/o curioso su svariati temi, ma che al contrario non saranno approfonditi.
Verranno toccate tematiche come: la differenza fra le aspettative che le differenti famiglie hanno, sia delle protagoniste che delle amiche, nei confronti delle loro rispettive figlie, cosa si nasconde dietro a Yashiro, il rapporto fra genitori e figlia; ma purtroppo come anticipato, tali personaggi e tematiche saranno trattati a spot e come mere comparse, per potersi concentrare quasi totalmente sulle nostre due protagoniste, che al contrario riceveranno un approfondimento pieno e soddisfacente, della loro psiche, specialmente Shimamura avrà una caratterizzazione coerente e degna di essere definita tale.
Piccolo rammarico sarà a volte la difficoltà con cui si arriverà a descrivere un pensiero e una condizione complessa, con metafore e frasi che ho trovato fin troppo romanzate, per poter descrivere in maniera esaustiva una condizione particolare del proprio io o del proprio stato d'animo.

Per la grafica, personalmente l’ho trovata molto accattivante, i personaggi saranno definiti e ben particolareggiati, per le ambientazioni invece prevarrà maggiormente un andamento altalenante, con fondali a volte molto ispirati e caratteristici, che si scontreranno ad altre situazioni, in cui si avranno invece sfondi più anonimi e meno definiti.
Apprezzabili alcuni momenti più riflessivi e introspettivi, che godranno di particolari effetti e permetteranno spesso di mettere su schermo pensieri e stati d'animo delle nostre due protagoniste.

Per l'aspetto sonoro, le OST faranno tutte il loro dovere, entrambe le sigle saranno molto orecchiabili, forse un po' troppo tendente all'assuefazione la sigla d'apertura, che con il tempo risulterà un po' troppo smielata, a differenza della sigla finale che sarà più ritmata e fresca.

In conclusione, "Adachi e Shimamura", sarà una serie atipica per l'approfondimento delle due protagoniste, che risulterà molto preponderante e interessante, purtroppo, come contrappeso, ci sarà una generale lentezza nell'evolversi di alcune situazioni, che potrebbe rendere tediose alcune parti.

8.5/10
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Disegni meravigliosi e incredibilmente espressivi, come sempre nelle opere di Ranmaru Zariya. Avendo al momento letto tutta la bibliografia edita dell'autrice, inizio a notare una certa somiglianza fisica tra alcuni del suoi protagonisti - un difetto comunque tipico di quasi la totalità degli autori e che la Zariya compensa con una certa bravura nel variare la complessità caratteriale di ciascuno dei suoi personaggi.
"Coyote" è un'opera ambiziosa, che si inserisce nel genere Boys love/Yaoi trattando, tuttavia, una vasta gamma di temi e collocandosi a cavallo tra più generi. Si tratta principalmente della faida tra il clan dei lupi mannari di cui fa parte Coyote e il clan mafioso dei Garland, di cui Josh Garland è erede. L'incontro tra i due avviene al di fuori di questo contesto, quando ancora nessuno conosce l'identità dell'altro: Josh lavora come pianista in un bar e Coyote si reca ogni sera ad ascoltarlo, finché Josh tenta alcuni approcci nei suoi confronti... che culmineranno nella scoperta della sua natura di licantropo. Questo tuttavia sarà solo l'inizio, poiché Coyote e i suoi compagni si ritroveranno presto costretti, nonostante l'iniziale posizione conciliante del loro capo, a pianificare l'omicidio degli elementi di rilievo del clan dei Garland al fine di garantire la sicurezza e la sopravvivenza del loro clan e, più in generale, della loro specie. D'altro canto l'attuale leader del clan dei Garland, il nonno di Josh, ha anch'egli i suoi piani...
La trama è intricata, ma ben sviscerata, con diversi elementi di mistero che vengono rivelati a poco a poco e alcuni personaggi a cavallo tra razionalità e follia il cui comportamento risulta al momento imprevedibile, e che per questo fornisce diversi elementi di tensione. Molto interessante proprio questo tema, più volte riportato da parte dell'autrice attraverso le parole di alcuni personaggi, del contrasto tra la razionalità, la logica e la compassione mostrate da personaggi etichettati dalla società come pericolosi, e la follia, pericolosa quanto mascherata da una facciata di rispettabilità, di elementi invece perfettamente integrati all'interno di essa.
Josh nutre un affetto profondo e sincero per Coyote, che non viene minimamente scalfito dalla scoperta della sua natura di licantropo; in generale, il personaggio di Josh è parecchio sentimentale e ciò rischierebbe di risultare sciropposo, se non fosse che Coyote stesso glielo fa notare diverse volte, dimostrandosi insofferente verso questo suo atteggiamento estremamente romantico. In definitiva Coyote stesso finirà per apprezzare Josh anche grazie a (o nonostante?) questa sua caratteristica, ma il fatto che ne critichi il sentimentalismo riporta il lettore con i piedi per terra, ricordandogli che la sciroppostà non è percepita dall'autrice come la normalità, quanto piuttosto come una peculiarità caratteriale di Josh.

Il mio giudizio su quest'opera sarebbe in definitiva completamente positivo, se non fosse per un particolare: nonostante la trama sia perfettamente sviluppata e intrigante, nonostante caratterialmente i due siano ben strutturati, complementari ed entrambi personalità forti, nonostante la storia d'amore si sviluppi con coerenza e gradualità, le scene di sesso sono tuttavia ancora troppo stereotipate, in particolar modo per quanto riguarda i dialoghi. Ciò stride con la serietà e la profondità della storia, dando al lettore la sensazione solo per quelle scene di trovarsi in un tipo di prodotto completamente diverso. In particolar modo non ho apprezzato la distinzione così netta tra i ruoli dei due a letto, che trovo strida molto con la bella caratterizzazione a tuttotondo data a "Lili" e "Marlene" all'interno della saga. E' un difetto che va attenuandosi con l'avanzare dei volumi, di pari passo con la maturità dell'autrice (il tempo trascorso tra il primo e l'ultimo volume è in effetti molto ampio), ma non sparisce mai del tutto. Non ho apprezzato particolarmente lo stratagemma del periodo del calore, leggermente abusato, e ho inoltre trovato inutile e ridondante all'interno del primo volume l'utilizzo del personaggio di Herma, che mi è parso più un feticismo dell'autrice che un effettivo elemento di utilità nella trama, in una situazione che poteva essere meglio gestita in altro modo.

In ogni caso un lavoro splendido, come sempre. La speranza è che i prossimi volumi possano essere in crescendo, essendo al momento la Zariya un'autrice più matura di quanto non fosse nel 2016 (evidente -in questo senso- il paragone tra "Void", 2015, con "Birds of Shangri-La", 2017).

8.0/10
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"Family Compo" è l’opera meno nota di Tsukasa Hojo, mangaka conosciuto in tutto il mondo per grandi serie come "Occhi di Gatto" e "City Hunter".

Ecco un po' di trama: Masahiko Yanagiba è un ragazzo che ha sempre voluto avere una famiglia normale e amorevole, ma sua madre è morta quando era piccolo e in seguito è successo lo stesso con suo padre, un uomo d’affari che non vedeva quasi mai. Un giorno viene invitato da una bellissima donna che si presenta come sua zia a vivere nella sua famiglia, in realtà il ragazzo ricorda di aver sentito parlare di uno zio, fratello di sua madre. Masahiko accetterà la proposta e inizierà a vivere con i suoi zii e la cugina Shion, ma scoprirà molto presto come stanno le cose, in realtà quella che credeva fosse sua zia è un uomo e quello che pensava fosse suo zio è una donna; questo è il motivo per cui avevano interrotto i rapporti con gli altri parenti. In questa confusione il ragazzo avrà anche dei dubbi su sua cugina Shion, sarà davvero una ragazza? Lo stesso Masahiko si ritroverà in situazioni bizzarre, spesso travestito da donna che lo porteranno a capire i problemi che hanno dovuto affrontare i suoi zii nella vita.

Tutti questi equivoci porteranno a tantissime scenette divertenti, ma anche a momenti piuttosto profondi di riflessione.
I disegni sono splendidi come tutte le opere di Hojo, è magnifico come l'autore riesca a disegnare i personaggi in maniera credibile quando, ad esempio, indossano abiti del sesso opposto come Masahiko in abiti femminili oppure Shion in abiti maschili.

Se questo manga fosse stato pubblicato oggi, dove i temi LGBT sono molto più attuali rispetto agli anni della sua pubblicazione (poco più della metà anni ’90), avrebbe probabilmente avuto maggior successo.
Indubbiamente è una commedia degli equivoci, non sono presenti drammi esagerati, però l’argomento che tratta viene affrontato con coraggio e, perciò consiglio una lettura anche a chi vuol scoprire un lato diverso dell’autore, non ne rimarrete delusi.