Mancano ormai poche ore all'arrivo nelle sale italiane di The First Slam Dunk, l'attesissimo film prodotto da TOEI Animation e distribuito in Italia da Anime Factory, etichetta di Plaion Pictures. Come tutti i fan sapranno Mercoledì 10 Maggio il film sarà in anteprima in versione originale sottotitolata e dall'11 Maggio sarà possibile goderselo in versione doppiata. 

The First Slam Dunk è tratto dal manga di Slam Dunk, scritto ed illustrato da Takehiko Inoue, il quale si è occupato in prima persona della sceneggiatura e della regia di questo film. Oggi vogliamo con voi scoprire qualcosa di più su questo straordinario autore, venuto alla ribalta nei primi anni '90 proprio grazie a Slam Dunk e poi rimasto nel gotha fumettistico mondiale fino ai giorni nostri. 
 


Takehiko Inoue nasce nel 1968 nel profondo sud del Giappone, nel Kyūshū, nella cittadina di Ōkuchi, ora Isa. Da sempre appassionato di arte e di disegno Inoue mostra particolare interesse per gli sport, come il basket e il kendō. Si avvicina al mondo del manga dal punto di vista professionale alla fine del liceo, influenzato da autori come Ryoichi Ikegami e Makoto Kobayashi, anche se la sua passione è presente sin dall'infanzia, con la lettura di Dokaben di Shinji Mizushima. Il suo desiderio era quello di entrare in un'università d'arte ma i costi di iscrizione troppo eccessivi lo portarono ad iscriversi all'università di Kumamoto. A soli vent'anni la sua vita viene letteralmente trasformata, grazie ad un lavoro presentato a Weekly Shōnen Jump che attirò l'attenzione di Taizo Nakamura, editore della rivista. Nel 1987 Inoue abbandona gli studi, trasferendosi a Tokyo con il sogno di diventare mangaka, lavorando come assistente del grande Tsukasa Hōjō che all'epoca era al lavoro sul manga di City Hunter. Dopo soli 10 mesi di collaborazione Inoue presentò sempre a Weekly Shōnen Jump l'opera Kaede Purple, selezionata il 35° Tezuka Awards, che all'epoca vedeva ancora il Dio del manga Osamu Tezuka come giudice.  

Inoue comincia a lavorare per Weekly Shonen Jump con la sua prima opera seriale, Chameleon Jail, finché nel 1990 si concentra su Slam Dunk, un manga sul basket, uno sport non molto popolare in Giappone all'epoca. Il successo fu immediato, il manga fu adattato in una serie animata a partire dal 1993 e questo sport ebbe letteralmente un picco di appassionati a partire proprio da quegli anni. L’opera vince il Premio Shogakukan Manga Award nel 1995 e la tiratura della prima edizione raggiunge le 2,5 milioni di copie con i volumi 21-23 che superarono ogni record di vendita per l'epoca. Ad oggi nel mondo Slam Dunk ha venduto più di 170 milioni di copie ed è considerato il manga sportivo più apprezzato di sempre. Per festeggiare le 100 milioni di copie vendute e ringraziare i lettori per il grande successo, Takehiko Inoue un giorno si presentò in un liceo in disuso nella prefettura di Kanagawa, lo stesso liceo che ispirò l’autore per le ambientazioni del manga e per i personaggi protagonisti, visto che, come dichiarato dall'autore, molti di essi ricalcavano i suoi ex compagni di scuola. Dopo aver giocato a pallacanestro con molti appassionati l’artista illustrò con il gesso su ventitré lavagne presenti nella scuola il sequel di Slam Dunk, ossia quanto accaduto ai protagonisti dieci giorni dopo le vicende lette nell’opera. I disegni non vennero cancellati e per tre giorni migliaia di appassionati invasero il liceo per scoprire quanto fosse accaduto ai loro eroi nei dieci giorni successivi alla conclusione della serie. Le illustrazioni furono poi fotografate e messe in vendita attraverso un set di cartoline. Successivamente, a grande richiesta, il sequel di Slam Dunk venne anche proposto in un artbook, arrivato anche in Italia grazie a D/Visual nel 2009, dal titolo “Slam Dunk 10 Days After”.



Come detto Slam Dunk raggiunse milioni di giovani, a tal punto che gli appassionati di basket in Giappone crebbero vorticosamente creando la cosiddetta "generazione Slam Dunk", diventando uno sport molto gettonato tra i giovani nelle scuole. Ovviamente il basket non ha mai raggiunto livelli di seguito pari ad altri sport, tuttavia considerando che prima di Slam Dunk erano ben pochi i giapponesi che ne conoscevano le regole e le dinamiche si può dire che l'opera di Takehiko Inoue ne abbia letteralmente creato il movimento. Lo stesso Inoue è ancora oggi molto partecipe della sua crescita, visto che, a partire dal 2008, ha fondato una borsa di studio destinata agli studenti delle scuole superiori che sono interessati al basket e desiderano continuare a praticarlo dopo il diploma di scuola superiore. Gli studenti con questa borsa di studio vengono inviati ad una scuola di preparazione allo scopo di frequentare un'università negli Stati Uniti e questa borsa di studio è sovvenzionata dalla stessa Shueisha attraverso i diritti d'autore del manga. Nel 2010 sarà la stessa Japan Basketball Association a premiare Inoue per il contributo dato da questo autore al mondo del basket

Per far comprendere il successo di Slam Dunk in Giappone basti pensare che le opere derivate dal manga furono moltissime, dalla serie animata che conta ben centouno episodi e che segue le vicende presenti nel manga ai quattro film animati, che si slegano da quanto avvenuto nell’opera cartacea. Sono stati inoltre tratti numerosi videogiochi dalla serie, la maggior parte prodotti da Bandai e sviluppati da Banpresto, per i più disparati dispositivi: Game Boy Game Gear, Sega Mega Drive, Sega Saturn, Nintendo DS e anche per iOS e Android. Ancora oggi il brand di Slam Dunk, ad oltre trent’anni dalla sua pubblicazione continua a generare merchandise, come le action figures della collezione in PVC prodotta da TK Holdings, nonché linee di abbigliamento, gadget e gashapon.



Riguardo all'abbigliamento le divise delle squadre di basket che possiamo ammirare in Slam Dunk sono un chiaro omaggio alle divise storiche presenti nella NBA come quelle dei Chicago Bulls, dei Boston Celtics, dei Los Angeles Lakers o degli Orlando Magic. La passione per il basket di Inoue lo portò a seguire il "Dream Team" americano alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, dove l'autore si recò personalmente. Lo stesso protagonista, Hanamichi Sakuragi, è ispirato ad un giocatore che ha militato per anni nella NBA, nonché uno dei migliori difensori di sempre, soprattutto nei rimbalzi, Dennis Rodman, che tra Detroit, San Antonio, Chicago, Los Angeles e Dallas ha fatto parlare molto di sé oltre che per le sue grandi doti sportive, anche per il suo carattere eccentrico e stravagante. Inoue ha poi omaggiato Michael Jordan facendo indossare al protagonista del manga un paio di Air Jordan VI, e il brand Jordan ha ricambiato l’omaggio dedicando a Slam Dunk, nel 2014, un paio di Air Jordan ispirate alla serie, inserite all’interno dello “Slam Dunk Pack” in vendita in edizione limitata.

Arriviamo quindi al 1997 e Takehiko Inoue decide di concentrarsi su due brevi opere, il webcomic Buzzer Beater, realizzato in collaborazione con ESPN, dove sono narrate le vicende di una squadra di basket terrestre che tenta di competere a livello intergalattico e l'anno successivo, nel 1998, con lo slice of lice Piercing. Nello stesso anno comincia la serializzazione di un altro capolavoro, Vagabond, opera basata sui romanzi di Eiji Yoshikawa che raccontano, in chiave romanzata, la vita del celebre samurai Musashi Miyamoto. Grazie a quest’opera Inoue si aggiudica nel 2000 il 24esimo Kodansha Manga Award come miglior manga e nel 2002 l'Osamu Tezuka Culture Award. Durante la scrittura di questo manga comincia anche ad illustrare un'altra opera incentrata sul basket, Real, dove i protagonisti sono giocatori di basket diversamente abili ed è concentrata maggiormente sull’aspetto emotivo ed umano rispetto a quello sportivo. Dopo diversi anni le pubblicazioni di queste due opere hanno subìto un forte rallentamento, risultando ad oggi ancora inconcluse nonostante l'autore abbia recentemente dichiarato di volersi rimettere al lavoro per non lasciarle incompiute. 



Tra il 2008 e il 2010 in collaborazione con il Ueno Royal Museum Inoue realizza la The Last Manga Exibition, un'esposizione nella città di Kumamoto, sua terra natale ma anche di un altro straordinario autore: Eiichiro Oda. Proprio in occasione di questa mostra i due mangaka ebbero occasione di incontrarsi. L'esposizione era focalizzata sulla figura storica di Musashi Miyamoto, protagonista di VagabondInoue realizzò ben 140 opere originali ottenendo un grandissimo successo, con biglietti esauriti nel giro di pochi giorni. Tra il 2014 e il 2015 fu poi la volta della Gaudí x Takehiko Inoue - The Source of Synchronized Creativity, una mostra presso il Mori Arts Center Gallery a Tokyo. Qui Inoue si confrontò con il maestro dell'architettura Antoni Gaudí per celebrare i 400 anni di amicizia tra Giappone e Spagna. Per l'occasione il mangaka si trasferì in Spagna per un mese, visitando le opere di Gaudí, al fine di recepire al meglio e dal vivo tutta la sua arte. L'autore realizzò 40 opere in esclusiva per la mostra che furono esposte accanto a 110 realizzazioni, tra disegni, mobili e modelli creati da Gaudí. Queste due mostre fecero poi il giro del Paese, venendo esposte nei maggiori musei del Giappone. L'artbook Pepita: Takehiko Inoue meets Gaudì, edito in Italia da Panini Comics, raccoglie tutti i pensieri e le illustrazioni del viaggio di Inoue in Catalogna avvenuto appunto nel 2013. 



Da oltre trent'anni il nome di Takehiko Inoue riecheggia tra gli appassionati di manga e animazione. Oggi come nei primi anni '90 questo leggendario artista ha saputo trasformarsi, adattarsi ed è stato capace di uscire spesso dalla sua comfort zone per cimentarsi in qualcosa di nuovo e fresco. Inoue è sempre stato il primo appassionato di ciò che racconta attraverso la sua arte, si è dedicato spesso al pubblico, ha cercato di unire e coinvolgere sempre più amanti e fanatici di questo universo. Siamo certi che anche quest'ultima sua fatica, The First Slam Dunk, riuscirà a fare breccia nei cuori di tutti coloro che si recheranno al cinema, così come Slam Dunk, Vagabond, Real e tutte le sue mostre sono riuscite a far emozionare coloro che si sono addentrati in queste storie e in questi eventi.