Demon Slayer: fine di un'epoca? Ripercorriamo la sua scalata

Il film e il manga stanno facendo risultati "normali"

di Alex Ziro

Forse è la fine di un’era. Molto probabilmente no. Però sicuramente ne vale la pena parlarne: dopo 2 anni Demon Slayer è uscito per la prima volta dalla top 50 di Oricon, così come il film era uscito dalla top 10 dopo 6 mesi. Sì, il film si è già nuovamente palesato nel box office giapponese e molto probabilmente anche il manga tornerà presto o tardi nella top 50, magari rimanendo per tanto altro tempo ancora, però per una serie che ha anche coperto tutta la top 20 è di certo un dato che non passa inosservato.

Il manga di Koyoharu Gotōge ha debuttato nel 2016 tra le pagine di Weekly Shonen Jump e si è concluso ufficialmente lo scorso 4 dicembre con la vendita del 23° volume, con code kilometriche e cifre record (news), ricordiamo che in Italia è disponibile per Star Comics. Mentre l’anime ha debuttato nella primavera del 2019, continuando per 2 cours per un totale di 26 episodi, lodato in tutto il mondo per il grande lavoro fatto da Ufotable, portato in Italia da VVVVID. Infine, è arrivato il sequel cinematografico (annunciato ma ancora non trasmesso in Italia) che ha infranto ogni singolo record diventando il film di maggior successo nella storia del cinema giapponese, con un incasso che al momento supera i 39 miliardi di yen.
 


Ovviamente la sua ascesa è avvenuta nel momento in cui l’anime è andato in onda, fin da subito è diventato l’anime più apprezzato della stagione primaverile (news) ed una volta finito l’anime ci si sorprendeva di come il manga venisse richiesto da sempre più persone, addirittura accogliendo quasi con sorpresa la notizia che il manga a settembre 2019 fosse arrivato a 10 milioni di copie in stampa (news). Considerando che nel maggio precedente fosse “solo” a 6 milioni era palese che l’interesse del pubblico stesse per superare ogni previsione. Inutile dire che nel momento in cui la serie ha debuttato nella classifica dei DVD-BD non poteva che essere prima (news).

Con i premi NewType del 2019 si è andati oltre il “semplice” successo di pubblico, ed è arrivata forse la prima vera consacrazione da parte del settore, ecco i premi vinti da Demon Slayer: Miglior Serie Anime, Miglior Personaggio Maschile (Tanjirō Kamado), Miglior Personaggio Femminile (Nezuko Kamado), Miglior Seiyuu Maschile (Natsuki Hanae - Tanjirō Kamado), Miglior Seiyuu Femminile (Akari Nito – Nezuko Kamado), Miglior Theme Song (“Gurenge” di LiSA), Miglior Regia e Miglior Character Design (news). Incetta di premi anche grazie ai lettori di Animedia, grazie ai quali ha trionfato in 11 categorie diverse del loro award (news).

Un successo che già aveva superato quello di My Hero Academia e Bleach (news) ma era solo l’inizio. Sembrava impossibile all’inizio ma il suo valore ha assunto una concretezza più definita nel momento in cui è stata pubblicata la classifica dei manga più venduti dell’anno (news), con Demon Slayer che supera One Piece nel 2019 di 2 milioni vendendo complessivamente 12 milioni di copie ... e nel 2020 invece ne vende 82 milioni (news) e forse potremmo anche fermarci qui per sottolineare il peso che ha avuto quest’opera.

Parliamo di un franchise che a dicembre 2020 valeva 270 miliardi di yen (approssimativamente 2 miliardi e 141 milioni di euro) a beneficio dell'economia giapponese: più precisamente 85 miliardi (674 milioni di euro) sono legati alla vendita del manga, 50 miliardi (396 milioni di euro) agli incassi del film e 130 miliardi (1 miliardo e 31 milioni di euro) al solo merchandising (news). Quindi, il volume finale non poteva che essere accolto al meglio (news).
 

Da quel momento, nel caso ci fossero ancora dubbi era ovvio che Demon Slayer, fosse diventato più di un semplice manga o anime, ma un vero e proprio elemento culturale, ben il 90% dei giapponesi lo conosce (news)! Un qualcosa capace di unire la popolazione e che avrebbe continuato a farlo anche durante la pandemia. Non si parla della sua effettiva qualità o quanto sia migliore o peggiore di determinate opere leggendarie ma ha avuto sicuramente il grandissimo pregio di diventare un fedele compagno del giapponese medio negli ultimi 2 anni. Non possiamo non citare infatti altri avvenimenti minori ma importanti a livello puramente “culturale” e “pop”: il fatto che molte frasi dell’anime vennero citate tra le più iconiche dell’anno (news), il folle successo della opening e di LiSA di per sé (news I, II, III, IV), ovviamente non poteva che essere tra le principali ricerche su internet (news) e non poteva che fare risultati pazzeschi su Amazon Japan (news).

Certo, potrebbe far discutere che sia arrivato al secondo posto dei manga più popolari di sempre per i giapponesi (news) ma allo stesso tempo anche questo elemento alimenta questa sua fama, così come sapere che “i bambini giapponesi rispettano più Tanjiro che la propria madre” (news); forse però l’aspetto più preoccupante è stato il “Kimehara”, la pressione sociale che molti giapponesi non interessati o che non hanno apprezzato la serie han dovuto subire (news).

Non sono mancati gli studi sul bene che ha fatto al mondo dell'editoria (news III) oltre gli approfondimenti di chi ci ha lavorato (news I, II, III). Ma tutti hanno voluto dire la propria su quest’opera, sia che l’abbiano apprezzata o meno. Anzi: sia che l’abbiano vista o meno!

Due anni sono davvero tantissimi e il suo successo forse ora sta scemando ma chissà se con l’arrivo della seconda stagione animata, prevista sempre per quest’anno, potrebbe magari riprendersi nuovamente i primi 20 posti della classifica Oricon! Non possiamo di certo saperlo, però quel che sappiamo è che questo successo e tutti questi piccoli e grandi avvenimenti sono sempre stati degni di nota. Una serie che molti amano e che molti amano odiarla ma comunque sia è entrata nella storia del settore di questi ultimi anni, più di chiunque altra.

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