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Utena Tenjo è una ragazza che si idealizza nella figura del principe azzurro, e quindi arriva a comportarsi e a vestirsi come tale, con tanto di capelli corti e berretto, particolari che confonderanno molti studenti e li porteranno a credere che sia effettivamente un maschio. Frequentante l'accademia Otori, un giorno incontra, in un prato immenso e ricoperto di rose rosse, una giovane e sorridente ragazza dalla carnagione scura, Anthy Himemiya, che appartiene al vincitore di una serie di duelli che viene attuato da chi possiede un anello rosa e vuole conquistare La Sposa della Rosa, ovvero la ragazza stessa, che sembra celare il potere per rivoluzionare il mondo. Dopo uno scontro vinto con Kyoichi Saionji, Anthy diventa, come una Sposa, una specie di oggetto appartenente al vincitore, ovvero Utena, che scoprirà particolari piuttosto sconcertanti riguardanti il passato stesso di Anthy e le ambizioni di altri personaggi che perseguono diversi obiettivi per ottenere il misterioso potere della ragazza.

Un film quasi completamente slegato dal resto della trama della serie televisiva, ideato dallo stesso regista dopo la trasmissione dell'ultimo episodio. La sua scelta personale era quella di raccontare nuovamente la trama originale ripartendo quasi da zero, con personaggi assenti dalla serie TV e altri che invece hanno un rapporto diverso l'uno dall'altro rispetto all'anime originale. Altro cambiamento piuttosto sostanziale è il rapporto tra le due protagoniste: se nella serie televisiva avevamo solo una semplice amicizia che voleva sfociare nell'omosessualità, qui la loro relazione sarà molto più saffica ed esplicita, con punte di sessualità ovviamente non visibili; questi sono particolari che verranno ripresi poche ma essenziali volte durante il film: all'inizio, un tenero ma energico bacio, poi un ballo sotto un magnifico cielo stellato su di un prato bagnato di rose ed infine una corsa automobilistica con conseguente bacio finale. Infatti il finale è molto metaforico: Utena si trasforma in una particolare automobile che sfreccerà lungo una chilometrica autostrada che porterà lei e Anthy fuori dall'accademia, ai limiti del mondo, per scappare da un futuro incerto e malinconico. Il merito del film, purtroppo, è quello dell'essere ben animato e di portare il rapporto di Utena e Anthy oltre i limiti possibili, oltre che le musiche che fanno da contorno al lungometraggio.

Giudizio complessivo: un film di cui si poteva fare evidentemente a meno, e che oltre ad un paio di pregi non porta nulla di speciale né di significativo nella filmografia del regista, che ha ammesso lui stesso di aver creato il film per diletto personale. Quindi, alla fin fine, un film inutile, metaforico sì, uno sforzo audace ma privo di qualsivoglia intento di stupire lo spettatore.