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Il genere yaoi/shounen ai ha avuto una buona diffusione negli ultimi anni, e agli occhi di alcuni è diventato un'ottima fonte di commercializzazione. A mio parere, però, indifferentemente dalle mode del momento e dalle trovate commerciali, questo è e rimarrà sempre un genere indirizzato a un pubblico ristretto, più di "nicchia". Per quanto riguarda la mia esperienza personale, posso testimoniare che un appassionato/a di boys love deve sopportare quotidiane sfide tra chi trova il genere inaccettabile, e tra chi invece porta questo suo interesse all'estremo. Ma tralasciando le interessanti questioni culturali che può suscitare l'argomento, passiamo ad analizzare l'opera in questione.
"Junjou romantica" racchiude quattro storie d'amore che si intrecciano tra loro. Ognuna delle storie rimanda ad alcune tematiche specifiche, in particolare viene trattato il problema della differenza di età, della gelosia, ma anche dei problemi di carattere sessuale che possono nascere, in particolare quando il compagno è "inesperto". Proprio le tematiche sessuali hanno destato più sconcerto in questa serie, da alcuni viste come sola fonte di perversione, da altri osannati all'estremo. Per quanto mi riguarda posso tranquillamente affermare di non essere rimasta per niente indifferente alle scene d'intimità tra i protagonisti, in fin dei conti mi sembra umanamente impossibile rimanere impassibile di fronte a una scena d'affetto o di sesso, perché no. Ma ciò che conta in "Junjou Romantica" è l'amore, quell'amore che ti tiene incollato allo schermo, quell'amore che, nonostante sappiamo provenire da un'opera di finzione, ti fa scendere sempre una lacrimuccia.
Da un punto di vista personale ed emotivo adoro quest'anime, perché è cliccando sul primo episodio per pura e semplice curiosità che ho scoperto quanta dolcezza possa scaturire da una storia d'amore, anche se tra due persone dello stesso sesso.