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Dal famoso shoujo "Lovely Complex" - il più celebre lavoro di Aya Nakahara e uno dei più importanti shoujo degli primi anni 2000 - nasce l'anime di 24 episodi prodotto dalla Toei Animation. Lo studio, famoso per le tante trasposizioni delle serie più celebri, riesce a rievocare perfettamente lo spirito comico del manga, ma a meritare maggior elogio sarà la riuscita iniezione di stile "Nip-Hop" - solo vagamente richiamata e pronunciata nei disegni dell'originale - che vivacizzano e rallegrano in modo caratteristico l'anime.

I "complessi d'amore" sono un ostacolo che ogni adolescente (ma non solo) si ritrova ad affrontare nella propria vita. A tutti è capitato di innamorarsi e mettersi in modo autonomo delle limitazioni imposte da luoghi comuni, come le differenze di altezza o età, per non parlare di quando ci si arrende senza tentare, auto-convincendosi che l'altra persona è troppo bella e irraggiungibile, come la celebre "Regina del Celebrità" decantata da Max Pezzali e gli 883, che si cela nel cuore di ognuno con diverse sembianze.
Questo è quello che accade tra i protagonisti di "Lovely Complex", seppur poco alla volta: la spilungona Risa e il basso Atsushi spesso e volentieri litigano, ma sono uniti da una forte amicizia naturale e spontanea che li lega in modo saldo. Un'affinità ballerina che li vede spesso protagonisti di involontari siparietti dettati da esplosioni d'ira in mezzo alla classe, e da qui nasce l'origine del loro soprannome "All Hanshin Kyojin", una coppia di comici asiatici dalla evidente differenza d'altezza, affibbiatogli da studenti e professori.
Tutto però inizia a cambiare quando scommettono su chi di loro riuscirà per primo a fidanzarsi. Come spesso e prevedibilmente accade nelle commedie sentimentali, il plot iniziale è la classica messa in moto degli ingranaggi che iniziano ad avvicinare i due protagonisti.
Questo porta a una situazione che risulta una delle più classiche forzature del genere - ovvero l'eccessiva incapacità di un personaggio di cogliere i sentimenti dell'altro - che però in questo caso non risulta tale perché la semplice ma efficace caratterizzazione rende il tutto naturale e in perfetta linea con la "stupida simpatia" dei personaggi.

Tutto lascia presupporre che l'opera sia principalmente comica, come conferma la narrazione briosa e le tante gag che riempiono ogni episodio, ma questo non impedisce alle doverose (e "mielose") scene sentimentali di palesarsi di tanto in tanto, aumentando la loro frequenza con l'avvicinarsi del finale che, seppur di poco, si distacca da quello originale ma abbraccia una conclusione comune e prevedibile, ma non per questo sgradita, che denota inoltre piccole sorprese per il futuro dei personaggi che si legano perfettamente a tanti e piccoli particolari visti nella storia.
Purtroppo non mancano alcuni difetti, come gli approfondimenti sentimentali semplicisti o alcune eccessive reazioni dei personaggi in alcune situazioni, parzialmente scusabili dalla loro volubile emozionalità. Tuttavia sono classici zoppicamenti nati da un'opera come questa, dedita soprattutto alla commedia e a donare una spensierata mezzora per ogni suo episodio.
La più grossa pecca è data però dall'eccessivo ingombro dei protagonisti, che finisce con l'eliminare quasi completamente i pochi personaggi secondari, trasformandoli quasi in comparse utili a produrre certe situazioni. Una mancanza che salva solo due di questi, e che viene cercata di colmare solamente nel finale, ma in modo velleitario e pressoché inutile.

I colori luminosi, le gag energiche accompagnate dalle espressioni buffe e da simpatiche caricature, la presenza del cantante Umibozu e l'abbigliamento dei protagonisti sono un forte richiamo allo spirito alla cultura del "Nip-Hop" (contrazione del termine Nippon Hip-Hop), alla quale la regia si rifà efficacemente donando una briosità visiva che ben abbraccia tutta la serie.
Ovviamente nei momenti più intimi e sentimentali si distacca leggermente per donare in modo efficace e diretto delle inquadrature più dolci, che ben trasmettono allo spettatore i sentimenti del momento.

La colonna sonora continua questo filone stilistico con brani vivaci e movimentanti che ben incalzano le differenti situazioni, soprattutto le più divertenti, con brani che rimarranno in testa, martellanti e orecchiabili come al primo ascolto. Le sigle di apertura originali sono state sostituite in Italia da due canzoni di Hironosuke Sato, lo stesso compositore che ha seguito la direzione musicale della serie, e risultano ancor più affini delle originali alla vena "Nip-Hop".

I due box di pregiata fattura e dalle grafiche vivaci della Dynit, offrono un buon doppiaggio che non delude, anche se per ovvie differenze linguistiche non riesce a proporre il particolare accento di Osaka dei personaggi. Tuttavia nei DVD è presente la traccia originale e sottotitolata in italiano, accompagnata da una qualità video eccellente e due simpatici booklet che - oltre ai classici schizzi preparatori, schede degli episodi e dei personaggi - aggiunge una simpatica agenda scolastica e approfondimenti sul panorama del "Nip-Hop" e del sistema scolastico giapponese.

Nel panorama delle commedie sentimentali "Lovely Complex" non aggiunge nulla di nuovo se non per la simpatica idea della differenza d'altezza, tuttavia è la sua capacità di rendere spontanei e naturali anche i più banali cliché, grazie ai simpatici protagonisti, che lo rendono un anime che riesce a divertire e rallegrare senza risultare eccessivamente forzato, regalando a ogni episodio mezzora di spensierata commedia, con una storia d'amore semplice ma coinvolgente, in grado di trasmettere anche qualche forte reazione sentimentale nello spettatore più empatico.