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10.0/10
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Tanti, tanti, tanti personaggi, un treno in corsa, sovrannaturale e mistero, un intreccio che ha del mirabile e che si muove su diversi piani temporali, percorrendoli secondo diverse prospettive, ambientazione USA anni '30. Azione, anzi, Baccano.

Partorito dalla mente di Ryohgo Narita - il quale dev'essersi divertito un sacco a immaginare tutte queste sequenze con il grande percorso che queste disegnano - e portato ad anime (trasmesso su WOWOW Channel nell'estate 2007) da Aniplex, "Baccano!" è capace di lasciare il segno e di stupire come poche altre produzioni.
Alchimisti che cercano la vita eterna, giornalisti armati, mafia e camorra, ladri cervellotici s'inseguono tra loro e formano quello che è, appunto, un "Baccano!" - titolo interpretato dall'autore come "buffa confusione".

Alla luce della vasta gamma di personaggi, epoche, storie e dialoghi, l'anime conquista l'attenzione attraverso la gestione di tali fattori, anzi, attraverso l'ordine con il quale i tasselli vengono propinati, accompagnati dalla giusta regia - inquadrature, immagini, riferimenti allegorici e metaforici - e alle giuste musiche "jazzeggianti": un connubio perfetto.
Il reparto tecnico, graffiante e invidiabile - è chiaro che sia particolarmente curato per essere stato sviluppato nel 2007 - dà un'impronta raffinata, elegante e curata alle scene: l'ambientazione viene infatti descritta da sfondi in acquerello spesso smorzati da un gioco di chiaroscuro, i tratti dei personaggi (curati dalle mani di Takahiro Kishida) non risultano mai ripetitivi a dispetto della numerosa serie di volti, capigliature, sguardi e abbigliamenti adattati sullo stampo delle illustrazioni della light novel (vincitrice della nona edizione del premio letterario Dengeki Game), curati dall'illustratrice Katsumi Enami.

La produzione delle animazioni è della Brain's Base (Kamichu) e non presenta alcun passaggio macchinoso.
La gestione scenografico-registica è magica, sovreccitante, frenetica, permette di saltare da un contesto all'altro senza perdere di vista la trama, la suspense e la curiosità. Vengono principalmente usati due tipi di stacchi: quelli a bruciapelo o quelli graduali e in dissolvenza; qualche volta viene aggiunto un effetto addizionale, quale per esempio quello delle immagini di pellicola che si sovrappongono. La stessa regia (affidata a Takahiro Omori, famoso per "Jigoku shojo" e "Gakuen Alice") mostra una grande cura nei particolari sui quali è possibile speculare: giochi con i nomi di personaggi e/o oggetti, riferimenti storico-culturali sono all'ordine dell'episodio, seppur ben nascosti.

Prendendo in considerazione i personaggi e la loro caratterizzazione, si possono vedere i più disparati tentativi di differenziare una così variegata e strampalata riunione di menti, e il crescendo che coinvolge lo spettatore nella visione è in gran parte merito della profonda - ma indiretta - analisi di ogni singolo personaggio, dettata anche dalla più (apparentemente) insignificante inquadratura o dal più semplice dialogo.

Le musiche incalzano e si sposano perfettamente con ogni elemento presentato, conferendo a ogni sequenza animata il giusto carattere, che sia questo demenziale, cupo, di suspense, di reticenza e via dicendo; un lavoro di mastodontica raffinatezza.
Le stesse opening ed ending suggeriscono la dimensione dell'anime e della propria peculiarità.

Così come le scene s'intrecciano tra di loro,l'atmosfera che aleggia sopra ogni sequenza è plasmata in maniera da toccare e stimolare lo spettatore da diverse angolature: vi sono momenti ironicamente geniali, passaggi divertenti, risvolti drammatici, dialoghi profondi; per ognuna di queste situazioni, lo spessore della sceneggiatura (curata da Noboru "Koikaze" Takagi) lascia emergere la natura smisuratamente accattivante del titolo.
In conclusione ciò che lascia quest'anime è, molto semplicemente, completezza - seppur sembri strano che in un intreccio di tali dimensioni non vi sia alcuna lacuna o parte sbiadita. Una regia esplosiva ed esperta ha prodotto un conglomerato di esagerata bellezza.
Insomma, quest'anime è davvero un baccano.