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8.0/10
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Chi non conosce, anche solo per sentito dire, la grande Mila Hazuki? "Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo" è un anime anni '80 che ha appassionato milioni di ragazzini/e e li ha avvicinati al mondo della pallavolo, uno sport che personalmente ho sempre amato sin da quando ero una bambina e che continuo ad amare, nonostante non lo pratichi più ormai. Il titolo che la Mediaset ha scelto per la versione italiana lo trovo un po' insensato, visto che Shiro non si può considerare un vero e proprio protagonista di questa serie, la sua presenza è marginale e si limita a poche "comparsate". Per non parlare poi della loro "storia d'amore" che non si può neanche lontanamente considerare tale, in quanto i due a stento si guardano durante le puntate. Da ciò possiamo ben capire che la prima importante differenza di questo anime rispetto a tutti gli altri shojo di quel periodo è proprio il fatto che l'amore non è affatto un tema centrale della serie, il titolo italiano è stato forzatamente spinto verso questo aspetto puntando sulla storia affettiva tra la protagonista e Shiro, che in realtà è praticamente soltanto una comparsa, una figura "assist" per esaltare l'esuberanza, l'allegria e la passione della nostra protagonista. Comunque, protagonista indiscussa è indubbiamente la liceale Mila Hazuki, una ragazza di campagna, che si trasferisce in città per frequentare l'equivalente giapponese delle scuole medie. A scuola Mila viene a contatto, tramite una sfida lanciatale da Nami Hayase, con il gioco della pallavolo, diventando col tempo una vera campionessa, fino a giungere alla realizzazione del suo più grande sogno: giocare alle Olimpiadi.
La bellezza di questo anime sta tutta nella simpatia e nella grinta della protagonista, una ragazza molto socievole, solare, dal sorriso contagioso e anche una gran chiacchierona se proprio vogliamo essere pignoli. Oltre ad accompagnare la protagonista verso il raggiungimento del suo obiettivo, cioè diventare giocatrice nella nazionale olimpica nipponica, vivremo insieme a lei anche la ricerca della verità sulla sua vera madre, che lei non ha mai conosciuto, e che alla fine si rivelerà essere una persona a lei molto vicina, una figura importante non solo a livello affettivo ma anche sportivo, per la sua crescente carriera di pallavolista. Inoltre un elemento davvero interessante di questo anime è caratterizzato dal gran numero di sfide tra le diverse squadre di pallavolo: come non caricarsi di adrenalina mentre Mila gioca contro Kaori Takigawa, una sua degna rivale pronta a tutto pur di essere la migliore. Queste sfide rendono ogni partita un vero e proprio campo di combattimento, in cui ognuna dà il massimo delle proprie possibilità, emozionando e catturando il pubblico di telespettatori dall'inizio alla fine di ogni puntata, senza mai annoiare né cadere nello scontato o nel banale.
Consiglio questo anime sia a chiunque cerchi una storia semplice, genuina e altamente appassionante, sia a chi ama questa tipologia di sport e sia a chi non se ne intende affatto, poiché la storia di Mila Hazuki può trasmettere davvero tanti valori. Fa riflettere sull'importanza di realizzare i propri sogni, di raggiungere i propri obiettivi e di quanto sia significativo e gratificante nella vita impegnarsi in qualcosa che ci fa dare il massimo di noi stessi. L'impegno apre le porte a tante e nuove opportunità e ci permette di incontrare persone importanti e decisive per la nostra persona, infine dà un senso alla nostra vita.
Anime bello e indimenticabile, impossibile da non guardare almeno una volta.