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8.0/10
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<b>Contiene spoiler!</b>
Psycho Pass è ambientato in un futuro in cui la società è governata da un sistema 'perfetto' che decide ciò che è meglio per te, basandosi sulla lettura dei pensieri e delle emozioni compreso il tasso di criminalità delle persone, cioè lo Psycho Pass. La trama narra le vicissitudini della sezione anticrimine della Pubblica Sicurezza composta da Ispettori ed Agenti, persone con un tasso criminale alto che dovranno risolvere vari crimini, alcuni dei quali capaci di scuotere le fondamenta del sistema stesso.
Anche stavolta Gen Urobuchi, sceneggiatore e creatore di Madoka e di Fate Zero, ci riserva una trama adulta, cupa, cruda e senza perbenismi, talvolta usando immagini o scene dai contenuti forti, schietta ma solida e coinvolgente in cui invita lo spettatore a riflettere sul vero significato di giustizia. Questi temi sono già presenti in opere di Masamune Shirow, come "Appleseed", o alcuni film di Mamoru Oshii, come Jin Roh, ma un pochetto riadattati. La serie si focalizza soprattutto sulla società, apparentemente perfetta, che reprime il libero arbitrio degli uomini, rendendole 'mere pecore'.
Una sceneggiatura solida ricca di ottimi dialoghi, mai noiosi o fuori posto, è fiancheggiata da una regia sicura e ben fatta, senza cali di ritmo, tranne in due episodi circa, mantenendo un ritmo veloce e quasi adrenalinico nelle scene d'azione con colpi di scena ottimi e soprattutto efficaci.
Altri punti di forza di quest'anime sono sicuramente i personaggi principali e l'antagonista: Kogami Shinya è un Agente dalle grandi capacità investigative, un intuito eccezionale e un carattere freddo e sicuro apparentemente, ma pian piano verrà rivelata la sua natura impaziente, vendicativa ed ossessiva verso l'uomo che ha ucciso il suo collega e amico, che da vita ad un buon personaggio ben caratterizzato; la protagonista femminile, Akane, è quella che subisce la maggior evoluzione dal punto di vista psicologico: da ispettrice neofita, inesperta e impacciata a un maturo ed intelligente agente dalla forte volontà, capace di sorprendere per il suo acume agenti esperti come Kogami. Questo cammino è fatto di dolore, sofferenza e perdite umane, che la temprano e consolidano il suo ideale di una società che deve proteggere i cittadini senza oltrepassare quella sottile linea tra giustizia e vendetta. Lei cerca con le sue forze di trovare il suo ruolo nel mondo, che è l'esatto contrario di come si svolge il sistema. Tuttavia il personaggio più riuscito in questa serie, ed è in un certo senso l'anima stessa dell'anime, è l'antagonista principale, nonché l'ossessione di Kogami, Makishima Shogo: egli è straordinariamente intelligente, colto e con una citazione da filosofi o scrittori famosi sempre pronta, affascinante, carismatico, irraggiungibile, sadico, il vero pericolo del sistema, visto che il suo vero scopo è abbatterlo per liberare l'animo umano: così può 'ammirare' la vera essenza umana. Come un profeta/messia oscuro, manipola e risveglia nelle persone il loro lato più oscuro e crudele, quello incatenato da questo sistema, per poterli usare per i suoi scopi o per poter ammirare questa oscura natura umana. Se da un lato i suoi ideali sono comprensibili e condivisibili, i suoi metodi violenti lo sono molto meno. Ciononostante affascina per la sue idee e per il carisma che emana, mostrando tanti elementi in comune con il protagonista per suo sommo dispiacere. I personaggi secondari non sono molti e in confronto poco approfonditi, con l'eccezione di Ginoza e Masaoka che dimostrano di essere ottimi comprimari, con un rapporto in costante evoluzione.
Se da una serie con tanti colpi di scena efficaci e ritmo elevato ci si aspettava un finale esplosivo, credo che molti rimarranno delusi: la fine è abbastanza scontata pensandoci bene, tuttavia i dialoghi ivi presenti inducono lo spettatore a riflettere nonché viene mostrata l'opinione degli autori, su questa società così strutturata.
Graficamente l'anime è anch'esso superiore alla norma, tranne in un episodio con un noto calo, è pulito e con bei disegni, il cui merito va alla mangaka di "Reborn" con ottimi effetti luminosi, un buon utilizzo della computer grafica, poco invasiva. La colonna sonora è molto buona.
Psycho Pass è un'anime decisamente sopra la media, e ciò è confermato da una trama solida e coinvolgente con tanti colpi di scena e ottimi dialoghi, ottimi i personaggi principali, antagonista soprattutto, meno quelli secondari e con un finale riflessivo ma forse privo di quel mordente e quella cattiveria tipica dei precedenti episodi. Fra non molto esso uscirà in Italia grazie a Dynit così forse potremo rivederlo nella nostra lingua, che fa sempre piacere.
Consigliato? Assolutamente si, non è un capolavoro ma non guardarlo sarebbe uno spreco.