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Frozen è un lungometraggio della Disney, il 53° classico per essere precisi, liberamente ispirato dalla favola dello scrittore Hans Christian Andersen. Questo scrittore è noto per le sue storie dai finali sempre un po' tristi e malinconici.
Il capostipite della casa d'animazione più famosa al mondo, la Disney appunto, aveva pensato di poter realizzare una versione di questa favola già negli anni 40. Non gli fu dato modo però di realizzare questo suo sogno, un vero peccato.
Sono convinta che se il progetto fosse stato seguito da Walt, il risultato non sarebbe stato così scadente!
Che le fiabe Disney differiscano dalle loro controparti cartacee è cosa ben nota.
Vuoi per motivi pratici, come ad esempio fondere un paio di personaggi o ranzarli via completamente; vuoi per rendere il tutto fruibile anche per i bambini: certe fiabe sono molto più cruenti, o tragiche.
La sirenetta soffre moltissimo nella sua condizione di umana e alla fine si sacrifica al posto del suo amato.
Le sorellastre cattive di Cenerentola vengono accecate da dei corvi.
La storia della bella addormentata prevedeva undici fate buone, invece che tre, e la giovane, così come il suo regno, vengono addormentati per un secolo. Esiste anche un seguito del "bacio del risveglio" e anche lì non son tutte rose e fiori.
Insomma, Frozen non è il primo lavoro su cui hanno apportato un po' di modifiche, solo che questo è un ribaltamento integrale della storia narrata dall'abile scrittore.
Elsa e Anna sono due sorelle, due principesse.
Elsa però è speciale, lei ha un dono: può generare la neve.
Non è ancora molto abile nel controllo di questo grande potere, e un giorno la cosa le sfugge di mano, anche a causa della sorella che, essendo piccola, non conosce le mezze misure. La sorellina infatti, colpita per errore dalla sorella, cade a terra e non riesce più a svegliarsi.
Il re e la regina, genitori delle piccole, portano le due dai potenti e buoni troll della valle, nella speranza che possano dar loro una mano.
Il capo di questa strana e simpatica tribù, riesce a salvare Anna, ma le cancella la memoria circa i poteri della sorella (ho visto il film tre volte, e ancora non ne comprendo la motivazione).
Spiega a Elsa che lei possiede un grande potere, ma che deve imparare a controllarlo senza cadere vittima della paura. Avrà degli ostacoli da superare, ma potrà farcela se mossa dai giusti sentimenti.
Peccato che questo messaggio venga mal interpretato dai genitori che finiranno con isolare loro stessi, e soprattutto la maggiore delle loro figlie, dal resto del loro regno.
Si crea così una crepa fra le due sorelle, dato anche il fatto che i genitori le hanno separate per cercare di istruire Elsa nell'uso delle sue doti magiche. Pur vivendo nello stesso palazzo, i rapporti fra le due sono praticamente nulli.
Un giorno i sovrani partono per un viaggio in mare e una tempesta violenta li colpisce, ponendo fine alle loro vite.
Elsa riuscirà a controllare i suoi poteri, diventare una degna sovrana per il proprio regno e a riunirsi finalmente alla sorella?
Questo è quanto accade all'inizio, credo nei primi venti/venticinque minuti.
Il film vuole ricalcare le vecchie glorie della Disney, aggiungendo canzoni, su canzoni. Concentrate essenzialmente nella prima parte del film, lasciando un vuoto fino alla fine.
Non è stato ben bilanciato questo film. Non mi puoi fare un musical, in pratica è un film musicale, solo per metà del lungometraggio.
La cosa deve essere fatta in modo da avere una certa continuità. Cosa che in Frozen è assente.
Il character Design non mi fa impazzire. I visi... quei nasi mi fanno pensare tanto ai NonSoChi del film "Il Grinch". La grafica poi poteva essere meglio curata... sì, la neve bla bla bla. Va bene, quella è fatta bene, ma in alcuni punti, le scene e tutto il resto, non mi paiono proprio agli standard di qualità che ci si aspetta per un "classico" Disney. Non parlo di prodotti secondari, finalizzati unicamente al commercio di giocattoli, come ad esempio Cars. Frozen doveva essere un nuovo Classico, ma per me non ha raggiunto una qualità accettabile.
Ovviamente non è della mera grafica che sto parlando. Fosse solo quella avrei anche chiuso un occhio.
E non è nemmeno il discorso sulle musiche o sulle canzoni (la colonna sonora è anche piuttosto orecchiabile).
Parlo dei personaggi in sé, potrei lasciarmi sfuggire qualche spoiler.
L'unico sano di mente, ed è comunque un'esagerazione definirlo sano, è Kristoff.
Vogliamo parlare delle due protagoniste?
Elsa, poverina anche lei, ha due genitori che le hanno inculcato la paura per i suoi poteri. È normale che non sia in grado di controllarli data l'incredibile pressione cui l'hanno sottoposta.
Ad un certo punto però, non è solo in grado di controllarli, ma è anche diventata una sarta artica... per poi perdere di nuovo il controllo. Logico!
Anna invece è colpevole praticamente di ogni disgrazia di Arendelle. Vorrei scherzare, ma purtroppo non sono molto lontana dal vero quando dico che questa ragazza è una calamita per i guai.
L'incidente che ha portato all'isolamento di Elsa, di chi è stata colpa? Sua! Elsa le aveva chiesto di fermarsi, ma lei ha continuato. Sappiamo già cosa poi è accaduto.
Durante la cerimonia, chi fa perdere le staffe ad Elsa causando il patatrac? Indovinato, è stata Anna.
Questa ragazza perde la testa per un uomo dopo neanche ventiquattrore dal loro primo incontro.
Va bene l'amore a prima vista, ma questa è fantascienza.
Non che con il suo successivo amore sia tanto meglio.
E che dire di Hans?
Questo personaggio è il più emblematico.
Ok tenere in serbo il meglio per la fine, tenere lo spettatore nell'ignoranza fino all'ultimo, ma l'evoluzione di questo personaggio è surreale. Avrebbe avuto mille modi per avere il regno per sé, senza tutto il grande piano e per rivelarsi poi il cattivone di turno...
Olaf è la mascotte più inutile mai concepita. Non serve aggiungere altro.
No, non regge.
L'ho visto tre volte, e per tutte e tre le volte non mi ha convinta.
Vale la pena vedere Frozen? Credo che una volta basti e avanzi, è diventato un classico dell'animazione Disney, e io credo che almeno una volta, per quanto inconsistente, meriti una visione. A molti piace, a me non ha convinto per niente!
De Gustibus.