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Come altri lettori suppongo, ho scoperto Chrono Crusade quasi per caso e dopo aver già visto l'anime. È stato un desiderio improvviso che mi ha convinto a leggerlo, e anche l'obbligo di sapere, capire e vedere a fondo ciò che l'anime non mostrava.
Chrono Crusade tradotto letteralmente significa "La crociata di Chrono" e Chrono che nella mitologia greca è il dio del Tempo, qui invece è un demone pentito. Ho sempre ritenuto che la scelta del nome non fosse casuale né immotivata. Un nome è qualcosa che ti caratterizza, ti dà un'identità precisa e ti distingue da qualcun altro e questo così come nella vita reale vale anche in quella irreale e fantastica della carta stampata e dell'inchiostro. Non si potrà mai dare un appellativo perfetto alla nostra anima, il cuore e l'essenza che ci identifica, ma approssimativamente sì. Quella semplice parola infatti ci accompagnerà fedele per tutta la vita ed oltre, è l'unica cosa che davvero possediamo e ci appartiene, che è nostra di diritto, un'etichetta che ci bolla e ci marchia. Per Chrono è così. Oltre il nome e i ricordi sfocati di un'eternità spesa nel male, nel compimento di stragi, morti e distruzioni, il trascorrere di una notte senza fine che lo ha visto crudele e sanguinario carnefice, non ha nulla. Non gli resta altro che un'anima sbrindellata e l'eterno castigo per la sua fuga, secondo altri aspetti esilio, dall'Inferno.
A salvarlo dalla perdizione e della dannazione, trascinandolo a forza nel mondo reale, fuori da quello mero e illusorio dei ricordi, ma soprattutto dallo stato di prostrazione e abbattimento in cui si trova da secoli, sono Rosette Christopher e il fratello Joshua, due ragazzini orfani che lo aiutano a riconquistare la vita che aveva perduto e ritrovare la serenità. Si scoprirà solo in seguito il motivo che spingerà Rosette ad entrare nell'Ordine di Maddalena come suora e insieme ad esso verrà svelato anche il passato oscuro del demone e rivelati i segreti che uniscono i due compagni, demone e suora nella ricerca disperata di ciò che è stato loro brutalmente strappato. Per Rosette il caro fratello che tanto ama (Joshua, rapito dal nemico Aion, demone come Chrono e un tempo suo compagno d’armi), per Chrono forse anche il tempo passato insieme, un fugace attimo di felicità che è costato a tutti e che stanno pagando a caro prezzo.
Odio e amore, pace contro guerra, caos e ordine, dolore e spensierata allegria, la classica lotta tra Bene e Male che qui diventa qualcosa di ben più profondo e complicato, una battaglia ancestrale tra ciò che vi è di giusto e sbagliato, tra la luce luminosa e le tenebre dell’oscurità. E se tra le file dei Buoni sono schierate anche forze del Male, esseri redenti, ma solo a metà, tutto diventa ancora più pericoloso e interessante. Chrono, il peccatore dalla figura bambinesca alternata nelle sue trasformazioni a quella di angelo vendicatore, e Rosette, l’esorcista che, nonostante l’aspetto vagamente angelico, è tutto fuorché un personaggio semplice da comprendere e sottomesso al fato che la attende e che lei già conosce. Rosette è matura, consapevole di ciò che la aspetta alla fine del suo percorso, si crea il proprio destino da sé, sa bene cosa fare e come comportarsi, il gioco che va condotto e il ruolo che deve rivestire. Ha fermezza e coraggio, è determinata, volitiva, schietta e appassionata. È proprio questa passione a renderla tanto cara al lettore, questo slancio e impeto, questa sana forza ed energia che sprizza dovunque e con chiunque. Una vitalità che non conosce freni e confini e sembra quasi un paradosso procedendo con la lettura.
Ciò che lega i due compagni infatti non è solo il comune intento e un sentimento intenso e ben delineato già nei primi approcci per quanto è chiaro, ma qualcosa di ancor più intimo e radicato, nocivo.
Un vincolo che allaccia la vita di Rosette al potere di Chrono, dove il tempo sotto le ben conosciute sembianze di orologio con i suoi rintocchi regolari scandisce il progressivo avvicinarsi alla soluzione e alla fine della crociata... Crociata che non si sa però se avrà un finale positivo o meno.
Combattimenti violenti, scontri deleteri per il fisico e l’animo, perdite da ambo le parti e infine il climax. Il Pandemonio.
Chrono Crusade è un capolavoro, niente di più niente di meno, un distillato di promesse foriere di buoni e cattivi auspici ed è la dimostrazione che la scintilla della speranza è sempre accesa e può divampare in ogni situazione e ardere.
Benché a tratti possa sembrare confuso in realtà non si tratta che di una confusione generale, creata appositamente per essere in accordo con lo stato sconvolto dei protagonisti, per dare origine a quell’angoscia e quell’ammasso turbinoso di tumulto che tanto avvicina a questa realtà. Quella dei “Ruggenti Anni” ’20, quella di Chrono e Rosette, di un demone e di una ragazza e del loro amore che vince il Male e abbatte anche il tempo e lo spazio.