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Premetto che non sono mai stato affascinato dalla cultura e dalla civiltà mediorientale e, per usare un eufemismo, non sono un grande amante dello stile grafico shoujo (o josei). Tuttavia, informandomi su questo manga, non ho trovato che pareri positivi, suffragati dalla vittoria di diversi premi. Vista la spesa tutto sommato contenuta, mi sono quindi deciso a provarlo. E, una volta letti i primi volumi, non posso che aggregarmi alla folta schiera di sostenitori di Kaoru Mori.

Il manga è fondamentalmente uno slice of life a sfondo storico, basato sulla vita delle tribù insediatesi nei territori del mar Caspio, lungo la Via della Seta. Partendo dal presupposto che si tratta di un fumetto (quindi non è lecito aspettarsi la precisione nozionistica di un documentario), mi sembra indubbia la cura che la mangaka ha posto nel tratteggiare gli usi e i costumi tipici di una cultura lontana da quella giapponese: occupazioni come la carpenteria, la cucina e il ricamo assumono importanza all'interno della narrazione, proprio per approfondire opportunamente il contesto in cui si svolgono le vicende portanti della trama e il carattere dei personaggi. E, voglio precisare, questi espedienti non finiscono mai per appesantire la lettura.
I vari personaggi, per quanto risentano di uno stile grafico e narrativo molto delicato che forse, alcune volte, ne smorza leggermente il carattere, sono eccezionalmente ben caratterizzati, ognuno con una personalità particolare ed unica ed ognuno intento a percorrere un proprio percorso di crescita.

Come detto, non amo lo stile grafico degli josei, tuttavia, anche per quanto concerne il disegno, non si può che tessere gli elogi dell'autrice: buono, a tratti eccellente, il character design dei personaggi e piacevoli gli sfondi, che se in alcune fasi risultano leggermente scarni, in altre colpiscono per il grado certosino di dettaglio. Una particolare nota di merito va al disegno dei costumi e dei tessuti in generale, assolutamente eccezionali, oltre che di alcuni oggetti particolari, quali per esempio gli elementi architettonici in legno intagliato o le bardature delle cavalcature. Insomma, pur non essendo magari ai livelli di mostri sacri quali Inoue o Nihei, ritengo questo manga uno dei migliori degli ultimi anni per quanto concerne il disegno.

Una lode anche per l'edizione proposta da J-POP, caratterizzata da una buona carta (come, a onor del vero, per tutte le altre opere dello stesso editore che mi sono capitate in mano) e da sovraccoperte veramente eccellenti, sia come materiale che come grafica, a fronte di un prezzo congruo.
Concludo rinnovando le impressioni decisamente positive ricavate da questa lettura, consigliatissima a chiunque voglia immergersi in un altro mondo, delicato e intrigante.