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"La figlia dell'otaku" è una serie dell'autore Stahiro (a quanto ho capito la sua opera prima), inizialmente pubblicata come web-manga, ma in seguito passata su cartaceo.
Mi aspettavo che potesse piacermi poiché ne avevo sentito parlare piuttosto bene, ma non mi aspettavo che arrivasse a dilettarmi così tanto.

In pratica, "Otaku no musume-san" è la storia di un otaku giapponese di 26 anni, Kota, aspirante mangaka un po' fallito, che vive in una pensione abitata da otaku come lui e che senza preavviso scopre di essere padre di una bambina di 9 anni; da quel momento i due inizieranno una a tratti difficile convivenza, ma che cementerà sempre più il loro legame.

Scriverò solo questo accenno di trama perché un maggiore approfondimento si può trovare piuttosto facilmente su Animeclick o su Wikipedia (o comprando direttamente il fumetto, scelta direi consigliata), ma posso senz'altro dire che l'autore in corso d'opera saprà miscelare, oltre a una commedia davvero divertente, anche giuste dosi di dramma non forzato (o non troppo), personaggi interessanti e tutt'altro che banali o monodimensionali, e vicende ben sviluppate in cui si passerà dal più semplice slice of life ai dilemmi sentimentali, agli intrighi famigliari.

La critica sociale è presente ed è uno dei fulcri della serie, ma non assume mai aspetti moralistici e si pone piuttosto obiettivamente a presentare i lati negativi degli otaku ma anche soffermandosi sul essere, a loro modo, persone come tutte che però si appassionano a qualcosa (tipicamente anime, manga, figure e videogiochi) e mettono tutto sé stessi in questa passione. Senza che meritino di essere definiti "il male della società", anche se non per questo possano essere considerati un vanto, e quando la passione diventa ossessione in effetti la critica negativa c'è.

Tornando al fumetto, è stata una lettura appassionante e intrigante, divertente, a tratti toccante, che ho apprezzato moltissimo.

"La figlia dell'otaku" è davvero un ottimo manga, che merita di stare nelle vostre collezioni, complice anche un'edizione italiana direi davvero ben fatta, con le sue sovracoperte e le pagine a colori (anche se a volte il lettering, soprattutto nei primi volumi, è un po' troppo a bordo pagina, quasi trasborda, ma direi che è praticamente l'unico difetto).

Un 10 come voto io glielo appiopperei senza problemi, e mi stupisce di come la valutazione generale qui su Animeclick sia così bassa.