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"Fushigi no Umi no Nadia", o come è conosciuto in Italia "Il mistero della pietra azzurra", è senza alcun dubbio uno tra i miei anime preferiti, uno dei capolavori di Hideaki Anno e molto probabilmente una delle migliori serie mai passate in Italia.

La storia comincia nel 1889 nel periodo chiamato "Belle Époque", ovvero un periodo storico caratterizzato da grandi innovazioni scientifiche; facciamo la conoscenza di Jean Luc Lartigue, quattordicenne grande appassionato di invenzioni, recatosi a Parigi con lo zio per vedere l'esposizione universale e per partecipare a una gara di volo. Proprio qui incontrerà una ragazza di nome Nadia, della quale si innamorerà subito, e che cercherà poi di salvare da un trio di furfanti interessati a rubarle la pietra azzurra che porta con sé. Jean e Nadia vivranno un viaggio che cambierà per sempre la loro vita, incontreranno il capitano Nemo a bordo del futuristico sommergibile Nautilus, il quale si trova lotta con lo spietato Gargoyle, intenzionato a conquistare il mondo recuperando antiche tecnologie.

Liberamente ispirato al romanzo di Verne "Ventimila leghe sotto i mari", questo anime a mio parere gode di ambientazioni incredibili, la maggior parte ambientate sott'acqua, semplicemente eccezionali e caratterizzate divinamente. "Fushigi no Umi no Nadia" è veramente un qualcosa di incredibile che merita di essere visto dall'inizio alla fine. Le premesse iniziali sembrano molto semplici e, guardando i primi episodi, sembra di trovarsi semplicemente davanti a una storia d'avventura, ma non è così: questa rappresenta anche un viaggio interiore dei protagonisti, i quali si renderanno via via conto di cosa può essere definito giusto o sbagliato, di quale sia il senso e il ruolo della propria vita e di quanto anche il minimo errore possa mettere in pericolo sé e gli altri. Anche i personaggi hanno una psicologia ben tratteggiata e ognuno ha il proprio modo di essere, di rapportarsi con gli altri e di esprimere le proprie emozioni. Nadia è certamente tra quelli meglio riusciti: certo è scontrosa, capricciosa, lunatica e testarda fino all'inverosimile, ma nei momenti più complicati riesce ad avere una tale dolcezza, che nel mio caso riuscirei a perdonarle tutto o quasi.
Sempre restando in tema di personaggi, menzione d'onore per Gargoyle, uno degli antagonisti meglio riusciti di sempre e uno dei miei preferiti in assoluto: spietato (nessuna vita umana ha per lui alcun valore), autodefinitosi divinità, non ha nessuna esitazione a compiere genocidi. Un cattivo che si odierà, ma al contempo risulterà affascinante seguirlo nella sua follia e nella sua brama di portare a termine i suoi piani. Davvero, se amo questa serie, parte del merito è senza ombra di dubbio tutta sua.

L'unico vero difetto che si può imputare a questa serie è il cambio di regia e il lieve calo della qualità delle animazioni che hanno colpito gli episodi che vanno dal 23 al 29: alcuni questi li hanno reputati da pessimi a inutili, io sinceramente non li ritengo così catastrofici; sicuramente la dose di humor aumenta e in sostanza il tutto non è al livello degli episodi precedenti e successivi, ma aiutano a sviluppare ancora certi tratti dei personaggi principali e ben preparano per la fase finale della serie.

Menzione anche per la colonna sonora: semplicemente straordinaria, musiche semplicemente splendide riescono ad enfatizzare al meglio i momenti più comici e drammatici. Infine stupende sia l'opening "Blue Water" sia la ending "Yes, I Will..." di Miho Morikawa: nel mio caso mi sono rimaste impresse e risultano tra le mie sigle preferite di sempre.

Davvero non ho altro dire, se non di guardare quest'opera; per me questa ha rappresentato vivere una vera e propria esperienza insieme a questi personaggi, seguendo il loro viaggio, gioendo e soffrendo con loro, arrivando poi a un finale poi semplicemente epico, un insieme di emozioni che mi rimarranno per sempre nel cuore. Vivete anche voi questa avventura, ne vale davvero la pena!