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8.0/10
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In questo manga il tratto di Rihito Takarai risulta ancora immaturo e talvolta poco preciso, ma comunque tutto sommato piacevole. Anche qui ritroviamo la consueta prima pagina a colori, sebbene le illustrazioni non siano all'altezza di quelle dei suoi lavori successivi (sono carine ma non lasciano il segno, insomma). Di tutte le opere di quest'autrice finora pubblicate devo dire che Seven Days è quella che maggiormente ho apprezzato, forse proprio perché stavolta si tratta di uno shounen-ai e non di uno yaoi (non gradisco particolarmente il modo in cui la Takarai normalmente esprime i rapporti intimi, che visto il genere qui non sono presenti).
La storia è dolce senza tuttavia eccedere in stucchevoli zuccherosità e l'idea su cui si basa piuttosto originale, i personaggi ben caratterizzati. Nel corso dei sette giorni narrati avremo modo di vedere lentamente il rapporto fra i due protagonisti cambiare ed evolvere, questo senza tralasciare i loro pensieri e le loro turbe interiori di cui verremo man mano a conoscenza. Meno innovativo è invece il modo in cui Yuzuru si renderà conto di ciò che prova, fortemente tipico di questo tipo di fumetti. Anche la facile accettazione che ne consegue (senza alcun dilemma personale né riflessione) mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, personalmente mi piacerebbe che ogni tanto venisse maggiormente approfondito questo punto.
In definitiva pur essendo ben lontano dalla perfezione questo manga si presta comunque come una lettura fresca e più che gradevole. Pertanto, il mio voto finale è un meritato 8.