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8.5/10
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"Chrno Crusade" è perfetto per molti tipi di palati e al tempo stesso indigesto per altri. Già il primo episodio rivela un clima che è sì cupo e interessante ma al tempo stesso intervallato anche da momenti più leggeri e comici, con l’intesa tra Rosette e Chrono a rappresentare subito il fattore trainante della storia. Col passare del tempo la serie diverrà più drammatica, senza però risultare eccessivamente pesante, visti i tanti frangenti più rilassanti. Proprio quest’alternanza tra scene importanti e momenti più comici potrebbe fare il buono o il cattivo tempo nel seguire quest’opera: spesso la trama subisce brusche accelerate e al tempo stesso forti rallentamenti, mettendo in difficoltà l’attenzione dello spettatore.

Una possibile ancora di salvataggio da questo clima apparentemente confusionario lo possono essere le storie dei personaggi: Chrono e Rosette saranno perfetti per chi adora la tematica della coppia indissolubile nonostante le differenze in partenza (sono in fin dei conti un demone e un’esorcista), Azmaria e Satella esalteranno coloro che amano vedere i personaggi in cerca di redenzione e riscatto da un passato burrascoso (bello da vedere poi il contrasto tra le loro personalità: positiva e ottimista la prima, pessimista e distaccata la seconda), mentre per chi cerca i cattivi senza scrupoli nell’ottenere i propri scopi c’è Aion a farla da padrone.

Sul piano tecnico la produzione è in linea con gli standard di quei tempi (era il 2003), mentre le soundtrack (esaltate dall’ending “Sayonara Solitia”) portano la firma di una Yuki Kajiura già matura per la consacrazione che otterrà in seguito firmando tante altre colonne sonore da capolavoro ("Madoka Magica" e "Sword Art Online" solo per citarne alcune). Altro punto di forza il doppiaggio italiano: magistrale la coppia Pacotto-Di Benedetto, oltretutto ben supportata dai vari Scattorin, Magnaghi, Fava e Spinelli. Da segnalare anche un adattamento senza timori sul piano religioso (sempre spinoso da trattare in Italia).

Insomma, una serie da seguire per chi ama le grandi coppie e i personaggi in cerca di riscatto, da evitare per chi non sopporta le trame non lineari e il contesto religioso. Personalmente, se avesse avuto qualche episodio in più, magari di stampo leggero, avrebbe anche potuto raggiungere un bel 9 in pagella. Ma l’otto e mezzo è comunque un signor voto per una signora vicenda!