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6.5/10
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Prima di procedere con la descrizione della serie, desidero precisare fin da subito che il voto, più che rappresentare un giudizio oggettivo che riassume tutte le mie opinioni sulla serie, è in realtà un giudizio basato sulle sensazioni, o meglio, sulle emozioni che questa serie è riuscita a trasmettermi durante buona parte della visione.

L’anime, tratto dalla light novel di Mado Nozaki, è incentrato su un pubblico ministero di nome Zen Seizaki che, durante uno dei suo tanti casi, si troverà involontariamente coinvolto in una serie di suicidi alquanto innaturali che lo porteranno ad intensificare le indagini. Come trama è abbastanza generica e simile a molte altre serie investigative, tuttavia, è difficile scendere nel dettaglio in quanto il rischio spoiler è molto elevato. Per oltre metà della serie, l’anime risulta molto interessante e sorprendente. Le musiche, che spesso sembrano assenti a causa del basso volume, sono in realtà perfettamente amalgamate con ogni singola scena e, proprio a causa dell’imprevedibilità e del coinvolgimento della storia, risulta difficile soffermarsi su di esse. Non stiamo parlando di musiche che necessitano di essere trasmesse a tutto volume per essere apprezzate, ma di una parte essenziale dell’anime che svolge perfettamente il suo lavoro senza risaltare troppo. L’unione tra le musiche, la storia accattivante e delle inquadrature ben studiate, danno vita ad un prodotto magnetico che non può fare a meno di attrarre su di sé l’attenzione dello spettatore. Questo è ciò che rende veramente apprezzabile "Babylon", nonostante le evidenti lacune che diventeranno sempre più incolmabili con l'avvicinarsi della conclusione. Il vero difetto di questa serie, infatti, è quello di non essere riuscita a soddisfare le altissime aspettative che i primi episodi avevano creato. Per quanto possa essere coinvolgente, purtroppo è necessario mantenere anche un certo grado di oggettività e valutare ciò che abbiamo realmente ottenuto dalla visione di questa serie: nel mio caso, una profonda delusione. L’anime si è molto concentrato sull'intrattenimento, ma purtroppo non altrettanto sulla parte esplicativa. Alcuni personaggi di rilievo, tra cui l’antagonista della serie, hanno ottenuto solo in parte un approfondimento, lasciando allo spettatore molte domande e perplessità, o almeno ci si augura che si tratti di dubbi irrisolti in quanto le spiegazioni che sono state fornite, in confronto al resto della storia, sono sembrate fin troppo generiche e campate in aria.

Sicuramente il fatto che l’opera originale sia ancora in corso e il ridotto numero di episodi non hanno aiutato a raggiungere una degna conclusione, tuttavia, la delusione rimane e con essa viene spontaneo chiedersi se sia valsa veramente la pena recuperare questa serie. Purtroppo, la risposta a questa domande è soggettiva, di conseguenza non posso sapere se gli altri spettatori avranno la mia stessa opinione finale. Nel mio caso posso soltanto dire che non sono del tutto pentita di aver recuperato "Babylon", serie che tra l’altro è andata in onda ad un ritmo piuttosto irregolare, distribuendo gli episodi nell’arco di due stagioni. Nonostante il retrogusto amaro degli ultimi episodi che sembrano aver osato troppo, il resto della serie è stato coinvolgente come poche, il che non mi permette di assegnargli l’insufficienza che forse oggettivamente meriterebbe.