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Ad un certo punto sulla Terra sbarcano degli esseri viventi alieni che per vivere hanno bisogno di impossessarsi del corpo degli esseri umani (in realtà anche di animali); non a caso il titolo inglese è "Parasite", ovvero "parassita". L'obiettivo di questi parassiti è di prevalere sul genere umano e, chiaramente, il genere umano farà di tutto per difendersi.

La trama segue le vicende di Shinichi, uno dei tanti umani infettati, anche se è riuscito a relegare il suo parassita al braccio destro e quindi a mantenere la sua coscienza (anche se il braccio invece farà quello che gli pare). Ora, da questo evento, scaturiscono due grossi filoni di conseguenze: il primo è di tipo comico, legato all'indipendenza del braccio. Immaginate che Shinichi, da normale studente liceale, se ne va in giro tranquillamente e ad un certo punto questo braccio comincia a parlare, toccare, gli spunta un occhio... Il secondo è più serio e legato alla crescita fisica e mentale che Shinichi subirà. Infatti passerà dall'essere un qualsiasi studente serio e timido a dover combattere con altri umani impossessati, dovrà assistere a scene cruente, subirà tanti dolori. Inoltre, essendo (quasi) l'unico ad aver avuto la "fortuna" di essere parzialmente impossessato, sente la responsabilità di usare il potere donatogli dal parassita per combattere a favore dell'umanità.

I meriti dell'opera vengono arricchiti da una sceneggiatura che solo le grandi opere hanno e da un'originalità della trama non indifferente (anche se il soggetto originale risale al 1989, quindi è chiaramente più facile risultare originali). Aggiungo che spesso vengono toccate tematiche delicate, come il ruolo dell'essere umano nel mondo, ma trovo corretto non schierarsi mai palesemente da un lato piuttosto che un altro.

Per quanto riguarda i personaggi, non ho molto da aggiungere a quanto già detto, perché tutto sommato il protagonista è uno dei pochissimi personaggi a venire trattato con una certa attenzione, però il suo sviluppo vale da solo un bell'elogio all'opera.

Il voto complessivo è quindi ottimo ma non eccellente, c'è infatti da tenere da conto un comparto grafico che non spicca e un finale che, a me personalmente quantomeno, non è piaciuto così tanto.