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8.0/10
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Survival-action fantascientifico, violento e adrenalinico, "Gantz" è oggettivamente un'opera iconica, conosciuta da molti, anche solo per sentito dire.

L'incipit è tra i più misteriosi e accattivanti che io abbia letto nell'ambito manga, con uno stile crudo, "realistico", veloce e cinematografico che rende scorrevole ogni volume, con alcuni picchi emozionali soprattutto nella prima metà.

I temi trattati sono diversi, con Hiroya Oku che mette in scena una storia sul valore della vita umana, sulla possibilità che non esista alcun Dio e che non ci sia nulla dopo la morte. "Gantz" è anche una storia sul pregiudizio, sull'atrocità di tutte le guerre e sul confine sottile che c'è tra "buoni" e "cattivi". E ancora: una storia sull'amore, sull'essere amati e amare, sul tenerci strette le persone che ci vogliono bene, sull'amicizia e l'altruismo.

Cosa influisce negativamente sul giudizio complessivo? Una gestione disastrosa di fatti, informazioni ed eventi che l'autore ci propina e che, troppo spesso, risultano incoerenti, lasciati al caso e mai più spiegati, chiaro segno di continui cambi di direzione e mancanza di idee. La sensazione di averla "sparata troppo grossa" e non essere in grado di gestire nella maniera più adeguata il tutto.

Resta comunque un'opera da consigliare per gli amanti dell'action adrenalinico cupo e violento, se non sono troppo esigenti sugli aspetti di coerenza interna.

Pro:
- Stile artistico e atmosfere iconiche
- Adrenalinico e cinematografico
- Azione e combattimenti ben orchestrati
- La componente survival è molto palpabile
- Incipit tra i più intriganti che io abbia letto

Contro:
- Gestione della trama a tratti disastrosa
- Troppe incoerenze e situazioni inspiegabili
- Palesi cambi di direzione in corso d'opera
- Nel "realismo" generale, alcune scelte risultano eccessivamente buoniste e convenienti