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PER I MODERATORI, questa recensione va a sostituire la precdente

Oggi vi porto quello che per me è stato uno dei manga peggiori che abbia mai letto: Samurai Champloo.
La storia tratta le avventure di Mugen, uno spadaccino dallo stile insolito, come se avesse abbinato una sorta di breakdance al suo modo di combattere, che ben poco si accosta allo stile tradizionale dei samurai giapponesi, e di Jin che, al contrario, incarna lo stereotipo del guerriero nipponico, con uno stile formale e classico. Entrambi aiuteranno la giovane Fu nella sua disperata ricerca del samurai che profuma di girasoli.

La trama, per quanto semplice, è concepita malissimo, sviluppata peggio e disegnata in modo goffo.
Ma andiamo con ordine.
La serie è racchiusa in 4 volumetti davvero molto piccoli, che sarebbero potuti essere compressi in un unico tomo.
Le tematiche praticamente non esistono: la serie punta a essere una compilation di gag demenziali che, puntando molto sulla quantità, peccano di qualità e, dopo poco, cominciano a stufare.

Anche il lato artistico non brilla affatto: alcuni disegni tendono a caratterizzare solamente i personaggi principali, senza lasciare spazio alle figure di contorno e, in alcuni casi, neanche agli scenari.
Il finale è deludente anch’esso (ammesso che così si possa definire).
Proporrei questa collezione di fumetti solo agli appassionati della serie TV.

Mi dispiace essere stato così severo, ma questa è stata una lettura che non mi ha entusiasmato per niente, portandomi a chiedermi più volte dove volesse andare a parare.
L’unica cosa positiva (di solito elenco prima i pregi e poi i difetti di un’opera, ma in questo caso ho fatto un’eccezione) è l’idea di fondo, e dico molto di fondo, due eccellenti spadaccini che, anche adoperando stili di scherma totalmente differenti, riescono ad affrontare insieme le avversità che incontrano.
Peccato.

VOTO 4.1