Recensione
Plunderer
7.0/10
Recensione di alex di gemini
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Uno strano mondo in cui tutto è regolato dal conto, ovvero da un numero scritto su qualche parte del corpo e che aumenta pe rogni volta che viene eseguita una ben specifica azione, specifica per ogni individuo. Ma esso può anche decrescere se si fallisce quell’azione o se si perde una sfida e, se si scende a zero, si viene trasportati non si sa in quale strano mondo. Ed è in questo misterioso mondo, non moderno ma nemmeno medievale, in una società militarista in stile full metal alchemist che si svolgeranno le avventure di plunderer. Il protagonista è un tipo strano, che non si capisce se sia realmente un invincibile guerriero o solo un fanfarone, affiancato da una giovane fanciulla, cui la madre, prima di scomparire, ha ordinato di trovare il misterioso guerriero asso. Ben presto incontreremo altri curiosi personaggi per poi entrare nel tema del viaggio del tempo, decisamente ben trattato e poi concludere con un finale aperto… semplicemente perché si è lasciato a metà la trasposizione dal manga. Certo, un’analisi completa di plunderer richiederebbe la caduta nello spoiler più estremo, per cui mi fermo qui. Personalmente sono uscito molto soddisfatto di quest’opera. L’azione non manca, la psicologia non è il massimo ma non si può negare una certa crescita dei personaggi. La grafica è buona, dai colori caldi, ottime sigle e regia. Il protagonista inizialmente mi è sembrato irritante, ma poi ho imparato a conoscere lui come gli altri personaggi, tutti più complessi e sfaccettati di quanto non si sarebbe pensato a prima vista. Ma ciò che mi ha colpito di più è stato l’aver trovato un degno compagno di Vash the stampeade, un personaggio che mi ha dato quello che Trigun non era riuscito a darmi. Certo leggere il manga resta la cosa migliore, ma anche l’anime risulta appagante per cui come voto finale un sette lo posso dare, un sette che diverrebbe otto se avessero trasposto tutta la storia
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