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Otaku moderato

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler</b>

Mettere in scena un anime troppo forte nelle tematiche e nei contenuti può essere visto oggi come un azzardo, ma all'epoca era una sorta di tabù, cosa che Yoshiyuki Tomino invece voleva sfidare nelle sue opere, e "Ideon" era una di queste. In essa veniva raccontata la storia di diversi personaggi: l'equipaggio del pianeta Solo, in fuga perché detentore di un potere che farebbe gola a chiunque, sia alla sua stessa razza, gli umani, sia ai suoi persecutori, il Buff Clan, con risultati al limite della drammaticità, ovvero con persone morte nel mezzo di una fuga letteralmente infinita. Ciononostante non hanno potuto fare a meno di combattere con i pochi, ma pericolosi, mezzi a loro disposizione, ovvero la Solo Ship e il potentissimo robot mosso dall'energia dell'Ide: l'Ideon.

"Be Invoked", secondo di due film dedicati alla serie a cui il primo, "A Contact", faceva da riassunto, narra quelle che dovevano essere le ultime puntate della serie originale, sospesa per via dei suoi contenuti e per la bassa valutazione dell'epoca, narrando il tentativo di comunicazione fra le due forze e infine le ultime terribili battaglie tra l'equipaggio della Solo Ship contro tutte le forze rimaste del Buff Clan, una battaglia dove praticamente ogni vita cesserà di esistere culminando infine nella massima espressione del potere dell'Ide, culminando infine in una conclusione potente e insolita, dove vedremo un vero e proprio all star di tutto il cast più importante di quella fuga ormai conclusa, verso un nuovo domani, ricominciando, letteralmente, da zero.

Una conclusione davvero potente aspetta gli spettatori che hanno seguito col fiato sul collo tutte le vicende di queste forze in lotta, dove il fulcro era l'Ideon, che in questo film sprigionerà tutto il suo potere, rendendolo, forse e involontariamente dallo stesso Tomino, il Mecha più potente della storia degli Anime. Ed essendo un prodotto inedito per il grande schermo, la grafica non poteva non essere ai massimi storici per l'epoca, le OST non potevano essere più evocative e le sensazioni provate nella visione non potevano non coinvolgere.

Per farla breve, preparatevi a una conclusione epocale.

Kabutomaru

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Come molti registi di genere italiani degli anni '60-'70 che sfruttavano generi considerati di "serie B" dalla critica - ad esempio l'horror, il western o il thriller - per portare allo scoperto le ombre della società, così fa nel 1982 Yoshiyuki Tomino, geniale regista che ha innovato il genere robotico per trasformarlo in opera d'arte, e facendone così, in questo caso, un veicolo della sua personale e originale poetica: la comprensione come unica via da percorrere per giungere alla pace, l'anti-militarismo e il divario generazionale. Purtroppo l'innovazione non viene capita subito e così la serie TV "Space Runaway Ideon" seguì il triste destino di "Mobile Suit Gundam", un cocente flop di ascolti e di vendite di giocattoli che la portarono a una prematura cancellazione lasciandone sospeso il finale.
Non è difficile immaginare le ragioni del flop: il robot protagonista anti-estetico al massimo (per mettere in primo piano i contenuti), scarsa varietà del set di mosse dell'Ideon (per gran parte della serie abbatte i suoi avversari solo con calci e pugni) e, infine, un'intellettualità molto ricercata per l'epoca, la quale s'addentrò in temi impegnati come razzismo e xenofobia - già affrontati in alcuni robotici precedenti - traendone conclusioni filosofiche di ampio respiro cariche di un inaudito pessimismo. In sostanza, il genere del super-robot, nato come mero intrattenimento per bambini, non poteva reggere a tale contraddizione e quindi il flop non poteva essere che inevitabile.
Fortunatamente, grazie alla rivalutazione a livello commerciale di "Gundam" coi tre film cinematografici, Tomino riesce a farsi produrre da Sunrise il film "Ideon: Be Invoked", concludendo magnificamente la serie TV e portando così il robotico a vette sino ad oggi mai più toccate.

Il film riprende nella prima mezz'ora le ultime puntate della serie riassumendole velocemente, per poi entrare finalmente nel vivo con le parti inedite. "Space Runaway Ideon" soffriva, come molte serie robotiche dell'epoca, di una storia principale molto labile (fatta di incessanti quanto ripetitivi scontri), un ritmo eccessivamente lento (nonostante i molti combattimenti) e non controbilanciato da una trattazione di contenuti molto dialogata, poiché l'azione era sin troppo preponderante su tutto il resto (pur con una riuscita caratterizzazione dei personaggi), e una continuity quasi inesistente, così che sommando il tutto si finisce con l'ottenere una serie TV ostica da visionare per uno spettatore odierno, ma alla fine il suo sforzo sarà ripagato dalla magnificenza di tale pellicola.

Grazie al fatto che i tempi cinematografici devono per forza di cose essere necessariamente più veloci rispetto a quelli di una serie TV, Tomino finalmente riesce a conferire un ritmo adeguato alla storia, trasformando così uno dei difetti di "Ideon" in un punto di forza. Libero da qualsiasi costrizione, l'autore può trattare a briglie sciolte il tema del razzismo e l'odio che scaturisce da esso. Umani e Buff Clan, ad eccezione degli occhi, hanno il medesimo aspetto fisico (molte volte nel corso delle puntate è capitato che, nelle missioni di spionaggio, l'infiltrato non venisse scoperto proprio perché identico ai Terrestri), stile di vita e sentimenti. Ha senso quindi di parlare di "essere diverso" in questo caso? Forse semplicemente Tomino ci sta dicendo che noi esseri umani preferiamo dare "dell'alieno" a chiunque ci stia antipatico o percepiamo come diverso, perché non integrato nei meccanismi socio-culturali imperanti nella nostra comunità.
Il concetto di "alieno" non esiste, essendo una mera invenzione delle nostre infondate paure, le quali sia nel passato quanto nel futuro più remoto sono rimaste sempre identiche, visto che tuttora non riusciamo a "comprendere" l'altro - tanto che nel recente periodo storico stanno ritornando in auge episodi intolleranza contro il diverso. Se poi vogliamo fare sciocche classificazioni basate sulla razza, c'è da dire che neanche tra noi "simili" riusciamo a far rispettare un principio di uguaglianza sociale, vista la creazione di continue barriere socio-economiche, tanto che, alla fine, non ci comportiamo in modo diverso dai Terrestri popolanti le varie colonie dell'universo di "Ideon" e che, in teoria, facendo parte della stessa specie, dovrebbero fare gioco comune. Invece ogni pianeta pensa ai fatti propri negando all'equipaggio dei Bes un rifugio sicuro, arrivando alcune volte ad allearsi con il Buff Clan per annientarli, pur di ambire al potere dell'Ide (consistente in un'energia infinita, in grado di distruggere l'intero universo, contribuendo già in passato a spazzar via la "Sesta Civiltà").
L'essere umano si dimostra incapace di comprendere l'altro e superare il suo profondo odio di stampo razziale verso l'altra fazione, preferendo a tutti i costi annientarla. Buff Clan e umani in questo modo non fanno altro che incrementare maggiormente il sempre più incontrollabile e distruttivo potere dell'Ide; ogni tentativo di mediazione tra le due fazioni da parte degli individui più idealisti come Karala è destinato a fallire, destinato a infrangersi innanzi all'incessante forza dell'odio e della guerra che spazza via ogni velleità di pacifica convivenza, poiché nessuna comprensione è possibile se nessuna parte è disposta a mettere in gioco le proprie idee. La mattanza finale operata da Tomino all'apice del suo nichilismo più profondo e cupo non guarderà in faccia a nessuno: né gli adulti, preda del loro odio, né i giovani ragazzi, anch'essi indotti a essere spietati verso il nemico.
Nessuna teatralità o sadismo gratuito nelle tante morti, ma solo la constatazione del fallimento della specie umana. Il potere dell'Ide, che non è una mera divinità ma un qualcosa di ancora più profondo a livello concettuale (essendo formato da un'energia frutto dell'auto-coscienza delle volontà degli esseri viventi dimoranti nell'Ideon), emetterà la sua spietata sanzione. Premuto il pulsante di "reset", gli umani e Buff Clan troveranno una pace tra loro solo post-mortem, ma una piccola luce di speranza è data nel visionario finale da "Messia", il figlio frutto dell'unione di Karala e Bes, che potrà guidare una nuova generazione rinata dalle ceneri della precedente all'apprendimento dell'universale messaggio di pace e uguaglianza. Nel nichilismo più estremo si intravede una piccola luce nell'oscurità... ma è un bene? Non era forse meglio per gli esseri umani una totale distruzione, perché sono portatori solo di meschini interessi, divisioni, odio e morte? Tomino non vuole compiere questo spaventoso salto concettuale che lo avrebbe portato nell'abisso della disperazione dal quale non sarebbe più uscito.

Ad eccezione dei primi minuti di film, presentanti scene riciclate dalla serie TV, il resto della pellicola possiede animazioni create ex-novo.
Grazie a un budget molto elevato, Tomino ha finalmente largo spazio per costruire battaglie più articolate e complesse, anche se a livello registico siamo un po' lontani dallo stile usato in "Gundam", decidendo di optare per dei normali campi e controcampi, realizzando scene d'azione chiare e pulite, le quali risultano ben lontane dal caos registico di "Z Gundam", dove la telecamera viene mossa all'impazzata creando una sensazione di confusione nello spettatore.
Solitamente Tomino viene ricordato sempre per i contenuti e quasi mai per l'aspetto registico, che spesso nelle sue opere risulta essere secondario; invece in tale film il regista riesce a dare una forte impronta personale alla sua regia grazie a una visionarietà senza freni nell'ultimo atto della pellicola, con virtuosi quanto arditi piani sequenza rappresentanti onde di energia colorate e spiriti di defunti che si manifestano lasciando dietro di sé scie luminose, costruendo quindi una messa in scena originale che non ha precedenti in nessun film d'animazione - potendo essere comparata solo alla scia luminosa multicolore di "2001 Odissea Nello Spazio", dove ogni parola risulta inutile e conta solo l'immagine.

In conclusione, ci si ritrova innanzi a una delle più importanti opere d'animazione degli anni '80 e al miglior film robotico di sempre, ex-aequo con l'immenso "Patlabor 2: The Movie" di Mamoru Oshii. Con l'ultima mezz'ora di tale film, il cinema di Tomino da narrativo si fa contemplativo, uno stadio di magnificenza artistica che solamente i migliori riescono a raggiungere.
Un'opera che, nonostante abbia sulle sue spalle svariati decenni e sia mascherata da film di genere, si dimostra tuttora sempre più attuale, lanciando un duro attacco contro la piega che sta prendendo l'intera umanità, che è ancora in tempo per cambiare.
Ci si ritrova con "Ideon: Be Invoked" innanzi all'apice mai più raggiunto dell'intera carriera del regista in questione, una visione imprescindibile per ogni amante del genere robotico e che dovrebbe essere riscoperta dai cultori del cinema, per darle finalmente il giusto risalto dall'oblio in cui essa sembra rilegata.


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AkiraSakura

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Questo film, che conclude la serie animata di "Ideon", rimasta senza finale per ragioni di produzione, è secondo me l'apice della genialità di Yoshiyuki Tomino. Esso è il prototipo di tutti i vari film sci-fi cupi e distopici degli anni a venire, come ad esempio "Akira" e "The end of Evangelion". Truculento, nichilista, esoterico, cosmico, affascinante, opprimente. Gli aggettivi sono inutili: stiamo parlando di una delle opere più influenti e controverse dell'animazione giapponese.

Il misticismo di questo film è molto marcato, così come l'incapacità dell'umanità di passare autonomamente ad un livello superiore di evoluzione, cancellando il proprio egoismo e la propria sete di potere. L'evoluzione dell'umanità ad un nuovo livello di consapevolezza sarà una tematica predominante nel cyberpunk e nello sci-fi del decennio successivo e, in "Be Invoked", viene pienamente anticipata e sviluppata senza freni inibitori.

Che cos'è l'Ide? Chi è il "Messia" e che ruolo avrà nell'apocalisse finale e nel tramonto dell'umanità? Come si svilupperà il rapporto tra Karala e la sua malvagia sorella? Molte domande lasciate in sospeso nella serie troveranno una risposta in questo film.

Il livello delle animazioni rientra negli standard della serie, mentre l'atmosfera diventa molto cupa e frenetica. Stesso incupimento caratterizzerà il film "The end of Evangelion" parecchi anni dopo, palesemente debitore nei confronti di "Be envoked", un film splendido, innovativo, che chiude degnamente quella che considero la migliore serie animata che Tomino abbia mai creato.

Dopo aver visto "Ideon" il film è una tappa fondamentale per conoscere il vero finale e capire quanto sia stato influente Yoshiyuki Tomino, con il suo stile graffiante e senza compromessi, nell'animazione giapponese moderna.


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belvedere

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Questo film (poiché di film si tratta) è molto più di un semplice collage di episodi non andati in onda è un pezzo di storia robotica. Per quelli che non lo sanno il soprannome di Tomino era "il macellaio" secondo me dovuto molto a questa serie e a questo film. Tale è la sua potenza evocativa che non riuscirete a staccarvene sebbene odierete Tomino per tutta la durata del film. La fine viene molto addolcita ma è alquanto interessante. Lo dico perché non mi era mai capitato un film così cruento che non subisse censure. Oggigiorno sarebbe impossibile produrlo senza un" vietato ai minori". Sinceramente devo dire che nonostante il design rettangolare dei mecha più rivedo questo film è più mi sembra bello nella sua datazione. Consigliatissimo per le serate riflessive.


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micheles

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Questo film conclude la serie TV, stroncata prematuramente alla trentanovesima puntata per motivi di audience. Il film raccoglie le quattro puntate finali mai andate in onda e ha permesso agli estimatori di Ideon di vedere la conclusione della serie, come era stata ideata originariamente. Sia chiaro che io mi metto tra gli estimatori di Ideon, che considero la migliore serie di Tomino, superiore anche a Gundam. È veramente un peccato che non sia mai passata sulla TV italiana e che io l'abbia potuto vedere solo di recente grazie ai sub inglesi (apparentemente esistono anche i sub italiani ma non sono riuscito a reperirli).

Non sorprende che la serie non abbia avuto successo di pubblico, visto che le tematiche profondamente filosofiche e altamente drammatiche che la caratterizzano non sono certo per tutti i palati; a questo si aggiunge il fatto il mecha e il chara design sono abbastanza repellenti. Ideon è comunque rimasta una serie cult per gli appassionati e la sua importanza è legata all'influenza che ha avuto sulle serie posteriori, in primo luogo Gunbuster, Diebuster e Gurren Lagann, che portano avanti l'idea del crescendo (inventata da Ideon) e il senso del Cosmico. Anche Hideaki Anno è un fan dichiarato di Ideon e gli ha reso omaggio nelle sue opere.

Il tema principale di Ideon è il rapporto tra l'uomo e il potere, inteso come potere assoluto e incontrollabile. Il potere dell'atomo certamente viene in mente, trattandosi di una serie dei primi anni ottanta, periodo in cui uscivano film apocalittici come The Day After e la paura della bomba atomica era diffusa: tuttavia il discorso è più generale e l'Ide, la realizzazione del potere infinito ha anche connotazioni mistiche.

Il finale di Ideon non è chiarissimo (sembra anche che sia stato imposto a Tomino dalla produzione) e può avere più di un'interpretazione. Quella più naturale è quella religiosa, che mi è parsa fuori luogo; tuttavia, rivedendo il finale per la seconda volta mi sono reso conto che è possibile darne anche un'interpretazione completamente fantascientifica. Conta molto il punto di vista dello spettatore: per alcuni Ideon è una serie mistica presentata sotto una lieve patina fantascientifica; secondo altri invece (ed io tra questi) Ideon è una serie puramente fantascientifica interpretabile come mistica. È possibile considerare l'Ide come metafora del potere divino o anche semplicemente come viene descritto nella serie, ovverossia come un essere artificiale che non è altro che la collezione di milioni di menti individuali, in grado di espandersi e di inglobare nuove menti intelligenti.

Sia come sia, una cosa è certa: l'Ideon è il più potente super robot che sia mai esistito, più potente di tutti i suoi predecessori e più potente di tutti i suoi successori, incluso il Gurren Lagann, che prende molto da questa serie. Ideon è una serie imperdibile per tutti gli storici del genere robotico: guardatela!