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Kondo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Chiariamolo subito: questo non sarà certamente l’anime più originale che vedrete ultimamente.

Si tratta infatti del classico shojo con ambientazione scolastica: lei, Kubo, è la quintessenza della carineria, ragazza acqua e sapone della porta accanto, bella ma non troppo appariscente, dolce, gentile; lui, Junta, è la quintessenza dello ‘sfigato’, emarginato, senza amici, pallido e mingherlino, talmente insignificante che i suoi compagni di classe non lo vedono, nemmeno si accorgono della sua presenza.

Ovviamente, essendo in un anime, a Kubo piace Junta, e con la scusa di fare esperimenti per farlo “vedere” anche agli altri gli fa spudoratamente il filo, dandogli continuamente prove palesi di interesse, che Junta però, da tontolone insicuro, non coglie mai.
È questa la magia delle commedie romantiche di questo genere: sappiamo tutti che nella realtà non accade mai che la ragazza più carina e popolare della scuola si innamori del compagno di classe bruttarello e ‘sfigato’, ma è bello pensare che almeno nella fantasia questo possa accadere, e così andiamo di sospensione dell’incredulità e ci facciamo trasportare dalla storia. Devo dire che, in questo, “Kubo Won't Let Me Be Invisible” fa bene il suo lavoro: le situazioni sono carine e dolci senza eccedere nello stucchevole, pertanto la storia è gradevole e gli episodi si guardano con piacere.

Purtroppo c’è una cosa che ho fatto molto fatica a mandare giù, ed è proprio il concept di base dell’anime, ossia il fatto che Junta sia invisibile. Se si intendesse “invisibile” in senso metaforico (nel senso di insignificante, che non si nota, non spicca, non viene considerato), sarebbe un conto, ma qui invece sembra che Junta sia proprio invisibile nel vero senso della parola: la gente gli sbatte addosso per la strada o non lo vede alzare la mano a scuola, o se accompagna fuori il fratellino, pensa che il bambino stia passeggiando da solo, come se Junta non fosse proprio visibile fisicamente, come un ectoplasma. Che è un’assurdità senza senso, e mi spezza un po’ l’immedesimazione.

Inoltre, personalmente non mi è piaciuto che la storia sia partita in medias res: sin dall’inizio della prima puntata a Kubo piace inspiegabilmente Junta, senza che si capisca come si sia arrivati a quel punto. Sarebbe stato più interessante vedere nascere passo passo questo interesse.

In definitiva, è un anime carino e senza troppe pretese, non molto originale ma leggero e piacevole da seguire.