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Sichel

Volumi letti: 6/7 --- Voto 10
Essendo una fan accanita di Kazuya Minekura non potevo non leggere WA, titolo intero Wild Adapter, uno degli ultimi progetti della sensei giunto da noi in Italia.

Il manga segue le vicende dei due protagonisti Makoto e Tokito alle prese con una strana droga, detta appunto WA, che sta dilagando nella città provocando molti problemi. La trama di per sé si differenzia molto dalle precedenti opere della Sensei, famosissima già da tempo per Saiyuki, la sua opera più importante tutt'ora in fase di stesura.
I personaggi sono disegnati nella tecnica tipica della mangaka, con i volti sfaccettati, gli occhi profondi e quei sorrisi spiazzanti, che rendono i suoi disegni così belli e realistici. Makoto credo sia la figura più interessante: è un personaggio enigmatico, di cui si hanno poche informazione, è un attento osservatore e freddo calcolatore, che nasconde i suoi stati d'animo dietro un sorriso sornione, totalmente indecifrabile.
Tokito è l'esatto opposto: è la gioventù personificata, sprizza energia da tutti i pori e le sue azioni e pensieri sono sempre palesi. Trama e personaggi lo rendono un manga fantastico, piacevole da leggere e interessante.
Di contro va detto che la fisionomia delle figure maschili principali ricalca quella dei personaggi delle altre opere della Sensei: Tokito e Makoto hanno un aspetto molto simile ha Genzo Sanjo e Cho Hakkai. Questo però è un problema legato un po' alla maggior parte dei Mangaka.
Inoltre il rapporto che lega i due ragazzi è velato, ma si intuisce chiaramente un legame più profondo dell'amicizia, quindi potrebbe non essere apprezzata questa sfumatura Shounene-Ai, che rende però la lettura ancora più interessante.

Purtroppo è da tempo che la pubblicazione è ferma a causa della salute cagionevole della scrittrice. L'edizione italiana del manga è molto carina e il rapporto qualità prezzo è ragionevole, data la bellezza del manga.


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~{ L i l l y

Volumi letti: 6/7 --- Voto 10
Qui mi ripeto nel dire: manga molto particolare (così come tutte le opere di Kazuya Minekura).
Disegni, a parer mio, favolosi (ha uno stile molto particolare che piace o non piace), anzi, mi parer persino migliorata.
Storia molto intrigante ed anche qui di difficile comprensione, ergo non è un manga da acquistare se si è in cerca o si preferisce manga molto movimentati e, quindi, che incentrino tutto sull'azione su una trama fragile; dato che quest'opera si presenta l'esatto opposto.
Caratterizzazione dei personaggi come sempre impeccabili, caratteri particolari che seguono la caratterizzazione data.
Purtroppo non riesco a dir altro per via del blocco della pubblicazione, pare che la serie riprenda a breve, speriamo.
In conclusione un ottimo manga che vi farà rodere e mangiare tutte le unghia per la frustrazione di saperne la fine e di riuscire a capire i buchi dei caratteri volontariamente lasciati in sospeso a causa del blocco.


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okoi

Volumi letti: 4/7 --- Voto 9
Mi sono ritrovata in mano questo manga perché ero alla ricerca di uno shonen-ai non sciropposo, visto che non mi ero mai accostata al genere e il miele non fa per me. Quello che ho trovato è stato un autentico capolavoro, capace di emozionarmi, o meglio, di impressionarmi come pochi altri manga sono riusciti a fare.

Per quanto riguarda la questione shonen-ai, qui sembra quasi fisiologica alla trama, che dalla classica ambientazione yakuza diventa un seinen incentrato sulla relazione tra il glaciale Kubota e il "gatto randagio" Tokito, ragazzo che Kubota ha salvato. Il seguire le tracce della devastante droga W.A. sembra essere un pretesto per scavare, attraverso gli occhi spassionati e irriverenti (irriverenti, non divertenti: non c'è proprio nulla di divertente in questo manga, se si vuole escludere qualche "slice-of-life" che può far sorridere), nel passato e nell'animo di Kubota, che dietro occhiali e sigaretta nasconde una solitudine ed un'irrequietezza spaventose. Qui non si trovano bacetti ed effusioni: si trovano violenza, paura, silenzi attoniti, ricordi da dimenticare, in cui tutto ciò che somiglia all'amore (vedi ad esempio la vicenda della ragazza incinta nel secondo volume) sembra destinato a finire in sangue e dolore.

I dialoghi sono a mio avviso bellissimi, ed ancora più belle sono le frasi introduttive ai volumi (in inglese) e ai vari capitoli. A questo si uniscono disegni di qualità eccellente, particolareggiati e originali, che vengono esaltati dalla strana impaginazione a sfondo nero.

Un 9 meritatissimo, che non è 10 perché bisogna ricordare che non è ancora certa la possibilità di vedere la fine di "Wild Adapter", visti i problemi di salute dell'autrice e le polemiche seguite al manga. Nonostante ciò, consiglio vivamente la lettura, perché penso che un capolavoro del genere, gioia per gli occhi e scossa per l'anima, vada gustato ad ogni costo, per quanto possibile.


 2
Nerissaw

Volumi letti: 6/7 --- Voto 10
Wild Adapter è uno dei manga più maturi e complessi scritti da Kazuya Minekura, mangaka già famosa e apprezzata grazie a Saiyuki.
La storia si incentra principalmente su Makoto Kubota, un ragazzo indecifrabile e ambiguo, che con i suoi modi e con la sua personalità riesce ad affascinare tutti coloro che lo circondano. Grazie alla sua abilità nel mahjong e alla sua scaltrezza inizia a farsi conoscere negli ambienti più malfamati della città, destando l'interesse del boss degli yakuza Izumokai, Sanada-san.
Così Kubota, dimostrando il suo sangue freddo, si ritrova a capo della divisione giovanile del gruppo Yakuza, immischiato fino al collo nella malavita giapponese. Allo stesso tempo, inizia a diffondersi una nuova droga chiamata "Wild Adapter" (detta anche WA) che riduce chi la assume in uno stato bestiale e provoca irrimediabilmente la sua morte.
Nonostante tutto, la vita di Kubota sembra sempre trascinarsi miseramente, svuotata di qualsiasi senso fino a quando non troverà, per puro caso, un ragazzo svenuto tra l'immondizia, privo di sensi ma con la mano destra deformata, simile a quelle che avevano i corpi deceduti a causa del WA...

Wild Adapter è un manga difficile da classificare, a causa della sua complessità. Infatti è impossibile racchiuderlo in un solo genere, ma se proprio devo accostarlo ad uno specifico sceglierei il seinen, anche se la componente shounen ai è presente.
Comunque sia non bisogna cadere in stupidi pregiudizi: infatti, sebbene la profonda relazione tra Tokito e Kubota non può assolutamente essere definita come una semplice amicizia, di certo la loro storia non è l'unico argomento del manga. Non ci ritroviamo davanti ad uno yaoi stucchevole o melenso, ma al contrario parliamo di un manga al centro del quale c'è l'insofferenza, il dolore di vivere una vita sempre più assorbita dal caos moderno. Infatti vengono affrontati argomenti come la dipendenza da droghe, la prostituzione, la criminalità, le sette religiose che fanno leva sulla debolezza del prossimo...
Tutto ciò, inoltre, ci viene proposto di volta in volta da un punto di vista diverso, poiché in ogni volume il narratore principale cambia, anche se Kubota e Tokito con la loro presenza rivestono sempre un ruolo di primaria importanza.

Per quanto riguarda invece i disegni, la Minekura allinea lo stile all'ambiente decadente che fa da scenario alla storia. Tutte le pagine sono rigorosamente nere, quasi come se fosse un continuo flashback. Chi ha apprezzato lo stile di Saiyuki, potrà in WA conoscere una Minekura ancora più esperta e abile ma, forse, il suo stile può non piacere a tutti. Comunque sia la storia, gusti personali a parte, è chiara nel suo svolgimento.
Per quanto riguarda l'edizione non posso dire ancora nulla non essendo ancora uscito in Italia, ma sono sicura che la J-POP farà uno splendido lavoro.

In definitiva, il mio voto non può che essere 10, il massimo, poiché stiamo parlando di un'opera unica nel suo genere, che unisce uno stile grafico curatissimo ad una trama complessa e mai banale.
Infine raccomando a tutti questi titolo con un consiglio: non lasciatevi ingannare dal fatto che sia uno shounen ai. Non bollate subito, senza averlo prima letto, questo manga, poiché potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.