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Frutto Pika Pika

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
"Kerberos x Tachiguishi" è uno spin-off di una serie più elaborata del grande regista Mamoru Oshii. In questo volumetto la storia infatti è sua, mentre i disegni sono affidati a Mamoru Sugiura.
La trama narra le vicende di alcune Cappuccetto Rosso, ragazze che trasportano bombe in cesti da picnic. Il Giappone che probabilmente è in un periodo di sviluppo industriale cerca di reprimere questo problema con i Kerberos, uno squadrone della polizia metropolitana armati di armi e tute di alta tecnologia.
Io personalmente non ho mai seguito questa serie che tra l'altro non è mai stata edita in Italia, e infatti non ho capito molto di quello che leggevo. La storia come di consueto per l'autore è piuttosto ricca e complessa e per questo non è comprensibile se non si conosce l'opera originale per intero, è come leggere uno degli speciali di "One Piece" senza però conoscere il manga originale. Sarebbe stato bello se Magic Press avesse acquistato i diritti anche dell'opera originale editando tutti i volumi insieme. Ritorando al manga, secondo me la storia non è male anzi per certi versi potrebbe essere anche interessante se solo fosse stata sviluppata in più di un volume unico che di per sé non mi ha detto nulla.
La sufficienza la raggiunge per gli ottimi disegni e per l'unica sfaccettatura della trama che mi ha interessato: il paragone tra la favola di Cappuccetto Rosso 'macabra'' (che sarebbe anche quella originale) e quello che viene raccontato nel volume, raccontati in maniera parallela.
Solo per i fan dell'autore o per chi conosce l'intera opera.


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Darfen

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5
Da perfetto profano della saga e della serie da cui è tratto il manga, il mio giudizio è relativo esclusivamente al volumetto in questione; e non può essere che negativo. Kerberos x Tachiguishi mi è parso un guazzabuglio di idee interessanti, lasciate a metà e mescolate in lavatrice.

Nelle prime pagine il parallelo tra la storia di cappuccetto rosso e la vicenda di guerriglia ambientata in Giappone, sembra attirare o provare a tener viva l'attenzione dello spettatore. Però più si prosegue più si è alla ricerca di qualcosa che aiuti a comprendere quello che si sta leggendo. A circa tre quarti della vicenda mi è sembrato di cominciare a intravedere i sottili fili dell'intreccio (forse anche grazie alla poesia evocata in certi momenti) per poi scoprire che non avevo capito una vera e propria cippa.
Il finale non fa altro che svelare gli intrighi di spionaggio e controspionaggio di cui si viene a conoscenza solo in quel momento. In generale, spesso sembra di avere tra le mani qualcosa di studiato, interessante e ricco, solo che questa promessa non trova mai una vera e propria realizzazione.

I disegni, a tratto moderno,sono in certe tavole veramente apprezzabili, tanto che a un certo punto mi è dispiaciuto veramente molto non poter capire il legame tra trama e certe immagini più astratte.
Per chi, come me, che si avvicina a questa serie per la prima volta il volumetto è altamente sconsigliato, prima di spendere 6,90 per circa 200 pagine in cui non si capisce nulla, vale la pena informarsi sul resto della saga Jin-Roh.


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Tacchan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Onestamente faccio fatica a capire il motivo per cui Magic Press ha deciso di pubblicare questo volume, fa parte di una saga più ampia che noi, in Italia, abbiamo modo di assaggiare solo grazie a Jin-Roh. Se già il lungometraggio non è dei più facili da interpretare e capire, rimane un compito ampiamente meno proibitivo che comprendere questo volumetto. Forse, e dico forse, la scelta è ricaduta su questo racconto proprio grazie alle somiglianze con Jin-Roh, alla fine entrambi fanno riferimento alla favola di Cappuccetto Rosso e gli spunti sono circa gli stessi. Il problema è che in questo caso si parte con ben meno background alla spalle e sia l'ambientazione, che le situazioni, risultano oscure e di difficile interpretazione, visto si è lanciati senza molti preamboli all'interno ad una realtà molto complessa. Il tipo di narrazione, inoltre, così come la costruzione delle tavole, non aiutano di certo. Il risultato finale è davvero confuso, difficile e abbastanza noioso da seguire, sicuramente è ben lontano dall'essere appassionante.

L'idea di fondo si riesce ad intravedere e di suo non sarebbe male, ma raccontarla in questo modo lo trovo un po' masochistico. Ne esce alla fine un volumetto che Magic Press ha ben confezionato e dai materiali molto belli, ma che difficilmente potrà piacervi a meno che non siate fan di Mamoru Oshii. E, anche se lo foste, comunque non vi troverete tra le mano un gran gioiello, ma un frammento di un lavoro che meriterebbe di essere mostrato nella sua interezza. Così altro non è che un volumetto autoconclusivo senza troppo mordente, caotico e astruso, più buone intenzioni che sostanza.