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Tenebroleso

Volumi letti: 21/21 --- Voto 7
Mi hanno proposto We Never Learn come un The Quintessential Quintuplets un po’ meno valido. Vero o falso?
Vero.
E falso.
Dipende da quali aspetti si vanno a vedere.

* Trama e storia *
In We Never Learn abbiamo un protagonista che, per ottenere una borsa di studio e poter frequentare l’università, si trova costretto a fare da tutor a tre coetanee. La prima e la seconda ragazza sono dei geni rispettivamente in campo scientifico e in campo letterario, e ovviamente ciascuna delle due è invece totalmente negata nel campo opposto, e vorrebbe accedere a un’università totalmente contraria alle proprie capacità. La terza ragazza è un’amica d’infanzia, promessa nazionale nel nuoto, che deve migliorare il proprio inglese per poter accedere a propria volta a un’università di alto livello.
Sostanzialmente non serve aggiungere altro sulla trama, è davvero tutto qui, perché il manga è composto quasi interamente da episodi singoli o brevi archi che ruotano attorno a queste poche premesse iniziali. Abbiamo quindi un melange di situazioni assortite, più o meno ripetitive, più o meno già viste, più o meno interessanti, e ovviamente abbiamo i grandi classici del genere: il festival scolastico, le terme, il matsuri, San Valentino… tutto visto con un piglio che varia di episodio in episodio, visto che il manga si colloca a metà tra vari generi.
Infatti, We Never Learn è solo in parte un manga di tipo harem, e allo stesso tempo è solo in parte un manga romantico. Non è uno slice of life, anche se in alcuni punti ci assomiglia, e non riesce neppure mai a diventare davvero comico, anche se l’autore ci prova disperatamente. Anche le scene ecchi (del tutto innocenti e prive di volgarità) che sono presenti qua e là, non sono affatto provocanti. Anzi, in molti casi non sono neppure interessanti, ad essere del tutto onesti. Con questo non voglio dire che sia un fallimento su tutta la linea, ma forse, mi viene da dire, questo manga vuole essere fin troppe cose tutte assieme, quindi per buona parte del tempo finisce per essere un conglomerato informe che miscela fin troppi ingredienti, che non ha un’identità definita, e che ha il solo risultato di non eccellere in nulla.
Per quanto riguarda lo sviluppo della trama mi sento di dire che questa è sostanzialmente spezzata in tre grossi blocchi. Le premesse che rappresentano l’intreccio di base rimangono quelle dall’inizio alla fine, ma il “clima” muta leggermente nei tre tronconi. La prima parte punta maggiormente su situazioni divertenti, sul tema della scuola, dello studio, della preparazione per il test universitario. Fin da qui l’aspetto romantico è già presente, ma abbastanza fatuo. Questa prima parte in realtà è piuttosto leggera, si fa leggere abbastanza velocemente, ma più per il fatto che il manga è ancora “fresco” e per la voglia di fare la conoscenza con i personaggi, che per il suo valore di intrattenimento. La seconda parte, a partire dall’ottavo volume, vede crescere l’aspetto romantico, in preparazione del finale. Qui l’accento sull’aspetto dello studio viene ridotto, e aumentano gli episodi in cui vengono invece approfondite e fatte maturare le ragazze. Questa parte è quella che personalmente preferisco. Il livello non è sempre alto, anzi, ci sono dei punti piuttosto debolucci e ripetitivi, ma non nascondo che qualche arco narrativo coinvolgente ci sia. E anche qualche buona idea qua e là. Alcuni punti sono quasi emozionanti, ma temo a dirlo perché non vorrei vi faceste aspettative troppo alte. Purtroppo, questa è anche la fase in cui si percepisce pesantissimo il problema del protagonista diventato troppo imbranato per essere credibile, e delle ragazze che per un motivo o per l’altro ostinatamente si rifiutano di palesare i propri sentimenti.
Infine la terza parte, dal volume 16, che rappresenta il finale dell’opera, che vorrebbe accontentare tutti e invece, personalmente, non mi ha convinto del tutto. Non faccio spoiler ma mi sento di dire che la scelta di gestire il finale come ha fatto Tsutsui personalmente l’ho trovata un’idea interessante, intelligente e inusuale. Un’idea che nella mia limitata esperienza non ho trovato in altri manga. Peccato solo che, secondo me, non sia stata realizzata nel migliore dei modi, risultando dispersiva e dopo un po’ anche noiosetta.

* Sviluppo dei personaggi *
Il titolo “We Never Learn” pare studiato apposta per definire lo sviluppo dei personaggi. E forse è proprio così. L’autore sceglie di mandare avanti i volumi utilizzando il metodo del protagonista che ha chiaramente subito una lobotomia frontale, e non si rende mai conto di ciò che gli accade accanto, dei propri sentimenti o di quelli delle numerose ragazze che lo circondano. La cosa, per conto mio, pur essendo un cliché di questo tipo di prodotto, tendo sempre a trovarla irritante quando si protrae troppo a lungo. Onestamente, il fatto che stiamo parlando di un manga con una componente harem (neppure smaccata come in altri casi) non significa che non possano essere sviluppati ed evoluti i rapporti emotivi tra il protagonista e le varie ragazze. Soprattutto, non significa che il protagonista non possa essere emotivamente coinvolto. E invece qui il mediocre Nariyuki Yuiga in più di un caso sembra fin troppo distaccato e controllato, col risultato che gli eventi si susseguono ma non cambia mai niente.
Non. Cambia. Mai. Niente.
Nariyuki non ha praticamente alcuna evoluzione significativa dall’inizio alla fine. Parte come il secchione buono, altruista al punto da donare tutto sé stesso agli altri, e completamente imbranato in materia d’amore... e purtroppo l’autore non riesce in alcun modo a garantirgli un minimo di crescita per affrancarlo anche solo vagamente o renderlo un minimo più interessante, o per cercare di sfruttare una sua maturazione per far evolvere i rapporti. E’ costantemente circondato dalle ragazze più belle della scuola eppure riesce a rapportarsi con loro unicamente nel ruolo di loro tutor, risultando invece addirittura fastidioso quando deve relazionarsi in termini anche solo lontanamente romantici. Sì, ovviamente nel corso dell’opera viene approfondito il rapporto con la famiglia e con il padre deceduto, e ovviamente nell’anno che lo porta all’esame di accesso all’università inizia a porre le basi di studio per il futuro. Però non ritengo sia stato fatto un gran lavoro con questo personaggio.
Per fortuna molto meglio le protagoniste femminili che, alla fine, non sono più solo Rizu, Fumino e Uruka… ma diventano addirittura cinque. Le ultime due, tuttavia, pur ben presenti nella storia, rimangono un po’ ai margini del quadrilatero amoroso che è la parte centrale della storia. Ad ogni buon conto, non starò a dettagliare ogni singola coprotagonista ma mi limiterò a dire che, in un modo o nell’altro, tutti i personaggi femminili hanno una discreta parte di analisi personale e una buona o addirittura ottima evoluzione. E di fatto sono loro a salvare questo manga dal disastro.

* Disegni*
Lo stile è piacevole, il manga è ben disegnato e non ricordo di aver visto tavole sciatte o spoglie. Personalmente mi sembra sia stato fatto davvero un buon lavoro, anche se lo stile in sé (in particolare il disegno delle ragazze) forse è un po’ meno accattivante rispetto ad altri prodotti, ma lì onestamente dipende anche dai gusti.

* Dialoghi e scrittura *
Stiamo parlando di un manga molto leggero, e i dialoghi rispecchiano il tipo di prodotto. Per quanto scaviate non troverete la risposta alla domanda sulla vita, l’universo e tutto quanto. In buona parte, addirittura, mi sento di dire che vista l’età dei protagonisti i dialoghi siano anche un po’ infantili. A volte mi chiedo se sia io a chiedere troppo, nel cercare quel giusto bilanciamento tra leggerezza, serietà e introspezione in manga di questo tipo. E ovviamente è proprio così, quindi diciamo che i dialoghi vanno bene per il target generico per cui è pensato il prodotto.

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* In definitiva *
In definitiva ritengo che We Never Learn sia un buon manga nel suo complesso, che punta tutto o quasi sui 5 volumi finali. Il problema è che prima di arrivare a quelli il lettore deve passare per tutta una serie di numeri che in molti casi non sono né carne né pesce, con delle parti anche piuttosto noiosette e inconcludenti, con situazioni che non riescono davvero ad essere divertenti e neppure coinvolgenti o emozionanti... e che quindi potrebbero scoraggiare dal proseguire la lettura.


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sarti02

Volumi letti: 21/21 --- Voto 9
Parto dicendo che ho alzato il mio voto perchè ho trovato davvero geniale come l'autore abbia gestito il finale, che -senza spoilerare nulla- è riuscito a dare a tutte le ragazze coinvolte una degna fine e a far sì che tutti possano trovarlo soddisfacente.
Non ho letto moltissime opere di questo genere, che uso come momento per staccare e rilassarmi un po' ma il come è stato gestito il tutto dall'inizio alla fine trovo sia una delle soluzioni più giuste che potessero esserci.

La storia parte da quando Nariyuki, un ragazzo povero, viene assegnato come tutor ai geni scolastici, le ragazze Rizu e Fumino, a cui si aggiungerà presto anche Uroka, ognuna un genio nel proprio campo, ma totalmente un disastro nella materia che hanno scelto per il loro futuro, a queste si aggiungeranno man mano la professoressa Kirisu e la sempai Asumi, saranno queste cinque ragazze a provare qualcosa per Nariyuki e a coinvolgerlo in situazioni tanto assurde quanto divertenti.
La storia, seppure non presenti niente di così eclatante, si svolge a buon ritmo e con i giusti colpi di scena, dando il giusto spazio a tutti i protagonisti, che nell'arco dei vari volumi verranno via via sempre più approfonditi e di cui conosceremo sempre di più, passando attraverso archi dedicati prima ad una e poi ad un'altra delle protagonista, legati tra loro anche da capitoli che potevano essere semplicemente riempitivi, ma che invece sono sempre divertenti e aiutano ad alleggerire momenti più seri o che a fungere da raccordo tra un arco e l'altro.

Buoni anche i disegni, con un chara design azzeccato e che ha dato la giusta caratterizzazione sia ai protagonisti che ai tanti personaggi secondari.

Se siete alla ricerca di una commedia romantica che possa aiutarvi a rilassarvi e a divertirvi questa è sicuramente un'opera da non lasciarsi sfuggire.


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Mazzeus

Volumi letti: 21/21 --- Voto 8
Ho trovato la storia di "We Never Learn" leggera e divertente.

Seppur un po' scontata in certi frangenti con la classica impostazione da commedia romantica, non ho mai pensato che la trama fosse banale. Quest'opera ha saputo intrattenermi, esaltarmi e farmi affezionare ai protagonisti. Non so quante volte è capitato di lasciarmi prendere e leggere tutto d'un fiato il volume per poi desiderare subito di poter continuare la storia.

La caratterizzazione dei personaggi non mi è dispiaciuta e trovo che la loro evoluzione sia anche abbastanza logica, soprattutto contestualizzata all'età ed i sogni dei nostri protagonisti.
Il tratto dei disegni è pulito e non ho trovato difficoltà nel capire cosa stesse succedendo. I temi trattati se necessario vengono spiegati così da poter essere capiti da chiunque.
Mi sento di consigliare "We Never Learn" a tutte quelle persone che come me adorano leggere commedie romantiche, che con la loro leggerezza permettono di alleggerire il peso della giornata.