Chainsaw Man è uno dei fenomeni più dirompenti del panorama manga e anime degli ultimi anni, un'opera che, almeno nella sua prima parte, ha saputo scardinare  convenzioni del genere shonen con la sua miscela unica di violenza viscerale, umorismo nero e riflessioni esistenziali sulla solitudine e il desiderio. Creato dalla fantasia di Tatsuki Fujimoto, negli ultimi annni sicuramente tra i più apprezzati fumettisti giapponesi, e serializzato su Weekly Shonen Jump dal 2018, il manga ha conquistato rapidamente una base di fan devoti. Successo ottenuto  grazie al suo protagonista atipico, Denji, un ragazzo cresciuto in estrema povertà che dopo essere stato tradito e ucciso dalla yakuza si fonde con il suo fedele devil-dog Pochita diventando un ibrido umano-motosega. In un mondo dove i Diavoli incarnano paure specifiche dell'umanità, Denji si ritrova catapultato in una lotta violenta tra Devil Hunter e creature infernali, con il potere unico di cancellare permanentemente i Diavoli dall'esistenza. L'adattamento anime prodotto da MAPPA e trasmesso nell'autunno 2022 ha amplificato ulteriormente il fenomeno, anche se con uno stile visivo cinematografico ed sperimentale (e non sempre riuscito utilizzo della CGI) che sicuramente diviso il pubblico. La prima stagione si è conclusa con un teaser che introduceva il personaggio di Reze, preparando il terreno per quello che molti considerano uno degli archi narrativi più amati della serie. Ed è proprio qui che si inserisce Chainsaw Man – The Movie: Reze Arc, diretto da Tatsuya Yoshihara e distribuito da Toho in Giappone il 19 settembre 2025 e da Crunchyroll nel resto del mondo a partire dal 24 settembre, con uscita negli Stati Uniti e altri mercati non asiatici dal 24 ottobre. La scelta di adattare l'arco della Bomb Girl come film cinematografico anziché come seconda stagione televisiva rappresenta una scommessa coraggiosa ma vincente, permettendo a MAPPA di concentrare risorse e attenzione su quello che è essenzialmente un capitolo autoconclusivo del fumetto. Questo però, a mio modesto avviso, non vuol dire che può essere visto e capito integralmente da chi non conosce la serie. Il film infatti non spiega le premesse della serie o la storia pregressa, risultando meno accessibile per chi non ha visto la prima stagione animata o letto il manga originale.




Chainsaw Man – The Movie: Reze Arc si presenta come un'esperienza cinematografica che gioca consapevolmente con le aspettative dello spettatore, dividendosi in due metà quasi opposte per tono e ritmo. La prima parte del film si concentra sulla storia d'amore tra Denji e Reze, con un approccio lento e meticoloso che presta grande attenzione alla recitazione dei personaggi, ai silenzi deliberati e all'esplorazione della quotidianità. Denji non si trasforma nel suo alter ego fino a un'ora dall'inizio del film, che dura 100 minuti, una scelta coraggiosa che permette di costruire un legame emotivo profondo con i due protagonisti. I piccoli sguardi e i tocchi tra Reze e Denji, il modo in cui il suo comportamento diventa meno agitato e aggressivo, persino il modo in cui lo schermo esplode di colore e il film diventa molto più vibrante nel momento in cui Reze entra nella storia, tutto contribuisce a vendere l'idea del primo vero amore di Denji, un ragazzo che letteralmente non riesce a distinguere tra attrazione sessuale e amore vero non avendo mai sperimentato quest'ultimo.

 




Poi arriva la seconda metà, e il film subisce una trasformazione tanto radicale quanto quella del suo protagonista. L'azione esplosiva e lo spettacolo si manifestano con colori vivaci, grandiosità animata e l'incredibile visione di un uomo fatto di motoseghe che cavalca uno squalo in una battaglia dai toni tanto epici quanto surreali!

 


MAPPA preferisce la fluidità alla fedeltà visiva, passando all'animazione 2D invece di affidarsi completamente alla CGI come nella prima stagione, e il risultato è semplicemente sbalorditivo. Le scene d'azione ad alta tensione, come quella che vede Denji contro la Bomb Girl e il Typhoon Devil, sono semplicemente grandiose sul grande schermo. Uno spettacolo che è, si una gioia per gli occhi, ma che mette anche a dura prova lo spettatore costretto a processare una quantità impressionante e iperdinamica di animazione per tutta la seconda parte del film. Questa esplosione di immagini fa si che il combattimento diventa difficile da seguire in certi momenti, ma è proprio questa sovrabbondanza visiva a rendere l'esperienza così memorabile per chi ama questo tipo di storie. Ripeto: Per gli amanti dell'azione forsennata e dell'animazione al limite delle possibilità tecniche, Reze Arc è pura goduria.

La colonna sonora di Kensuke Ushio, con le canzoni del film "IRIS OUT" di Kenshi Yonezu e "JANE DOE" di Hikaru Utada, amplifica l'immersione e accompagna perfettamente il cambio di tono dal romantico al tragico. 
 



Il finale, fedele allo spirito di Tatsuki Fujimoto, non concede happy ending facili. Da sempre la serie ha saputo mescolare momenti drammatici con ironia e situazioni buffe, ma tutto è sempre permeato da una tristezza di fondo legata all'inelluttabilità di un destino fatto di sangue e morte. Anche quando Denji sembra poter sfuggire a questo ciclo, offrendosi di fuggire con Reze e chiedendole di incontrarlo al caffè durante il pranzo, la realtà si rivela crudele: lei viene intercettata e uccisa da Makima e Angel mentre si dirige verso di lui, strappata via proprio quando aveva scelto di credere in qualcosa di diverso. Nella scena post-credits, Denji viene mostrato mentre aspetta Reze nel caffè con un bouquet di fiori, ignaro del suo destino, ma compare invece Power in un momento agrodolce che sottolinea la natura tragica di questa storia d'amore impossibile e il costante ritorno alla sua vita di sempre. La tristezza del finale risuona ancora più forte proprio grazie a quella prima ora tranquilla che ci ha fatto credere, insieme a Denji, che forse questa volta le cose potessero andare diversamente, rendendo il colpo finale ancora più devastante nella sua semplicità.

 



 
 Chainsaw Man – The Movie: Reze Arc è insomma un adattamento davvero ben fatto, un must non solo per i fan di Chainsaw Man ma anche per tutti gli appassionati degli anime d'azione. Il film si divide in due metà contrastanti: una prima parte intima e romantica in cui Denji vive momenti di normalità e tenerezza, seguita da una seconda metà esplosiva dove la verità su Reze viene rivelata, scatenando battaglie spettacolari animate da MAPPA con una fluidità sbalorditiva. Tra momenti buffi, dramma e azione forsennata, il film mantiene la firma di Fujimoto culminando in un finale tragico che ribadisce l'impossibilità per Denji di sfuggire al suo destino di sangue e morte, nonostante la speranza di una vita diversa.