Dopo aver intervistato due volte Elena, l'autrice del blog "Nihon almost a love story", la quale, dopo la laurea, ha deciso di andare in Giappone per perfezionare la lingua e poi vi è tornata per cercare un lavoro, nella speranza di fermarsi là; dopo aver chiesto a Doriano Sulis, presidente del Centro Italiano di Fukuoka di raccontarci la sua esperienza di italiano che vive nel Sol Levante da quasi 40 anni; adesso è la volta di una nostra utente, Charlotte Lesaicherre, che finito il liceo, ha pensato di concedersi un anno per imparare la lingua e così, appena maggiorenne, è partita alla volta di Nagano.
Charlotte, benvenuta su Animeclick.it! Prima di tutto vorresti presentarti brevemente agli altri utenti?
Mi chiamo Charlotte Lesaicherre, ho 19 anni, e vivo in provincia di La Spezia, Liguria.
Ho finito l'anno scorso il liceo classico, e non sapendo che indirizzo di studio intraprendere, ho deciso di realizzare il mio sogno e studiare un anno in Giappone. Il mio non è altro che uno scambio culturale, che solitamente si fa durante il liceo e non dopo, ma mi sono svegliata tardi, e perciò sto facendo un anno in più di liceo.
Perché il Giappone? Quando e come questo paese è entrato nella tua vita?
Ho sempre avuto interesse per il Giappone, e in particolare per l'animazione, ma solo recentemente questo interesse si è trasformato in una vera e propria passione.
Così all'incirca da due anni a questa parte ho iniziato a informarmi in maniera attiva su tutto ciò che riguarda questo splendido e complesso paese, ovviamente a partire da anime e manga, ma non solo.
Ad esempio per l'esame di maturità ho portato una tesina riguardante gli Ukiyo-e, le stampe giapponesi, e per la prima volta in cinque anni di liceo ho studiato qualcosa con amore e reale interesse.
Non saprei dire cosa di preciso ha fatto scattare in me questa passione, è più come se ci fosse sempre stata, ma addormentata in un angolino del mio cuore, e un giorno, semplicemente, si è svegliata.
Come mai questa decisione di partire subito dopo il diploma?
Come ho già detto, non sapevo cosa fare una volta finito il liceo. Nel frattempo mia sorella, a quel tempo in quarta liceo, era in Messico per uno scambio culturale, e mentre io mi stressavo per l'esame, diciamocelo, lei se la spassava dell'altra parte del mondo.
A differenza sua non sono mai stata una persona particolarmente intraprendente, perciò alla sua età non avevo pensato di fare lo stesso.
Ma da un lato ispirata dalla sua esperienza, dall'altro sempre più inflippata con il Giappone, sempre più spesso dicevo "Voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone", e una sera mia mamma mi ha risposto: "E vacci". Cinque minuti dopo ero al telefono con il responsabile dello scambio.
Avevi già un'infarinatura della lingua oppure eri totalmente digiuna?
Ho iniziato a studiare giapponese solo l'anno prima di partire. Quindi non totalmente digiuna, ma quasi. Il giapponese è una lingua tanto bella quanto difficile, per questo un anno di studio, soprattutto se in contemporanea alla quinta liceo che di certo richiede le sue attenzioni, non è proprio un granché.
Dopo circa quattro mesi qui, inizio solo ora a capire qualcosa e a parlare un po', ma amo questa lingua e solo sentire le persone parlare mi fa venire una voglia matta di imparare.
Nella pratica, a chi ti sei rivolta per effettuare tutte le procedure burocratiche? E' stato complicato?
Per le procedure burocratiche sono stata aiutata molto da un membro dell'associazione grazie alla quale sono qui ora, quindi non è stato troppo complicato, soprattutto perché mi sono mossa con molto anticipo e quindi ho avuto tutto il tempo per fare le cose con calma.
Dove sei attualmente? E' stata una scelta voluta la prefettura di Nagano o è dipeso dalla struttura che ti doveva ospitare?
Mi trovo nella città di Ina, nella prefettura di Nagano. La scelta è dipesa dalla struttura, ma sono felicissima che sia andata così. Innanzitutto il paesaggio è meraviglioso: sono in mezzo alla natura, circondata dai campi di riso e dalle montagne.
Le stagioni sono splendide, finora ho potuto apprezzare un'estate calda e verdissima, un autunno di alberi coloratissimi, gialli, rossi, arancioni, sembrava di essere in un quadro, e ora è pieno inverno, fa freddissimo è vero, ma c'è la neve, e io amo la neve! Insomma, mi mancano solo i ciliegi in fiore, non vedo l'ora!!
Inoltre il fatto di non essere in una zona metropolitana mi permette la totale immersione nella cultura giapponese. Nessuno parla inglese, persino i professori fanno fatica, ma per me è un vantaggio perché mi obbliga a comunicare in giapponese.
La maggior parte delle persone non ha mai visto un occidentale in vita sua se non in televisione e io sono bionda con gli occhi azzurri, quindi figuratevi le facce quando sono arrivata!
Due volte persone sconosciute mi hanno chiesto di farmi una foto, e a scuola all'inizio ovunque andassi partivano sussurri e kawaiii a destra e a sinistra, insomma una mano santa per l'autostima!
Infine sono a 3 ore di macchina da Tokyo, lontano, ma non irraggiungibile, il che mi ha permesso di visitare l'immensa e splendida capitale più volte, in viaggi organizzati a volte dalle famiglie che mi ospitano, a volte dall'associazione con cui sono venuta.
Come è stato il primo impatto?
Accogliente. Direi che è la parola più azzeccata. A partire dalla famiglia che mi ha ospitato, tutti sono stati gentilissimi con me. Poi ovviamente entusiasmante, faticavo a credere di essere davvero in Giappone, anzi fatico ancora adesso!
Cosa hai trovato esattamente come ti aspettavi e cosa invece ti ha spiazzato?
In linea di massima è tutto più o meno come me l'aspettavo, anche se parlare di aspettative non è facile perché prima di partire cerchi in tutti i modi di figurarti come sarà ma senza successo.
Però sono poche le cose che mi hanno davvero sorpresa, grazie soprattutto agli anime/manga che ho visto/letto.
Innanzitutto le dannate stufette. Mi spiego meglio: non hanno un impianto di riscaldamento, niente caloriferi, ma usano delle stufette ingombranti, che ogni tot devono essere ricaricate con la benzina e che soprattutto riscaldano una stanza per volta e, come ho già detto, c'è la neve, fa freddissimo. Risultato? Per andare al bagno si gela.
Un'altra cosa che mi ha stupito è il rapporto tra maschi e femmine, in particolare al liceo. Sapevo che non hanno tutta la confidenza che abbiamo noi italiani, ma non pensavo fino a questo punto. Infatti a scuola i ragazzi stanno con i ragazzi e le ragazze con le ragazze. Non esistono gruppi di amici misti. Così ad esempio durante la pausa pranzo ti ritrovi la classe divisa in due: maschi da una parte, femmine dall'altra.
Infine ho scoperto che dormire in classe è del tutto normale. Ovviamente il numero di studenti addormentati varia in base all'interesse della lezione e alla negligenza dell'insegnante, ma per quanto ho potuto sperimentare può arrivare fino a un numero di circa 20 studenti su una classe di 40. Mica male eh?
Ci descrivi brevemente una tua giornata tipo?
La scuola inizia alle 8.45. Le lezioni durano fino alle 16 circa, ma io seguo solo quelle dove posso capire e fare davvero qualcosa (inglese, arte, educazione fisica, etc.). Quando non ho lezione vado in biblioteca, a volte studio per conto mio, altre se sono più stanca disegno o dormo. Eheh.
A mezzogiorno abbiamo tre quarti d'ora per il pranzo, che consiste ovviamente nel bentou preparato dalla mamma! Finite le lezioni tutti gli studenti fanno le pulizie, finite le quali iniziano le attività dei club. L'orario di rientro è variabile, poi tornata a casa sto un po' al computer, cena, bagno e nanna.
Come ti stai trovando al liceo? E' un liceo "normale" oppure è una struttura apposta per studenti stranieri che vogliono imparare la lingua?
E' un liceo normale, e mi trovo benissimo. Indipendentemente dal fatto che non sono tenuta a dare gli esami e che non seguo tutte le lezioni, l'ambiente è molto più rilassato rispetto ai licei italiani. Gli studenti vengono a scuola volentieri e vi rimangono fino a tardi, c'è chi torna a casa alle 8 di sera e le assenze sono cosa rara.
I licei sono proprio come li vediamo negli anime/manga? Divise, aule, cartelle, edifici?
I licei sono ESATTAMENTE come li vediamo nei manga! Quindi immaginatevi il mio entusiasmo il mio primo giorno di scuola. Nemmeno il primo giorno di elementari ero così contenta. Divisa, aule con le finestre che si aprono sul corridoio, piscina, scuola super attrezzata, persino il viale alberato prima dell'entrata!
Riesci anche a fare qualche attività extra scolastica, tipo club?
Sì, faccio parte del club di danza. Non essendoci nessun insegnante, ci gestiamo il tempo a modo nostro, il che ci permette anche di rilassarci e fare due chiacchiere ogni tanto. Allo stesso tempo però le mie compagne sono tutte appassionate e responsabili quindi si impegnano tutte tanto.
Le ore con il club sono la parte della giornata che preferisco in assoluto: le ragazze sono state le prime ad accogliermi come una vera compagna e mi diverto sempre tantissimo con loro.
Sei riuscita a legare con qualcuno?
Sì, anche se non è facile. In particolare è stato difficile legare con la mia classe, infatti essendo in una prima sono tutti esageratamente timidi. A parte questo, come ho detto ho legato molto bene con le mie compagne di club, specialmente con quelle del secondo anno.
Il terzo anno invece non partecipa ai club perché gli studenti devono prepararsi per gli esami per entrare all'università, ma ho comunque conosciuto un gruppo di ragazze molto simpatiche con le quali mi trovo particolarmente bene.
E in famiglia? Sei riuscita ad ambientarti?
Il mio programma di scambio prevede che venga ospitata da quattro famiglie diverse. Per ora ne ho conosciute tre, tutte molto diverse tra loro, ma tutte gentilissime e disponibili. Ovviamente può esserci qualche piccolo problema ogni tanto, ma in generale non mi lamento.
Cibo preferito?
Non saprei con precisione, ci sono tante cose che adoro: Ramen, Yaki Niku (carne alla griglia ma non so cosa ci mettono per farla essere così buona), Soba, Sushi... quando sono arrivata non riuscivo a mangiare la maggior parte delle cose che cucinavano, ma ora mi sono abituata e a parte alcune eccezioni mangio quasi tutto di gusto.
Hai fatto qualche gita nei dintorni? C'è un luogo che se facessimo un viaggio da quelle parti dovremmo assolutamente visitare?
Come ho già detto la zona è bellissima un po' ovunque direi. Comunque pare sia famoso il castello di Matsumoto, la città più grande della prefettura dopo Nagano, in quanto uno dei più antichi di tutto il Giappone.
Interessante anche il luogo delle cosiddette "snow monkey", dove si possono vedere da vicino le scimmie, che l'inverno sotto la neve fanno il bagno nelle terme naturali. Per ora ci sono stata solo in estate ma è stato comunque emozionante vederle libere e così vicine.
E' un'esperienza che ti senti di consigliare?
Assolutamente sì. Per chi come me ama il Giappone è senza dubbio un'esperienza indimenticabile. Innanzitutto è a mio parere il modo migliore per imparare la lingua. Poi ovviamente permette di vivere il Giappone nelle sue piccole cose, quelle che con un viaggio turistico non si possono apprezzare, permette di conoscerne a pieno i pro e i contro, di capire la mentalità dei giapponesi o almeno avvicinarsi un po' ad essa.
Mi capita di avere dei momenti no, dei momenti in cui avrei voglia di un cappuccino al bar in piazza o di far casino con gli amici come solo noi italiani sappiamo fare, ma altre volte sono così felice di essere qui che mi sembra un sogno e sicuramente quando tornerò mi mancheranno un'infinità di cose, quindi per ora cerco di godermi a pieno ogni piccolo dettaglio.
Grazie mille per il tuo tempo e per le tue risposte! Un'enorme in bocca al lupo da parte nostra!
Charlotte, benvenuta su Animeclick.it! Prima di tutto vorresti presentarti brevemente agli altri utenti?
Mi chiamo Charlotte Lesaicherre, ho 19 anni, e vivo in provincia di La Spezia, Liguria.
Ho finito l'anno scorso il liceo classico, e non sapendo che indirizzo di studio intraprendere, ho deciso di realizzare il mio sogno e studiare un anno in Giappone. Il mio non è altro che uno scambio culturale, che solitamente si fa durante il liceo e non dopo, ma mi sono svegliata tardi, e perciò sto facendo un anno in più di liceo.
Perché il Giappone? Quando e come questo paese è entrato nella tua vita?
Ho sempre avuto interesse per il Giappone, e in particolare per l'animazione, ma solo recentemente questo interesse si è trasformato in una vera e propria passione.
Così all'incirca da due anni a questa parte ho iniziato a informarmi in maniera attiva su tutto ciò che riguarda questo splendido e complesso paese, ovviamente a partire da anime e manga, ma non solo.
Ad esempio per l'esame di maturità ho portato una tesina riguardante gli Ukiyo-e, le stampe giapponesi, e per la prima volta in cinque anni di liceo ho studiato qualcosa con amore e reale interesse.
Non saprei dire cosa di preciso ha fatto scattare in me questa passione, è più come se ci fosse sempre stata, ma addormentata in un angolino del mio cuore, e un giorno, semplicemente, si è svegliata.
Come mai questa decisione di partire subito dopo il diploma?
Come ho già detto, non sapevo cosa fare una volta finito il liceo. Nel frattempo mia sorella, a quel tempo in quarta liceo, era in Messico per uno scambio culturale, e mentre io mi stressavo per l'esame, diciamocelo, lei se la spassava dell'altra parte del mondo.
A differenza sua non sono mai stata una persona particolarmente intraprendente, perciò alla sua età non avevo pensato di fare lo stesso.
Ma da un lato ispirata dalla sua esperienza, dall'altro sempre più inflippata con il Giappone, sempre più spesso dicevo "Voglio andare in Giappone, voglio andare in Giappone", e una sera mia mamma mi ha risposto: "E vacci". Cinque minuti dopo ero al telefono con il responsabile dello scambio.
Avevi già un'infarinatura della lingua oppure eri totalmente digiuna?
Ho iniziato a studiare giapponese solo l'anno prima di partire. Quindi non totalmente digiuna, ma quasi. Il giapponese è una lingua tanto bella quanto difficile, per questo un anno di studio, soprattutto se in contemporanea alla quinta liceo che di certo richiede le sue attenzioni, non è proprio un granché.
Dopo circa quattro mesi qui, inizio solo ora a capire qualcosa e a parlare un po', ma amo questa lingua e solo sentire le persone parlare mi fa venire una voglia matta di imparare.
Nella pratica, a chi ti sei rivolta per effettuare tutte le procedure burocratiche? E' stato complicato?
Per le procedure burocratiche sono stata aiutata molto da un membro dell'associazione grazie alla quale sono qui ora, quindi non è stato troppo complicato, soprattutto perché mi sono mossa con molto anticipo e quindi ho avuto tutto il tempo per fare le cose con calma.
Dove sei attualmente? E' stata una scelta voluta la prefettura di Nagano o è dipeso dalla struttura che ti doveva ospitare?
Mi trovo nella città di Ina, nella prefettura di Nagano. La scelta è dipesa dalla struttura, ma sono felicissima che sia andata così. Innanzitutto il paesaggio è meraviglioso: sono in mezzo alla natura, circondata dai campi di riso e dalle montagne.
Le stagioni sono splendide, finora ho potuto apprezzare un'estate calda e verdissima, un autunno di alberi coloratissimi, gialli, rossi, arancioni, sembrava di essere in un quadro, e ora è pieno inverno, fa freddissimo è vero, ma c'è la neve, e io amo la neve! Insomma, mi mancano solo i ciliegi in fiore, non vedo l'ora!!
Inoltre il fatto di non essere in una zona metropolitana mi permette la totale immersione nella cultura giapponese. Nessuno parla inglese, persino i professori fanno fatica, ma per me è un vantaggio perché mi obbliga a comunicare in giapponese.
La maggior parte delle persone non ha mai visto un occidentale in vita sua se non in televisione e io sono bionda con gli occhi azzurri, quindi figuratevi le facce quando sono arrivata!
Due volte persone sconosciute mi hanno chiesto di farmi una foto, e a scuola all'inizio ovunque andassi partivano sussurri e kawaiii a destra e a sinistra, insomma una mano santa per l'autostima!
Infine sono a 3 ore di macchina da Tokyo, lontano, ma non irraggiungibile, il che mi ha permesso di visitare l'immensa e splendida capitale più volte, in viaggi organizzati a volte dalle famiglie che mi ospitano, a volte dall'associazione con cui sono venuta.
Come è stato il primo impatto?
Accogliente. Direi che è la parola più azzeccata. A partire dalla famiglia che mi ha ospitato, tutti sono stati gentilissimi con me. Poi ovviamente entusiasmante, faticavo a credere di essere davvero in Giappone, anzi fatico ancora adesso!
Cosa hai trovato esattamente come ti aspettavi e cosa invece ti ha spiazzato?
In linea di massima è tutto più o meno come me l'aspettavo, anche se parlare di aspettative non è facile perché prima di partire cerchi in tutti i modi di figurarti come sarà ma senza successo.
Però sono poche le cose che mi hanno davvero sorpresa, grazie soprattutto agli anime/manga che ho visto/letto.
Innanzitutto le dannate stufette. Mi spiego meglio: non hanno un impianto di riscaldamento, niente caloriferi, ma usano delle stufette ingombranti, che ogni tot devono essere ricaricate con la benzina e che soprattutto riscaldano una stanza per volta e, come ho già detto, c'è la neve, fa freddissimo. Risultato? Per andare al bagno si gela.
Un'altra cosa che mi ha stupito è il rapporto tra maschi e femmine, in particolare al liceo. Sapevo che non hanno tutta la confidenza che abbiamo noi italiani, ma non pensavo fino a questo punto. Infatti a scuola i ragazzi stanno con i ragazzi e le ragazze con le ragazze. Non esistono gruppi di amici misti. Così ad esempio durante la pausa pranzo ti ritrovi la classe divisa in due: maschi da una parte, femmine dall'altra.
Infine ho scoperto che dormire in classe è del tutto normale. Ovviamente il numero di studenti addormentati varia in base all'interesse della lezione e alla negligenza dell'insegnante, ma per quanto ho potuto sperimentare può arrivare fino a un numero di circa 20 studenti su una classe di 40. Mica male eh?
Ci descrivi brevemente una tua giornata tipo?
La scuola inizia alle 8.45. Le lezioni durano fino alle 16 circa, ma io seguo solo quelle dove posso capire e fare davvero qualcosa (inglese, arte, educazione fisica, etc.). Quando non ho lezione vado in biblioteca, a volte studio per conto mio, altre se sono più stanca disegno o dormo. Eheh.
A mezzogiorno abbiamo tre quarti d'ora per il pranzo, che consiste ovviamente nel bentou preparato dalla mamma! Finite le lezioni tutti gli studenti fanno le pulizie, finite le quali iniziano le attività dei club. L'orario di rientro è variabile, poi tornata a casa sto un po' al computer, cena, bagno e nanna.
Come ti stai trovando al liceo? E' un liceo "normale" oppure è una struttura apposta per studenti stranieri che vogliono imparare la lingua?
E' un liceo normale, e mi trovo benissimo. Indipendentemente dal fatto che non sono tenuta a dare gli esami e che non seguo tutte le lezioni, l'ambiente è molto più rilassato rispetto ai licei italiani. Gli studenti vengono a scuola volentieri e vi rimangono fino a tardi, c'è chi torna a casa alle 8 di sera e le assenze sono cosa rara.
I licei sono proprio come li vediamo negli anime/manga? Divise, aule, cartelle, edifici?
I licei sono ESATTAMENTE come li vediamo nei manga! Quindi immaginatevi il mio entusiasmo il mio primo giorno di scuola. Nemmeno il primo giorno di elementari ero così contenta. Divisa, aule con le finestre che si aprono sul corridoio, piscina, scuola super attrezzata, persino il viale alberato prima dell'entrata!
Riesci anche a fare qualche attività extra scolastica, tipo club?
Sì, faccio parte del club di danza. Non essendoci nessun insegnante, ci gestiamo il tempo a modo nostro, il che ci permette anche di rilassarci e fare due chiacchiere ogni tanto. Allo stesso tempo però le mie compagne sono tutte appassionate e responsabili quindi si impegnano tutte tanto.
Le ore con il club sono la parte della giornata che preferisco in assoluto: le ragazze sono state le prime ad accogliermi come una vera compagna e mi diverto sempre tantissimo con loro.
Sei riuscita a legare con qualcuno?
Sì, anche se non è facile. In particolare è stato difficile legare con la mia classe, infatti essendo in una prima sono tutti esageratamente timidi. A parte questo, come ho detto ho legato molto bene con le mie compagne di club, specialmente con quelle del secondo anno.
Il terzo anno invece non partecipa ai club perché gli studenti devono prepararsi per gli esami per entrare all'università, ma ho comunque conosciuto un gruppo di ragazze molto simpatiche con le quali mi trovo particolarmente bene.
E in famiglia? Sei riuscita ad ambientarti?
Il mio programma di scambio prevede che venga ospitata da quattro famiglie diverse. Per ora ne ho conosciute tre, tutte molto diverse tra loro, ma tutte gentilissime e disponibili. Ovviamente può esserci qualche piccolo problema ogni tanto, ma in generale non mi lamento.
Cibo preferito?
Non saprei con precisione, ci sono tante cose che adoro: Ramen, Yaki Niku (carne alla griglia ma non so cosa ci mettono per farla essere così buona), Soba, Sushi... quando sono arrivata non riuscivo a mangiare la maggior parte delle cose che cucinavano, ma ora mi sono abituata e a parte alcune eccezioni mangio quasi tutto di gusto.
Hai fatto qualche gita nei dintorni? C'è un luogo che se facessimo un viaggio da quelle parti dovremmo assolutamente visitare?
Come ho già detto la zona è bellissima un po' ovunque direi. Comunque pare sia famoso il castello di Matsumoto, la città più grande della prefettura dopo Nagano, in quanto uno dei più antichi di tutto il Giappone.
Interessante anche il luogo delle cosiddette "snow monkey", dove si possono vedere da vicino le scimmie, che l'inverno sotto la neve fanno il bagno nelle terme naturali. Per ora ci sono stata solo in estate ma è stato comunque emozionante vederle libere e così vicine.
E' un'esperienza che ti senti di consigliare?
Assolutamente sì. Per chi come me ama il Giappone è senza dubbio un'esperienza indimenticabile. Innanzitutto è a mio parere il modo migliore per imparare la lingua. Poi ovviamente permette di vivere il Giappone nelle sue piccole cose, quelle che con un viaggio turistico non si possono apprezzare, permette di conoscerne a pieno i pro e i contro, di capire la mentalità dei giapponesi o almeno avvicinarsi un po' ad essa.
Mi capita di avere dei momenti no, dei momenti in cui avrei voglia di un cappuccino al bar in piazza o di far casino con gli amici come solo noi italiani sappiamo fare, ma altre volte sono così felice di essere qui che mi sembra un sogno e sicuramente quando tornerò mi mancheranno un'infinità di cose, quindi per ora cerco di godermi a pieno ogni piccolo dettaglio.
Grazie mille per il tuo tempo e per le tue risposte! Un'enorme in bocca al lupo da parte nostra!
Giappone, ma a causa di gravi problemi familiari dovetti rinunciare.
La passione per questa splendida nazione nacque in tenera età e
galeotta fu l' animazione. Ancora mi ricordo come rifuggivo con rabbia
le produzioni Europee ed Americane, le quali non riuscivano ad
eguagliare la bellezza dei disegni e della trama.
Un giorno questa passione divenne qualcosa di più, quando canale 5
trasmise per errore un episodio di Milly un giorno dopo l' altro in lingua
Giapponese. Capii tutto !
Chissà come sarebbe oggi la mia vita, se fossi partito.
in tanti sognano...e devo dire che anch'io rosico parecchio,
nonostante l'età scolare è per me sia ormai lontana!
Cavolo! Il fatto del dormire in classe non lo sapevo...mi
ha spiazzato davvero!!!
Un grandissimo "in bocca al lupo" a Charlotte e complimenti
anche per le foto: stupende!
La cosa più bella dell'intervista, comunque, è sentire che quelli che sembrano dei cliché dell'animazione sono invece la realtà (soprattutto in ambiente scolastico).
Tanti auguri per questa tua esperienza!
Il mio obbiettivo è vivere in Giappone e speriamo un giorno...
Anche io ho fatto il liceo classico e all'esame di maturità ho portato una tesina sul Giappone, con una panoramica sulla sua storia, la scienza con i treni a levitazione, l'arte con il rapporto tra i nostri impressionisti e le stampe ukiyo-e di Hokusai, la geologia con i terremoti. I miei prof non erano tanto d'accordo pensando che sarei andato fuori tema, ma alla fine la tesina è piaciuta a tutti.
E sicuramente noi tutti ti invidiamo (invidia positiva,eh!!) da impazzire!!!
Io amo i combini aperti 24 ore al giorno, amo Shibuya e Akihabara, amo andare a mangiare da sushi zanmai e al museo del ramen, però ho anche capito che non è tutto oro quello che luccica. Detto questo penso che in primavera ci tornerò
Magari ai tempi delle superiori dovevo fare anche io un esperienza simile!
Sono davvero felice per lei, e mi sto pentendo sempre più di non averlo fatto quando avrei potuto
Bell'intervista interessante e simpatica, e belle anche le foto, soprattutto quella col micio
"avrei voglia di un cappuccino [o birra...] al bar in piazza e di far casino con gli amici"
Avevo quasi dimenticato che i giapponesi non sanno fare baldoria...
Per una lunga vacanza va bene... Ma non credo che il giappone sia adatto a darmi un vita...
Preferisco l'italia...
Io sono uno di quelli per cui la passione per il Giappone è scattata troppo tardi, ma se avessi ora l'età di Charlotte penso proprio che farei di tutto per vivere un'esperienza come la sua: mi piacerebbe molto fare lo studente in un liceo giapponese e rimanere di stucco ritrovando gli ambienti che ho imparato a conoscere con gli anime.
Chissà se un giorno anche le nostre scuole tenderanno a qualcosa di bello come questo...mah!
Parlare per sentito dire da quelli che ci vivono e però fanno video su Youtube non vuol dire che sia la verità assoluta, infatti penso che piu di una persona possa assicurarti che il 90% degli youtubers dicono quello che vogliono pur di non avere "concorrenza" straniera che vada là. Avere alloggi non è facile ma quello che dici è sbagliato, una casa te la danno eccome e sopratutto anche se NON lavori: basta avere un garante si, ma cosa pensate che sia? E' l'equivalente del vostro conto in banca che testimonia che avete uno stipendio quando vi comprate una casa o una macchina nuova, e non dev'essere per forza intestato a voi. Mio fratello studia e basta da due anni là (università, quindi non scuole private di lingue o simili) e ha un contratto fisso in un appartamento di 5 anni (perchè 5 sono gli anni dell'università), "il garante" sono i conti in banca dei miei genitori che vivono qua, mica in Giappone. A loro basta sapere che hai un'entrata che ti permetta di pagare tutto e per il resto puoi anche non lavorare. Pensa un po quanto gli interessa se hai un lavoro o meno, basta che qualcuno ti mantenga.
Comunque concordo con tutti, dev'essere un'esperienza stupenda poter stare in Giappone nello stesso modo in cui ci sta questa ragazza e sopratutto vivendo con vere famiglie giapponesi!
È bellissimo comunque leggere solo commenti entusiasti e nessuno carico di invida negativa, temevo di trovarne mentre leggevo l'intervista. Abbiamo una community fantastica
FESTIVAL SCOLASTICO!
Ogni volta che vedo un anime (e il festival scolastico c'è praticamente in ogni anime) mi domando come sia viverlo in prima persona, mi domando se sia esattamente cosi, le bancarelle, la gente che corre da una parte all'altra, gli show, la casa stregata, il maid cafè, ecc...
Poi mi domanda o se fosse visitabile da tutti o solo da familiari o parenti in genere...
Ti prego Charlotte! Raccontaci la tua esperienza al festival scolastico...
In bocca al lupo per tutto Charlotte!
Parlare per sentito dire da quelli che ci vivono e però fanno video su Youtube non vuol dire che sia la verità assoluta, infatti penso che piu di una persona possa assicurarti che il 90% degli youtubers dicono quello che vogliono pur di non avere "concorrenza" straniera che vada là. Avere alloggi non è facile ma quello che dici è sbagliato, una casa te la danno eccome e sopratutto anche se NON lavori: basta avere un garante.
Partendo dal fatto che non parlo per sentito dire, ma per una mia piccola esperienza personale che ho maturato con due viaggi in giappone, ti posso far notare che nel mio messaggio precedente ho parlato proprio dell'importanza dell'avere un garante e non un lavoro. Avere qualcuno che garantisca per te non ne semplice se non hai conoscenze. Quello che dici sugli youtubers è in parte vero, però ti posso assicurare che quelli che ho conosciuto io non ragionano in questo modo, anzi sono in lotta contro quella classe di italiani che vivono in Giappone che non vogliono dare spazio al prossimo. Ne ho parlato diverse volte con loro su Skype di queste cose, e alla fine ho capito che è un argomento molto complesso e spinoso. Il giappone è un posto bellissimo da vedere, però sappi che la cultura nipponica si basa molto sulla forma, e tante cose si possono comprendere solo vivendoci. Non ti dico queste cose per fare il saputello, ma soltanto perchè sono una persona che conosce un po' della cultura orientale, e che ha amici che in Giappone ci sono andati come Charlotte a studiare trovandosi anche un lavoro part time e sottopagato. Una di queste persone mi ha fatto la confidenza che preferisce fare avanti e indietro tra l'italia e giappone per tutto l'anno, ma non se la sente assolutamente di viverci. Uno può avere tre lauree, conoscere tutti i 50000 kanji e usare perfettamente la forma cortese, però per loro tu sei e rimani un gaijin. Guarda che riuscire a farsi spazio ed essere accettati non è semplice, perchè per loro tu sei lo "straniero". A parità di istruzione quasi nessuno ti darà un lavoro, perchè un datore di lavoro preferisce dare la precedenza a un giapponese. I giapponesi sono un popolo metodico, e per questa ragione non amano "rischiare" con noi occidentali. Tutto questo discorso viene azzerato se si conosce qualcuno... fidati, che non è facile
"Due volte persone sconosciute mi hanno chiesto di farmi una foto, e a scuola all'inizio ovunque andassi partivano sussurri e kawaiii a destra e a sinistra, insomma una mano santa per l'autostima!"
Cioè proprio come negli anime e manga, allora lo fanno davvero !
Ma se parli fluentemente il giapponese e l'inglese e hai qualche competenza in campo tecnico o in altri ambiti non è difficile trovare un impiego, e questo credo sia vero anche perchè un paese che invecchia e che ha una basso tasso di nascite, ha bisogno di persone che pagano le tasse per sostenere il sistema pensionistico.
Tutte queste cose le ho lette su vari siti e blog, magari chi ha vissuto in prima persona il paese può confermarle o smentirle.
Per quanto riguarda il razzismo, quello c'è ovunque, anche quì da noi e non solo verso gli stranieri, per fortuna non tutte le persone sono uguali.
Il posto in cui ti sei stabilita è paradisiaco, soprattutto il paesaggio invernale!
Complimenti per il coraggio avuto nel partire (d'altronde è questa la parte più difficile!), ti meriti il meglio da questa permanenza in Giappone, quindi ganbare Charlotte! ^^
Inoltre per quanto ho potuto constatare la cosa si fa meno estrema con i ragazzi più grandi: come ho detto io sono in una classe del primo anno il che significa che i miei compagni più o meno l'altro ieri erano alle medie, dei cucciolotti insomma, persino con le ragazze è stato difficile all'inizio, invece quelli del secondo anno e soprattutto del terzo sono un po' più tranquilli.
Insomma non è che non si parlino proprio (almeno tra di loro), però non creano nemmeno dei veri rapporti di amicizia. Io in italia ho diversi amici maschi con i quali posso parlare e scherzare tanto quanto con le mie amiche femmine, anzi a parte qualche eccezione mi diverto più con i ragazzi, ma non credo che tra i liceali giapponesi esistano rapporti del genere, e se vedono un ragazzo e una ragazza insieme pensano tutti che sia una coppia.
Poi ovviamente è tutto relativo, ci sono mille fattori e mille sfumature: età, personalità, città (sono abbastanza sicura che nelle grandi città sia un po' diverso), e soprattutto è una mia osservazione personale quindi non prenderlo per oro colato
A Tokio, per esempio, sono passato dal "quasi non riesco a guardarti in faccia" di alcuni, al chiedere delle informazioni a due ragazzi (liceali) che mi si sono appiccicati, abbiamo fatto amicizia, mi hanno fatto conoscere la loro famiglia e mi hanno pure portato al loro festival scolastico!
A Nagasaki, invece, che è una città relativamente più piccola e "provinciale", sembravano davvero quasi non aver mai visto un occidentale; questo però non ha fermato due ragazze, mentre camminavo, a guardarmi, sorridermi e dirmi "good morning" (per poi "fuggire" ridacchiando).
Insomma, davvero non saprei: sono rimasto troppo poco per farmi un'opinione circostanziata. In linea di massima mi è parso di capire che, se riesci a fare breccia nella loro timidezza facendo tu il primo passo, poi tendano a sciogliersi. Però, appunto, sono rimasto troppo poco, ed è per questo che sono molto incuriosito dall'esperienza che stai avendo tu, e dalle tue impressioni. Le tue amiche non ti dicono nulla sull'argomento? Oppure: tu hai mai provato a "mischiare" le compagnie? Un' altra impressione che mi sono fatto è che i giapponesi a volte facciano molta fatica a fare il primo passo ma che, se c'è un fattore esterno (e non da loro dipendente) che sblocca la situazione, poi siano molto più socievoli.
i suoi amici erano degli allegri scalmanati, un video a titolo di esempio:
https://www.youtube.com/watch?v=pqBHfA4ov9A
Direi che non si possa sempre generalizzare, come sappiamo l'apertura delle persone dipende anche dalla città...
https://www.youtube.com/watch?v=y6vBI-Ses5w
date un'occhiata al suo canale, ne vale la pena!
Ciao!
P.S.
Charlotte, divertiti!
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