Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti, dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.
In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Leggi gli appuntamenti precedenti:
Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (marzo 2016)
- Lo sapevate che? Curiosità e aneddoti su anime e manga (aprile 2016)

Il primo amore di Hideaki Anno

Misato Katsuragi è ciò che Usagi Tsukino, la protagonista di Sailor Moon, sarebbe diventata a 29 anni. Caratterialmente, invece, Misato è costruita sulla base di Noriko Hidaka, la doppiatrice di Noriko (GunBuster) e Jean (Nadia), nonchè il primo amore di Hideaki Anno. Si racconta che dopo la conclusione di Nadia, Hideaki Anno si fosse dichiarato a Noriko dicendo che il suo non era la passione che un otaku può provare per un'idol, una figure, una ragazza 2D, bensì l'amore vero, autentico, puro, genuino di un uomo verso una donna. Noriko tuttavia rifiutò Anno, portando come giustificazione il non essere interessata a legarsi a qualcuno che lavorava nell'anime business. Tempo dopo si sarebbe scoperto che, all'epoca della dichiarazione, Noriko non solo era già sposata, ma era sposata con un produttore di anime.
Anno comunque non si diede per vinto, dicendo a Noriko di guardare la sua prossima opera, per poi decidere... da questo punto di vista, quindi, Evangelion può essere considerata la lettera d'amore di Anno a Noriko... chissà cosa avrà pensato la doppiatrice guardando la serie!
 
Il primo amore di Hideaki Anno

Fonte: Evangelion Kaibunsho Text (evaotaku.com)

Attack No.1, tra finzione e realtà

Nel celebre Attack No.1 (Mimì e la nazionale di pallavolo) si possono riscontrare delle similitudini tra tutti i tornei mondiali mostrati nel manga e il loro corrispettivo reale.
Durante la saga del campionato del mondo juniores, le ragazze guardano in TV la partita della nazionale maggiore alle Olimpiadi di Messico 1968, rimanendoci molto male per la loro sconfitta. Lo stesso risultato venne ottenuto dalla vera nazionale giapponese, sconfitta per 3-1 nell'ultima partita decisiva contro l'U.R.S.S.

ATTENZIONE! SPOILER SUL FINALE DI ATTACK NO.1!

La saga finale del manga è invece incentrata sul campionato mondiale di Bulgaria 1970.
La nazionale maschile perde la prima sfida contro la Bulgaria per poi abbandonare ogni possibilità di vittoria dopo una seconda sconfitta. Esattamente quanto accadde nella realtà, in cui il Giappone arrivò terzo dopo le sconfitte nelle prime due partite contro Bulgaria e U.R.S.S.
La nazionale femminile (guidata da Kozue) invece perde la sfida finale contro l'U.R.S.S. di Shulenina, ottenendo il medesimo secondo posto raggiunto dalle loro controparti reali, sebbene in questo caso la sfida Giappone - U.R.S.S. fosse stata giocata a metà campionato e non alla fine.
Le tempistiche avrebbero permesso quest'ispirazione, in quanto la serializzazione del manga si concluse a dicembre, mentre i campionati del mondo si svolsero a fine settembre / inizio ottobre.
 
Attack No.1, tra finzione e realtà

Fonte: Attack No.1 vol.3 e vol.7, edizioni J-POP

Noi siamo dei Lolicon

Nella popolare serie Macross, i tre zentradi (gli alieni antagonisti degli umani) che s'infiltrano sulla nave terrestre Macross per poi rubare una statuina di Minmay si chiamano Warera, Rori e Konda; unendo insieme i loo nomi si ottiene la frase Warera roricon da (Noi siamo dei lolicon).
Macross fu il primo atto creativo della prima generazione otaku, il primo anime televisivo pensato per essere visto da un pubblico di appassionati, e vi venne inserito un sacco di fanservice per otaku. Bisogna anche ricordare come all'epoca (1983) il termine lolicon fosse ancora visto in modo divertente e scherzoso, senza la deriva pedofila e criminale che sarebbe nata a seguito degli eventi dell'assassino otaku Tsutomu Miyazaki (1989).
 
Noi siamo dei Lolicon

Fonte: Abacab - Otaku the Origin (pluschan.com)

Last Exile e la battaglia di Trafalgar

Uno degli avvenimenti principali della prima parte del noto anime Last Exile è la battaglia aerea di Minagith, tra le flotte di Anatorey e Disith. Sembra che per i dettagli dello scontro, a partire dal nome di alcuni delle navi fino alle tattiche e strategie dei due schieramenti, gli sceneggiatori abbiano tratto ispirazione dalla celebre battaglia di Trafalgar, che nel 1805 vide scontrarsi le navi britanniche guidate da Horatio Nelson e quelle napoleoniche. L'unica differenza nell'anime è l'arrivo della Silvana, che ribalta il risultato finale rispetto alla battaglia reale.
 

Fonte: Un collegamento interessante (marcootaku.altervista.org) 

La tribù dei gigli

Nel 1971 iniziò le pubblicazione la prima rivista dedicata agli omossessuali giapponesi, Barazoku (la tribù delle rose); al suo interno venivano pubblicati anche diversi manga a tematica omosessuale, identificati col termine bara (secondo il medesimo principio per cui i manga pubblicati su rivista shonen sono chiamati shonen)
Il redattore capo della rivista, Ito Bungaku, un giorno disse che, se le storie omosessuali tra uomini sono dette bara (rosa), allora quelle tra donne dovrebbero venire chiamate yuri (giglio).
Da quel momento yuri fu il termine utilizzato per identificare tutte le storie legate al lesbismo.
 
La tribù dei gigli

Fonte: The Sexual and Textual Politics of Japanese Lesbian Comics: Reading Romantic and Erotic Yuri Narratives (japanesestudies.org.uk)

Il moe di una strada che sorregge una macchina

Durante una discussione tra lo studioso Patrick W. Galbraith e 3 fujoshi recentemente laureatesi all'università femminile di Tokyo, le tre ragazze hanno iniziato a dibattere se un partner sottomesso che agisce in una maniera autodistruttiva per l'amore che prova nei confronti di un partner dominante possa essere considerato moe.
Tomo disse di essere contraria a questo tipo di amore tragico: "è troppo stupido, sembra come nei telefilm". Hachi fu in disaccordo, decidendo di utilizzare l'ambiente circostante per illustrare la coppia: "Questa strada è moe? Guarda, è vergine, recentemente asfaltata, ma sta facendo del suo meglio per la macchina sopra di lei. Non sarebbe adorabile se stesse facendo tutta questa fatica per soddisfare il suo amato?"
Mentre Tomo si mostrava confusa "Essere distrutta, sfasciata e colpita dalle auto", Megumi ribattè "La strada è un'inetta (hetare) innamorata di una particolare macchina, che è un'insensibile cercatrice di piacere (kichiku). Allo scopo di conquistare il suo amore, la strada accetta di essere la sua schiava sessuale ma viene ora sfruttata proprio dai clienti della macchina. La strada sta aspettando che il suo amore la noti, mentre invece l'auto persiste nel fare di testa propria, fregandosene". Tomo si convinse e si unì ridendo alle altre in un coro di "moe, moe, moe".
 
Il moe di una strada che sorregge una macchina

Fonte: Moe - Exploring Virtual Potential in Post-Millennial Japan (japanesestudies.org.uk)