Nuovo, piccante, appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

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Esistono anime alquanto seri, con spunti di riflessione interessanti, storie tragiche e finali commoventi. Ma, d’altra parte, ci sono anche opere che sfruttano tutt’altro per riuscire a conquistare il proprio pubblico, e possiamo inquadrare “Masou Gakuen HxH” come uno di questi.
Un anime dove il fanservice regna sovrano, ma, allo stesso tempo, una serie capace di appassionare per la buona dose di azione e una commedia tutto sommato divertente. Ovviamente gli elementi ecchi sono una costante, ma non credo che un anime sia da denigrare a priori solo per questo motivo, anzi...
Dodici puntate, per una serie che si presenta come l’erede di “Infinite Stratos”. Ma riuscirà nel suo intento o finirà con l’apparire solamente una brutta copia?

Le premesse sono molto interessanti: un mondo distrutto da strani alieni e un’umanità costretta a fuggire su enormi isole artificiali, combattendo in continuazione per sopravvivere agli invasori. Il protagonista è un ragazzo di nome Kizuna Hida, richiamato all’improvviso dalla sorella in una scuola particolare. In questa struttura, infatti, si allenano le giovani promesse del pianeta, coloro che dovranno opporsi agli alieni e salvare gli umani. Ma cosa c’entra Kizuna in tutto ciò? Apparentemente, infatti, tutti e tre i combattenti d’élite sono donne e, a quanto pare, nessun uomo è mai riuscito a indossare una di quelle armature. Eppure il giovane la possiede!
Basteranno pochi minuti per comprendere il motivo. Sotto attacco, l’accademia si ritrova costretta a schierare i propri combattenti. Tra questi, spuntano Hayuru, giapponesina tsundere; Yurishia, proveniente dalle forze americane, e l’affascinante Aine, dotata di lunghi capelli argentati. Nel bel mezzo del combattimento, però, Aine finisce le proprie energie e, con grande sorpresa, toccherà proprio a Kizuna ricaricarla. Il potere della sua armatura, chiamata appunto “Eros”, è quello di restaurare la “batteria” delle altre eroine, sfruttando appunto la carica di lussuria che assale le suddette fanciulle quando vengono a contatto col ragazzo.

Per quanto riguarda l’analisi di quest’opera, non c’è poi molto da dire. In fin dei conti, la serie ripropone quasi alla perfezione alcune caratteristiche già viste in passato in anime molto simili a questo. “Infinite Stratos” è solo uno tra i tanti esempi possibili, ma rispecchia alla perfezione il modello a cui “Masou Gakuen HxH” fa riferimento. La formazione dell’harem appare chiaro fin da subito, con la presentazione delle fanciulle principali e la possibile comparsa di qualche ragazza secondaria.
Ciò che permetterà un’evoluzione della serie, in positivo o meno, sarà appunto il modo in cui tali ragazze (e ovviamente anche il protagonista) verranno caratterizzate. Non ci vuole niente a mostrare un paio (o più) di dolci e affascinanti fanciulle, ma è molto più difficile dar loro una psicologia ben precisa, che non sbiadisca e che sia capace di conquistare lo spettatore.
L’opera in questione ci riesce in maniera discreta. A turno, il protagonista dovrà “ricaricare” l’energia vitale delle tre protagoniste, avendo così l’opportunità per conoscerle meglio. Sia Aine che Hayuru e Yurishia mostrano qualche sorta di problema, e risolvere quest’ultimo è ovviamente la chiave d’accesso del protagonista per accedere al loro cuore. Ce la farà? Chissà.
A tutto ciò, bisogna aggiungere la creazione di una storia interessante. E’ questa a trainare tutto il carretto e, senza una trama intrigante, capace di conquistare e appassionare, l’anime non può certo avere successo. Ebbene, “Masou Gakuen HxH” ci mostra una vicenda bella e coinvolgente, che mescola azione a un pizzico di mistero. Chi sono questi invasori alieni? Ma, ancora di più, quali sono le vere intenzioni della madre di Kizuna? La sua figura aleggia oscura sopra il giovane protagonista, desideroso di riconquistare l’amore di una madre che lo ha abbandonato molti anni prima.

Buona la grafica, anche se si denotano alcune piccole sbavature. Ottime le scene di ecchi e fanservice, un po’ meno quelle “normali”. Ma, al di là di queste sottigliezze, non si può che apprezzare la grafica dell’anime, luminosa e solare. I colori accesi e vivaci aiutano a creare l’effetto commedia, ma sono subito pronti a mutare per rendere al meglio anche le scene d’azione.
Come già detto, l’ecchi è ben presente all’interno dell’opera, ma, al contrario di molti anime, ha un senso (o almeno cercano di darglielo). Perché ci vengono mostrate tutte quelle ragazze mezze nude? Beh... una ragione, seppur stupida, esiste.
La colonna sonora compie il suo discreto lavoro, accompagnando lo spettatore in ogni scena e rendendo al meglio i differenti momenti in cui potrebbe incorrere. Buona anche la regia, anche se, alcuni sviluppi avrebbero potuto essere un pochino più dinamici e coinvolgenti.

Per quanto riguarda il finale, non posso che apprezzarlo. Le ultime puntate tirano fuori tutto il vero potenziale dell’opera, rivelando un poco alla volta alcune piccole verità. Finalmente faranno la loro comparsa i veri nemici o, quanto meno, assumeranno una struttura chiara e solida.
Ci sono comunque ancora moltissime domande irrisolte e si spera verranno chiarite in una possibile seconda stagione. Ci sarà mai? Personalmente avrei detto di no, ma una frase conclusiva ci spinge a credere in un probabile “miracolo”. Come opera, “Masou Gakuen HxH” non è certamente un capolavoro, ma diverte e non annoia. Scontri emozionanti e, perché no, una dose di ecchi tutto sommato interessante, per nulla pesante all’interno della storia.

Voto finale: 7 più


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"Bakunyuu Gegera" è un manga hentai di un solo volume, scritto e disegnato da Toshikazu Gegera.
Si tratta di una raccolta di una ventina di storie molto brevi, della lunghezza media di cinque o sei pagine, aventi per protagoniste delle bellissime donne e ragazze molto pettorute. Il termine "Bakunyuu" infatti significa "tette esplosive" e sta ad indicare quella tipologia di personaggi femminili dai seni di dimensioni esagerate.
Le diverse storie hanno per protagoniste le solite tipologie di donne tipiche degli hentai, quali professoresse arrapate, vicine di casa sexy, amiche d'infanzia, compagne di classe, sorelle troppo affettuose, e via dicendo. Dato che ogni storia dura solo poche pagine non si può dire che le storie siano troppo elaborate, anzi tutto l'opposto: con qualche pretesto piuttosto stupido i protagonisti sono già pronti a darsi da fare (tipo la sorella chiede al fratello di pesargli le tette per sapere se sono tutte e due grosse uguali).
Ma, in fondo è un manga porno, e perciò chi lo legge non vuole mica vedere i personaggi discutere dei massimi sistemi.
Di bello c'è che il volume è interamente a colori, e che le protagoniste femminili sono davvero tutte molto belle e sexy, e quindi parecchio arrapanti. Poi, cosa che non guasta, come da titolo, sono tutte molto formose. Le scene di sesso sono anche parecchio spinte, e molte vedono la protagonista di turno alle prese con diversi uomini per volta, con le ragazze che finiscono sommerse di succo d'amore. Insomma, l'autore non si risparmia su questo frangente.
Per questi motivi, "Bakunyuu Gegera" è nel suo genere, un manga davvero riuscito, e non deluderà gli amanti degli hentai e delle tettone.


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Uno dei temi ricorrenti negli hentai è il "falso incesto": quanti anime di questo genere hanno come protagonisti giovani che, dopo la separazione dei genitori, hanno esperienze sessuali con il nuovo partner del genitore con cui sono rimasti e/o con i suoi figli? Sembra quasi che l'assenza di legami di sangue giustifichi questo tipo di relazioni, normalmente proibite e proprio per questo considerate particolarmente eccitanti.
"My Mai: Koakuma na A Cup" è un anime di due brevi episodi che rientra in questo schema: Mitsuru, poco più che bambino e rimasto senza madre per motivi ignoti, si ritrova a convivere con la nuova compagna del padre e Miyu, la figlia della donna più piccola di lui. Il tempo passa e i ragazzi crescono, Miyu dimostra di essere molto attratta da Mitsuru, mentre lui sopporta a fatica gli slanci d'affetto della sorella. Un bisticcio tra i due risveglia i sensi dei ragazzi: Mitsuru si rende conto che Miyu, pur avendo un seno minuto (la "coppa A" del titolo), è molto attraente, mentre lei rimane turbata quando si rende conto di essersi strofinata involontariamente contro il pene eretto del fratello. Questo episodio segna l'inizio di una relazione tra i ragazzi - che cedono alla passione e si ritrovano ad essere sempre più innamorati l'uno dell'altra - come se fossero una comunissima coppia, superando anche una crisi di gelosia di Miyu scatenata dal ritrovamento in camera di Mitsuru di un giornale sexy dove appaiono modelle dal seno prorompente.

A parte le considerazioni morali sulla relazione tra Miyu e Mitsuru, spicca quella che lentamente sembra diventare una vera storia d'amore tra i due, dove il sesso è una naturale conseguenza dello stretto legame tra i due. In vari punti si trovano spunti romantici, il più importante dei quali sul finire del secondo episodio quando Mitsuru fa capire a Miyu che la ama a prescindere dalle dimensioni del suo seno, anche se non può fare a meno di guardare le donne più formose.
Tanti anche i momenti divertenti, tra questi impossibile non segnalare il siparietto tra Miyu e Mitsuru quando il ragazzo apre il pacchetto a suo nome contenente alcuni oggetti - tipicamente femminili - ordinati da Miyu.

L'anime è ben realizzato dal punto di vista tecnico, la grafica è particolarmente gradevole e spicca il character design di Miyu: i disegnatori l'hanno resa veramente molto carina nella sua semplicità, e hanno avuto l'intuizione di darle un ciuffo di capelli che ondeggia nei momenti in cui è più turbata - quasi a sottolineare il suo stato d'animo. Buone anche le musiche di contorno, anche se spesso sormontate dai gemiti dei protagonisti durante i loro incontri amorosi; le scene di sesso sono piuttosto convenzionali, molto appassionanti e - tranne in un caso in cui Mitsuru si dimostra molto persuasivo nel convincere Miyu - tra due ragazzi consenzienti e consapevoli delle loro azioni.

In conclusione mi sento di consigliare "My Mai: Koakuma na A Cup" a chi cerca un hentai dove ci sia qualcosa in più rispetto agli incontri carnali tra i protagonisti: le situazioni erotiche non presentano esagerazioni - l'anime non spicca da questo punto di vista - ma risulta particolarmente gradevole per le situazioni divertenti che si incontrano e per quel pizzico di romanticismo nella storia tra Miyu e Mitsuru.