Bellissima gente, come state? Un piacere ritrovarvi per il nuovo appuntamento del nostro Yaruki 2017 - Italian Japstyle Comics Award. Ricordiamo che questa è la categoria PRO e per le opere indie vi rimandiamo a dopo l'estate per l'appuntamento con loro. Qui il bando ufficiale.

Oggi vi presentiamo la prima opera dell'award che addirittura è fatta a 6 mani: Hard'N'Steel dell'Ataru Studio, edito da Upper Comics
 
 
Daruma-san. Il Daruma solitamente passa la sua vita su uno scaffale a fissare gli altri con il suo sguardo carico di energia e rabbia. Questo Daruma però è diverso. Passerebbe volentieri la sua pigra esistenza, cominciata nel 1996, disteso su un divano a sorseggiare caffè ed a disegnare, se non fosse che, dall’improbabile incontro con un’ameba e una lumaca marina, si sia trovato coinvolto in uno strano esperimento.
Unendo la sua passione per il disegno a quella per la scrittura delle due strane creature, riuscirà questo trio a realizzare un fumetto per la casa editrice Upper Comics?

Dottor Ameba. In una piccola pozzanghera di periferia, eccolo, vive lì: è un ameba.
Con piccole protuberanze tentacolari si nutre di ciò che raccatta e si trascina con fare pigro, di tanto in tanto, attraverso un inconfondibile e gustoso movimento ameboide.
Ricordo ancora quando ai tempi del liceo sfogliavo i miei tomi di biologia e leggevo dei mille e più prodigi del mondo ameboide, che in quanto a pronuncia che ti si scioglie in bocca è forse solo secondo a quello dei cirri, delle puleggie o dei ponghi.
Come forse avrete intuito, tra uno studio protozoico e l’altro non è che ci sia granché da dire per riempire un curriculum.
Mi piacciono i fumetti, e piacevano anche a Lumaca Marina e Daruma-san. E quindi Ta-Dan! Ecco a voi il dinamico trio dell’Ataru Studio! (Non chiedetemi da dove spunta fuori il nome).
Ormai sono già un po’ di anni che ci riuniamo in congrega per invocare demoni lovercraftiani e lavorare a questo o quel fumetto, e quindi… Exelsior! Fine.
Cioè, penso che possa andare… Uhm…

La Lumaca Marina è un animale molto interessante, passa la maggior parte del suo tempo in casa a fare chissà cosa e anche quando esce porta con se il suo guscio, nel quale trasporta il minimo indispensabile per la sopravvivenza e l’intrattenimento nei momenti di noia.
Pare sia nato nel 1995, dai primi anni della sua vita ha iniziato a mostrare segni di incredibile svogliatezza ed una passione nel accumulare cianfrusaglie solo per poi non essere più capace di ritrovarle.
La svolta avviene intorno agli 11 anni quando scopre il mondo del fumetto.
Non aveva mai pensato di poter dar vita ad un fumetto, fino a quando origliando una conversazione tra Dottor Ameba e Daruma-san ha deciso di intromettersi.
Da allora, nonostante gli alti e bassi, progetti conclusi e sospesi è iniziata questa strana avventura che continua con la collaborazione con Upper Comics!

Vorreste essere dei super eroi? Vorreste avere dei poteri speciali? Tagliamo corto, difficilmente qualcuno risponderà di no e tanto vale ricordare anche la citazione in assoluto più famosa, che calza a pennello ogni volta che si riflette delle conseguenze che intercorrono nella vita di un “neo” super eroe et similia: da un grande potere derivano grandi responsabilità. Pensate di essere pronti? 
 
Il Dottor Ade, uomo di scienza, ha scoperto tutto. Ma proprio tutto!
Non c’è cosa che non sappia, nulla che gli sfugga. E ora ne ha la certezza matematica: il mondo è una vera noia!
E c’è un solo modo per rendere le cose più interessanti… Ma ovviamente, un’esplosione globale di onde theta che trasformi l’ultimo alimento che si è gustato nella chiave di attivazione di un potere inimmaginabile: un “Flair”.
La forza di alterare le leggi fisiche col solo pensiero, la capacità di far svanire per 13 ore ogni cannuccia di plastica nel raggio di 225Km. Non importa quanto sia spettacolare: per il Dottor Ade, Signore onnisciente e onnipotente del mondo che ha creato, basta che sia divertente come quelle storie di eroi che ha sempre amato.
E quando un triste e anonimo colletto bianco con smanie di grandezza si è ritrovato per le mani il potere di un Dio, Ade non ha potuto che accettare la sfida che gli era stata lanciata: che storia sarebbe, senza il cattivo?

Hard N Steel ci catapulta immediatamente in un mondo dove l’ordine naturale delle cose ha subito un’immensa rivoluzione. I protagonisti che ci ritroveremo di fronte hanno da poco abbracciato la loro nuova natura, senza sapere cosa gli aspetta ma tutto sommato sembra che vivano la nuova prospettiva della loro vita con una lucidità quasi inaspettata. Il fumetto per il momento è solo agli inizi, del resto l’Upper Comics è un’etichetta piuttosto nuova come certe sue opere e la storia è ancora ben lontana dal delinearsi totalmente ma quello che possiamo notare fin da subito è un’ottima cura dei personaggi, una grandissima volontà di presentarci delle storie intriganti e diverse tra di loro e tanta azione, che aiuta il lettore ad addentrare nel vivo della storia con immensa facilità.

Una cosa però non può far altro che colpirvi: Hard N Steel è un fumetto puramente japstyle, che non si fa assolutamente problemi ad utilizzare la forza della citazione, mostrandoci quindi una sfaccettatura del japstyle che ancora non avevamo avuto modo di prendere in considerazione; una delle chiavi del japstyle è reinventare, chiaramente deve essere un mix tra gli insegnamenti dei maestri giapponesi e quel che senti nel tuo stile, e giocare con forme già prestabilite (così come abbiamo visto il suo estremo opposto, ovvero opere dove il proprio stile quasi copriva la tecnica manga) anche in modo massiccio può benissimo essere una chiave di lettura interessante e se fatta da autori così capaci il risultato è sorprendente.
 

Intervista agli autori:

Ragazzi, siamo un po' affollati ma ci stiamo tutti: pronti?

Daruma-san: Pronto!

Lumaca Marina: Da infornare a 180°

Dr. Ameba: Prontissimi! Chi è?


Cosa ne pensate del fumetto japstyle?

Daruma-san: Penso che possa dare spazio a numerose nuove possibilità. Inoltre, oggi, negarne l'esistenza è quasi impossibile considerando come, molti come noi, data la facile reperibilità dei manga in Italia, hanno formato il proprio senso estetico e narrativo proprio su prodotti provenienti dal Giappone.

Lumaca Marina: Sicuramente è una ventata d'aria fresca per il panorama italiano chiuso da tempo nei suoi canoni classici. Per molti, fra cui noi, hanno iniziato da poco per cui c'è ancora molto da migliorare e sperimentare, ma sono sicuro che nasceranno tanti nuovi e bei lavori.


Dr. Ameba: Lo stile nipponico è meraviglioso: sa essere veloce, flessibile. Coi fumetti giapponesi ci sono cresciuto, e per questo l’ho sempre trovato uno stile quasi naturale, e se penso al fumetto lo penso alla giapponese. Non è un discorso di merito, ci sono tantissime storie che rendono cento volte meglio in una tavola alla americana. È solo, credo, affetto. Lo stesso che provano sicuramente tante altre persone cresciute come me in questo periodo, che sta aprendo l’editoria italiana a frontiere sempre più vaste. È normale che nuovi fumettisti vogliano raccontare delle storie come sono stati abituati a leggerle, ed è bellissimo che possano leggerne di così “lontane” dai canoni a cui il nostro Paese è abituato: è così che può esserci innovazione, quando circolano nuove idee.

Cosa vuol dire essere pubblicati da una casa editrice?

Daruma-san: Vuol dire capire come la semplice passione per quello che si fa spesso non è abbastanza e che bisogna entrare nell'ottica di vedere il proprio lavoro anche come un prodotto che verrà consumato da chiunque deciderà di comprarlo, tendendo quindi conto delle opinioni del lettore pur comunque restando fedeli a se stessi e alle proprie idee, oltre ad essere, ovviamente, un’incredibile opportunità.

Lumaca Marina: Ci sono scadenze, ci sono obblighi, ci sono discussioni, ma c'è anche tanto divertimento e persone nuove da conoscere. È la mia, anzi nostra, prima esperienza lavorativa seria. Spesso bilanciarla con lo studio è difficile, ci si diverte.

Dr. Ameba: In realtà, non ne sono ancora sicuro. L’altro giorno un mio amico mi chiedeva se avevo comprato il biglietto per il Napoli Comicon, e io gli ho detto che avevo un Pass per Autori. Poi ci ho pensato meglio. Cos’è che avevo? Un Pass per… Cultori? Cantori? Dirlo ad alta voce era stato come dire che non avevo fatto i compiti perché un dotto barbagianni mi aveva vinto al gioco il libro di Fisica, per poterne carpire le equazioni dell’elettrodinamica. È sicuramente una grandissima occasione, e vogliamo giocarcela al meglio. Avere qualcuno alle spalle che si occupasse dei dettagli più “burocratici” (passatemi il termine) della pubblicazione è sicuramente stato un aiuto indispensabile, e non so fin dove saremmo arrivati, senza.


Qual è la situazione del fumetto in Italia?

Daruma-san: In una sola parola, difficile. Oggi sembra che ci si stia abituando sempre di più all'idea che per creare fumetti in Italia, si debba far parte necessariamente di due categorie: o fare satira, o creare qualcosa di apparentemente profondo e pieno di significati nascosti e filosofici. Pur apprezzando il lavoro di tanti fumettisti italiani, non vedo perché non si riesca a dare spazio a storie di puro e semplice intrattenimento, create per divertire e appassionare senza eccessive pretese, ed è proprio per questo che vedere così tante persone che si dedicano a progetti indipendenti alternativi fa sperare in una situazione futura migliore.

Lumaca Marina: Non credo di essere un grande esperto in materia, anzi diciamo che non ne so nulla.

Dr. Ameba: Non mi sento così esperto da poterla giudicare. Come ho detto sono cresciuto col fumetto giapponese, poi al liceo mi sono avvicinato a quello americano. Solo da pochissimo ho fatto qualche passo verso quello italiano. Qualcosa della Bonelli, qualcosa della Astorina, adoro Zerocalcare. Comunque, credo che negli ultimi anni il fumetto italiano stia cercando di venire incontro ai gusti dei nuovi lettori, ma sempre col proverbiale timore di fare degli investimenti più azzardati. Da un lato ci sono le testate storiche, che vengono toccate con i guanti perché così come sono funzionano bene, e vendono molto. Dall’altro ci sono i completi outsider, storie visionarie e geniali che o si amano o si odiano, e vendono quanto basta. Nel mezzo tanta satira, strisce comiche, storie impegnate, un po’ il corrispettivo del panorama cinematografico italiano: tra questi fumetti, molti sono capolavori. Ma se volessi leggere di una semplice scazzottata tra creature alte decine di metri, o di vampiri che gettano rullocompressori su liceali che bloccano il tempo? Insomma, se volessi semplicemente leggere qualcosa di “figo”, perché sì, perché mi va, quanta scelta mi dà il fumetto italiano? Qualcosa c’è indubbiamente, ma ancora molto poco.


Come percepite il pubblico?

Durama-san: Come parte integrante del nostro lavoro. Se non ci fosse il pubblico non ci sarebbe nessuno a cui far leggere quello che creiamo.

Lumaca Marina: Non abbiamo avuto molte occasioni di entrare in rapporto col pubblico. Vuoi per la nascita recente di HnS, vuoi perché ci teniamo molto sull'anonimato. Ma ci tengo molto a ringraziare quelle brave persone che ci supportano (Ciao, mamma!) e non vedo l'ora di conoscere qualche lettore ad eventi o fiere.


Dr. Ameba: Senza un pubblico, sarebbe come se ci raccontassimo tra di noi una barzelletta che già conosciamo. Decisamente meno divertente.

Com'è nata la vostra opera?

Daruma-san: In parte dalle nostre personalità, spesso eccessivamente sarcastiche e poco serie, e in parte dalla critica al fumetto Japstyle in sé. Ovvero, se gli altri vogliono criticare chi prende ispirazione dal fumetto giapponese allora gli daremo qualcosa da criticare, creando una storia basata esclusivamente su riferimenti, citazioni, come se fosse un puzzle i cui pezzi sono scene dei manga più mainstream fino ad oggi.

Lumaca Marina: Be', mi trovavo un giorno a sguissciare col mio guscio in spalla, quando sono stato attirato da una conversazione fra un Daruma e una molliccia Ameba. Quando si parla di poteri assurdi, non posso non intervenire.


Dr. Ameba: Daruma ci disse di questo nuovo progetto, Upper Comics (Utopia Project, all’epoca). Cominciammo a pensare a una storia: doveva essere esagerata, assurda e volutamente poco seria. Sembra tutto molto altisonante, ma in sostanza eravamo questi tre ragazzi in uno stanzino, ed esce fuori: facciamo una storia su dei maghi che per arrivare a fine mese diffondono una droga magica interdimensionale che dà dei superpoteri. Poi esce fuori: va be’ dai, mettiamoci uno scienziato pazzo che dà i superpoteri. Questo scienziato deve sapere tutto, ma proprio tutto. Va be’ dai, mettiamoci del cibo al posto della droga. Va be’ dai, mettiamoci una maghetta. Anzi, facciamo che è un maghetto. Facciamo che è un vero duro, e che mangia limone crudo per attivare i suoi poteri. E lì il seme era stato gettato, e ora abbiamo decine e decine di pagine di trama su di un magical boy in una gonna troppo corta.


Riuscite ad essere in perfetta sintonia? Come funziona il vostro processo creativo?

Daruma-san: Penso che la nostra sintonia provenga dal conoscerci fin troppo bene e quindi dal non avere paura di criticare le idee degli altri. In generale il lavoro si svolge partendo da una sessione di brainstorming generale, passando poi alla stesura della trama dei capitoli, scritta da Dottor Ameba, la divisione in pagina della sceneggiatura, fatta da Lumaca Marina, ed infine io mi occupo dei disegni.

Lumaca Marina: Contrasti qualche volta ce ne sono, ma la sintonia c'è. Ci conosciamo da molto tempo, da quando ancora non avevo il guscio, per cui sono amici con cui sono cresciuto. Di norma lavoriamo insieme su quasi tutte le fasi del processo, intervenendo senza ritegno.

Dr. Ameba: Ci conosciamo praticamente da sempre, quindi sì, lavoriamo bene insieme, perché siamo amici prima che colleghi. In genere stabiliamo insieme la direzione da prendere con la storia, poi io e Lumaca ci occupiamo di mettere per iscritto plot e sceneggiatura, e Daruma fa miracoli traducendo tutto in disegni.


Quali sono i punti di forza della vostra opera? Perché dovrebbe essere votata?

Daruma-san: Penso che il principale punto di forza sia quello di essere un fumetto che viene scritto con l'idea di non dover essere preso troppo sul serio, dando quindi la possibilità a tutti di poterlo apprezzare. Proprio per questo motivo vorrei che le persone lo votassero solo se leggendolo siamo effettivamente riusciti a strappargli una risata. Ancora grazie di tutto ragazzi, mandate un saluto ai vostri fan! Spero che Hard'N'Steel possa piacervi e che il potere del limone sia con voi!~ Grazie mille.

Lumaca Marina: Trovo sempre un po' arrogante quando un autore elogia qualcosa della sua opera, però ci provo. La cosa che mi piace di più è il fatto che è un fumetto che non si prende sul serio. Non ha pretese di grossi risvolti psicologici, trame elaborate o grassi colpi di scena. È un fumetto che cerca di divertire, e nulla più. Se siamo riusciti a farvi fare quattro risate, ma anche una, o farvi pensare almeno un "ma che cosa" durante lettura del fumetto, be', penso basti questo.

Dr. Ameba: Spero che venga votata perché piaccia, anche perché alla fine si riduce tutto a quello: se piace ha funzionato, altrimenti no. Quando scrivo cerco sempre di fare qualcosa che in primo luogo piaccia a me, anche se so benissimo che si può sempre dare di più. Punti di forza di HnS… mi sento troppo coinvolto per poterne dire. Secondo me ci sono cose che funzionano, altre che potevano essere migliorate, ma forse per voi le cose stanno in modo completamente diverso. Leggetelo e ditemi cosa ne pensate voi!


Ancora grazie di tutto ragazzi, mandate un saluto ai vostri fan!

Daruma-san: Spero che Hard'N'Steel possa piacervi e che il potere del limone sia con voi!~ Grazie mille.


Lumaca Marina: Ciao a tutti! Rispettate le lumache marine, sempre.

Dr. Ameba: Ciao fan! Però anche i non fan, ciao a tutti! *striscia via silenzioso, di movimento ameboide*.


Link Utili:

UpperComics

Concorrenti Precedenti:

Nine Stones
Deep Green
Abyss
Ale & Cucca
Devil's Joke
L Tiers

Per maggiori informazioni sull’award contattare [email protected]
Grafiche a cura di Megane郭