Cosa c'è di bello da fare a Osaka
Mangiare, mangiare, mangiare. E poi ancora mangiare.
Nel dialetto locale, il kansaiben, lo definiscono "kuidaore", ovvero "mangia fino a scoppiare".
Ma Osaka, per quanto ribattezzata la capitale del cibo, è molto più di questo.
 
bashi dotonbori


La seconda città più popolosa del Giappone, dopo Tokyo, è stata a lungo un po' bistrattata dal turismo in generale, e non a torto. Guardando agli sforzi compiuti a Osaka negli ultimi anni per rendersi più appetibile, s'intuisce il bisogno di offrire una facciata del tutto rinnovata rispetto a prima.
Di recente proprio un numero crescente di turisti, un vero e proprio boom di asiatici ma non solo, ha puntato gli occhi su Osaka. Perché?
Città di commercio da sempre, la gioviale chiassosità della gente del Kansai, unita al fatto che questa regione nel complesso ha molto da offrire, giocano un ruolo non di poco conto nell'attirare l'attenzione dei turisti, quantomeno rispetto alla relativa freddezza e alle formalità che avvolgono i cittadini di Tokyo.
 
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E' un circolo positivo che si auto-rigenera: il boom del turismo fa fiorire l'economia, tanto che le vendite tax-free nei centri commerciali della zona sono cresciute del 60% nei primi otto mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, almeno secondo quanto riferito dalla Banca del Giappone.
Con vendite tax-free s'intendono quelle al netto di IVA di cui possono beneficiare esclusivamente i turisti stranieri, in negozi autorizzati, al rispetto di determinate condizioni.
Anche il tasso di disoccupazione dell'area, di norma abbastanza elevato, è calato in maniera considerevole sino a raggiungere il 4%, mentre il numero di società ad Osaka è aumentato del 16% rispetto al 2016, più velocemente che non a Tokyo o nel resto della nazione.
E se quindi l'intero Giappone nel complesso sta beneficiando della crescita del turismo, questo fattore è più pronunciato a Osaka: nel 2016 quasi 10 milioni di turisti provenienti dall'estero hanno visitato la città, con un aumento del 363% negli ultimi cinque anni, rispetto alla media del dato nazionale, comunque impressionante, pari al +188%.
 
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A rendere Osaka appetibile ai turisti asiatici è in parte anche l'accresciuto numero di voli messi a disposizione dalle compagnie low-cost locali, come la cinese Spring Airlines Co. o la coreana Jeju Air Co. 
Anche il 2017 ha stabilito un nuovo record di presenze, con oltre 5.3 milioni di visitatori conteggiati nei primi sei mesi del 2017, secondo l'ufficio del turismo cittadino.

All'interno di Osaka, è l'area a sud-ovest che ruota attorno a Shinsaibashi ad attrarre la maggior parte delle persone: il centro commerciale Daimaru del quartiere ha venduto 11 miliardi di Yen di beni tax-free tra marzo ed agosto, pari al 28% del valore di tutte le vendite del negozio, nonché più di tutte le vendite totali tax-free degli altri 14 negozi del franchise sparsi nel resto del Giappone.
 
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"Il flusso turistico sta senz'altro regalando opportunità di crescita a settori come il commercio al dettaglio e i ristoranti, che stavano diminunendo a causa del sempre minor numero di residenti in città," afferma Kimihiro Etoh, manager della filiale osakense della Bank of Japan.

Osaka è, per tradizione, la capitale del commercio nipponico, e proprio qui sono diverse le attività sorte nei secoli dal periodo Edo. Uno spirito, questo, che Osaka conserva tutt'oggi e che i turisti cinesi trovano particolarmente allettante, secondo Xiaoxiao Liu, economista presso l'istituto di ricerca della Mitsubishi a Tokyo, ma nativa di Shanghai.
"I turisti cinesi si sono stancati di venire semplicemente per comprare; semmai, sono interessati a crearsi delle esperienze, dei ricordi, mentre spendono il loro denaro, e fare questo a Osaka si dimostra ben più divertente che non altrove," ha riferito la donna.
 
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Certo il distretto di Shinsaibashi ben si presta alla cosa, come conferma il responsabile dell'associazione dei negozianti della zona Masahisa Maeda: "puoi mangiare mentre cammini per la strada, parlare con le persone nei negozi e agli stand, vederli cucinare proprio davanti ai tuoi occhi."
Riferimento che ovviamente va al popolarissimo cibo di strada specialità di Osaka, dai takoyaki (polpette di polipo) al kushikatsu (spiedini di carne e verdure impanati e fritti) agli okonomiyaki e modern-yaki (frittata di cavolo e ingredienti misti preparata alla piastra direttamente davanti al cliente).
"Osaka ha cibo, cultura e shopping da offrire," dice la sessantasettenne Mok Cheong Seng di Macao, che è tornata da poco a Osaka per l'ottava volta. Il figlio Peter Lee aggiunge: "Tokyo è troppo incasinata, mentre a Osaka puoi davvero rilassarti."
 
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Anche agli occhi di un turista occidentale Osaka ha molto da offrire: gli otaku troveranno di che sfamarsi con due negozi della catena Mandarake, quindi quelli di Animate, un Pokémon Center, diversi negozi della catena Book-Off e altri a tema anime nei centri commerciali di Den Den Town a Nipponbashi e Abeno.
 
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Per i più tradizionalisti invece, ci si può sbizzarrire con la scelta: da una panoramica della città dall'altro del Floating Garden all'interno del grattacielo Umeda Sky Building, ai templi di Tennoji e Sumiyoshi, dall'acquario (il secondo più grande al mondo) con ruota panoramica al celebre matsuri estivo del tenjin, dalla chiassosa e coloratissima Dotonbori, sino al castello e all'immagine iconica della torre Tsutenkaku, che non sarà divenuta leggenda al pari della Tokyo Tower, ma viene comunque citata spesso come simbolo della città. E che dire degli Universal Studios Japan, il primo parco dell'Universal dell'intera Asia?
 
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Oltre ai turisti che già l'hanno decretata la loro città preferita, Osaka ha deciso di fare un passo in più, candidandosi ufficialmente alle selezioni per ospitare l'edizione 2025 dell'Esposizione Universale, appuntando sia Pikachu che Hello Kitty come "mascotte immagine"; al tempo stesso, sta anche lavorando per far stabilire in loco il primo resort casino, una volta che questi ultimi saranno resi legali in Giappone. Il tutto per accrescere ancor più il suo appeal agli occhi dei turisti.
Osaka è un cuore che batte sotto vestigia forse meno celebrate di Tokyo, ma sicuramente almeno altrettanto affascinanti.
 
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E voi, a Osaka, ci siete stati? Vorreste andarci, o magari ritornarci? Siete d'accordo con quanto espresso nelle interviste sopra riportate? Fateci sapere anche la vostra opinione attraverso i vostri commenti!

Fonte consultata:
Japan Times


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