Nel recente periodo moltissimi esponenti dell'industria giapponese dell'animazione hanno deciso di confrontarsi con i loro fan occidentali tramite dei thread Ask Me Anything (chiedetemi qualsiasi cosa) sul sito internet reddit. In precedenza vi abbiamo riportato alcune domande poste a Hiromi Wakabayashi, membro dello studio Trigger. Oggi è il turno di uno dei personaggi più discussi negli ultimi mesi, ovvero Masaaki Yuasa, regista diventato assai celebre grazie ad opere molto famose quali Devilman Crybaby, The Tatami Galaxy e Ping Pong The Animation.
 

A causa dell'enorme mole di domande ricevute dai vari utenti, Yuasa non è riuscito ad accontentare tutti, ma ha comunque dimostrato molta partecipazione e professionalità, dimostrandosi una persona molto disponibile.

Eccovi quindi un resoconto di questo Ask Me Anything di Masaaki Yuasa.

The Tatami Galaxy è stato un anime che ha lasciato un segno indelebile nella mia vita e per questo sono davvero riconoscente a te e a tutti i membri dello staff che hanno lavorato su quest'opera, insieme allo scrittore del romanzo originale ovviamente. Secondo te, quali aspetti della realizzazione di The Tatami Galaxy ti sono piaciuti in modo particolare e quali invece sono stati i più difficili da affrontare?

Anche realizzare le parti più complesse e difficili è stato divertente per me, però ad essere onesto adattare i lunghi dialoghi presenti nell'opera originale è stato molto dispendioso. Inoltre non è stato facile animare i monologhi interiori del protagonista.

Recentemente hai lavorato su tre progetti molto diversi fra loro (The Night is Short, Lu over the Wall e Devilman Crybaby) che però condividono caratteristiche simili tipiche del tuo stile. Su cosa ti piacerebbe lavorare adesso? Saresti più incline ad occuparti di adattare qualche manga del passato come Devilman o Ping Pong?

Mi piacerebbe lavorare su vari tipi di racconti. Nell'ultimo periodo ho preso in considerazione l'idea di occuparmi di un anime per famiglie, ma allo stesso tempo ci sono moltissimi manga e altro che stanno attirando il mio interesse. Voglio provare anche a lavorare su qualcosa di mio, anche se penso di non avere le idee molto chiare al momento. Rimane comunque una sfida che voglio affrontare.

Hai mai considerato di utilizzare animazioni in CGI o comunque altre tecniche di animazione digitale? Oppure preferisci rimanere legato ai tradizionali disegni fatti a mano? Altra domanda: cosa preferisci mangiare a colazione?

Non mangio niente per colazione. Quando ho iniziato a fare il regista, erano già comparse le prime forme di animazione digitale. Perciò provavo a integrare le animazioni fatte al computer con quelle fatte a mano. Se in futuro questo stile ibrido riuscirà a catturare l'attenzione di molti, proverò a intraprendere questa strada. Tramite l'esperienza ho imparato che uno stile troppo sperimentale può non far presa sulla gente, quindi per ora continuerò a fare ciò che ritengo sia più adatto per il grande pubblico. Continuerò ad ogni modo ad interessarmi sempre di più a queste nuove tecniche.
 

Quali sono i registi e gli animatori che ti hanno maggiormente influenzato? E quali sono invece le tue band e i tuoi generi musicali preferiti?

Ci sono moltissimi autori e registi ai quali mi sono ispritato. Non posso non citare dei pilastri del calibro di Hayao Miyazaki e Yoshifumi Kondo, per non parlare poi di Tsutomu Shibayama e Shinya Oohira. Forse potrebbe sorprendervi anche il fatto che sono stato molto influenzato da Osamu Dezaki. Ritengo che il suo stile sia veramente poco preso in considerazione oggigiorno.
Apprezzo tutti i generi musicale. In particolare di recente sto ascoltando molta musica Noise-kei. Mi sto interessando anche alla musica etnica suonata senza strumenti e a roba "esplosiva", simile alla canzone d'apertura del film Baby Driver. Poi mi piacciono band classiche tipo i Beatles e ascolto molta musica giapponese per seguire i testi. Fra gli artisti del mio paese adoro i RC Succession, Tamio Okuda e i Blue Hearts.


La tua opera più recente, Devilman Crybaby, è stata da poco distribuita da un servizio streaming come Netflix. Che ruolo giocheranno, secondo te, questi nuovi servizi internazionali nelle produzioni anime? Pensi che così facendo l'animazione giapponese riuscirà a trovare una sua dimensione all'interno del mercato globale? Ultima domanda, molto personale: qual è il tuo personaggio preferito presente nei tuoi anime?

Per quanto riguarda la distribuzione dei film, ritengo che Netflix sia la piattaforma ideale per approcciarsi a un grande pubblico e spero che cresca sempre di più. Devilman Crybaby è un titolo più che adatto a questo tipo di palcoscenico. Ci sono però progetti più piccoli pensati per un target nicchia che troverebbero difficoltà ad affermarsi su Netflix. Per loro ci vorrebbe un contenitore specifico nei quali essere pubblicizzati. Inoltre penso che i cinema siano ancora oggi il luogo migliore dove proiettare in anteprima i lungometraggi. Fra le nuove tecnologie consiglio di prestare attenzione alla realtà virtuale, sarà importante in futuro.
Il mio personaggio preferito di Lu Over the Wall è Wangyo il cane, invece per The Tatami Galaxy dico Ozu.


Che cosa ne pensi dei cortometraggi? Io trovo che ci siano molte opere interessanti e stimolanti in circolazione (come ad esempio il tuo Happy Machine, una delle mie preferite in assoluto), anche se parliamo di prodotti poco conosciuti e non sempre eccelsi.

Non ho molta occasione di guardare spesso cortometraggi, ma in genere li apprezzo. Onestamente penso che sia difficilissimo riuscire a commercializzarli. Non sono un grande intenditore avendo lavorato da sempre per la televisione e su pellicole di lunga durata. L'unico modo che hanno i corti per far breccia nel grande pubbico è essere qualitativamente superbi e per questo bisogna impegnarsi molto nella loro realizzazione. Non saprei dire quale sia il mio cortometraggio preferito. L'unico titolo che mi viene in mente è Boy And The World (regia di Ale Abreu), il quale pur essendo un lungometraggio, utilizza molte scelte stilistiche tipiche dei corti.

Alla luce delle tue recenti collaborazioni su titoli occidentali come Adventure Time e ai molti meriti che ti sono stati riconosciuti presso i vari film festival internazionali, come regista ti ritieni più vicino al mercato otaku giapponese oppure a quello globale? Pensi inoltre che sia un bene per l'industria degli anime espandersi anche anche all'estero e puntare a un target nettamente più ampio?

Come regista ho iniziato a lavorare su programmi televisivi come Crayon Shin-chan e Chibi Maruko-chan, grazie ai quali mi sono fatto conoscere. Durante la mia carriera da direttore cinematografico ho ricevuto molte critiche positive, ma allo stesso tempo sono stato definito da alcuni come un "regista di nicchia". Punto a raggiungere una fetta di pubblico più grande possibile continuando sempre a seguire la mia strada. Non punto a un target specifico come gli otaku e con il tempo mi sono reso conto che gli spettatori giapponesi non sono poi così diversi dal resto del mondo. Prima affermavo il contrario, ma in seguito alla diffusione delle nuove piattaforme mi sono dovuto ricredere. Ho notato che il pubblico in Giappone ha molti interessi in comune con quello di altri paesi.
 

Le opening dei tuoi anime sono particolari e ricche di dettagli, alcuni dei quali non saltano subito all'occhio (come ad esempio la luna presente sullo sfondo nella opening di Devilman Crybaby).
In merito a ciò, ritieni che le OP siano parte integrante dell'esperienza che si prova guardando un'opera? Quanto impegno riversi nella realizzazione di una di esse? La loro particolarità è frutto del tuo stle?


Le opening di tanti anime contengono sequenze molto veloci che mostrano un sacco di elementi della storia. A volte riescono anche a risultare più interessanti degli episodi stessi. Ma per questo motivo preferisco concentrarmi di più sulla sceneggiatura, che ritengo sia la cosa più importante da fare. Voglio che le mie opening presentino uno stile molto semplice. Non saranno di grande impatto all'inizio, ma più si guardano e più si riescono a notare dei dettagli nascosti. Mentre negli ultimi tempi le OP puntano di più al reparto artistico.

Come ti sei sentito quando hai aperto uno studio tutto tuo? Quali probemi avete dovuto affrontare tu e la tua assistente Eunyoung Choi?
Adesso che sei indipendente, che cosa è cambiato da quando lavoravi con gli altri studi?
Molte volte ti sei dovuto occupare di sceneggiatura e di composizione della serie, oltre che della regia (Ping Pong, Kaiba, Kemonozume). Non potresti lasciare un po' di lavoro anche agli altri (scherzando)? Oppure pensi che ricoprire più ruoli ti apra molte più possibilità durante realizzazzione di un progetto?


Sapevo che fondare uno studio tutto nostro sarebbe stata un'impresa. All'inizio ero riluttante, ma con il tempo i nostri stimoli aumentarono e il nostro piccolo ufficio divenne ben presto uno studio di animazione. Non avendo mai avuto esperienza in merito, la parte più difficile per me è stata il management. Però, grazie alla nostra autonomia, siamo riusciti a realizzare cose che non sarebbero potute essere possibili se avessimo lavorato con terze parti. Perciò dico che ne è valsa la pena.

(Yuasa passa poi la parola a Choi) - All'inizio è stato difficile perchè mancavano il personele e le risorse. In seguito siamo riusciti a convicere molta gente a unirci a noi, presentando loro i nostri propositi. La vera sfida per la nostra compagnia è stata creare un team molto solido e con tanta voglia di fare. Solo all'interno del nostro studio Science Saru abbiamo la possibilità di esprimere insieme ciò che vogliamo al mondo intero. Questi concetti sono di vitale importanza per noi.

(Di nuovo Yuasa) - Per quanto riguarda la seconda domanda, non trovo che si siano molte differenze. A seconda del progetto al quale sto lavorando, seguo vari modus operandi a prescindere se collaboro con altri o da solo. La differenza più grande è che presso Science Saru sono attualmente l'unico regista, perciò sono costretto a ricoprire ogni volta questo ruolo.
Passando alla terza domanda, per me essere regista significa dover supervisionare l'intero progetto. Per questo il regista deve fornire indicazioni ben precise ai vari reparti in modo che il prodotto finale combaci con le sue idee. Se ciò non accade, egli stesso deve correggere il lavoro secondo le proprie indicazioni. Di conseguenza bisogna stare molto attenti allo svolgimento dell'intera opera. L'ultima parola spetta al regista, ma credo anche che bisogna lasciar fare al resto staff ciò che ritiene essere più giusto. Mi impegno tantissimo per fare in modo che gli animatori si realizzino grazie al loro lavoro e migliorino le loro capacità.


Di recente hai lavorato ai due adattamenti di Lu Over the Wall e Devilman Crybaby. Quale impatto ha solitamente il materiale di partenza sul tuo adattamento finale?

In passato volevo creare molte storie originali per poi raccontarle tramite l'animazione. Di recente invece ho scoperto di trarre più soddisfazione lavorando su storie altrui. Trovo stimolante il fatto di ricreare animazioni prendendo spunto dalla vignette di un manga. Quando lavoro su soggetti creati da altri, voglio saper esprimere la mia visione dell'opera attraverso le animazioni. E penso che questa formula funzioni alla grande.

Fonte Consultata:
reddit