Se un luogo o un tempio possono rapirci il cuore e devono essere preservati per il futuro, la stessa cosa vale anche per i cosidetti beni immateriali. Qui non c'è un sito fisico in particolare da salvaguardare, ma c'è una tradizione, una danza, un'emozione che non deve andare perduta. L'Unesco, per il Giappone, ne ha riconosciute ben 21.
Le prime 10 le abbiamo già viste, ora è la volta delle rimanenti.


11. Dainichido Bugaku (Akita)

Il Dainichido Bugaku è un ballo sacro che viene rappresentato dall'alba a mezzogiorno del 2 gennaio al Santuario Ohirumemuchi, noto anche come Dainichido. Nel suo insieme consiste in sette danze principali eseguite da quattro diverse comunità provenienti dalle città di Osato, Azukisawa, Nagamine e Taniuchi più altre due danze in cui i ballerini si esibiscono tutti assieme. Molte prevedono anche l'uso di maschere e sono accompagnate dal suono del flauto e del taiko, il tamburo tradizionale giapponese.
 



12. Daimokutate (Nara)

È un rituale che risale al XVI secolo e si tiene la sera del 12 ottobre nel santuario di Yahashira, nella città di Kamifukawa, vicino a Nara. È eseguito da gruppi di otto o nove ragazzi di 17 anni, anche se negli ultimi anni non si osserva più rigorosamente l'età dei partecipanti a causa dello spopolamento della zona. Indossando abiti tradizionali ed alti cappelli in stile Heian (794-1185), i giovani sono chiamati uno per uno e rappresentano i personaggi della Guerra di Genpei, avvenuta tra il 1180 e il 1185 tra i clan Minamoto e Taira. Intonano canti e danzano brandendo un ventaglio, un arco o una lancia.
 



13. Danze tradizionali Ainu (Hokkaido)

Gli Ainu abitano nelle regioni settentrionali del Giappone e sono una popolazione con una propria lingua, cultura e religione incentrata sul culto della natura. Nel tempo hanno sviluppato una serie di danze cerimoniali con lo scopo di pregare per la pace e di condividere sentimenti di gioia e dolore con gli dei. La più nota si chiama Iyomante Rimse, eseguita durante la cerimonia con cui si invia verso il cielo lo spirito di un orso sacrificato. Oltre alle danze, vi sono anche una serie di canti detti upopo intonati al lavoro e usati come una forma di preghiera.
 



14. Kumiodori, tradizionale teatro musicale di Okinawa

Inscritto nella Lista dall'Unesco nel 2010, il Kumiodori è originario di Okinawa e combina assieme le tradizioni teatrali giapponesi (come Noh e Kabuki) con quelle cinesi. Il Kumiodori ebbe origine all'inizio del XVIII secolo come intrattenimento per i diplomatici cinesi che visitavano l'ex regno Ryukyu, che prosperò tra il XIV e il XVIII secolo sulle isole di Okinawa. Rappresentato nella lingua di Okinawa, le storie raccontano eventi storici locali e leggende.
 


15. Yuki-tsumugi, tecnica di produzione del tessuto di seta (Ibaraki e Tochigi)

Riconosciuto dall'Unesco nel 2010, lo Yuki-tsumugi è un tessuto molto lussuoso, ottenuto intrecciando a mano fili di seta ed è realizzato sia nella città di Yuki nella prefettura di Ibaraki che nella città di Oyama nella prefettura di Tochigi. I tessuti di seta di quest'area del Giappone sono così famosi che sono stati persino menzionati nel Manyoshu, la più antica raccolta esistente di poesie giapponesi, compilata durante il periodo Nara (710-794). Lo Yuki-tsumugi è morbido ma resistente, leggero ma caldo e si dice che un kimono realizzato con esso può attraversare indenne tre generazioni.
 



16. Mibu no Hana Taue (Hiroshima)

Il Mibu no Hana Taue è una celebrazione che si tiene la prima domenica di giugno per concludere la stagione della semina del riso nelle comunità Mibu e Kawahigashi della città di Kitahiroshima nel distretto Yamagata nella prefettura di Hiroshima. Il rito è eseguito per garantire un buon raccolto e per questo i movimenti dei partecipanti ricreano quelli dei passaggi chiave della semina. Mentre si fa tutto questo in un campo appositamente riservato, un anziano (detto sanbai) canta tenendo il tempo con lo sasara assieme ad un gruppo di donne con tamburi, flauti e piccoli gong.
 



17. Sada Shin Noh, Danza sacra al Santuario di Sada (Shimane)

Iscritta nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco nel 2011, Sada Shin Noh consiste in una serie di danze eseguite il 24 e il 25 settembre al Santuario Sada nella città di Matsue per purificare il tempio. Questo rito fu inaugurato nel 1608 dopo che i sacerdoti del santuario di Sada furono ispirati dalle rappresentazioni del teatro Noh viste a Kyoto. Queste danze servono per il Gozagae (la purificazione delle stuoie che rivestono il tempio) e per inscenare e raccontare i miti del paese. Si ritiene anche che il Sada Shin Noh abbia influenzato l'Izumo Kagura, la variante locale della danza kagura.
 



18. Nachi no Dengaku (Wakayama)

Nachi no Dengaku è una serie di danze eseguite al Festival del Fuoco di Nachi, che si tiene il 14 luglio presso il Kumano Nachi Taisha nella prefettura di Wakayama. Questo rito comprende 22 diverse danze, ognuna della durata di 45 minuti, con gruppi da 8 a 10 esecutori accompagnati da un suonatore di flauto, quattro percussionisti e quattro uomini che suonano il binzasara. Nacque nei santuari e nei templi intorno a Kyoto e Nara tra gli anni 1000 e 1500, influenzando anche altre arti dello spettacolo come ad esempio il teatro Noh. È stato riconosciuto dall'Unesco nel 2012.
 



19. Washoku

Il Washoku è la cucina tradizionale giapponese ed è stata riconosciuta dall'Unesco come un elemento del Patrimonio Culturale Immateriale nel 2013. Oltre al cibo stesso, l'Unesco ha riconosciuto lo spirito di rispetto per la natura insito nel Washoku, che si concentra infatti su ingredienti di provenienza locale e sull'importanza della cultura giapponese nella cucina come nel caso dell'osechi ryori.
 


20. Washi

Washi è la carta giapponese tradizionale fatta a mano. Nel 2014, l'Unesco ha riconosciuto tre produttori di washi meritevoli di fregiarsi del titolo: Misumi-cho nella città di Hamada, nella prefettura di Shimane, Mino nella prefettura di Gifu e Higashi-Chichibu nella prefettura di Saitama. Utilizzata soprattutto per la cancelleria e per gli shoji, le porte scorrevoli delle case tradizionali, tutte e tre le tradizioni risalgono al periodo Nara (710-794), e usano le fibre del gelso come materiale di base.
 


21. Yama, Hoko, Yatai Festival

Qui sono riuniti tutti i festival di 18 prefetture di tutto il Giappone in cui sfilano carri di almeno uno dei tre tipi: yama (山, montagna), hoko (鉾, lancia) o yatai (屋 台, piattaforma). Creata nel 2016, la lista incorpora anche la Yamahoko Float Ceremony del Kyoto Gion Festival, considerato uno dei Tre Grandi Festival del Giappone e l'Hitachi Furyumono, una sfilata con un carro da 5 tonnellate e 15 metri di altezza che si apre per rivelare cinque livelli di marionette meccaniche che mettono in scena importanti momenti storici.
 


Altri elementi degni di nota includono il Takayama Festival a Gifu e il Festival di Chichibua a Saitama che, insieme al Gion Festival di Kyoto, costituiscono i tre più grandi festival di carri del Giappone.

Fonte consultata:
AllAboutJapan