L'estate è finita ma consoliamoci: 15 opere, 1 solo vincitore. Lo Yaruki 2019 - Italian Japstyle Comics Award inizia la sua ultimissima fase con le opere indie. Vi ricordo che CLICCANDO QUI potete ancora votare le opere PRO in gara.

Iniziamo, nuovamente, con Lylun Eye di Sara Fabrizi
 
Yaruki Indie - Sara Fabrizi
 
Sara Fabrizi è una fumettista ed illustratrice, con la passione per il disegno ed il fumetto fin da quando era piccola. Ha frequentato il liceo artistico e successivamente la Scuola di Comics di Firenze. Dopo gli studi ha partecipato al Lucca Project Contest 2011 vincendo una menzione speciale. Ha iniziato a lavorare come freelancer e per alcune case editrici ed aziende, come KappaLab, Edizioni BD e Giochi Preziosi.

Nel 2013 è entrata nel mondo dell'autoproduzione con Ferea, una fanzine realizzata in collaborazione con Elisa Pinci, che contiene varie light novel e il suo primo fumetto a capitoli: Racers. Quest'ultimo vince il premio IICA 2015 di AnimeClick come miglior opera japstyle in bianco e nero, oltre che una menzione speciale.

Nel 2017 inizia un nuovo progetto, Lylun Eye, che esordisce come webcomic su piattaforme come Tapas e Webtoon, dove riscuote un notevole successo.
 
Dahlia è una ragazza silenziosa e sfuggente che nasconde un potere unico: grazie al suo particolare occhio sinistro ha la capacità di vedere i Lylun, gli spiriti degli oggetti. La sua natura riservata e la quasi totale assenza dei suoi genitori la portano spesso a trascorrere il tempo da sola. Una telefonata di sua zia però cambia improvvisamente le cose: Edith le propone di trascorrere l'estate a casa sua, in montagna. La preoccupazione di Dahlia all'idea di partire lascia intuire che, in quel paesino, ci sono cose che la ragazza non vorrebbe affrontare di nuovo...

Se amate il mondo del fumetto indipendente manga italiano sapete di chi stiamo parlando. Sara Fabrizi non è solo una bravissima persona e un'autrice di alto livello (apprezzata tra l'altro da Shintaro Kago a Lucca 2017), ma proprio un'autorità in questo campo. Naturalmente non è la prima volta che abbiamo modo di parlare di lei: già nel 2015, per la prima edizione del nostro contest, vi avevamo introdotto a questa autrice (che vinse il premio come miglior opera japstyle in bianco e nero e una menzione speciale). È un piacere vedere come 4 anni dopo il suo percorso la stia portando a migliorare sempre di più.

Lylun Eye è un viaggio in una frangia speciale dell'onirico, quella piccola porzione che si mischia tra realtà e finzione che abbiamo vissuto tutti quando eravamo bambini. Chi di voi nell'infanzia non ha mai fatto finta (o ha voluto sub-consciamente crederci con tutto se stesso) di vedere qualcosa di diverso e speciale? Che fossero mostriciattoli o personaggi veri, catapultarsi nell'avventura o semplicemente discutere con questi nuovi e strani amici appena incontrati. Magari siete stati sgamati dai vostri genitori o magari li avete voluti rendere protagonisti di questa esperienza così particolare... nel migliore dei casi loro hanno compreso e vi hanno lasciato giocare in libertà. Ma cosa succede quando quel che vedi è vero? La frustrazione del non essere compresi, la consapevolezza di esser visti come dei folli e la paura delle conseguenze di certo non possono che compromettere i vostri giochi, se non la vostra intera infanzia.

Dahlia ha vissuto proprio questo nella sua infanzia e, ora che è cresciuta, è costretta a convivere con il peso di quelle vicissitudini e magari affrontarle. Cosa vede? Perché? Chi è lei realmente? Sono tutte domande che sono al momento lontane dal trovare una risposta, la storia (che potrete seguire gratuitamente al link che troverete a fine articolo) è appena iniziata ma già non possiamo che sottolineare l'interesse che suscita e il modo in cui riesce a coinvolgere l'attenzione di noi lettori. Il marchio di fabbrica di Sara rimane il suo stile inconfondibile, che nasce dal manga e, come ogni buon fumetto di marca japstyle, esalta il suo stile personale creando questo connubio perfetto perfezionato dalla scelta audace di mettersi alla prova con un fumetto interamente a colori. Siamo solo agli inizi del fumetto ma le potenzialità sono di fronte agli occhi di tutti.

In galleria trovate il primo capitolo dei tre finora pubblicati.
 
yaruki 2019

Intervista all'autrice:

Sara, non si può che essere felicissimi di averti tra i candidati: pronta? 

Grazie mille, per me è un piacere poter partecipare allo Yaruki 2019! Sono prontissima!

Sono pochissimi gli autori che rappresentano il fumetto indipendente come te; come vedi questo nostro piccolo mondo, punti di forza e critiche ad oggi? 

Ti ringrazio! Penso che il mondo del fumetto indipendente sia un ambiente pieno di creatività, di artisti che hanno voglia di mettersi in gioco, che investono tanto tempo ed impegno per seguire la loro passione. Tuttavia le difficoltà non mancano. La cosa che trovo più fastidiosa è il pregiudizio secondo cui un fumetto “autoprodotto” sia sempre sinonimo di “scarsa qualità”, quando invece non è così. Ci sono autoproduzioni validissime che non hanno nulla da invidiare a fumetti pubblicati con le case editrici.

Quando vedremo una fumettista come te tra i "pro"? Quali sono le tue più grande ispirazioni?

Non è un obiettivo che fa parte dei miei programmi. In passato ho avuto occasione di lavorare con qualche casa editrice, e ho “collezionato” esperienze lavorative di vario tipo. Ma con il passare del tempo mi sono resa conto che è una cosa che non fa per me. Quello a cui aspiro davvero e che mi da la massima soddisfazione è poter dare forma ai miei progetti con le mie mani: ho capito di voler essere imprenditrice di me stessa. Amo occuparmi dei miei progetti a 360°, dalle prime bozze fino alla stampa finale dei miei volumi, alla realizzazione dei gadget, la gestione della vendita e l'allestimento del mio stand. Mi piace avere uno spazio tutto mio ed essere presente alle più importanti fiere del fumetto, dove posso incontrare i miei lettori e avere un contatto diretto con loro. È questo che mi rende felice!

Com'è nato il tuo stile?

Ho iniziato a disegnare da piccolissima, e ricordo che copiavo qualsiasi cosa che mi piacesse, perché volevo imparare a farla anche io. Sono andata avanti così per un po' di anni, poi un po' alla volta ho iniziato a disegnare cose mie, e successivamente a lavorare un sacco sulla mia tecnica. Credo che il mio stile sia venuto fuori in modo molto spontaneo. Non mi sono mai imposta di disegnare in un certo modo piuttosto che un altro, ho solo seguito l'istinto e l'ispirazione, partendo da ciò che mi piaceva.

Com'è nata la tua opera? Quanto pensi durerà?

Lylun Eye è nato dall'insieme di tante cose: è un mix di tutto ciò che mi piace, di speranze, di esperienze personali, di sogni, di riflessioni su alcuni aspetti della vita, e di un pizzico di magia. Ha esordito come webcomic su Facebook, Tapas e Webtoon, ma ho sempre avuto in progetto, sin dall'inizio, di realizzare anche la versione cartacea. In totale saranno nove capitoli, divisi in tre volumi. Proprio in questi giorni sto ultimando il primo volume (che contiene i primi 3 capitoli) e uscirà in occasione di Lucca Comics & Games 2019!

Come mai hai scelto questo stile grafico per Lylun Eye?

Lylun Eye è il mio primo fumetto a colori, quindi ci ho dedicato un particolare studio. Il tipo di colorazione che solitamente usavo per le illustrazioni non mi convinceva molto applicato al fumetto. Quello che volevo era uno stile più fresco, dinamico, più grafico e che a primo impatto colpisse. Quindi ho lavorato molto per arrivare ad una sintesi che mi convincesse in tal senso. Ammetto che è stato impegnativo, spesso si pensa che “più semplice” voglia dire “più facile”, ma non è assolutamente vero.

Qual è il messaggio che vorrai farci arrivare con il tuo fumetto? 

Spero che Lylun Eye riesca ad emozionarvi come sta emozionando me, a farvi sorridere, a farvi piangere, e a riflettere sul fatto che spesso nella vita le cose non vanno come ci aspettiamo, ma che bisogna comunque trovare la forza di andare avanti.

I sogni e l'immaginazione fervente dei bambini possono portare a situazioni non molto diverse da quelle di Dahlia; tu magari da bambina ti divertivi ad immaginare esseruncoli inesistenti e giocavi o parlavi con loro?

Assolutamente sì! La mia fantasia era un fiume in piena. Avevo anche io dei mostriciattoli immaginari, anche se, a ripensarci adesso, non ricordo più che aspetto avessero... che cosa strana, eh? Ammetto che in più parti della storia sono stata ispirata da aneddoti della mia infanzia, compresi i bisticci con mio fratello!

Quali sono i tuoi sogni artistici? Quali obiettivi ti poni?

Il mio sogno è sempre stato quello di riuscire a trasformare la mia passione nel lavoro della mia vita, e lo sto realizzando. Quindi l'obiettivo futuro è continuare su questa strada, impegnandomi al massimo, e facendo sempre meglio!

Un ultimo saluto a Sara e ancora grazie!

Vi ringrazio ancora per questa opportunità! Un abbraccio grandissimo a tutti i lettori di AnimeClick!
 


Link Utili:
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Sito Artista

Grafiche a cura di Megane郭