"Ehi tu! Sei pronto a partire?"
"Perché tanto conosci già la strada."
"Credi nel cammino da te scelto..."
"... e tuffiamoci in questo mondo nuovo di zecca."


Le storie fantasy e sci-fi hanno da sempre catturato l'attenzione degli spettatori, ma c'è soprattutto un motivo in particolare grazie al quale riusciamo ad innamorarci dell'inverosimile ed entrare nel vivo della finzione: il mondo che circonda la storia e i suoi personaggi. Non è un caso che la parola "world" (ovvero "mondo" in inglese) sia presente nel titolo e nella sigla di apertura di BNA: Brand New Animal, l'ultima fatica dell'acclamato studio Trigger che poggia le sue basi su questo mondo "nuovo" e fantastico abitato da creature antropomorfe a metà fra l'uomo e l'animale, ma non per questo tanto diverso da quello che vediamo nella vita di tutti i giorni.

Costruire un mondo alternativo con al suo interno dei personaggi caratterizzati e allo stesso tempo calati in maniera corale nel contesto non è mai un'impresa semplice. Cosa ci siamo ritrovati quindi per le mani? Una bella serie che tratta tematiche profonde oppure un prodotto pieno di occasioni mancate?
 
BNA: Brand New Animal

Partiamo subito con le dovute presentazioni. BNA: Brand New Animal è un anime originale di 12 episodi andato in onda in Giappone nella stagione primaverile del 2020 e uscito su Netflix nel mese di giugno dello stesso anno in tutto il mondo, Italia compresa. Il team interno allo studio Trigger che ha lavorato sulla serie è composto in buona parte da coloro che si sono occupati della realizzazione di Little Witch Academia, nel quale ritroviamo tre figure chiave: il regista Yo Yoshinari, lo sceneggiatore Kazuki Nakashima e il character designer (e direttore delle animazioni dal quinto episodio in poi) Yusuke Yoshigaki. Presente nello staff anche il padrino dello studio, Hiroyuki Imaishi, che ha diretto le scene d'azione. Si tratta quindi di una squadra di tutto rispetto che in passato ha dimostrato di una potente vena creativa, anche se spesso adattata a concept già visti prima, BNA incluso.

La storia ricorda infatti sotto certi punti di vista altri cartoni animati a tema furry come Zootropolis e Beastars, rimanendo comunque sulla falsa riga di molti altri anime targati Trigger. Ci troviamo nell'anno 2021* e da tempo il genere umano ha scoperto l'esistenza di un'altra forma di vita intelligente che ha a lungo vissuto nascosta sul pianeta Terra. Parliamo degli zoomorfi, delle creature simili agli umani, le quali però, come suggerisce il nome, sono in grado di assumere un aspetto animalesco. La loro specie è stata sempre perseguitata dagli umani in tutto il mondo, fino a quando nel 2011 è stata fondata Anima City, una grande metropoli situata in Giappone e pensata per accogliere tutte le razze di zoomorfi esistenti, in modo che possano condurre una vita pacifica e ottenere dei diritti pari a quelli degli umani. La protagonista è Michiru Kagemori, una normale ragazza umana di 17 anni che, per qualche strano motivo, è diventata uno zoomorfo con le sembianze di un tanuki (creatura del folklore giapponese simile ai procioni), ed è perciò costretta a fuggire da casa sua verso Anima City, luogo dove può ricominciare a vivere serenamente senza venire discriminata.

Arrivata a destinazione, Michiru viene accolta dall'intera cittadinanza in festa per il decimo anniversario della fondazione della metropoli per zoomorfi. La ragazza si fa subito prendere dall'entusiasmo, credendo di aver finalmente trovato quel mondo ideale che tanto desiderava. Purtroppo, il suo stupore svanirà non appena si ritroverà nel bel mezzo di un attentato terroristico, dalla quale per fortuna ne uscirà illesa grazie all'intervento di Shiro Ogami, un lupo zoomorfo incaricato dal sindaco Barbara Rose a sorvegliare la città e difenderla dai vari pericoli che mettono a repentaglio l'ordine pubblico. Non avendo un posto dove dormire ed essendo rimasta senza soldi a causa di un furto ai suoi danni, Michiru finirà sotto l'ala (o meglio, la zampa) protettiva di questo individuo dal cuore freddo, soprattutto nei confronti degli umani. I due si ritroveranno costretti a lavorare insieme per salvaguardare gli abitanti di Anima City dai criminali, che scopriremo essere in realtà un luogo molto lontano da quello idealizzato dalla protagonista, e scoprire un modo per far ritornare umana Michiru.
 
BNA: Brand New Animal

Senza fare grossi spoiler sulla trama, BNA lo possiamo dividere in due blocchi narrativi. Il primo è molto introduttivo e ci offre, tramite il susseguirsi di episodi autoconclusivi, un sguardo al mondo di Anima City e ai suoi particolari cittadini attraverso gli occhi della protagonista Michiru. La ragazza scoprirà l'esistenza dei molti aspetti negativi di questo "paradiso per zoomorfi", afflitto sfortunatamente da molte problematiche presenti anche nel mondo degli umani: terrorismo, associazioni criminali, attività illecite e, quasi per ironia della sorte, anche disparità, razzismo e discriminazione.

È quindi chiaro sin da subito che Michiru dovrà far fronte a mille difficoltà per cercare di integrarsi, vista anche la sua condizione di immigrata. Le bestie appaiono marce proprio quanto gli umani, due specie all'apparenza diverse che condividono parte degli stessi sentimenti, pulsioni e atteggiamenti. Michiru avrà ad ogni modo l'occasione di conoscere pure tante persone gentili sulle quali fare affidamento, fra cui in primis il già citato Ogami, che come ogni tsundere che si rispetti, nasconde anche lui un lato dolce sotto tutti quei folti strati di pelo. La seconda parte è invece quella dove la storia inizia davvero a decollare, gli eventi si fanno sempre più intensi e gli interrogativi emersi durante la prima metà della serie si infittiscono. Oltre a tutto ciò, ci verranno presentati nuovi personaggi e vecchie conoscenze, compresi ovviamente gli antagonisti della serie.

In linea di massima, la storia di BNA è abbastanza solida e nel suo piccolo riesce ad offrire un'esperienza godibile allo spettatore. C'è una pecca, ovvero il cambio repentino di ritmo che avviene fra inizio e fine serie che potrebbe far storcere il naso a chi cerca un anime trascinato dalla narrazione per tutta la sua durata. D'altro canto, comunque, non è stata una cattiva idea soffermarsi inizialmente sul "world building", tralasciando qua e là anche un po' di indizi su cosa avverrà in futuro, per poi lasciare spazio al climax finale in perfetto stile Trigger. E in effetti, il modo in cui si sviluppa la trama ricorda molte alcune opere precedenti dello studio che ha dato i natali a Kill la Kill, Darling in the FranXX e Promare (non è un caso se abbiamo citati proprio questi tre). Problemi enormi nella sceneggiatura non ce ne sono, tutti i nodi vengono più o meno al pettine e si fa chiarezza alla fine su tutti i punti centrali dell'anime. Nonostante la mancanza di originalità in certi frangenti, i meccanismi interni alla storia di BNA funzionano e se non si hanno troppe aspettative, la visione di questo anime non deluderà su questo fronte.

Una delle punte di diamante di BNA è sicuramente la sua adorabile protagonista Michiru, la quale possiede tutte le qualità di un'eroina moderna. Grazie al suo carattere allegro, propositivo, caparbio e sfrontato (ricorda un po' Akko di LWA), la giovane tanuki si farà strada nel bel mezzo di un mondo che la metterà alla prova e che di certo non sarà gentile con lei, nel quale dovrà cercare la sua vera sé stessa e imparare a a fare affidamento sulle proprie capacità. Al suo fianco è imprescindibile la presenza del più calmo e riservato Ogami, personaggio che nel corso della serie subirà anche lui una sorta di evoluzione. Se all'inizio ci viene mostrato solo il suo lato più aggressivo e "bestiale", prima o poi conosceremo molto di più sulla sua vera natura e avremo modo di empatizzare con lui; il rapporto che si verrà a costruire fra Michiru e Ogami li aiuterà a migliorarsi.

Abbiamo quindi assodato che i due protagonisti funzionano bene sia in singolo che insieme, la stessa cosa però non possiamo dirla per gli antagonisti, che purtroppo appaiono piuttosto telefonati e con motivazioni da manuale del supercattivo, anche se ai fini delle tematiche trattate rappresentano l'esempio di quello che l'anime vuole puntare il dito contro. Il contributo di tutto il resto del cast non è meno, in special modo sono stati interessanti i ruoli svolti dal sindaco Rose e da Nazuna Hiwatashi. Di quest'ultima non è abbiamo parlato volutamente, vi basti pensare che sarà un personaggio di rilievo a un certo punto della storia ed influenzerà parecchio le azioni di Michiru.
 
BNA: Brand New Animal

Sul piano tecnico c'è davvero poco da contestare. Lungi dall'essere un anime pirotecnico come Promare, BNA riesce dal canto suo a fare una bella figura sul piccolo schermo. Le scene d'azione sono dinamiche ma esagerate proprio nei modi predicati da Trigger: il contributo di Imaishi si sente eccome, però rivediamo anche la vivacità delle sequenze che hanno distinto Little Witch Academia. La particolare abilità di Michiru permette agli animatori di mettere in mostra tutta la loro creatività, presentando svariati momenti nei quali accade davvero l'impensabile. Battaglie, quindi, molto spesso interessanti e realizzate in maniera ottima, senza nascondere anche la crudeltà di alcune scene davvero violente. L'utilizzo dei due colori dominanti, l'azzurro e il viola, dà quel tocco leggermente cyberpunk che si sposa bene al contesto urbano dove è ambientato l'anime. Parlando di Anima City, non possiamo dimenticare il favoloso chararcter design della forma animalesca di ciascuno dei suoi abitanti, azzeccato sia per quanto riguarda le bestie più temibile che per gli zoomorfi più graziosi e belli da ammirare, alcuni dei quali anche maestosi e spettacolari. Plauso anche alla opening "Ready To", cantata da una fantastica Sumire Morohoshi, la doppiatrice di Michiru, e la ending "NIGHT RUNNING", che, seppur brevi, riescono a incanalare l'estetica dell'anime tramite visual minimalistiche e gradevoli all'occhio, oltre ad essere accompagnate da una musica pop al passo coi tempi.

BNA è un anime attuale che parla di discriminazione e altre problematiche sociali, uscito per puro caso in un periodo di turbolente proteste che sono scoppiate nel bel mezzo di una crisi mai vista prima, la quale ha in parte riaperto quelle ferite sempre presenti nella società moderna, come ad esempio il razzismo sistemico, la corruzione, l'uso inappropriato della forza, le tensioni sociali, l'isteria di massa e il malcontento, quest'ultimo puntualmente sfruttato da chi vuole ottenere potere e raggiungere degli scopi personali. Tutto ciò che abbiamo appena citato è presente anche nella nuova serie di Trigger ed è evidente che fra le righe è possibile notare una sottile denuncia nei confronti di un sistema che molto spesso mette gli uni contro gli altri in una sorta di giungla urbana dove sopravvive solo chi è più forte. BNA non propone la classica situazione umani contro bestie, "normali" contro diversi, e mostra invece un conflitto interno agli stessi zoomoformi, perché gli umani non si fanno quasi mai vedere durante questi dodici episodi. Anima City appare infatti dilaniata da una cosiddetta "guerra fra poveri" dove chi vince è in realtà quel burattinaio che da dietro le quinte favorisce il darwinismo sociale. Spetterà ai nostri eroi scoprire le radici di tutto questo male, evitare che i valori di fratellanza sui quali è stata fondata la città vengano distrutti e salvare tutto ciò di buono che è rimasto intatto negli anime delle persone.
 
Non mancano quindi gli punti di riflessione all'interno di questa serie anime originale dello studio Trigger. Mettendo sul piatto della bilancia i pregi e difetti, il risultato è quello di un'opera abbastanza riuscita e leggermente al di sopra della media, anche se difficilmente verrà ricordato come un capolavoro negli anni a venire. Resta comunque il fatto che il lavoro di Yoshinari, Nakashima, Yoshigaki, Imaishi e il resto dello staff sia stato molto buono, l'attenzione riposta nei dettagli non è mancata e soprattutto è stato creato un mondo, quello di Anima City, pieno di sfaccettature diverse che ritroviamo anche all'interno di quello reale, narrando in maniera mai banale certe tematiche che ormai siamo abituati ad affrontare nella vita di tutti i giorni. BNA è consigliato in special modo a tutti i fan di Trigger, perché si sente molto l'influenza delle precedenti opere dello studio, e anche a chi cerca un anime non troppo impegnativo, a tratti spensierato, ma che comunque lascia allo spettatore qualcosa su cui rimuginare dopo la visione.
 
BNA: Brand New Animal
 

* Nell'anime Michiru festeggia il suo diciottesimo compleanno. Sappiamo inoltre, grazie alla sua carta di identità che ci viene mostrata a un certo punto, che la ragazza è nata nel 2003, quindi possiamo affermare che gli eventi di BNA si svolgono effettivamente nel 2021.