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Fuu, giovane cameriera, salva la vita a Mugen e Jin, rispettivamente un criminale delle isole Ryukyu e un samurai vagabondo, esigendo in cambio il loro "servizio" durante il viaggio che la porta alla ricerca del "samurai che profuma di girasoli".

Questa la premessa dell anime; aggiungeteci il fascino dell'epoca dei samurai (si tratta forse di Basso Medioevo), mixato magicamente all'epoca contemporanea tramite sottili, seppur evidenti, segnali (lo stile di combattimento capoeira di Mugen, gli occhiali di Jin, le musiche hip-hop...). Il connubio presente-passato risulta efficacissimo, sia per fascino, che in quanto ad espressività.

Contrariamente agli anime del genere, qui l'introspezione dei personaggi sarà alquanto trasparente: non ci saranno i soliti monologhi o flashback dati ad esporci la natura del personaggio... o meglio, ce ne saranno, ma in misura minore. Ci troveremo a seguire l' avventura di queste tre strane personalità, senza però mai conoscerle a fondo; Mugen e Jin sono personaggi assai differenti e pur in questo accomunati dall'eloquenza di alcuni loro silenzi, di certe espressioni. Fuu sarà l' unica "cerniera" tra il personaggio standard e il nuovo modello rappresentato dai due guerrieri. Ciò nonostante ci si lega subito al trio e alle loro avventure, raccontate ad episodi autoconclusivi, ognuno con il suo "messaggio", a volte banale, molte altre volte assai serio. La trama quindi procede lenta, quasi nulla, attraverso questi episodi spesso fini a sè stessi. Il tutto seguito da un comparto tecnico di elevata qualità: le animazioni sono stupende e danno vita a combattimenti di spettacolare bellezza, così come le OST (original sound track) risultano sempre emozionanti, spesso toccanti, e soprattutto originali.

Dirò di averne cominciato la visione pensando di trovarmi davanti ad un prodotto di media qualità, ma posso assicurare che Samurai Champloo è un anime stupendo, originale, particolare, emozionante per pochi, eppure accessibile a tutti. Consigliatissimo.