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«Noi non siamo Uomini travestiti da Cani. Siamo Lupi travestiti da Esseri Umani.»

"Jin-Roh" è un film d'animazione Giapponese del 1999 diretto da Hiroyuki Okiura e basato sulla "Kerberos Saga" scritta dal grande Mamoru Oshii.
La "Kerberos Saga" è un'insieme di opere sviluppate su vari mezzi di comunicazione: drammatizzazioni radiofoniche, romanzi, manga e film sia dal vivo che d'animazione.
In effetti "Jin-Roh" è l'unico film d'animazione di questa Saga e, sebbene sia stato realizzato dopo i due film dal vivo, dal punto di vista temporale rappresenta il primo episodio della trilogia di lungometraggi, in quanto racconta gli eventi precedenti alle vicende narrate negli altri due film.
Il titolo esteso di quest'Opera è "Jin-Roh: Uomini e lupi", il film è conosciuto in America come "Jin-Roh: The Wolf Brigade" ("Jin-Roh: la brigata dei lupi").

Il film è ambientato in un Giappone degli anni '50 di un universo storico alternativo.
In una grigia realtà parallela, nel Giappone stretto dalla crisi economica del dopoguerra e da agitazioni politiche, gli agenti del corpo speciale della Divisione di Pubblica Sicurezza Metropolitana (DIME), soprannominati Kerberos per le lugubri armature che indossano, sono al termine della loro missione storica: nati per reprimere il terrorismo urbano, si trovano ora al centro di una lotta politica per la loro stessa sopravvivenza.
L'intera vicenda è centrata attorno a Kazuki Fuse, un membro dell'unità di polizia antiterrorismo d'élite dei Kerberos Panzer Cops, dotata di armamento protettivo pesante, di elmetto equipaggiato con una maschera per l'ossigeno e la visione notturna e di mitragliatrici tedesche MG-42.
Addestrato a comportarsi come facesse parte di un branco di cani, da cui il nome Kerberos, l'agente Fuse dovrà decidere quale posizione prendere: sottostare agli ordini del potere o cercare di rimanere un essere umano.

"Jin-Roh" è sicuramente un film che non può essere visionato una sola volta, è infatti uno di quei titoli che vanno visti e rivisti per essere compresi fino in fondo ed essere assimilati correttamente.
La Production I.G lo ha definito "L'ultimo grande anime del millennio".
La storia è ricca d'intrighi e colpi di scena, l'azione non manca ma viene dato maggior risalto ai dialoghi e all'introspezione dei personaggi... in questo film saremo disarmati dai silenzi densi di significato e da alcune espressioni che valgono più di mille parole.
E' un film adulto, maturo, forte, che tratta tematiche importanti in modo intelligente e mai scontato e va ad analizzare la natura stessa dell'uomo.
La versione originale Tedesca di "Cappuccetto Rosso", ovvero "Rotkäppchen", viene mostrata durante tutto l'arco del racconto, scorre parallelamente alla trama del film e viene utilizzata come metafora per narrare una storia cruda, violenta e pessimistica sulla natura umana.
Le vite dei personaggi di questa storia sembrano scorrere su binari preordinati, dai quali anche volendo non possono allontanarsi... anche se i protagonisti di questa vicenda provano a imboccare un sentiero diverso, a intraprendere un percorso alternativo, alla fine la loro natura prevale sempre e volenti o nolenti si ritrovano ad interpretare il ruolo che un destino inevitabile aveva già prestabilito per loro.
In quest'opera Oshii ha una visione assolutamente pessimistica della natura umana e sembra voler rimarcare l'impotenza del singolo individuo nella società; il conflitto interno che lacera l'animo del protagonista durante tutto il film mostra la contrapposizione tra quello che gli indica la sua coscienza e quello che gli suggerisce la società che lo circonda.
Fuse cercherà di trovare la forza per riuscire a seguire la sua coscienza, per riuscire a contrapporsi a quello che il Mondo vuole imporgli; ma ci riuscirà o più semplicemente smetterà di lottare e tornerà a far parte della corrente, di coloro che non hanno bisogno di pensare con la propria testa ma, adeguandosi a tutti gli altri, si limitano ad eseguire gli ordini senza nemmeno pensare se quello che fanno sia giusto o sbagliato?

Splendida prova di Okiura Hiroyuki, che con questo brillante esordio alla regia ha dimostrato di poter essere un degno successore del suo maestro Oshii.
La realizzazione tecnica è veramente ottima e visto il livello di alcune sequenze colpisce molto che questo film sia stato realizzato quasi interamente con tecniche "tradizionali", con un contributo veramente molto limitato di effetti digitali.
Il character design, curato da Tetsuya Nishio, è a dir poco spettacolare e riesce a trasporre l'espressività del volto umano in una maniera davvero incredibile; la mimica facciale molto spesso riesce ad esprimere perfettamente le sensazioni, i sentimenti e gli stati d'animo dei personaggi senza che questi spiccichino una sola parola... in particolare alcune espressioni di Fuse sono eccezionali e davvero toccanti.
Gli scenari sono splendidi, le animazioni molto fluide e c'è una grande cura per i dettagli sia visivi che sonori.
Molto bella anche la colonna sonora; tra tutti i brani che la compongono spicca l'ultimo, "Grace Omega", che è veramente bellissimo, dolce e malinconico.

In definitiva "Jin-Roh" è un film intenso, maturo e toccante... insomma un vero capolavoro.