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"Pull the trigger on this world".

"Zankyou no Terror" è un anime di questa stagione estiva che ha ricevuto notevoli consensi da parte del suo pubblico, ma che da alcuni ha ricevuto delle critiche che, personalmente, non condivido affatto.
Partiamo da un presupposto: "Zankyou no Terror" parla di due "terroristi", ma se state cercando un anime in cui i personaggi principali agiscono sulla spinta di meri istinti brutali, due personaggi che dovrebbero essere la raffigurazione degli aspetti negativi dell'animo umano, personaggi alla Light Yagami per intenderci, allora avete sbagliato anime.

"Zankyou no Terror" parla di due ragazzi di soli diciassette anni, Nine e Twelve, che organizzano attacchi terroristici molto particolari, in quanto questi sono esclusivamente degli atti dimostrativi, atti che hanno lo scopo di voler comunicare qualcosa, voler far sentire la propria voce, e non quello di mietere vittime innocenti. Infatti i due, che nei panni di terroristi si fanno chiamare "Sphinx", lanciano degli indovinelli alla polizia, dando loro modo di disinnescare di volta in volta le bombe piazzate. Questi indovinelli, che vengono recapitati alla polizia attraverso dei video caricati online, nascondono un indovinello ancora più grande, ovvero il motivo e le intenzioni che si celano dietro tali attacchi. Gli Sphinx non colpiscono la popolazione, ma colpiscono le istituzioni, il governo, e parte integrante del piano è che vi sia qualcuno pronto a risolvere tale enigma, in modo da portare alla luce del sole un grande complotto organizzato dalle istituzioni giapponesi ai danni di ventisei bambini provenienti da diversi orfanotrofi del Giappone, tra cui vi sono anche Nine e Twelve. Colui che riuscirà a risolvere l'indovinello e indagherà sul passato dei due ragazzi è il detective Shibazaki.

"Zankyou no Terror"contiene innumerevoli spunti di riflessione, presentandosi come una denuncia nei confronti delle istituzioni che esercitano il loro potere andando a colpire le popolazioni più deboli. In questo caso specifico sono gli orfani, bambini soli al mondo, ad essere utilizzati e considerati come dei semplici oggetti da coloro che si trovano a capo del cosiddetto piano "Athena", piano che vede coinvolti i maggiori esponenti delle istituzioni giapponesi. Quando è la tua stessa nazione a farti del male, quando è la tua stessa nazione a non riconoscere il valore della tua esistenza, allora per rivendicare i propri diritti, per richiedere che venga fatta giustizia, molte volte non rimane atro che "premere il grilletto", utilizzare mezzi estremi per attirare l'attenzione della popolazione e pretendere di essere ascoltati, rivendicati, perché, se lo si facesse per vie legali, probabilmente il tutto verrebbe insabbiato.

Shinichiro Watanabe, il regista di tale anime, ha cercato secondo me di dare voce agli invisibili della società, ai deboli, le cui vite vengono spesso spezzate e portate via proprio da chi invece avrebbe il compito di proteggere il suo popolo. Watanabe ci invita a non dimenticare, a ricordare, poiché è solo ricordando le atrocità compiute dal genere umano che si può evitare che tali orrori si ripresentino in futuro.

Parlando più in dettaglio dei vari personaggi, Nine è il personaggio razionale, quello che progetta gli attacchi e quello più determinato tra i due a portare avanti la loro missione. Twelve invece è un ragazzo impulsivo, un ragazzo che a differenza di Nine è molto attratto dalla "normalità" che non può vivere. Se Nine è la testa, Twelve è invece il cuore.
Passiamo ora ai due personaggi più contestati, e secondo me meno compresi, di questa storia. Sto parlando di Five e Lisa.
Five è una ragazza il cui passato è collegato a quello di Nine e Twelve e che guida le indagini dell'FBI, intervenuta per risolvere il caso Sphinx. Inizialmente il ruolo di Five appare poco comprensibile, non si capisce bene a quale gioco stia giocando, ma a mano a mano apparirà sempre più chiaro che quella che sembrava essere una "villain" in realtà non lo è. Five è solamente una vittima proprio come Nine e Twelve, che ha cercato di trovare una ragione di vita (che qui non posso spoilerare) per poter sopravvivere. Il suo ingresso nella storia è tutt'altro che inutile visto che i suoi continui interventi portano la storia a cambiare direzione, fino ad arrivare a svolte imprevedibili.
Lisa Mashima è se vogliamo il personaggio più umano della serie. Lisa è una ragazza vittima di bullismo e con una madre psicopatica, costretta a scappare di casa, ritrovandosi così senza un posto dove andare. Il suo incontro con gli Sphinx avverrà in una situazione particolare, e a poco a poco si avvicinerà sempre di più ai due venendo coinvolta nel loro piano. Il suo personaggio è stato criticato per essersi dimostrato poco "utile", quando invece ha una funzione ben precisa. Lisa non è l'eroina della serie, non compirà alcun gesto eroico, ma farà un qualcosa che per Nine e Twelve non è affatto scontato: li farà sentire utili, amati. Lisa è la "normalità" che manca nella vita dei due giovani.

La narrazione ha un andamento sostenuto, tale da riuscire a tenere incollato allo schermo e col fiato sospeso lo spettatore. I soli undici episodi di cui l'anime è composto possono per certi versi rappresentare un limite, perché ci sono alcuni aspetti che, volendo, si sarebbero potuti approfondire. Garantisco però che la qualità generale dell'anime non ne risente, poiché Watanabe è riuscito comunque a dire e a trasmettere tutto quello che era necessario.

Il finale, dopo un penultimo episodio che lascia sgomenti, chiude con assoluta coerenza l'intera serie, riportando così ogni tassello al suo posto. Ogni azione dei due protagonisti assumerà un preciso significato, e il tutto si chiuderà con l'unico finale a parer mio possibile. Un finale intenso, altamente drammatico, ma tutt'altro che buonista, poiché alla fine della fiera ognuno sconterà le proprie colpe.

Un applauso vero e proprio meritano le OST, alcune delle quali hanno accompagnato delle scene rendendole sublimi, e che secondo me rimarranno nella storia degli anime. Mi riferisco in particolar modo ad "is", "Von", e "Birden".

Concludo consigliando caldamente la visione di questo anime che secondo me presenta un fortissimo impatto emotivo. È difficile rimanere impassibili, indifferenti, ed è molto difficile non essere travolti dalle emozioni. Watanabe a parer mio ha creato un piccolo gioiellino, non perfetto ad ogni costo, ma che comunque è in grado di commuovere e smuovere le coscienze.

Nine e Twelve chiedono di non essere dimenticati, ed io non li dimenticherò mai.