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È una serie ambientata nel Giappone moderno, che però mantiene tutte le atmosfere e le sensazioni di un’epoca antica, tra demoni e tradizioni del folklore giapponese. Il protagonista è Rikuo Nura, un dodicenne apparentemente come tanti che ha in parte sangue di demone (solo sua madre e sua nonna sono umane). Suo nonno è l’attuale Nurarihyon, lo yōkai che comanda la Hyakki Yakō, la “Parata dei Cento Demoni”, e vorrebbe che fosse il nipote a succedergli.

Nonostante il sostegno del nonno e della sua vasta famiglia yōkai, con la quale vive, Rikuo desidera vivere una normale vita umana, anche se la sua parte demoniaca la pensa diversamente. Quando il suo sangue demoniaco prende il sopravvento, Rikuo assume un differente aspetto e una forza degne del ruolo che la sua famiglia yōkai auspica per lui. Ma il ragazzo fa fatica ad accogliere e accettare quella parte di lui, anche se sarà costretto ad affidarvisi in più occasioni per proteggere chi gli è caro.
Tra scontri con demoni ostili alla sua successione come comandante, invadenti compagni di classe appassionati di yōkai e una famiglia movimentata che lo adora, Rikuo affronta un percorso di crescita che lo porta gradualmente ad accettare la sua parte demoniaca e le responsabilità che ne derivano.

Il percorso di crescita di Rikuo è molto interessante e profondo. Come nel Tao (simbolo dello yin e yang, richiamato anche nel colore dei capelli del Rikuo yōkai), vediamo le due vite del ragazzo armonizzarsi gradualmente sia per quanto riguarda la sua vita quotidiana, cercando di trovare un equilibrio tra i suoi amici di scuola umani e la sua famiglia yōkai, sia per quanto riguarda le sue due metà interiori. Questi due mondi nettamente separati all’inizio della serie iniziano gradualmente ad interagire fino a miscelarsi e armonizzarsi.

Il character design è molto curato, soprattutto quello degli yōkai, che sono di tantissimi tipi, attinti dal folklore giapponese: Yuki onna, Kubinashi, Kappa, Karasu Tengu, Kejōrō, Bakeneko, e così via. I principali sono approfonditi abbastanza bene da permetterci di conoscerli e affezionarci. Un po’ meno dedizione è riservata ai personaggi umani, che sono meno sviluppati e svolgono un ruolo quasi secondario, seppure importanti nella dinamica complessiva.

Le musiche sono belle e si armonizzano bene sia ai momenti di azione che a quelli più contemplativi. Per i fan dei combattimenti, gli scontri possono risultare un po’ troppo “chiacchierati”, ma sono comunque ben gestiti.

Nel complesso è un’ottima serie, ha fascino e carattere, e può essere guardata con leggerezza, pur affrontando di riflesso delle tematiche importanti. Assolutamente consigliato!