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 1
kirk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Ho dato praticamente il mio pollice verde a tutta la serie… e perché allora gli do, come voto finale, un misero sei?
Bella domanda a cui cerco di rispondere: tutti gli episodi sono incentrati su temi importanti, dall'immigrazione al razzismo, dalla droga alle ragazze madri, allo sfruttamento declinato in vari modi…
Eppure, come si evince dai miei commenti: i miei pollici li ho dati più per l’impegno nel trattare questi temi che per il risultato, i primi episodi erano davvero fatti male e la serie si riprende nella seconda parte, sceneggiata molto meglio, ma purtroppo condita di troppo buonismo, soluzioni più tragiche e possibili avrebbero reso la serie più “vera” ma forse lo studio Doga Kobo, forse l’autore Ira Ishida, forse il regista, forse non so chi non ha voluto prendersi la responsabilità di calcare la mano con del dramma, cosa che secondo me avrebbe potuto portare questo anime al successo.
Ho trovato un po’ ridicolo il capo dei Red Angels, Kyoichi Ozaki che crea nel giro di poco una grande gang di teppisti in virtù della sua capacita di danzare, ma anche il risolutore di problemi (il protagonista Makoto Maijma) che fa tutto gratis per amore di Dio mi lascia perplesso, ma si sa che lo spettatore si identifica con i puri di cuore…
Come dicevo divido il mio voto in tre parti: un 8 per le buone intenzioni, cioè per gli argomenti trattati, tre per come sono venuti i primi episodi e infine un otto per la seconda parte.
Sarebbe potuto essere un capolavoro.


 3
erGino

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5,5
Anche se io l'ho conosciuto adesso per la prima volta, a quanto pare il titolo gira ormai da molti anni. Infatti, già nel 2000 l'omonima fiction riscontrò un notevole successo. Da qui in poi ci fu un adattamento manga, a cui seguirono una serie di altri prodotti e solo nel 2020 abbiamo avuto il primo adattamento animato, cioè questo.

La storia è ambientata a Ikebukuro, un quartiere di Tokyo famoso per il degrado e per la delinquenza e queste caratteristiche fanno da sfondo all'opera; in primo piano però troviamo la trattazione di temi sociali attuali e spesso molto delicati, per esempio si trova: immigrazione, rapporto cinesi-giapponesi, sfruttamento dei lavoratori, ragazze-madri...
Viene tutto raccontato con pacatezza e neutralità, cosa non facile visti i temi, ma anche troppa però: i personaggi non si emozionano e non fanno emozionare, non abbiamo mai grossi colpi di scena, dialoghi forti, scene d'impatto; il terzo ingrediente principale (dopo l'ambientazione e la tematica) è l'assenza di un altro ingrediente, e quando alla zuppa non si aggiungono ingredienti, il rischio è che resti poco saporita, magari sciapa. Ed è proprio questo il risultato: un'opera sciapa.
Non è solo di questi argomenti che si parla, per esempio troviamo anche accenni di scontri fra bande, ma indipendentemente dal contenuto, il risultato non cambia.
Si potrebbe pensare che il mio sia un giudizio troppo affrettato, visto che finora ho parlato solo di trama, ma anche prendendo in considerazione tutto il resto il risultato non cambia.

Vediamo velocemente altri aspetti per dare forza alla tesi, partendo dai personaggi.
Il protagonista è Makoto Majima, un fruttivendolo che, sfruttando "le conoscenze giuste", dalla criminalità di quartiere alla polizia, si dimena nella difficile Ikebukuro per risolvere casi generici ma in particolare per aiutare persone qualsiasi a fare cose qualsiasi. Il risultato è un benefattore poco credibile che agisce per senso di umanità e che riesce in tutto quello che fa. Beato lui!
Un gradino sotto ci sono i boss delle due fazioni criminali che dominano Ikebukuro, ovvero King, capo dei G-Boys, e Kyoichi, capo dei Red Angels. Mentre il primo è un capo freddo ma allo stesso tempo di buon cuore, intelligente e abilissimo nel corpo-a-corpo, il secondo è un improbabile ballerino che a un certo punto ha ben pensato di metter su una banda di delinquenti. Come biasimarlo?
Tutti gli altri sono personaggi evanescenti, comparse di episodio o elementi di supporto che tornano di tanto in tanto.

Dal punto di vista tecnico invece, non c'è una cosa che sia una che mi piaccia particolarmente, quindi mi astengo anche dal parlarne.

In finale, ho trovato IWGP un'opera curiosa, talmente tanto che ho voluto guardarla fino alla fine, pur reggendosi su pochissimi pregi e neanche tanto forti. La visione scorre passiva fino al finale e, solo dopo l'ultimo episodio, ci si rende conto che non arriverà mai cosa ci si aspettava, ovvero quel tocco di pepe in più che avrebbe dato un po' di sapore al piatto. Il voto giusto è 5,5, il voto più sciapo che io conosca.


 5
Focasaggia

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5,5
«Ikebukuro West Gate Park» è un anime, a cura dello studio di animazione Doga Kobo, fin troppo tranquillo e lineare nel suo svolgimento, con una leggera accelerazione negli ultimi episodi.

Ambientato ad Ikebukuro, ha come protagonista Makoto Majima, un fruttivendolo a cui un po' tutti nella zona si rivolgono, grazie anche alle sue amicizie, che riesce a trovare chiunque, a sedare qualunque conflitto o rivolta in procinto di nascere; in pratica il suo obiettivo è quello di non far accadere nulla nell'anime. Ikebukuro è un luogo tranquillo, è questo il motto del ragazzo che ripete agli spettatori come se volesse convincerci, anche se sono presenti tante teste calde nel quartiere.

I primi episodi sono in realtà semplici richieste che in qualche modo arrivano a Makoto e lui le soddisferà tutte, ognuna di essere affronterà una problematica sociale in realtà importante, devastante e che soprattutto meritava un maggiore approfondimento che non ci sarà. Nella serie tutto verrà affrontato in maniera scialba, superficiale. Dei primi episodi quindi pochi (o nessuno) potranno soddisfare lo spettatore, da notare che la serie è tratta d una serie di romanzi (15 al momento in cui scrivo) e anche se non ho avuto la fortuna di leggerli è facile supporre che originalmente fosse dato più spazio alle varie tematiche, la sintesi in questi casi non va bene.

Se la parte "slice of life" (quella che dovrebbe essere una rappresentazione realistica delle esperienze giornaliere) è poco riuscita, quella che riguarda l'azione e le gang giovanili sembra la più interessante, l'unico tema a cui verrà dato un maggiore spazio, soprattutto verso la fine. Il finale potrà soddisfare o meno lo spettatore, ma è in linea con le premesse della serie. Rimane un peccato considerando quello che poteva offrire.

Per quanto riguarda i personaggi i più interessanti sono il freddo Takashi Andō, il forzuto Hiroto e il danzatore Kyōichi Ozaki, loro cercheranno di animare la serie, Makoto permettendo. il bizzarro Shadow stranisce per il suo comportamento, per quanto lavori per la yakuza sembra troppo tenero per l'ambiente in cui afferma di vivere.

L'opening "Needle Knot" dei "The Pinballs" è davvero galvanizzante e sarebbe perfetta se la serie fosse stata più frizzante. I disegni sono di buona qualità, così come ottime sono le animazioni, rendendo reali i vari scambi di colpi che avvengono negli scontri.

Quante cose succedono ad Ikebukuro. Oltre al più celebre "Durarara!!" in realtà ci sono altre diverse opere (non tutte hanno avuto una trasposizione animata) che raccontano delle avventure di gruppi di ragazzi di questo quartiere, sempre più o meno complesse, tanto da far chiedere allo spettatore/lettore cosa abbia di speciale il luogo. Occorre ammettere che la zona ha un certo fascino.

Consigliato a chi cerca una storia senza pretese, leggera e ben animata.