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Decim.

Episodi visti: 8/8 --- Voto 6,5
Black Rock Shooter è un'anime formato da 8 episodi che tratta della vita scolastica e sentimentale della giovane Mato Kuroi, contrapposta al suo alter ego, Black Rock Shooter, la quale lotta perennemente in un mondo parallelo.
La grafica è davvero di ottima qualità a mio avviso e i combattimenti di Black Rock contro le sue "rivali" sono davvero avvincenti.
Da una prima analisi quest'anime sembra ottimo, però conta, purtroppo, due enormi difetti: i personaggi del mondo "reale" e lo sviluppo della trama.
I personaggi del mondo reale (quindi non Black Rock Shooter) sono a dir poco noiosi e litigano per cose assurde tipo "Mato non può essere tua amica, perché io sono la sua unica amica", in più ho trovato alcuni discorsi molto banali.
L'altro punto a sfavore di quest'anime è la trama come ho già scritto prima: solo verso il settimo o ottavo episodio si capisce di cosa l'anime effettivamente parli.
Contando però i combattimenti (realizzati davvero bene), l'ottima grafica e l'ottimo finale, Black Rock Shooter è un anime più che sufficiente.
Lo consiglio soprattutto a chi ha appena iniziato a vedere gli anime, poiché coloro che sono già più esperti potrebbero facilmente annoiarsi.


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KibiRain

Episodi visti: 0/8 --- Voto 8,5
Black Rock Shooter è un'anime prodotto dallo studio Ordet e diretto da Shinobu Yoshioka nell'anno 2016, è composto da 8 episodi di 20 minuti ciascuno.
La trama si incentra sulle vicende di Mato Kuroi e dell'"altro mondo" dove combattono oltre al suo alter-ego quelli di Yomi, Kagari, Yuu, Saya e Kohata.
L'alter-ego di Mato è Black Rock Shooter che ha il compito di liberare le ragazze dalle loro sofferenze uccidendone gli alter-ego, le ragazze nel mondo reale non ricorderanno nulla di ciò che le ha fatte star male.

ATTENZIONE SPOILER
La trama ci sarà svelata man mano in modo non del tutto chiaro, infatti fino alla fine degli episodi sarà difficile decifrare ciò che succede alle ragazze.
Un anime che con qualche episodio in più avrebbe sfruttato appieno il suo potenziale.
Consiglio la visione a chi non si attacca troppo ai rapporti umani realistici, infatti le ragazze sembrano soffrire troppo per la loro età, mentre i genitori sembrano amebe inutili ai fini di trama. Lasciano prendere qualsiasi decisione alle ragazze, anche quelle che ne mettono a repentaglio la stabilità psicologica, un esempio lampante è la madre di Yomi, d'accordo che la figlia abbia questa amicizia malata con Kagari.
La trama posta è parecchio confusionaria inizialmente infatti ci si deve soffermare a pensare per capirla a fondo e mettere insieme tutti i tasselli, però è ad alto impatto emotivo già pensare a degli alter-ego creati per farsi carico della sofferenza delle ragazze combattendo senza sosta.

I personaggi sono ben caratterizzati specialmente Kagari e Yomi e la loro amicizia morbosa, Kagari è davvero inquietante nei primi episodi e la sua gelosia anche se esagerata è di forte impatto.
Yomi invece inquieterà di più nelle seconde battute dell'anime con il suo disegno macabro e il suo bracciale di capelli.
Mato darà l'impressione di essere sempre allegra e solare e di guardare al lato positivo delle cose, la verità è tiene la sofferenza dentro sé ed ha paura di provarne.
Yuu come anche Saya saranno due personaggi che appaiono in un modo all'inizio ma poi vengono rivoluzionate nelle battute finali perché viene spiegato il loro passato.

Graficamente si presenta molto bene, semplice nello stile dei personaggi più complesso invece nelle scene che rappresentano l'altro mondo, scene dal ritmo veloce con combattimenti spettacolari ed armi parecchio fantasiose animate ad hoc.

In conclusione una serie dal forte impatto emotivo, un po' confusionaria e da vedere se amanti dell'inverosimile. Se vi piacciono le trame chiare e lineari BRS non fa per voi.


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Nagisa98

Episodi visti: 8/8 --- Voto 6
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Dopo aver guardato (e recensito) l'oav, non potevo non fare lo stesso per la serie anime di Black Rock Shooter, prodotta nel 2012 dal medesimo studio.
Per quanto riguarda la trama, ci sono solo alcuni elementi in comune: Mato e Yomi che fanno amicizia e le ragazze dell'altro mondo che hanno lo stesso design. Per il resto, la storia raccontata nella serie diverge moltissimo da quella dell'oav: per cominciare, del rapporto tra Yomi e Mato non è rimasto quasi nulla. Mato chiede a Yomi di accompagnarla al festival (una scena bellissima, devo dire, accompagnata dall'altrettanto stupenda Bokura no Ashiato), e poi? Dopo la questione di Kagari, Yomi si ingelosisce (che è dir poco, visto che diventa letteralmente isterica) e quando tutto s'aggiusta, la serie si conclude. Mancano del tutto quei piccoli momenti felici di vita quotidiana, in cui vediamo le due ragazze andare insieme a scuola o in giro per la città, che potrebbero sembrare banali, ma che contribuiscono a farci notare quant'è solido il loro rapporto, che è uno degli elementi che ho amato di più di Black Rock Shooter. Ma passiamo al lato più importante dell'anime: la novità della serie è che gli alter ego dell'altro mondo hanno il compito di farsi carico del dolore delle loro controparti del mondo reale, e di combattere, per evitare di essere uccisi da BRS, che ha un compito leggermente diverso rispetto alle altre: Mato, infatti, è una ragazza che non ha mai provato dolore, né ha mai odiato qualcuno. Per questo il suo alter ego, da quel che ho capito, va in giro ad uccidere le altre, in modo da liberare le ragazze del mondo reale dalle loro sofferenze, ma con un prezzo da pagare: queste dimenticheranno gli eventi, le persone che le hanno causate. Detto così è un po' complicato, infatti è molto difficile assimilare le varie rivelazioni, dateci troppo velocemente (nell'arco di 8 episodi) e in maniera confusa, e metterle in ordine per ottenere un quadro completo. Se ne aggiungono poi delle altre legate ai veri personaggi e quelle finali (gli alter ego rinascono - d'altronde si sa, non si soffre solo una volta - e dicono che continueranno a combattere, compresa BRS. Ma Mato non aveva detto che non bisogna scappare dai propri sentimenti e che soffrire è necessario? Boh.)
Passiamo a personaggi: abbiamo delle new entry, che, a dir la verità, in fondo non dispiacciono. Innanzitutto Kagari, l'amica d'infanzia di Yomi, morbosamente attaccata a lei e che le impedisce di stringere amicizia con chiunque. Un personaggio psicopatico, insomma, che tuttavia si è guadagnato un po' della mia simpatia, per il suo passato e per il suo carattere. Poi abbiamo Saya, la consulente dei ragazzi, che invece di aiutarli dice a Yomi che è inutile e cerca di strangolare Mato. Tutto questo per proteggere l'altro mondo - tra l'altro il suo alter ego è Black Gold Saw - ma non ho ancora capito in che modo. Infine Kohata, utile solo per capire qualche aspetto in più della trama. Per quanto riguarda i personaggi già visti, Yuu ha un ruolo più centrale e diverso: quella che vedremo durante tutta la storia è infatti il suo alter ego Strenght, con cui si è scambiata. Tutto questo non si capisce come (l'unico sentimento provato da Yuu è il dolore e per questo possono entrare in contatto? Altro interrogativo). Poi c'è Yomi, e qui ho da lamentarmi: a parte che la preferivo senza occhiali, nella serie ha un carattere totalmente diverso: nell'oav aveva un'aria raffinata, un po' distaccata, e quando Mato passa più tempo assieme a Yuu, lei diventa più taciturna e si mette in disparte. Nella serie, invece, arriva a prendere a cuscinate il cellulare, a tagliarsi i capelli in classe e dipingere lugubri ritratti di Mato, per poi scoppiare quando Kagari - non Mato, eh - dice che non ha bisogno di lei. Rimasta invariata la nostra protagonista, sempre molto dolce e allegra.
I disegni sono carini, in particolare mi piacciono molto gli occhi in cui sembra di vedere degli ingranaggi. Sempre molto originale il design degli agli alter ego, solo Insane BRS non mi è garbata molto (piccola parentesi: come fa Mato/BRS a combattere contro di lei, e poi per magia torna tutto come prima?).
Un complimento va poi alla grafica dell'altro mondo, all'animazione e ai combattimenti, che hanno molti effetti speciali in più.
Ho apprezzato molto anche le ost e le sigle, al pari di quelle dell'oav.
La serie è stata acquistata anche in Italia quindi faccio qualche osservazione sul doppiaggio: nel complesso è buono (tranne per le urla), mi sono piaciute in particolare Eva Padoan che doppia Kagari e Emanuela Ionica che doppia Yuu, mentre Ludovica Bebi non ce la vedo proprio nel personaggio di Mato, tra l'altro doppiata nell'originale dall'impeccabile Kana Hanazawa.
In sostanza, gli unici elementi che giocano un punto a favore della serie sono il comparto tecnico e l'aggiunta di qualche personaggio interessante, anche perchè neanche il finale mi ha fatto impazzire. Quindi preferisco l'oav, anche se ha qualche lacuna e privo di molte spiegazioni, ma che ha saputo trasmettermi molte emozioni.
Per lo più il voto è un 6 e mezzo.


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Lady Mei-Chan

Episodi visti: 8/8 --- Voto 7
''Black Rock Shooter (2012)'' è una serie televisiva pubblicata due anni dopo dall'uscita del oav. Quest'ultimo ha poco in comune con la serie, e devo dire che questa ha chiarito i miei dubbi e tutti quegli interrogativi che l'oav invece lasciava.

La trama vede come protagonista Mato, una ragazza sempre sorridente e di buon umore. In contemporanea alle vicende che la seguono, seguiremo un altro mondo, dove ragazze particolari si scontrano. All'inizio questo scambiarsi di scene, dal mondo di Mato (la protagonista), a quello di Black Rock Shooter (la ragazza dell'altro mondo), disorienta un po', ma col susseguirsi degli episodi ci si fa l'abitudine, e piano piano si inizia a capire il collegamento.
L'inizio dell'anime è molto simile all'oav, e cioé con Mato che cerca di fare amicizia con Yomi, ma a differenza di quello, qui viene presentato un ostacolo diverso alla loro amicizia: Kagari Izuriha. Le similitudini con l'oav iniziano quando Yomi inizia ad essere gelosa di Yuu, un'amica d'infanzia di Mato.
Tornando invece all'altro mondo, devo dire che l'ho davvero apprezzato. Il design delle diverse ragazze è molto elaborato e veramente bello. Le ambientazioni sono strane, a volte tetre, ma ammetto che mi sono piaciute proprio per questa loro ''stranezza''. Una cosa interessante delle ragazze che si trovano qui, è che queste non fanno altro che combattere, e questi combattimenti sono fatti molto bene. Dal primo all'ultimo sono meravigliosi, ma quello che più ho apprezzato è senza dubbio quello finale. Le ragazze con il design più bello, a parer mio, sono Black Rock Shooter e Black Gold Saw... devo dire però, che se Idol Master fosse rimasta la stessa dell'oav, probabilmente avrei preferito lei.

C'è da dire che il campo sonoro è trattato molto bene, l'opening cantata da Miku Hatsune è stupenda. Il doppiaggio è apprezzabile, sia quello originale che quello italiano.
La grafica invece è fantastica. Disegni, ambientazioni e design... tutto ottimo. Da questo punto di vista non ci si può lamentare.

La cosa che più ho apprezzato di tutto l'anime, è il finale. Questo, oltre gli insegnamenti e la morale, è un finale perfetto per l'anime poiché non lascia nulla in sospeso. Certo, c'è qualcosa che ancora non quadra, ma sono dettagli trascurabili, in quanto non veramente importanti sulla trama.

In conclusione direi che quest'anime è ricco di scene che portano a riflettere. La trama è molto bella, e devo dire di essere rimasta a bocca aperta quando ho scoperto il collegamento fra i due mondi. Non è perfetto, ha molte pecche, come per il fatto che senza un motivo preciso nell'altro mondo ci siano solo ragazze, oppure alcuni avvenimenti che fanno storcere il naso... ma nonostante questo è un anime apprezzabile. Trasmette in modo a dir poco ottimo il valore dell'amicizia.
Lo consiglio a coloro che hanno guardato l'oav, ma anche a quelli che non l'hanno visto.


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Helki

Episodi visti: 8/8 --- Voto 7
"Black Rock Shooter" è una serie anime composta da otto puntate.
Trama: eh... in pratica abbiamo due trame inizialmente parallele e in due dimensioni separate; in una abbiamo una sorta di slice of life con protagonista Mato, studentessa comune con qualche problema con le amiche; nell'altra storia abbiamo come protagonista "Black Rock Shooter", una ragazza con un occhio infuocato che combatte altre ragazze armate in maniera singolare; successivamente si scoprirà che queste due dimensioni/universi saranno collegate…

Oh potente Haruhi quanto poco si capisce di quest'opera...
Partiamo dalle note positive: la grafica! I disegni dei personaggi sono piuttosto semplici e non compaiono mai elementi troppo dettagliati nella scena (gli oggetti più dettagliati saranno le armi), tuttavia l'insieme dei colori e dei fondali rendono "Black Rock Shooter" accattivante, se nei momenti nel mondo di Mato avremo un anime anche sotto la media, durante le avventure delle guerriere lo stile grafico si distinguerà senza dubbio.
Un altro buon punto sono le caratterizzazioni grafiche delle guerriere nonostante il tratto semplice.
Infine l'ultimo punto a favore di questa serie è l'idea della trama, all'inizio sembra che la dimensione "action" non sia altro che una cosa mentale delle ragazze, come se fosse una rappresentazione fisica dei litigi verbali e psicologici delle ragazze, il che secondo me sarebbe stato fantastico...
Punto negativo: se non fosse che poco dopo si scopre che non è così, ma bensì ci sono determinati alter ego delle ragazze in un universo che niente ha a che fare con quello dove vanno a scuola e del quale non si capisce la funzione... se non quella di complicare la vita alle protagoniste facendole delle volte scomparire in esso.
Un'altra cosa negativa è che non si capisce se ci sia un nemico vero e proprio o se è solo dato tutto dalle emozioni delle ragazze... quest'anime mi ha prima intrigato e poi deluso.

Consigliato se volete vedere in azione un personaggio famoso come quello di "Black Rock Shooter", ma non ci sono validi motivi per guardare questa serie, vi farete solo domande alle quali non potrete dare risposte.

Voto personale: 7 (per la grafica e i combattimenti)
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 6

P.S. L'OAV uscito prima di questa serie non è direttamente collegato, se volete vederlo considerate pure le cose che si incastrano ma se trovate incongruenze ignoratele.


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klunk

Episodi visti: 8/8 --- Voto 7
Mato è una studentessa delle medie, e si ritrova ad essere tormentata da problemi relazionali con alcune compagne di classe, soprattutto con Yomi, la quale sembra proprio non voler corrispondere la sua amicizia. Presto si capiranno i motivi di questo comportamento, e che a sua volta Yomi è tormentata da Kagari, la quale la incolpa della sua condizione di disabile. Inutile dire che queste situazioni provocano forti disagi alle giovani protagoniste della storia, che si sentono ferite nei sentimenti.
Nel frattempo assistiamo ai combattimenti di "Black Rock Shooter", una ragazza misteriosa che in un mondo onirico affronta numerosi avversari con una grossa arma fantascientifica. Ma le due realtà sono poi così separate?
Questo "Black Rock Shooter" è un anime abbastanza originale e mescola differenti e numerosi ingredienti, come lo spaccato di vita scolastica, azione e combattimenti, e soprattutto molta psicologia. I personaggi sono numerosi, e ne vengono ben rappresentati i sentimenti, con debolezze e punti di forza, e relativa crescita personale man mano che si va avanti con la narrazione. Per quanto riguarda la trama si può dire sicuramente che non è affatto scontata e risulta piuttosto interessante, anche se nella sua parte centrale mostra una certa flessione, per poi però riprendersi nel finale.
L'aspetto grafico è ricco e ben realizzato, con animazioni fluide e ben fatte, con molta computer graphic nei combattimenti, e con colori molto azzeccati, che creano ancor più contrapposizione e contrasto tra i due mondi che fanno da sfondo alla storia.
Certo non si tratta di un anime di spessore mostruoso e tale da essere degno di occupare un posto nell'olimpo dell'animazione, divenendo punto di riferimento di un genere, ma di certo è un opera ben fatta e discreta, degna di essere vista, e capace di far passare qualche ora di buona visione.

Vogal

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Vogal

Episodi visti: 8/8 --- Voto 6
Parlando a cuore aperto dico tranquillamente che "Black Rock Shooter" aveva un potenziale talmente estremo da arrivare al pari di "Evangelion" (e non sto scherzando). L'idea di base (ovvero la trasmutazione dei turbamenti psicologici del mondo reale in quello fisico nel mondo parallelo) è qualcosa di eccezionale e innovativo. Non credo che siano pochi quelli che hanno notato che, quando si scatenava un turbamento, la ragazza che lo causava nel mondo reale nel mondo parallelo era colei che infieriva. In più ho notato che molti non hanno colto (o magari non ci hanno dato il giusto peso) che ogni sfondo e avvenimento nei mondi paralleli era una conseguenza simbolica di ciò che hanno vissuto e stanno vivendo le protagoniste in quello reale (es.: le catene di Dead Master e le fiamme di Strength non vi dicono nulla?).
Il mondo parallelo è gestito in questo modo: uccidi o vieni ucciso. Siccome (come ho visto nell'anime) la morte degli alter ego porta una sorta di sottomissione/fobia verso la padrona dell'alter ego assassino, così nel mondo reale si convertirebbe in: soggioga o vieni soggiogato. Cosa che tristemente accade nella realtà e in modo indiretto si vede anche nell'anime. Continuando, si vedeva come "l'attrazione/desiderio di fare amicizia" e gli affetti delle protagoniste del mondo reale incidessero fortemente anche sugli alter ego, tanto che in molte occasioni "Black Rock Shooter" tentava veramente di salvare Dead Master da Chariot; come Black Gold Saw tentava di preservare (anche se in modo negativo) il mondo dove viveva Yui.
Sfortunatamente la serie dura davvero troppo poco per far sì che la trama sia comprensibile in tutti i suoi aspetti (infatti già sapere che sarebbero stati otto episodi mi fece storcere il naso, nonostante aspettassi la serie da quando visionai l'OAV) e la totale mancanza del genere maschile (ad eccezione di due personaggi di sfondo) lo rende un anime leggermente banale, visti i temi trattati.

"Black Rock Shooter", così facendo, si prende la sufficienza solo grazie alle musiche e all'idea di base, nonostante lo staff a capo di ogni reparto venga da serie famosissime [(non cito i nomi siccome non vorrei rovinarli come hanno fatto da soli) "Evangelion", "Rozen Maiden", "The Woman Called Fujiko Mine", "Trigun", "Hellsing", "Full Metal Alchemist Brotherood", "Full Metal Panic", "Toradora! ", vari film di "Doraemon", "Pokémon", "Gurren Lagann" (non ve lo sareste mai immaginato vero? Neanche io, guardate un po')]. Tutto grazie al fatto che il capo della CG dei combattimenti (oltre ad avere lavorato a braccetto con il regista) ha voluto "sperimentare" con "Black Rock Shooter" (già per il fatto di sperimentare con un anime che sin dall'OAV aveva dei discreti milioncini di fan gli fa meritare la gogna), e il bello è che ha lavorato per la GAINAX.
Finendo questa mia recensione/sfogo, concludo dicendo ciò che penserò sempre di "Black Rock Shooter": un diamante grezzo gettato nel mare della diarrea commerciale, solo per fruttare dei soldi immeritati da fan in trepida attesa di vederlo lavorato (e non lo vedranno mai... per il momento... temo).


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Ber

Episodi visti: 8/8 --- Voto 6
Black rock shooter: non aspettatevi troppo.
Con ordine, come sempre.

Grafica e design
Dal punto di vista della realizzazione tecnica, Black Rock Shooter si presente senza dubbio bene. I personaggi, tutti femminili, mostrano un disegno dolce, molto piacevole. Fondamentale l'uso del colore, in particolare nel mondo parallelo che potremmo chiamare della catarsi.

Personaggi
I personaggi di questo anime giocano tutto sull'ambiguità dell'anima candida che nasconde un grande tormento interiore. È una politica classica dell'anime rivolto ad un pubblico adolescenziale _ a quanto pare _ basti pensare a una produzione come Angel Beats!, in cui personaggi allegri e divertenti (tendenzialmente femminili) hanno alle spalle passati a dir poco atroci.
Black Rock Shooter non fa eccezione: dolci ragazze della scuola media vivono spensierate grazie alla presenza di un mondo parallelo, di cui sono ignare, dove i loro demoni interiori vengono esorcizzati da alter ego che vivono per combattere battaglie non loro. Il pathos è enfatizzato sia in positivo che in negativo, tanto che l'amicizia strizza l'occhio all'amore, la gelosia al desiderio di possesso; i tramonti guardati insieme diventano momenti di paradiso, i piccoli e grandi torti del passato diventano ferite insanabili.

Trama
Come accennato nella sezione relativa ai personaggi, il concept di base in Black Rock Shooter consiste nel dualismo del mondo, scisso in una parte fisica e una spirituale (o per meglio dire, sentimentale), legate a doppio filo.
La serie si rivolge senza dubbio ad un pubblico molto giovane e per lo più femminile, ma penso sia comunque giusto osservare che mentre l'idea di partenza non è male, il suo sviluppo è davvero deludente. All'ipertrofia del sentimento infatti si affiancano la scarsa credibilità delle connessioni nella trama, e soprattutto l'assenza di uno sviluppo concettuale più approfondito.
Per intenderci: parliamo di mondi paralleli, degli effetti che i traumi subiti hanno sul nostro modo di rapportarci con gli altri esseri umani, della possibilità di guarire e ritrovare la serenità interiore… qualcosina di più rispetto a sparare con un cannone blu fiammeggiante a dei cioccolatini giganti lo si poteva anche fare.

Ultime osservazioni
Black Rock Shooter è un anime che non pretende troppo da sé stesso. Già l'OVA di 50 minuti, uscito prima della serie (che per altro conta solo 8 episodi), mostrava _ nel suo essere completamente privo di una trama sensata _ cosa ci si sarebbe dovuti aspettare dalla serie TV.

Black Rock Shooter resta comunque una visione piacevole, con personaggi che ci lasciano con un senso tenue di affetto, ed è breve. Dunque se avete un po' di tempo da perdere, e non vi va di cominciare a leggere Guerra e Pace, non è poi un crimine così grande.


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Clo(u)d

Episodi visti: 8/8 --- Voto 5
Chiunque, e dico chiunque, rimarrebbe incantato davanti al personaggio di Black Rock Shooter, che ho trovato sin dall'inizio spettacolare, bello, bello da guardare.
Vedevo immagini su facebook, forum e diversi Amv su questo personaggio, sempre alle prese tra combattimenti e scene d'azione fantastiche.
Capelli neri, uno stile unico, indefinibile, gli occhi celesti con una fiamma del medesimo colore emergere dall'occhio, insomma, mi chiedo a quale meraviglia si siano ispirati i character designer per creare uno spettacolo simile.
Non appena ho avuto il tempo, di corsa, senza pensarci un attimo, sono corsa a guardare l'OAV e l'anime. Chissà quale portentoso anime d'azione mi sarei trovata davanti... E invece la locandina: due scolarette di 12 anni che si tengono per mano. Inizialmente penso: "forse ho sbagliato a scrivere io, o si sono sbagliati loro", no, ciò che avevo davanti era la vera locandina di Black Rock Shooter. Incuriosita mi leggo una parte della trama e dopo l'iniziale tentazione al suicidio, mi chiedo perché, perché rovinare quell'aria di anime d'azione che aveva preso l'opera. Perché ?!

Le mie aspettative erano di un anime di combattimento, azione, guerra, sovrannaturale, fantasy. Invece il mondo di Black Rock Shooter si può definire un universo parallelo che muta attraverso il rapporto tra le protagoniste dell'anime nel mondo reale, una sorta di mondo inconscio che unisce le menti dei personaggi.

La storia inizia con il primo giorno di scuola media di Mato Kuroi che cerca di fare amicizia con Yomi Takanashi, sua compagna di classe. La ragazza inizialmente non vuole approfondire il rapporto con Mato, poiché la sua amica d'infanzia Kagari Izuriha è estremamente possessiva nei confronti della sua amica. Da qui partirà un intreccio di liti e fraintendimenti che daranno sviluppo alla trama dove nello scenario inconscio (che è quello che preferisco) gli alter ego delle nostre protagoniste combatteranno senza pietà.

Che dire, sono rimasta delusa da come realmente si sviluppa la storia, quell'universo di guerra e sangue è fasullo, inesistente, illusorio, mentre invece prende largo spazio quella vita reale fatta sempre dalle stesse cose: amicizie che cominciano, finiscono e ricominciano, il tutto troppo banale.
Il continuo sbalzo tra i due universi in base a questi rapporti si poteva tranquillamente evitare a mio parere, ha solo appesantito ulteriormente l'opera. rendendola per certi aspetti confusionaria, per altri pesante.

In conclusione i meriti vanno solo allo stile dei personaggi che si trovano nell'universo di Black Rock Shooter e alla grafica spettacolare dei combattimenti, deludente invece il resto della storia che lo fa apparire come un banalissimo Shoujo di scarsa qualità.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 8/8 --- Voto 4
"Black Rock Shooter", serie della stagione autunnale del 2012 composta da 8 episodi e tuttora licenziata dalla Dynit (perché?), è qualcosa di senza senso e che io non sono riuscito, non riesco e non riuscirò mai a capire.

Peccato, però, perché la serie le potenzialità ce le aveva. Propone alcune tematiche che possono essere molto interessanti se sviluppate come si deve. Queste tematiche riguardano tutti i problemi delle ragazzine delle medie (di 12, 13 e qualcuna di 14 anni): amore, amicizie, angosce, sensi di colpa, problemi con la famiglia. Tutte le ragazze passano in questo periodo chiamato adolescenza un po' prima dei ragazzi e, diciamoci la verità, le tematiche proposte da questa serie sono tuttora reali. Ma c'è anche da dire che queste tematiche vengono troppo forzate e passano dalla realtà all'anormale. Ragazzine piagnone passano gli otto episodi a piangere continuamente manco fossero in un cimitero a rimpiangere un loro caro. Ma queste ragazzine ce l'hanno davvero un senso per vivere oppure il loro senso è piangere continuamente per far "commuovere" il pubblico? Manco fossero le mie ex compagne delle medie. L'unico personaggio che sono riuscito ad apprezzare e quindi con un buon carattere è sicuramente Yu, l'unica con veri problemi alle spalle, ma che si riesce a tenere tutto dentro nonostante la rabbia e l'angoscia.
Questa serie è solo pianti, noia, è illogica. Senza tener conto l'altro mondo parallelo, che è davvero una cosa illogica e con questo la serie cerca di entrare nel genere psicologico fallendo miserabilmente in tutto ciò.

Mi dispiace, perché la serie aveva davvero una buona potenzialità su cui puntare fortemente, ma si perde già nel primo episodio. Ma si sa, Dio dà il pane a chi non ha i denti.
I combattimenti nel mondo parallelo sono fantastici, con un'animazione 3D a cui va un bel 10, ma di certo non sazieranno lo spettatore che cercava una bella trama e non combattimenti senza senso.
Lo stile dei personaggi è molto brutto, ricorda sicuramente "Madoka Magica", così come in altri punti, ma, attenzione, non paragoniamo le due serie perché la prima è oro, la seconda è spazzatura. Le OST sono fantastiche, all'opening va una sufficienza: è stata rovinata da quella brutta voce ma merita tanto. Ogni tanto ho riso per i doppi sensi sugli "uccelli".
Voto 4; assolutamente sconsigliato.


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SoniKK

Episodi visti: 8/8 --- Voto 7
Il motivo principale per cui ho visto questa serie è dovuto al fatto che molti database la indicano come simile a "Madoka Magica", e ciò mi ha incuriosito. In effetti ci sono parecchie somiglianze, tuttavia è distante anni luce dal capolavoro dello Studio Shaft.
La trama ha poco senso, sembra quasi che non sappia mai dove andare a parare, e difficilmente si capisce il significato di ciò a cui stiamo assistendo. Ci sono troppe riflessioni, molte delle quali inutili (la storia dell'uccellino), spesso anche snervanti.
La prima parte è abbastaza scorrevole. La storia si concentra su Mato, che vuole a tutti i costi diventare amica della strana ed emarginata Yomi. Come inizio non è male, e riesce a suscitare molto interesse, soprattutto dopo la comparsa di Kagari (che somiglia in maniera incredibile a Taiga Aisaka di "Toradora!"), inquietante ragazza che vive assieme a lei e che sembra quasi schiavizzarla.

Pensavo che tutto ruotasse attorno a loro, compresi gli scontri dell'altra dimensione, tuttavia dopo alcuni episodi Kagari, dopo essersi "risvegliata", diventa un personaggio secondario, e l'attenzione si concentra (apparentemente) tutta su Yomi e i suoi complessi di inferiorità. Ma anche lei viene messa da parte in breve tempo, e questo credo sia stato l'errore più grave. Dal quinto episodio in poi, infatti, la storia inizia a prendere una piega molto confusionaria, i ruoli delle protagoniste appaiono sempre più sconclusionati, non si capisce nemmeno quale sia il loro preciso scopo all'interno della trama. Di colpo il personaggio principale diventa Yu, la migliore amica di Mato, che non aveva avuto particolare rilevanza fin qui, ma invece si scopre che è direttamente collegata ai combattimenti che si vedono nel mondo parallelo, essendo l'alter ego di Strenght. E come lei anche Saya, psicologa della scuola, dall'atteggiamento un po' sinistro, è una delle dirette interessate allo scontro, nonché l'alter ego di Black Gold Saw. Da questo momento si inizierà a non capirci più nulla, e soltanto nel finale alcuni punti verranno chiariti, ma tutto avrà davvero poco senso...

"Black Rock Shooter" poteva essere un grande anime, ma viene penalizzato dai troppi alti e bassi. Quando pensi che la trama stia per decollare ad aspettarti dietro l'angolo ci sarà una forte delusione. Spostare tutto l'interesse verso Yu, soltanto dopo metà della serie e scartare completamente quelle che fino a un momento prima erano le protagoniste principali (soprattutto Yomi) penalizza troppo la storia. Anche perché Yu all'inizio viene presentata come una ragazzina normale e spensierata, e non ha un ruolo importante nella storia, a parte essere la causa principale delle crisi di Yomi, gelosa della sua amicizia con Mato. Di botto invece ce la ritroviamo al centro di tutto, idea pensata sicuramente per creare un colpo di scena, ma poco riuscito. La spiegazione a questo repentino cambio di programma viene data nella narrazione dell'orribile passato di Yu, ma non risulta molto convincente.
Questo però non è l'unico difetto: nel mondo parallelo si fa troppa confusione su chi sia dalla parte dei buoni o dei cattivi. Un po' le eroine sembrano combattere a fin di bene, un po' sembrano distruggere tutto in preda alla follia. Inoltre, Black Rock Shooter dovrebbe essere la protagonista principale, invece alla fine non si capisce nemmeno se sia buona o cattiva. La vediamo combattere per tutto il corso della storia, durante le sequenze alternative, ma risulta piuttosto inutile la sua presenza, a eccezione della parte finale.
Altra grossa pecca è che molti personaggi servono solo per fare numero (il capitano Kohata è un esempio), e, a parte i principali, tutti gli altri sono caratterizzati in maniera superficiale.

Forse l'unico punto di forza della serie sono le animazioni, davvero ben realizzate, grazie alle moderne tecniche della computer grafica. Nei combattimenti ci sono degli effetti speciali davvero notevoli, e da questo lato bisogna ammettere che l'impegno c'è stato. E' proprio nel disegno che si notano alcune affinità con Madoka Magica: il mondo parallelo è simile alle dimensioni alternative delle streghe, con il tipico ambiente dove tutto è in continuo movimento, e alcune armi usate nei combattimenti ricordano quelle di Mami Tomoe e Homura Akemi (fucili, proiettili e bombe infinite). Oppure il design di Yomi, molto somigliante alla versione occhialuta di Homura. Ma a parte questo, le due serie sono prodotti totalmente diversi, sia nella storia sia nella qualità di essa. Ad esempio l'alone di angoscia qui è quasi assente, c'è solo un vago tentativo di riprodurlo.

Le sigle mi hanno deluso parecchio. Essendo questa una serie nata proprio da un progetto musicale, mi aspettavo qualcosa di più esclusivo da questo lato, invece non è un granché. A parte alcune musiche di sottofondo c'è ben poco da prendere.
In conclusione, direi che il giudizio più adatto sia un voto medio. Possiamo considerarlo quasi un lungometraggio, vista la brevità degli episodi, la cui visione totale raggiunge all'incirca le tre ore. Non è una serie da buttare, ma se siete amanti di fantasy e mistero, vi consiglio caldamente di indirizzarvi ad altro.


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kaonsama

Episodi visti: 8/8 --- Voto 9
"Black Rock Shooter", gran bell'anime. Inizialmente nato come OAV, poi è stato serializzato nel 2012 e trasmesso ogni venerdì sul canale Giapponese Nico Nico Douga, sottotitolato in italiano. Racconta di Kuroi Mato, allieva della scuola media alle prese con i suoi problemi adolescenziali come le nuove amicizie, lo sport. Lei, nei suoi sogni, vede una ragazza vestita di nero, nel cui occhio brucia una fiamma blu e che combatte contro degli avversari che si riveleranno essere degli alter ego dei suoi amici.
Il fatto d'incanalare le preoccupazioni della gente in una persona che combatte senza sosta in un universo parallelo è, secondo me, la grande genialata della serie. Soprattutto in essa sono presenti molte scene simboliche mirate a fare breccia nella mente di chi guarda. Ma il finale lascia un po' a desiderare. Mi fa tanto di majokko de noi altri: tutti felici e contenti, yeee.
Il modo in cui Mato viene a conoscenza, mano a mano, delle preoccupazioni che attanagliano la mente di un dodicenne, quelle che tormentavano Ku tanto da farle compiere quella scelta drastica, la verità di Saya, Kagari, bambina viziata e lagnona come poche che diventa un parassita sulle spalle della povera Yomi che si ritrova costretta a non frequentare nessuno perché si sente in colpa per l'amica... Un climax spettacolare.
Un errore, secondo me, è stato quello di tenere l'età dei personaggi così bassa perché spesso troviamo Mato o qualsiasi altro personaggio intento a fare dei discorsi che non si addicono a un normale ragazzino delle medie.


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Musso92

Episodi visti: 8/8 --- Voto 4
Cosa può venire fuori da un anime, tratto esclusivamente da un video musicale, che ha avuto parecchio successo? Esatto, una ciofeca.
Dopotutto, questo è "Black Rock Shooter", da cui mi aspettavo ben altro che una specie di "Madoka Magica", con molto più non-sense; per tutta la durata della serie avremo a che fare con problemi emotivi esaltati a catastrofi irreparabili, adolescenti dodici-tredicenni che si disperano sui problemi della vita (risata corale di sottofondo), assurdi aforismi sui colori, e su un maledetto uccello, e come tocco finale un mondo alternativo dove ragazzine armate più di un esercito si scontrano all'ultimo sangue. A fare da contorno, una fastidiosissima opening, cantata dalla famosa Hatsune Miku - se questa è una delle sue canzoni migliori, mi chiedo come siano le peggiori.

Escludendo i fattori già citati, praticamente chiunque può notare come in quest'anime sono state inserite a forza le scene di combattimento, che tra l'altro sono l'unica cosa ben fatta, proprio come si cerca d'inserire a forza un pezzo di un puzzle. Aggiungendoci il fatto che non viene neppure spiegato chiaramente il motivo di questi scontri, rimane solo una gran confusione, che permane dalla prima all'ultima puntata.
Quindi cosa dovrei aggiungere? Assolutamente niente, eccetto qualche fase di scontri niente male, per il resto faccio fatica anche a definire "anime" quest'obbrobrio. Sono solo 8 puntate, ma se non volete buttare 2 ore e 40 della vostra vita, evitatelo tranquillamente.


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GeassOfLelouch

Episodi visti: 8/8 --- Voto 9
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Nato come merchandising e poi adattato in OAV, "Black ★ Rock Shooter" viene riproposto nell'autunno 2011/2012, con una trama simile a quella del precedente episodio edito per il solo home video.
Mato Kuroi e l'occhialuta Yomi Takanashi (nell'OAV non aveva gli occhiali), detta anche Kotori Asobi per una diversa pronuncia del suo nome, si conoscono al primo anno delle medie e fra le due inizia da subito una sincera, vera e solida amicizia se non fosse per vari impedimenti e inutili preoccupazioni.
Dopo poco Mato a casa di Yomi incontra una sua amica sulla carrozzina, Kagari Izuriha, ragazza handicappata che maltratta Mato (sembra la copia sputata di Haru, la batterista amata dal protagonista del manga "Hallelujah Overdrive!"). Kagari ha una lingua biforcuta e sputa sentenze avvelenate verso tutti anche con il sorriso stampato in faccia e questo suo inspiegabile accanimento verso Mato non fa che destabilizzarla. Nonostante tutto Mato non molla e sta vicina a Yomi scoprendo il suo strano, quanto a senso unico come vedremo in seguito, rapporto con la viziatissima Kagari verso la quale "Kotori Asobi" si sente in debito per gli eventi accaduti quando erano piccole. Anche se più che in debito è come se fra loro vi sia un rapporto di tipo padrona-schiava, considerate le forti frasi di Kagari come "Tu sei di mia proprietà!" e ancora "E' solo colpa tua se sono diventata così!".

Concluso questo importante mini-arco le cose fra Mato e Yomi non saranno rose e fiori complice l'invidia e la gelosia di Yomi verso le altre amiche di Mato: Yuu Koutari, dal triste destino e dal passato drammatico, e Kohata Arata, tontolona ma forte e sincera con le amiche, entrambe del club di basket di Mato. Se a ciò aggiungiamo che al secondo anno le due saranno in due classi diverse il senso di solitudine e di esclusione di Yomi si accentua sempre più.
Ogni volta che le due tornano a casa il tempo per parlare fra loro e la loro intimità viene minata da Yuu alla quale Mato s'affeziona e con la quale parla di eventi successi nella giornata che spesso non coinvolgono Yomi. Il senso di esclusione della ragazza si farà sempre più forte fino al punto da creare in lei una frattura inesorabile quando Kagari le dice schiettamente di non avere più bisogno di lei. Anche il discorrere dei suoi problemi con Saya, insegnante addetta ad ascoltare i problemi degli studenti consigliandoli, è controindicativo poiché Saya invece di confortarla pronuncia frasi per buttare ancora più giù le studentesse.
Questi fatti vengono alternati da combattimenti che si susseguono in un mondo virtuale dove una guerriera, Black Rock Shooter, si confronta e combatte violentemente e all'ultimo sangue con altre sue simili: Dead Master, Strength, Chariot e Black Gold Saw.
La frattura e lo shock psicologico di Yomi porteranno Mato, per salvarla, a scoprire grazie a Yuu alcune verità sul mondo di Black Rock Shooter, l'altra sé stessa, i cui abitanti si fanno carico della tristezza delle ragazze.

Graficamente è stato fatto un buon lavoro, ma resta inferiore all'OAV e ha la pecca di lasciare trasparire fin da subito che nel mondo virtuale/parallelo si riflettono le azioni e le situazioni vissute nella realtà di Mato, mentre nell'OAV era sì intuibile anche se veniva un po' più celato.
Come per l'OAV la differenza nei due mondi è evidenziata dall'uso di colori contrastanti nel mondo di Black Rock Shooter quali il nero e altre tonalità scure e lugubri, in modo da impattare molto con i colori brillanti e intensi degli occhi e dei poteri delle guerriere. Nel mondo reale viene mantenuto uno stile grafico classico facendo attenzione ai colori e ai dettagli dei personaggi e degli scenari, che nel mondo virtuale sono "quadrati", rozzi e minimali.
Sull'animazione è stato fatto un buon lavoro, anche se reputo l'OAV superiore, in particolare nel mondo alternativo dove la fluidità e il fare restare sbalordito l'utente erano il minimo, considerata la "tamarraggine" e l'impronta stilosa che si è voluta dare a quel posto (nell'OAV era molto meno tamarro, anche se manteneva la sua particolarità).

Il comparto sonoro si assesta su BGM "tarrose" che bene accompagnano l'azione del mondo di BRS (Black Rock Shooter) anche se non sono degne di nota. Mentre per le sigle l'opening "Black Rock Shooter" (ブラック★ロックシューダー Burakku Rokku Shūtā) eseguita da Supercell sung by Hatsune Miku, corredata da immagini relative al solo mondo virtuale, non convince soprattutto per il tono di voce artificioso e poco melodioso; nonostante abbia un buon ritmo incalzante - è un vocaloid. L'ending "Bokura no Ashiato Pf ver." (僕らのあしあと Pf ver. Our Footsteps Pf ver.) di Supercell sung by Koeda, affiancata alle illustrazioni del libro dell'uccellino di Mato, invece è molto più carina e con un pizzico di nostalgia e tristezza che la rende più ascoltabile, nonostante la voce non mi convinca troppo - altro vocaloid.

Sulla trama possiamo dire che è ben congegnata, ricca di colpi di scena, fluida anche se un poco prevedibile. L'intreccio, pur mantenendo la medesima struttura di fondo, si discosta da quello dell'OAV per il mini-arco iniziale di Kagari, personaggio inedito nel mediometraggio precedente, e per una seconda parte in cui la storia prosegue: vengono svelati i misteri delle guerriere, la loro correlazione con le ragazze delle medie e una loro caratterizzazione psicologica più approfondita.
Nonostante queste rivelazioni che svelano quasi in toto i misteri di BRS, l'OAV riesce a mantenere il suo fascino se visto come un prodotto a sé stante. Stessa cosa mi sento di potere affermare per questo che può essere considerato come un "re-telling alternativo", un'altra possibile visione della stessa storia che viene più approfondita, ma con alcuni elementi differenti.

Per quanto riguarda la caratterizzazione psicologica le ragazze escono presto dai classici stereotipi in cui si potrebbero incasellare. Mato è sbarazzina, allegra, solare; ama la vita, stare con le proprie amiche, uscire con loro e giocare a basket. Ha una profonda considerazione dell'amicizia ed è molto radicata alle sue amiche, facendo di tutto per loro soprattutto quando non stanno bene o sono turbate.
Yomi invece è un po' più ombrosa, posata, timida, insicura e "sulle sue"; ama in modo morboso le sue amiche e una volta legate a loro ne soffre in modo smisurato per i torti subiti. In questa serie la sua sanità mentale è messa alla prova da eventi che la getteranno nell'autodistruzione, nell'autolesionismo e nello sconforto più buio.
Yuu è anch'essa una ragazza problematica e insicura che ha subito forti traumi da bambina: vittima del bullismo e di una famiglia a metà che la faceva sentire come la spazzatura, non considerandola. Getta il suo cuore lontano dal mondo reale in modo da non venire più ferita e combattendo strenuamente pur non sentendo il dolore. Appare come una ragazzina a modo, allegra e spensierata come le sue coetanee ma nasconde questi drammi che l'hanno segnata inequivocabilmente.
Kagari è la classica ragazzina viziata, antipatica e cattiva fino nel midollo che si prenderebbe a sberle per tutto il giorno. A causa di un suo dramma egoistico che non viene soddisfatto, condanna l'esistenza delle persone intorno a lei, Yomi in particolare è costretta a essere la sua proprietà. In seguito si rivelerà comunque odiosa, ma in grado di essere apprezzata dalle compagne (forse masochiste) per il suo lato fin troppo schietto e senza peli sulla lingua.

Le differenze rispetto all'OAV sono perciò l'introduzione del personaggio di Kagari, gli occhiali di Yomi, il pendaglio del cellulare differente (nell'OAV una stellina azzurra), la storia dell'uccellino e ciò che avviene dall'episodio 5 in poi.
Nell'altro mondo, nonostante Black Rock Shooter mantenga lo stesso fascino dell'OAV, vi sono più combattimenti con elementi del mondo reale, animati diversamente e facendo inquadrature differenti dall'OAV rendendo il mondo alternativo più tamarro e stiloso, ma meno cupo e oppressivo. Anche a livello grafico il mondo virtuale sembra manchi di un qualcosa che è sicuramente la CG, ma non solo.
Negli ultimi episodi vedremo svelate finalmente le interconnessioni fra le ragazze del mondo reale e le guerriere del mondo alternativo, destinate per natura a combattere facendosi carico delle sofferenze della loro "altra loro stessa".

Le tematiche di fondo sono quelle che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita. Dalla consapevolezza che non siamo soli al mondo in tenera età, alla maturazione in seguito a eventi spiacevoli o angherie subite, al relazionarsi con gli altri e nel confidarsi con il prossimo quando il nostro cuore non riesce a sopportare il peso delle nostre preoccupazioni.
Viene evidenziato anche il fallimento concettuale del nascondere il proprio "io" e di presentarsi al mondo con una maschera perenne. Questo esistenzialismo e questo celare la propria fragilità altro non può portare a uno sdoppiamento, un vivere la realtà in un modo che non ci appartiene, facendoci perdere la cognizione di noi stessi, della nostra forma vera e della nostra consistenza.
Seguitare a camminare sull'orlo di questo baratro può spingere la gente a compiere azioni non indifferenti, a implodere o a esplodere, "sbroccando". Voto: 9.


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Swordman

Episodi visti: 8/8 --- Voto 5
Onestamente è difficile approcciarsi a una critica per questo Black Rock Shooter, non tanto perché sia un titolo di chissà quale complessità, quanto perché lascia perlomeno interdetti. Ma a che cosa siamo di fronte? Andando al sodo si direbbe ai problemi esistenziali, e aggiungerei comportamentali, di un gruppo di studentesse nipponiche alla prese con la vita e i suoi problemi tipici di quell'età, dalle piccole gioie della scuola ai momenti bui fino a brutte situazioni che si portano fuori da essa. E accade dunque che nella psiche non ancora formata delle fanciulle avvengano cose strane. Avviene anche che in un altro mondo, forse unione dei subconsci delle giovani, i loro alter-ego se le diano di santa ragione per scaricare su di essi le sofferenze patite nel mondo reale.

È proprio qui che abita la "star" di questa storia ovvero Black Rock Shooter, alter ego della protagonista nel "real world" Kuroi Mato. Una star più che altro "di presenza", forse per la stella che ha stampata sul retro della sua tenuta, ma più che altro per il fatto che sia muta (come del resto anche le altre combattenti) e deputata solo al combattimento. Ora, un personaggio potrà essere disegnato fico quanto volete, ma se non si può esprimere in qualche modo difficilmente potrà creare dell'empatia nei cari spettatori.
Questo però fa porre delle riflessioni sul senso stesso dei combattimenti a cui assistiamo: posto il fatto che tali scontri dovrebbero servire a scaricare le sofferenze patite dalle controparti reali, notiamo subito che mentre gli alter-ego si scambiano mazzate dall'altra parte non cambia molto, anzi semmai le sofferenze peggiorano. E poi quando una battaglia arriva a conclusione la partner della sconfitta perde ogni ricordo delle cose che gli hanno causato i patimenti, mentre alla partner della vincitrice non cambia assolutamente nulla. Riflessione banale ma doverosa: dovrebbe essere semmai il contrario. Ma del resto se la coerenza difficilmente ha casa in questo mondo, altrettanto difficilmente pare averlo nell'altro.
Quale il senso di queste epiche battaglie dunque? Molto probabilmente far scaricare lo spettatore dopo che si è sorbito le lagnose nevrosi e le crisi di nervi dei personaggi "reali", altri motivi non ne vedo.

Rimanendo sul versante "combattente", Black Rock Shooter dimostra la sua parte migliore per quanto riguarda la realizzazione tecnica con una buona computer grafica, sia in ambienti sia sui personaggi, che rende gli scontri piuttosto fluidi e abbastanza spettacolari. Ordinaria amministrazione invece nel molto meno visionario mondo reale ove un character design non molto, anzi per niente accattivante non aggiunge alcuna peculiarità.
Un certo anonimato coinvolge anche la parte musicale di questa produzione in cui, a mio personale avviso, fa eccezione l'opening omonima, "Black Rock Shooter", per il suo buon ritmo. Il pezzo, tra l'altro, è realizzato dai Super Cell sfruttando il ben noto Vocaloid in versione Hatsune Miku, personaggio in origine ben legato a "Black Rock Shooter".

Senza andare troppo per le lunghe definirei Black Rock Shooter una serie anime piuttosto strana. Vorrebbe essere un qualcosa di sperimentale che sintetizzi l'indagine psicologica con l'azione sfrenata più pura ma che alla fine, senza neanche molta convinzione da chi lo ha realizzato, non riesce a essere nessuna delle due cose. E' un progetto sospeso a metà tra due mondi, un po' "...on the middle of Nowhere" ma anche in quella zona i livelli sono ben più alti di quelli qui raggiunti.
Un ultimo arcano rimarrà però insoluto anche in questa sede di recensione: che c'entra, in mezzo a tutto quest'anime, la storia dell'uccellino che Mato e l'amica Yomi tirano fuori a più riprese? Io non l'ho capito, deve essere materia di livello troppo alto.
Diceva bene il Maestro in un suo brano a proposito degli amici pennuti: "Voli imprevedibili ed ascese velocissime, traiettorie impercettibili, codici di geometrie esistenziali".


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jimmijax

Episodi visti: 8/8 --- Voto 5
Tanto mi era piaciuto all'epoca l'OAV, tanto non mi è piaciuto l'anime. Il fatto che BRS fosse nato come un prodotto commerciale era evidente fin dal principio ma, grazie a una sceneggiatura evidentemente ispirata, era riuscito anche a sfondare la "roccaforte" del cuore delle persone, oltre quello degli otaku innamorati dei pantaloncini striminziti e dei codini di BRS.
Incomprensibilmente lo staff ha pensato bene di fare partire la storia da zero eliminando quasi tutti gli spunti dell'OAV (che poteva benissimo essere un episodio zero) tanto che i rapporti tra le ragazzine assumono toni molto più pacati - e meno yuri - e la dimensione gotico-post-nucleare non è più una rappresentazione delle emozioni vissute dalle protagoniste, come si poteva evincere nell'OAV, ma diventa un vero e proprio mondo parallelo capace di condizionare quello reale, cosa che mi ha spiazzato e deluso fortemente.

L'aspetto che però ha deluso davvero è la storia che, se per qualche episodio stenta a decollare pur riuscendo a mantenere un certo interesse, successivamente issa i remi in barca e parte con uno straziante insistere sui combattimenti finendo con un mare di lacrime proporzionale solo al numero di bossoli superbamente renderizzati ma dannatamente inutili ai fini della trama.
La delusione rimane tale che nemmeno il toccante storione strappa-lacrime dell'uccello arcobaleno riesce a convincere e tutto si riassume in una serie di episodi che reiterano pedissequamente il concetto che si voglia fare vendere lo stuolo di gadget ispirato a BRS: le figures, il videogioco, il libro illustrato, il braccialetto e persino il pendaglio del cellulare - oltre a un noto smart-phone nelle mani di una delle giovani protagoniste.
Voto: 5 per lo sforzo, anche se in realtà meriterebbe 4 e dimenticatoio.
Se l'OAV mi aveva commosso facendomi quasi piangere, l'anime mi ha talmente deluso da farmi quasi ridere.


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pein_perversus

Episodi visti: 8/8 --- Voto 7
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>

Trama & commento: 6,5 - "Black rock shooter" è una serie di soli 8 episodi che segue l'OAV con lo stesso nome uscito nel 2010. La storia parla di Mato, una ragazza delle medie, e dei suoi amici/nemici, seguendo la sua vita scolastica tra amicizie e rancori; tuttavia allo stesso tempo, in un mondo parallelo, delle misteriose ragazze, dalle sembianze simili a quelle delle protagoniste della storia, combattono incessantemente. Ma i due mondi non sono poi divisi come sembra.

La serie mi ha lasciato perplesso prima di tutto per la scelta fatta a riguardo: l'OAV dava molti punti a cui agganciarsi per continuare quella storia (che poi era ciò che mi aspettavo), ma invece tutto è resettato: la storia ricomincia da zero arricchendosi di nuovi personaggi ai quali viene poi dato anche un ruolo diverso rispetto a quello che originariamente possedevano. Ma il problema più grave della serie sta nell'unione dei due mondi: mentre nell'OAV essi rimangono circa divisi, così da fare pensare a una gigantesca metafora dove la dimensione parallela non è altro che la personificazione dei sentimenti provati dai personaggi, qua la cosa ha decisamente un altro sapore fin dal principio. Così da semplici incarnazioni di sentimenti le ragazze del mondo parallelo diventano veri e propri personaggi, legati ai loro alter ego non si capisce bene come (la spiegazione c'è, ma è abbastanza sommaria) e creando confusione e soprattutto un senso di amarezza. Già, poiché le azioni e i sentimenti delle ragazze protagoniste sono fortemente influenzati dalle loro corrispettive, e questo fatto non mi è per nulla piaciuto, dimostrando come non fossero pienamente né coscienti né artefici delle loro azioni.
Per il resto la trama è lineare, non particolarmente complicata e regge bene fino agli ultimi episodi dove le due dimensioni s'intersecano creando, come detto prima, della confusione.

Personaggi: 8 - I personaggi sono la cosa meglio riuscita della serie. Ogni ragazza protagonista ha una sua personalità che, anche se abbastanza semplice, incide positivamente sulla valutazione. Il vero capolavoro sta nelle relazione che tra i personaggi s'instaurano: essi sono molto dinamici e lontani da stupidi idealismi "amici forever" a cui assistiamo in molti anime. Rapporti spesso deviati e malati come quello tra Yomi e Kagari, un rapporto vittima/carnefice mascherato da amicizia, così come anche quello tra Saya Irino e Yuu, che da un'amicizia diventa profondo odio; ma anche rapporti apparentemente più banali sono estremizzati e visti dalla parte di chi soffre perché escluso dagli altri. Spesso si cade nella disperazione e la situazione sembra irrecuperabile quando, purtroppo, agisce il deus ex machina, che sistema tutto e che, in questo caso, si chiama "morte dell'alter ego" rendendo vano ogni sforzo di recupero realistico della psiche delle ragazze.
Inoltre apprezzabile anche la metafora del libro di Mato e dell'uccellino colorato, che altro non è che Mato stessa, per la sua semplicità e il suo candore, molto adatta a questi personaggi che in fondo solo solo bambine.
Veramente molto coinvolgenti ed emozionati, gli stati d'animo sono il punto forte dell'opera anche se, come detto, risentono di un grosso difetto

Grafica: 7 - L'aspetto grafico è nella media. Ogni personaggio ha un suo stile e delle proprie caratteristiche che lo contraddistinguono con qualche particolare. Per gli alter ego ci si mette d'impegno a creare personaggi molto particolareggiati e originali, graficamente ben riusciti, anche se la loro realizzazione in compter grafica non è particolarmente emozionate. Per quanto concerne gli sfondi sono nella media quelli del mondo reale mentre l'ambiente, veramente dettagliato e cupo nell'OAV, nella dimensione parallela è più abbozzato e molto meno incisivo.
Musiche: 7,5 - L'opening è molto orecchiabile e mi è piaciuta, l'ending nella media. Le colonne sonore non si notano molto me sono comunque positive.
Animazione: 7 - Le animazioni sono nella media, però scadono in una rovinosa grafica computerizzata nel mondo parallelo rendendo i combattimenti fluidi, ma molto meno spettacolari rispetto a quelli dell'OAV
Tot: 7 - "Black Rock Shooter" è un anime che ho molto apprezzato per i personaggi, ma che rispetto all'OAV è molto meno fascinoso e tecnicamente inferiore.


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キョン

Episodi visti: 8/8 --- Voto 8
"Black★Rock Shooter" è un personaggio creato dall'illustratore huke, che successivamente ha ispirato il producer Vocaloid ryo, leader dei Supercell, spingendolo a comporre un MV a lei dedicato, utilizzando la voicebank di Miku Hatsune su illustrazioni originali dello stesso huke (il brano, che non è stato possibile sfruttare nell'OVA per ragioni legali, è divenuto poi l'opening dell'anime trasmesso dal 2 febbraio 2012 all'interno del contenitore noitaminA, nonché diffuso in streaming su Nico Nico Douga con sottotitoli in più lingue, tra cui l'italiano). Proprio a proposito dell'anime, cominciamo con il dire che esso costituisce un revamp dell'OVA, prendendo le mosse dalla problematica amicizia che lega Mato e Yomi per poi sviluppare le premesse della storia narrata nella versione home video.
Sebbene molti personaggi siano un portato dell'OVA, l'anime ne presenta di nuovi e sottopone i già noti a un restyling grafico. Mutati sono anche i dettagli delle storie individuali (e.g. l'amicizia tra Yuu e Mato nell'anime viene fatta risalire all'infanzia delle due ragazze, laddove nell'original anime video l'incontro avviene ai tempi delle medie), nonché rivisti e approfonditi i tratti caratteriali dei personaggi. Ad esempio, la protagonista appare più riflessiva nell'anime, ritrovandosi spesso a sognare sulle pagine di un libro intitolato "Kotori Tori Iroiro no iro".

L'intreccio degli incontri e delle relazioni sembra descrivere un percorso di apprendistato alle emozioni per le giovani ragazze, costrette a fare i conti con il dolore inevitabilmente associato a ogni legame profondo, sperimentando l'angoscia che segna il passaggio dalle sicurezze infantili all'età dei turbamenti. Durante questo processo, c'è posto per la creazione di un mondo alternativo, che ospita degli alter ego dei personaggi, rappresentati sotto forma di ragazze combattenti in uno scenario dalle tinte cyberpunk. In una sorta di processo psicologico di scissione del Sé, Mato, Yomi, Kagari e le altre isolano i frammenti più emotivamente dolorosi delle proprie anime e li proiettano nell'Otherworld, dove essi assumono la forma di Black★Rock Shooter, Dead Master, Chariot, guerriere disposte ad assumere su di sé il peso delle sofferenze patite dalle proprie controparti nel mondo reale. Ecco che a ogni uccisione di un Other Self, durante gli spietati combattimenti che hanno luogo nell'Otheworld, corrisponde sistematicamente la morte emotiva della ragazza da cui quell'alter ego ha tratto origine. Le sofferenze di Yomi legate al bisogno di esclusività nel rapporto con Mato, quelle di Kagari generate dalla possessività nei confronti di Yomi, i turbamenti amorosi di Arata vengono così cancellati unitamente alla vita dei rispettivi Other Self, lasciando spazio a un inquietante vuoto interiore.
Dal canto suo, Mato Kuroi deve scontrarsi con il proprio limite più grande: non volere pagare il prezzo necessario per entrare in contatto col prossimo, ossia accettare la possibilità di ferirlo. Black★Rock Shooter sembra tra l'altro conoscere bene il punto debole dell'altra se stessa. In questo "dilemma del porcospino" si gioca il conflitto interiore di Mato Kuroi, disposta infine a mettersi in gioco pur di aiutare Yuu, tra le sue amiche la più ferita dalla vita nonché la più consapevole della realtà dell'Otherworld.

Per poter godere appieno della serie sarà necessario attendere l'uscita della versione home video (la bassa qualità delle immagini in streaming e gli strafalcioni linguistici dei sottotitoli hanno impedito una fruizione ottimale dell'anime); purtroppo l'uscita del BD/DVD giapponese sembra non sarà accompagnata da sottotitoli in italiano, ma sono previsti quelli in inglese e cinese. Il giudizio complessivo sull'opera è più che buono; si distinguono il character design (pur riconcepito, è tutto sommato affine agli originali di huke, all'OVA e al gioco per PSP) e l'approfondimento psicologico. Poco comprensibile la scelta di limitare gli episodi a otto, quando la trama si sarebbe potuta benissimo dipanare più lentamente, almeno fino ai canonici dodici.

ReiRan->--@

Episodi visti: 8/8 --- Voto 4
"Ragazzine sull'orlo di una crisi di nervi", ecco il titolo che si adatterebbe a pennello a questo "Black rock shooter". L'anime è un misto di piagnistei in questo mondo e botte da orbi in un altro mondo parallelo, collegati tra loro da un doppio filo, la cui intessitura verrà spiegata nel corso della storia.
Di quest'anime non ho gradito né la trama, né la psicologia dei personaggi, né tanto meno il character design, dalle improbabili capigliatura e dagli inquietanti occhi. Salvo solo forse la grafica nei combattimenti e i particolari fondali del mondo parallelo, che tuttavia non sono nulla di innovativo, poiché qualcosa di simile si era già visto in "Madoka Magika".

Se è pur vero che il tutto nasce da profonde sofferenze interiori e fisiche di un personaggio, poi tutto finisce per essere proiettato dagli altri personaggi in beghe e incomprensioni più o meno gravi tra amiche. La paura della solitudine, la possessività, l'invidia, i ricatti morali e i sensi di colpa, che si ingenerano nei quotidiani rapporti, vengono amplificati all'inverosimile, fino a esplodere in questo come in quell'altro mondo. Le emozioni e la drammaticità sono forzate, si vengono a creare enormi problemi su cose veramente ridicole. Il tutto pare totalmente esagerato, salvo che non si voglia concepire l'intero anime come metafora dell'umana sofferenza, ma seriamente non credo che questo prodotto, di vocazione prettamente commerciale, e per questo veramente poco adatto al contenitore per adulti di noitaminA, abbia quest'intrinseca profondità. Mato e compagne restano un gruppo di liceali complessate, imprigionate delle loro quotidiane paure.

Si è trattato per me di una visione deprimente, che mi ha piuttosto annoiata, nel corso delle sue otto puntate; inoltre ho trovato fastidiosissima tutta la storia dell'uccellino - vola l'uccellino nei cieli colorati, pum, gli ho sparato, e non vola più - ma ancor di più è irritante l'opening con quella vocetta metallica che scandisce quel suo "Brack Lock Shootah".
Se vi piacciono i combattimenti probabilmente sarete disturbati da tutte i complessi che si creano le protagoniste, d'altro canto se vi piace il drammatico non so se sopporterete le interminabili botte che si danno le ragazze nell'altro mondo.
A chi è davvero indirizzato questo prodotto? Ai fan di "Madoka magika"? Forse sì, ma rispetto a quest'altro anime "Black rock shooter" manca di un elemento fondamentale: non ha il provocatore, Kyubei, colui sul quale scaricare le colpe, l'indignazione e la rabbia, qui le ragazzine davvero s'impiccano da sole.


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Crashis

Episodi visti: 8/8 --- Voto 8
"Black Rock Shooter" è uno dei più recenti prodotti sfornati in fatto di anime, e, da come già si poteva immaginare, ha veramente riscosso un grande successo, secondo me anche grazie alla morale presente nella storia.

Trama
La trama, in sé e per sé, è qualcosa di molto banale, se vista di primo acchito. Una ragazza, di nome Kuroi Mato, ha appena iniziato a frequentare le scuole medie, e, si sa, come ogni ragazzina normale, vuole fare tante amicizie, a cominciare dai compagni di scuola. Ora, vi chiederete voi che non avete ancora visto quest'anime, cosa c'entra tutta questa "pappardella" con una ragazzina in abiti succinti e spade e armi alla mano? Ecco quindi che subentra il pezzo forte.
Durante l'avvicendarsi delle protagoniste, che cercano di legare le une con le altre nonostante tantissimi problemi (ovviamente di natura mentale, poiché sono legate da supposizioni e certezze troppo ristrette), saranno presenti veri e propri spezzoni di combattimenti tra le loro controparti in un mondo pieno di colori, ma triste al tempo stesso. Queste ragazze combattenti non sono altro che gusci che immagazzinano tutti i sentimenti delle loro controparti sulla terra, e combattono per esporre questi sentimenti al massimo, per farli esplodere in questo mondo quasi irraggiungibile, se non collegandosi mentalmente.

Ora, costruito questo castello, ecco che subentra il punto con la morale. Durante tutto il corso dell'avventura, queste ragazze saranno "provate" dai combattimenti e dai sentimenti che si accavallano tra loro, ed è proprio grazie a questi gusci che riusciranno a dipanare le grosse matasse mentali presenti nelle loro menti.
Ora, parlando prettamente della struttura della trama, vorrei spendere due parole riguardanti il lavoro splendidamente fatto dai produttori per racchiudere concetti così complessi in soli 8 episodi. I personaggi sono pochi e ben delineati, tutti molto carismatici, ne conosceremo tutti i sentimenti man mano che procediamo nella storia. Non ci sono cattivi, ed è anche questa un'altra cosa molto bella di Black Rock, ma solo persone che hanno paura dell'impatto con il mondo, freddo ma pieno di colori. E qui ci si ricollega alle numerosissime metafore che fa Mato con la storia per bambini che legge sempre, "L'uccellino giocoso".

Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico non c'è veramente nulla di nuovo: gli sviluppatori hanno giocato la carta "qualità è meglio della quantità", sfruttando un ottimo risultato. Nonostante la mediocrità dello stile grafico e sonoro, c'è da dire che la storia ha colpito talmente tanto il pubblico che è nato tantissimo fan made su questa serie.
Commentofinale
Insomma, "Black Rock Shooter" cos'è? Un anime con una morale, da fare vedere ai ragazzini che amano i combattimenti per impartirgli una morale, che porta a convivere con la fredda verità del mondo odierno. Voto finale: 8. All'interno dell'anime, almeno fino all'ultimo episodio, ci sono pochissime spiegazioni. Originariamente il voto sarebbe dovuto essere 7, ma il brillante finale mi ha fatto ricredere, e mi ha fatto lievitare il voto, perché, diciamocelo, merita davvero.


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Diavolo Custode

Episodi visti: 8/8 --- Voto 9
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

La storia è incentrata su Mato, una ragazza un po' stravagante, che all'inizio della scuola si dimostra particolarmente interessata all'amicizia di Yomi, la nuova compagna di classe. In un altro universo, caratterizzato, per il suo aspetto, dal genere ghotic, vive un'altra ragazza, l'altra Mato, o Black Rock shooter, ed ella combatte duramente per il legame vincolante che le lega.
A mio parere è di certo una storia particolare, per il rilievo di un valore umano, ovvero la sofferenza, ma che alla fine ci apre gli occhi verso nuove amicizie, ed è quindi necessaria. Ognuno può scorgere un significato diverso in quest'anime, che mi ha davvero toccato nel profondo, così particolareggiato nell'identificare i cambi d'umore del personaggio al suo interno, di certo maggiormente sentito nell'altro mondo, intriso del sangue della battaglia che non ha mai fine.
I personaggi chiamiamoli "ghotic" sono quelli che preferisco, anche se privi di sentimenti, poiché ho notato che coloro che hanno partecipato al progetto hanno avuto maggiore cura nel farli apparire. Il disegno è certamente accurato anche nel mondo "normale", ma il tratto attira l'occhio per richiedere attenzione sulla scena. "Black Rock shooter" mi entusiasma veramente, è davvero una bella trovata la fiamma blu del suo occhio sinistro; inizialmente sembra sia senza pietà, travolta da una rabbia cieca senza pari; ma nell'ultimo episodio le sue compagne e lei riveleranno un importante elemento che adesso non vi dirò. Infine, riguardo a questo personaggio, aggiungo che il suo enorme fucile è del tutto adatto alla sua personalità.

Mato sembra sempre tranquilla, ma in verità ha anche lei ha le sue preoccupazioni; mi piace com'è disegnata, le sue codine rendono l'atmosfera, sempre, un po' meno pesante, rendendo tutto più allegro. Dead Master personifica la vera Yomi, ovvero quella travolta dalla paura di non essere amata. Ha l'aria da insofferente, con quel velo sulla testa e dal colore verde del suo vestito; le catene delineano di certo la sua totale prigionia all'inizio della storia, un elemento che dà proprio l'idea; la falce indica come, anche se affrontasse tutto questo, riuscirebbe a combattere, anche se con arrendevolezza. Yomi non cerca di ribellarsi, ma si adatta a ogni situazione, anche se il suo cuore rischia di spezzarsi.
L'altra Kagari identifica ciò che è Kagari veramente e cioè la padrona indiscussa, l'intenzione di imprimere i suoi comandi nella testa degli altri, il suo piacere nel sottometterli. Kagari con quei morbidi capelli biondi, come anche con la carrozzina, fa pensare di essere una povera bambina innocente ma, come sappiamo, non è così, poiché è avvolta da una coltre di pazzia, data dalla debolezza di Yomi.
Strenght e Yuu sono praticamente la stessa persona, anche se una ha provato un'estrema sofferenza nel corso della vita; sono legate da un sottile filo e si comprendono come se fossero l'una dentro l'altra, sono estremamente ferite. Black Gold Saw è la Saya del passato, come si scoprirà negli ultimi episodi, la Saya che non era ancora diventata adulta. Saya è matura, sembra che si sia lasciata dietro il suo passato. E' caratterizzata da forte altruismo, lei vive per aiutare gli altri.

Concludo consigliando quest'anime a tutti, perché i disegni particolari possano coinvolgere quelli che lo seguono nell'affascinante storia di "Black Rock Shooter".


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mapobeat

Episodi visti: 8/8 --- Voto 6
Ognuno di noi si porta delle ferite che il tempo non riesce a sanare. Le delusioni, la cattiveria di chi ci circonda, le offese che non è facile ignorare. Chi non vorrebbe far carico a qualcun'altro dei propri pensieri e delle proprie preoccupazioni?
Quest'anime cerca di farci capire che non sempre le difficoltà sono un dramma, e che invece l'unico modo per maturare è proprio quello di accettarle e di andare avanti a testa alta. L'unico problema è che lo fa, a parer mio, in modo molto confuso.
"Black Rock Shooter" non è un anime leggero, sempliciotto. E' bensì uno di quei titoli da gustare con calma se lo si vuole comprendere appieno. Personalmente lo consiglio a coloro che apprezzano i personaggi tormentati interiormente, poiché, in caso contrario, vi stancherete in fretta di quest'anime, nonostante sia formato da solo 8 episodi.

La trama si sviluppa in due mondi paralleli: il primo è rappresentato dal mondo reale, mentre il secondo costituisce il campo di battaglia in cui si scontrano, incessantemente, delle eroine, ciascuna delle quali è legata a uno degli abitanti del mondo reale.
Queste eroine, attraverso i loro combattimenti, sfogano tutto ciò che di negativo è capitato alle ragazze a cui sono legate (non so come spiegarmi altrimenti) in modo tale da privarle del peso delle preoccupazioni e dei dolori.
La trama è intrigante, se non fosse per il fatto che, almeno nella prima metà dell'anime, i combattimenti tra le eroine appaiano totalmente inutili, buttati lì solo per fare un po' di fanservice. Le vicende che riguardano le ragazze del mondo reale sono invece interessanti, tuttavia i personaggi hanno alcune volte reazioni assurde. Vi faccio un esempio <b>(attenzione è uno spoiler)</b>: a un certo punto, Yomi si impazzisce perché l'amica Mato non le dedica abbastanza attenzioni e cade in depressione. Ora, capisco la delusione che si può provare quando ci si rende conto di non essere indispensabili per una persona, tuttavia mi sembra una reazione eccessiva quella avuta da Yomi, soprattutto se si considera il fatto che tutti i suoi dispiaceri sono "assorbiti" dall'eroina dell'altro mondo <b>(fine spoiler)</b>.
Insomma, molti aspetti sono spiegati male, e non ritengo che questo sia da attribuire alla scarsità di episodi - una serie del genere non necessita di un numero elevato di puntate per svilupparsi -, bensì alle scelte del regista, che ha preferito mostrare un combattimento dietro l'altro invece di fare comprendere meglio allo spettatore il legame che esiste tra i due mondi ed i loro abitanti.

La grafica è molto buona, tuttavia alcune animazioni appaiono legnose, in particolare durante i combattimenti si può notare la mancanza di fluidità e i disegni appaiono confusionari, non potrei trovare un aggettivo migliore per definirli. La colonna sonora è orecchiabile, niente di speciale.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, considerando la brevità dell'anime credo che questo sia stato uno degli aspetti che ha alzato maggiormente il mio voto, tuttavia essi tendono spesso a farsi un po' troppe pippe mentali per i miei gusti.
Quest'anime raggiunge indubbiamente la sufficienza, tuttavia non è riuscito a coinvolgermi né tanto meno a commuovermi. E io, ve lo assicuro, sono di lacrima abbastanza facile. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che il finale è di una banalità assoluta, il tipico happy ending buttato lì tanto per soddisfare i meno esigenti. In conclusione assegno 6 a "Black Rock Shooter", un anime dalle idee tanto buone quanto male espresse.


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Rieper

Episodi visti: 8/8 --- Voto 9
La vita è fatta di momenti tristi, felici, malinconici, ecc. Sono queste emozioni a rendere la vita un'esperienza unica e impagabile, ed è questo che "Black Rock Shooter", tra le varie tematiche, a mio avviso vuole insegnare.
Ci troviamo in un mondo normale, con i suoi alti e bassi, e in quest'ultimo Kuroi Mato trascorre la sua vita da studentessa cercando di stringere amicizie e godersi la vita. Stringerà, tra infinite e variegate difficoltà, amicizia con Yomi, un'altra ragazza seria e silenziosa che sarà anche la scintilla, nel mare di infiammabili emozioni, che darà vita a quella che diverrà una battaglia assai più profonda della classica Bene vs. Male. A completare il ventaglio di presenze avremo anche altri personaggi di importanza assoluta, specie negli episodi finali.

In molti penseranno che la trama delineata sopra non corrisponda neanche a grandi linee con quella di una ragazza armata di un enorme gatling che combatte in un mondo di fantasia. Ebbene c'è da precisare che le battaglie che fanno da sfondo al nome BRS non hanno nulla a che fare con le classiche lotte tra demoni, fantasmi o altro. Ciò a cui si assiste altro non è che l'onirica guerra tra anime il cui unico scopo è salvaguardare e filtrare le emozioni dei proprietari. Il nesso tra questi due mondi verrà delineato mano a mano che la storia si evolve, forse lentamente in alcune sezioni, ma considerando l'avaro numero di episodi è giusto cosi.

Atmosfere e personaggi sono ricreati in maniera egregia pur non brillando per originalità o particolarità, tuttavia il discorso cambia quando ci ritroviamo nel mondo alternativo. Il particolare uso di computer grafica in stile cel shading regala uno spettacolo visivo animato che non ha molti eguali. Animazioni e giochi di luce fanno il loro dovere, lasciando pochi dubbi sulla qualità tecnica e sul lavoro che c'è stato dietro l'anime. Il sonoro regala ottimi effetti, realistici e orecchiabili, mentre l'opening è stata creata con il sintetizzatore vocale Vocaloid, a dispetto della ending; entrambe risultano assai gradevoli.

"Black Rock Shooter" non è l'anime della domenica da guardare in spensieratezza e con poco impegno. Al contrario va capito e decifrato, senza troppe difficoltà a dire il vero, poiché il messaggio risulta chiarissimo già a metà serie. Il voto che il sottoscritto gli ha assegnato non è scaturito dal semplice apprezzamento di un'opera psicologico/drammatica, ma dall'apprezzamento del messaggio che celatamente l'opera dona allo spettatore. La vita del mondo in cui viviamo è, per molti, dura, grigia e a volte sembra non avere senso, ma "non piove tutti i giorni" ed è per questo che vale la pena scoprire ciò che di buono ha da offrire.