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Nae

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Avendo visto tutto Fruit basket rimasterizzato, non potevo non guardare il prequel, una visione necessaria per chiudere il cerchio, direi. Ammetto che il buonismo di Final in conclusione mi aveva disturbato, quindi mi ci sono avvicinata cauta a questo film, ma nel complesso l'opera manteneva buoni pregi, quindi ero ancora speranzosa, ma purtroppo, alla fine, devo dire che la cosa non si applica a Prelude e temo che il fatto sia da implicare alla velocità imposta dall'essere un film e non una serie.

Veniamo alla trama: dopo un riassunto sulla serie vediamo finalmente il passato della madre di Tohru, come ha conosciuto il misterioso padre dalla parlata ultra educata, e come da teppista sia diventata madre devota.
Katsuya era un affascinate enigma nelle varie serie. Un elemento di sfondo, non invadente, ma non ignorabile: il non ricordare di Tohru e le tracce non chiare di questo misterioso uomo che aveva fatto ravvedere Kyouko (la madre) e indirettamente scolpito l'attitudine cordiale e, per certi versi falsa, della protagonista era un elemento di intrigo notevole, serviva una spiegazione, era imperativa ma... il film alla fine non paga.

Katsuya ha una mentalità contorta ed eccentrica, per certi versi ricorda Shigure, machiavellico e falso, ingannevole e volutamente tale. Kyouko di contro è un'adolescente ribelle, incompresa, ma senza che ti spieghino come è davvero partita l'incomprensione, la rottura con la società standard, una ragazzina sola che vuole essere amata. Ecco qui c'è il primo errore, è banalizzante, la madre di Tohru dipinta nelle serie è complessa e intensa, la ragazza che vediamo e la sua crescita si poggiano su un paio di discorsi -se vogliamo insignificanti- e sul fatto che, come direbbero le Superchicche: l'amore salva il pomeriggio, ossia l'amore per questo professore affascinante è di per sé una risoluzione al problema.
La famiglia di Kyouko non ha tinta in questo quadro, eppure è artefice del dramma di ribellione della ragazza, ma per lo spettatore non c'è un perché: sono cattivi, punto. Come se il mondo fosse bianco e nero, e loro sono i cattivoni, un fatto da accettare e basta. Non c'è spiegazione sui presupposti e non c'è chiarimento sul come nella risoluzione. C'è un matrimonio, e tutto si risolve. È tremendo.
Ora non per dire, ma la rossa teppista è alle scuole medie quando incontra il bel insegnante in formazione, il fatto che viene ovattato via il comportamento predatorio di Katsuya fa un pelo ridere e dà fastidio, come il fatto che diventi il marito perfetto e il padre perfetto, dove sono le sferzate di personalità contorta?
Non dico che non ci sta la storia tra i due, ma prendetevi almeno lo sbattimento di analizzarli e di far capire allo spettatore dove gli elementi di vero disturbo vengono smussati, se vengono smussati.

Questa parte contiene lievi spoiler

La causa della morte sciocca, per rendere il concetto della fragilità della felicità, è poi la ciliegina sulla torta. Morire di raffreddore è al limite del ridicolo, e le maleligue della famiglia che danno la colpa a Kyouko e ne triggerano le ansie passate continuano a poggiarsi sul niente, sui cattivoni di prima. L'analisi è pari zero, non ci sono spiegazioni, solo una grande delusione.

Il lato tecnico è molto bello come le serie, niente da dire, animazioni, musiche, fondali, tutto bellissimo, tutto poetico, ma per dire cosa?
Francamente il mio consiglio è di non chiarirsi il dubbio sul padre di Tohru, meglio lasciare il mistero creato nelle serie, ha più valore di questo film che sa di pezza appiccata a caso.