In questi giorni olimpici tutto il mondo ha gli occhi puntati sugli sportivi che si stanno sfidando in Giappone. E per gli appassionati di animazione e fumetto giapponese, il pensiero non può che andare agli spokon, quei titoli sportivi che da almeno settant'anni appassionano i lettori giapponesi (e più recentemente anche occidentali) tra allenamenti sofferti e sfide tremendamente coinvolgenti. E quando si parla di manga sportivi intensi, sofferti e drammatici c'è un titolo che viene sempre in mente per primo, quasi il simbolo di un intero genere, considerato dai più uno dei migliori manga di sempre se non il più grande fumetto giapponese sportivo di sempre: Jō del domani (あしたのジョ Ashita no Jō, purtroppo conosciuto in Italia come Rocky Joe)
Approfittiamo quindi dell'occasione per riportare la nostra vecchia recensione, scritta dal buon Kotaro, così come la breve analisi della nuova riedizione, del buon Oberon.
 
Rocky Joe Perfect Edition

Recensione del manga (di Kotaro)


Cos’è che definisce un’opera un classico?
È la sua capacità di creare o innovare un genere. Oppure, come dice Italo Calvino, la sua capacità di farsi fruire ed apprezzare non solo da coloro che vivono al tempo della sua uscita, ma anche dalle generazioni successive.
Da qualsiasi parte lo si guardi, Ashita no Joe non può che definirsi “classico”, all’interno della storia del fumetto giapponese. E direi che la cosa sia lampante, dato che Ashita no Joe cominciò la sua pubblicazione nel 1969 e io, cinquant’anni dopo, sono qua a parlarvene nonostante all’epoca della sua prima pubblicazione non fossi presente.

Cos’è che attrae di Ashita no Joe? È il fatto che si tratti di una storia semplice, ma che si fa metafora di qualcosa di immensamente più grande e profondo.
Non è soltanto la vicenda di Joe, adolescente vagabondo, rissaiolo e attaccabrighe che, in seguito all’incontro-scontro con l’ubriacone boxer fallito, Danpei Tange, si incammina sulla strada del pugilato professionistico. La storia, difatti, non si chiama unicamente “Joe”, ma “Ashita no Joe”, “Joe del domani”, e queste due parole sono inscindibilmente legate, nel titolo del manga, come nel suo svolgimento.
Joe non è soltanto un teppistello dai nervi facili nel Giappone degli anni ’60, ma del Giappone degli anni ’60 è a suo modo il simbolo, colui che proietta le speranze dei giapponesi, sconfitti nella guerra mondiale e in fase di ricostruzione del loro paese, verso un sogno, verso l’ “ashita”, un utopico e luminoso domani in cui la povertà, gli stenti, le vergogne non esisteranno più.
Se Joe è la metafora del Giappone del dopoguerra, lo sport si fa il tramite per un domani luminoso, per una crescita fisica, professionale e spirituale del protagonista. Il pugilato rappresenta il trait d’union tra i bassifondi poveri e lerci popolati da ladruncoli e malavitosi e le brillanti luci del ring, le glorie della fama, del mondo dello spettacolo, un universo di benessere completamente differente da quello della Tokyo povera. I poveri commercianti dei bassifondi vi si appassionano poiché vi ritrovano la speranza di una vita migliore, mentre i direttori delle palestre o delle reti televisive lo fanno poiché la vedono come un mezzo per arricchirsi, ma la boxe si trasforma in qualcosa capace di unire entrambi questi mondi nel nome della speranza di un futuro roseo e felice. Sono metafore che saltano immediatamente all’occhio del lettore, sebbene il fumetto non vi calchi troppo esplicitamente la mano. Ma è il bello delle grandi opere in fondo. Vi si può leggere fra le righe e scoprire diverse chiavi di interpretazione.
 

In questo caleidoscopio di metafore e di livelli di lettura, si muove un ignaro Joe Yabuki. Carico delle speranze di tutto il Giappone e anche di tutti i lettori, il nostro imprevedibile e collerico boxeur rifila un pugno bello potente in faccia a tutti coloro che si aspettano qualcosa di grande da lui, poiché Joe non si cura degli altri, troppe volte dagli altri è stato tradito o abbandonato. Joe combatte unicamente per la propria di rivalsa, ignaro di star simboleggiando la rivalsa del suo quartiere e dell’intero suo paese. La strada di Joe è ardua e irta di ostacoli, sacrifici, sofferenze, rinunce e incontri. Molte persone incroceranno con lui il proprio cammino, ma a Joe interesseranno unicamente coloro che incroceranno con lui anche i propri guantoni, e più volte nel corso della vicenda sarà influenzato da un rapporto di rivalità e insieme di amicizia e taciuta complicità che instaurerà coi suoi avversari, primo fra tutti il celeberrimo campione Tohru Rikishi, suo principale amico e rivale.

È un protagonista sui generis Joe, poiché, pur avendo in sé i tipici valori “da protagonista” quali il senso della lealtà, lo spirito di sacrificio, il valore dell’amicizia, il coraggio, l’abnegazione, gli mancherà quasi del tutto quell’incrollabile bontà che invece caratterizza altri personaggi principali di altre storie: Joe è rissoso, violento, testardo, egoista, infantile, egocentrico, ignaro di molti fatti della vita, sbruffone, fin troppo scaltro, profittatore, soggetto a svariati sbalzi di umore e assolutamente imprevedibile nelle sue reazioni. Anche dopo aver letto tutti i 20 volumi che compongono l’opera, non potremo dire di essere riusciti pienamente a comprendere Joe, ma senza dubbio gli siamo stati vicini, in qualche modo, e questa vicinanza ci ha altrettanto indubbiamente arricchito.
 
 
Ashita no Joe è violento, duro, realistico, poetico, intenso, sofferto, drammatico, toccante.

È una storia piena di passioni, così come lo sport che ritrae, capace di infiammare gli animi di chi se ne interessa. Una storia in cui basta guardare l’atmosfera generale per aspettarsi un dramma dietro ogni angolo, dramma che poi puntualmente arriva, riuscendo comunque a sconvolgerci in maniera imprevedibile.
Venti volumi, e nessuna stonatura, nessuna forzatura, nessun personaggio fuori posto, ma un percorso ben preciso, che mira a condurre il protagonista lungo il percorso della vita, facendolo scontrare con diversi avversari e diverse avversità, ma anche donandogli esperienze e insegnamenti preziosissimi ad ogni colpo ricevuto o assestato.
Cinquant’anni, e non sentirli. Ashita no Joe, all’epoca della sua prima pubblicazione, sconvolse il Giappone, riuscendo a coinvolgere nella lettura di quello che, a conti fatti, rimane un manga per ragazzi, anche frotte di lettori di età adulta. Si organizzò addirittura un funerale reale, in seguito ad un lutto presente nella storia, pensate un po’. Soltanto Hokuto no Ken arriverà poi a bissare un evento epocale come questo.
Tantissimi, poi, saranno quelli che ad Ashita no Joe si ispireranno negli anni a venire. Basti pensare che in qualsiasi manga si parli di pugilato, sia esso Slow Step, Katsu! o Sakigake!! Otoko Juku!!, la citazione, puntualmente, ci scappa. Ed è più che immediato ripensare al rissoso Joe Yabuki e alla bella e spocchiosa ereditiera Yoko Shiraki guardando gli altrettanto celebri Seiya e Saori creati dal mangaka Masami Kurumada per il suo Saint Seiya.
Cinquant’anni, e Ashita no Joe si fa amare ancora. Lo si divora, ci si piange addosso, ci si arrabbia, ci si esalta, ci si emoziona, si posa il volumetto sul comodino e ci si alza in piedi ad applaudire a cotal capolavoro di sceneggiatura, così come al disegnatore, il cui stile sarà obsoleto quanto vi pare, ma è di una bellezza straordinaria. Tetsuya Chiba riesce a ritrarre personaggi dall’aspetto buffo e divertente, simili a quelli di Osamu Tezuka e quindi, di rimando, a quelli dei cortometraggi animati americani degli anni passati, ma anche personaggi realistici e dannatamente espressivi.
Si guarda Joe incassare i colpi, diventare una maschera di sangue, e si soffre per lui. Si guarda l’avversario di turno avanzare silenziosamente ma implacabilmente in direzione di Joe, con un’espressione quasi sovrannaturale dipinta in volto, e ci si piglia paura nonostante sia un personaggio disegnato su una tavola di carta. Si assiste a terrificanti allenamenti, a drastici diminuzioni di peso, e tanto ci si sente coinvolti che si sta davvero male.
È un tratto sporco, ruvido, ma di un’espressività impareggiabile, che molti autori moderni si sognano solamente. Ed è un tratto che chiunque si appassioni a questa storia non cambierebbe con null’altro al mondo, oltre ad un tratto che fece scuola nel corso degli anni a venire (si pensi al già citato Masami Kurumada).
 

Ashita no Joe è grande. È talmente grande che descriverne a parole la grandezza è difficile, poiché è una grandezza inarrivabile, quel tipo di grandezza che soltanto i veri capolavori riescono a possedere.
Si tratta di un pezzo di storia, da qualsiasi parte lo si guardi. La storia del fumetto giapponese, ma anche la storia di un ragazzo attaccabrighe che cresce come sportivo e come uomo, e la storia di una nazione, il Giappone del dopoguerra, che lotta con le unghie e con i denti per sfuggire ad una misera condizione, così come il suo pugile rozzo e selvaggio che, ergendosi dai bassifondi, riesce a conquistare titoli su titoli e a sfidare (e, spesso e volentieri, vincere) campioni mondiali e nazionali.
È una storia di drammi, incontri, sangue e passioni. Un capolavoro della letteratura a fumetti giapponese a cui tutti quanti noi penso si debba solo chinare la testa in segno di rispetto, ma anche un modo per capirli un po’ meglio, questi strani, bizzarri e spesso troppo ingiustamente criticati fumetti giapponesi, poiché Ashita no Joe ne è un po’ il simbolo, di questo strano arcipelago popolato da gente con gli occhi a mandorla.
Da consigliare ad occhi chiusi, da comprare ad occhi chiusi e da leggere tutto d’un fiato, consci che no, non ci pentiremo di averlo fatto.

Analisi dell'edizione (di Oberon)


Dopo l’annuncio a Lucca Comics & Games 2016, infatti, tutti i lettori vedono tornare sugli scaffali delle fumetterie questo autentico classico (ricordiamo la disponibilità dello sfoglia online, grazie al quale  potete visionare le prime tavole dell'edizione italiana).

 

I lettori meno giovani ricorderanno come Star Comics pubblicò già l'intera opera dall'ottobre 2002 al maggio 2004 in un'edizione in 20 volumi di 11.5 x 17.5 cm da 230 pagine circa. La Perfect Edition in esame, invece, vanta un formato molto più importante: volumi che contano più di 360 pagine, 14.5 x 21 centimetri per lato e cover lucida con bandelle (le alette che si ripiegano all'interno).
Sfogliando e confrontando le due edizioni, si nota subito come tutto sia stato ritradotto e riadattato. Ad esempio le onomatopee erano ridisegnate anche nella vecchia edizione, ma qui si opta spesso per soluzioni grafiche e fonetiche differenti. Inoltre son stati ridisegnati e tradotti anche i cartelli e le insegne che invece nella vecchia edizione riportavano solo (ma non sempre) la nota con la traduzione in prossimità della vignetta.
 
CONFRONTO ADATTAMENTO
 
Rocky Joe Perfect Edition:
 

Rocky Joe vecchia edizione:
 

La vecchia edizione era stampata su una carta abbastanza sottile che da un lato contribuiva a contenere lo spessore del volume, ma dall'altro comportava una certa trasparenza (come si nota anche dall'immagine postata qui sopra). La recente Perfect Edition invece ha una carta di più alta grammatura, con una buona tenuta dei neri (resi in maniera abbastanza profonda) e con un lieve punto di grigio di base. Nulla da eccepire infine anche sulla resa di stampa.
Non sono presenti pagine a colori, ma questo per il semplice fatto che il manga non ha tavole colorate a monte.

A voler essere puntigliosi, si potrebbe obbiettare che la pubblicazione di questa Perfect Edition sarebbe stata l'occasione per ripristinare finalmente il titolo originale (presente comunque come sottotitolo), epurandolo quindi dal falso storico girellaro derivato della serie anime, che a sua volta richiama la nota saga cinematografica con protagonista Sylvester Stallone... ma con la quale Ashita no Joe ovviamente non ha nulla a che spartire.
Titolo Prezzo Casa editrice
Rocky Joe  1 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  2 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  3 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  4 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  5 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  6 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  7 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  8 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  9 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  10 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  11 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  12 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  13 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  14 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  15 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  16 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  17 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  18 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  19 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe  20 € 4.20 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  1 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  2 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  3 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  4 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  5 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  6 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  7 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  8 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  9 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  10 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  11 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  12 € 8.00 Star Comics
Rocky Joe Perfect Edition  13 € 8.00 Star Comics