C'è una data impressa indelibile nella memoria di tutti i giaponesi e di molti di noi che amano la cultura di questo paese: 11 marzo 2011. Alle 14:46 di quel giorno al largo della costa della regione del Tōhoku, si scatenò un sisma, di magnitudo 8,9-9,0, il più potente mai misurato in Giappone e il quarto a livello mondiale. Ad esso seguì uno tsunami con onde alte oltre 10 metri con una velocità di circa 750 km/h. Il terremoto ed il successivo tsunami sono stati la causa del disastro della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. Ad oggi, il numero ufficiale è di 15.703 morti accertati, 5.314 feriti e ancora 4.647 dispersi. Moltissimi furono anche gli sfollati: a causa della radioattività o del maremoto in tanti hanno perso tutto ciò che avevano e si sono dovuti trasferire altrove per ricominciare, i più fortunati con tutta la famiglia, ma molti altri da soli, senza nemmeno il conforto di una tomba su cui piangere.
 



Difficile affrontare qualcosa che ha impattato così tanto sulla vita del paese: si ha paura di risultare irrispettosi o di non riuscire a comprendere il dolore delle persone, diverso per ognuno. Ma sarebbe ancora peggio non ricordare.
In molti prodotti animati più recenti si inziano a raccontare gli effetti di una tale tragedia, a volte solo come spunto per sviluppare una storia, altre sottoforma di metafora.
Poi ci sono progetti come quello de La casa degli smarriti sul promotorio (Misaki no Mayoiga) creati proprio per commemorare la tragedia. Il film infatti è l'adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo vincitore del premio Noma 2016 di Sachiko Kashiwaba, già autrice del racconto che ha ispirato La città incantata di Hayao Miyazaki.
La pellicola è ambientata nella prefettura di Iwate e appartiene all’iniziativa mirata a promuovere le prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima nell’ambito del progetto "Zutto Oen 2011 + 10..." commemorativo appunto del terremoto e dello tsunami del Tohoku del 2011. Perché oltre ai danni provocati dal sisma, queste prefetture hanno anche visto un crollo del turismo soprattutto interno, quindi si cerca di far riscoprire la loro bellezza risorta dal fango anche attraverso iniziative come questa.
 
 
Il film racconta la storia di due persone che hanno smarrito loro stesse e che un incontro fortuito farà sì che possano superare i loro traumi. Yui è una diciasettenne fuggita di casa e Hiyori è una bambina di otto anni che ha perso la voce in seguito allo shock per la morte di entrambi i genitori. Le due ragazze che hanno perso il loro posto nel mondo incontrano Kiwa, un’anziana misteriosa, e insieme a lei iniziano a vivere nella casa degli smarriti, una vecchia abitazione tradizionale costruita su un promontorio che dà sul mare. Se all’inizio seguono Kiwa sull’onda del momento, entrando in contatto con la sua premura e con la casa degli smarriti, che offre ospitalità a chi la visita, iniziano pian piano a lenire i loro animi feriti. Poi, un giorno, i Fushigitto, degli yokai gentili chiamati 'misterini' vengono a trovare Kiwa e le tre dovranno affrontare numerose sfide per proteggere la loro preziosa casa.
 

Abbiamo infatti un'ulteriore protagonista in questa storia: è la Mayoiga, la casa tradizionale giapponese (dal nome del concetto folcloristico giapponese di una casa abbandonata ma ben tenuta) da dove si può vedere il mare e percepire un tocco di calore e nostalgia. La casa è magica e nasce proprio per accogliere le anime smarrite e donare loro quello di cui hanno bisogno, sia dal punto di vista materiale che da quello più spirituale. La leggenda di questa casa è propria della prefettura di Iwate come molto altro folklore di cui è permeata la storia.
Sachiko Kashiwaba, l'autrice del romanzo da cui è tratto il film, è nata infatti ad Iwate e ha collaborato a stretto contatto con Shinya Kawatsura, il regista del film, sia per trovare le giuste location sia per quello che riguardava l'aspetto degli yokai coinvolti nella storia. Il termine "fushigitto", tradotto nella versione italiana come "misterini", è una parola dialettale: il suffisso -to nella prefettura di Iwate infatti è usato per descrivere gruppi di persone ed è stata proprio l'autrice a suggerirlo al regista.
 

La storia può essere fruita sia da un pubblico più giovane che da persone più adulte, proprio perché ha vari gradi di lettura. Chi non conosce approfonditamente la storia del terremoto non coglierà tutti i riferimenti, ma non potrà restare indifferente davanti alla devastazione provocata in quei territori. Chi non sa cosa sia uno yokai, conoscerà una figura fondamentale del folklore nipponico e assieme ad esso molte altre leggende e yokai tipici della cultura montanara di quelle prefetture. Il Tohoku infatti è una terra poco battuta dai tour operator soprattutto occidentali, ma carica di storia e con paesaggi fra i più belli dell'arcipelago.
 

Sebbene la storia delle due protagoniste possa non essere fra le più originali essendo un percorso di elaborazione del lutto, superamento dei propri conflitti interiori e presa di coscienza di sè e di quello che per noi è importante, è narrata con garbo, senza eccedere nel sentimentalismo, inserendo momenti divertenti e brevi racconti tradizionali, sottolineati anche da un diverso registro visivo che contribuisce a dare ritmo alla storia.
 

La sceneggiatura è stata scritta da Reiko Yoshida (La forma della voce, Violet Evergarden, Liz e l’uccellino azzurro) e il film è stato realizzato dalla David Production (Fire Force, Cells at Work! Lavori in corpo, Le bizzarre avventure di Jojo). La pellicola, diretta da Shinya Kawatsura (Non Non Biyori, Sagrada Reset, Kokoro Connect), ha vinto il premio per la miglior animazione alla 76a edizione del Mainichi Film Awards ed è stato presentato in concorso al Festival di Annecy.
La colonna sonora è stata composta da Yuri Miyauchi. La theme song “Mayoiga” è cantata dalla band Hitsujibungaku, trio indie rock formatosi come band nel 2011.
 


In Italia è stato portato da Anime Factory in Limited Edition Blu-ray + 4 Cards da Collezione.
Contenuti extra:
• Teaser
• PV Collection
• Original Preview
• Trailer italiano
• Le ricette segrete di Yui e Kiwa

SPECIFICHE TECNICHE:
Numero Dischi: 1
Durata: 105 minuti (Extra esclusi)
Formato Video: 1.77:1 1920*1080p @23.98 fps
Formato Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Giapponese 5.1 DTS-HD Master Audio
Lingue: Italiano, Giapponese
Sottotitoli: Italiano

Il doppiaggio è stato realizzato presso la CDR, il direttore del doppiaggio e curatore dei dialoghi italiani è stato Riccardo Bambini. La voce di Yui è quella di Lucrezia Roma, quella della piccola Hiyori di Sofia Fronzi (doppiatrice già a 9 anni nel ruolo di la voce a Masha di “Masha e Orso”) e l'anziana piena di misteri è affidata all'esperienza di Graziella Polesinanti.
 

Inoltre l'etichetta anime di PLAION PICTURES ha portato anche in questa occasione  un’edizione Ultralimited Blu-ray di sole 1.000 copie e che include al suo interno: cofanetto Digipack con artwork esclusivo, un Book di 72 pagine con interviste allo staff, approfondimenti sul folklore tradizionale e gallerie di disegni chiave, un Booklet cinematografico di 20 pagine con informazioni sulla storia, sui personaggi e molto altro e 2 miniposter 30x40cm.
 
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L'edizione è davvero molto curata e grazie al book con i suoi approfondimenti si può scoprire molto di quello che c'è dietro a questa pellicola e goderne appieno imparando tanto del folklore giapponese e delle scelte compiute dallo staff in accordo con l'autrice del romanzo. Molto apprezzato, da appassionati di cucina nipponica, il bonus extra con le video ricette dei manicaretti che ci avevano già incuriositi durante la visione del film.

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In galleria trovate le foto del box Ultralimited targato Anime Factory.