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9.0/10
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Creato con un budget da oltre 10 miliardi di lire nell'anno 1988! Oltre 1300 addetti all'animazione impegnati in 50 studi... sia Steven Spielberg che George Lucas lo hanno definito un Cult Movie. Vedere Akira è il dovere di ogni Otaku, dato che stiamo parlando della colonna portante dell'animazione giapponese, il film che ha aperto la strada a moltissimi titoli in Italia.

La trama scorre molto bene con bellissime scene d'azione, crude e violente, messe in risalto da un'animazione superba; le colonne sonore sono azzeccatissime per un genere post-apocalittico dove regna il caos, in cui le bande di teppisti sfrecciano con le loro moto per le vie delle città dilaniate dalle continue sommosse cittadine e contornate da palazzi semi-distrutti dal precedente conflitto nucleare.
Siamo nel 2019, il protagonista, Tetsuo, durante una lotta tra bande, finisce per scontrarsi con un misterioso bambino dai poteri soprannaturali. Appena le autorità entrano in gioco e portano via entrambi, Caneda, compagno di Tetsuo, inizia una disperata ricerca nel tentativo di sapere cosa è successo al suo amico; si ritroverà catapultato in una serie di inspiegabili eventi al di fuori di ogni sua immaginazione...

I disegni dei personaggi non sono di altissimo livello, ma questa è una caratteristica dei film di Katsuhiro Otomo nei quali vengono privilegiate le animazioni e i fondali eccellenti in tutto e per tutto. La moto di Caneda è qualcosa di straordinariamente fantastico, sia per quanto riguarda il design - e in questo Otomo insegna -, ma anche per gli sponsor famosissimi che ha stampati sulle carene: Canon, Citizen, BMW!! Che dire se non: SUGOI!
La complessità della storia è tale da rendere necessaria più di una visione per apprezzare meglio questo capolavoro, che purtroppo arriva a un finale abbastanza aperto e confusionario; complice anche il fatto che la storia non è finita! Infatti rispetto al manga originale arriva all'incirca al 4°-5° volume dei sei complessivi (parlando dell'ultima edizione italiana). Questa è la causa principale per cui non posso dargli il 10. Per il resto resta un titolo di riferimento, assolutamente da visionare.