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Se un mio amico mi chiedesse cosa fosse il fanservice io gli risponderei dicendogli semplicemente "Strike the Blood"; non so se mi spiego, ma la prima cosa che ho notato di questo anime è la quantità esorbitante di fanservice: non capisco come Akatsuki Kojou dopo ogni cavolo di battaglia venga baciato da una ragazza! Cavolo, fra un po' si innamorava di lui quel cavolo di homunculus che non può avere emozioni! Contando bene, durante l'anime si innamorano di lui più o meno sei-sette ragazze, ma scherziamo? Capisco che sia un vampiro con poteri super fighi, ma è una lacuna logica tremenda. Ma non solo il fanservice è alla base di quest'anime, un altro elemento fondamentale di quest'anime è la monotonia: in tutte le battaglie Kojou deve succhiare il sangue a una ragazza per vincere e, prima di succhiarlo, si deve incavolare senza motivazione; poi, prima del colpo di grazia, Yukina dice sempre quella cavolo di frase che non ricordo, e ammazza il nemico sempre con quella cavolo di lancia che per tutta la durata dell'anime è utile quanto una sedia in mezzo al deserto. Poi la storia ha una originalità tremenda (ironicamente parlando), con una caratterizzazione dei personaggi che lascia a desiderare e un evolversi delle vicende e dei personaggi inesistente. Do il 6 solo perché mi sono piaciuti abbastanza i disegni e le battaglie, con un apparato tecnico discreto; ammetto che mi sono piaciute molto le opening e le ending. "Strike the Blood" alla fine non ha neanche delle tematiche o degli insegnamenti, è solo roba buttata lì; quest'anime direi che è la dimostrazione di come può essere rovinato un prodotto abbastanza buono.